PROPOSTA DI RISOLUZIONE
25.9.2007
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Francis Wurtz
a nome del gruppo GUE/NGL
sui recenti avvenimenti in Birmania (Myanmar)
B6‑0368/2007
Risoluzione del Parlamento europeo sui recenti avvenimenti in Birmania (Myanmar)
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. sottolineando che da alcuni giorni la Birmania (Myanmar) vive la più grande ondata di proteste politiche e sociali da 20 anni a questa parte, guidata da religiosi buddisti che protestano contro l'aumento del costo della vita e a sostegno di riforme democratiche e politiche,
B. confermando le sue precedenti risoluzioni in cui propugnava l'instaurazione di un regime democratico in Birmania e condannava le gravi violazioni dei diritti dell'uomo commesse dalla giunta militare birmana al potere da 45 anni;
1. esprime il proprio sostegno a quanti sono scesi in strada a Yangon e altrove nel paese per reclamare riforme politiche e sociali per aiutare la popolazione civile ridotta in estrema povertà da 45 anni di dittatura militare;
2. esige che la giunta militare si astenga dall'ordinare qualsiasi intervento militare o azione repressiva da parte della polizia contro i manifestanti;
3. chiede la liberazione immediata e incondizionata della signora Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici in Birmania;
4. condanna il Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (SPDC) per l'implacabile oppressione esercitata sul popolo birmano, che dura da 45 anni, e per la totale assenza di passi significativi verso la democrazia;
5. sollecita la fine dell'attuale processo costituzionale illegittimo e la sua sostituzione con una Convenzione nazionale pienamente rappresentativa che comprenda la LND e altri partiti e gruppi politici, tenendo conto delle raccomandazioni del Segretario generale dell'ONU di trasformarlo in un processo costituente democratico e partecipativo;
6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alle autorità birmane.