PROPOSTA DI RISOLUZIONE
15.10.2007
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Ria Oomen-Ruijten
a nome della commissione per gli affari esteri
sulle relazioni UE-Turchia
B6‑0376/2007
Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni UE-Turchia
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2004 sulla relazione periodica 2004 e sulla raccomandazione della Commissione europea sui progressi compiuti dalla Turchia in vista dell'adesione[1],
– vista la sua risoluzione del 28 settembre 2005 sull'apertura dei negoziati con la Turchia[2],
– vista la sua risoluzione del 27 settembre 2006 sui progressi compiuti dalla Turchia in vista dell'adesione[3],
– viste le sue risoluzioni sui documenti strategici della Commissione per l'allargamento[4],
– visto il quadro negoziale per la Turchia del 3 ottobre 2005,
– vista la decisione 2006/35/CEE del Consiglio, del 23 gennaio 2006, relativi ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato per l'adesione con la Turchia[5],
– vista la relazione 2006 sui progressi compiuti dalla Turchia elaborata dalla Commissione (SEC(2006)1390),
– vista la comunicazione della Commissione sulla strategia di allargamento e le sfide principali per il periodo 2006-2007 (COM(2006)0649),
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che i negoziati di adesione con la Turchia sono stati aperti il 3 ottobre 2005 dopo l'approvazione del quadro negoziale da parte del Consiglio, e che l'apertura di tali negoziati costituisce il punto di partenza di un processo senza limiti di tempo,
B. considerando che la Turchia si è impegnata a intraprendere riforme, ad intrattenere relazioni di buon vicinato e ad allinearsi progressivamente con le posizioni dell'Unione europea, e che tali sforzi andrebbero considerati come un'opportunità di modernizzazione per la stessa Turchia,
C. considerando che la piena osservanza di tutti i criteri di Copenaghen rimane la base per l'adesione all'UE,
D. considerando che la Turchia non ha ancora integralmente applicato le disposizioni contenute nell'accordo di associazione e nel suo protocollo aggiuntivo,
E. considerando che, dopo l'imponente ondata di riforme introdotte tra il 2002 e il 2004, il ritmo delle riforme in Turchia è rallentato; considerando che il 17 aprile 2007 il governo turco ha adottato il suo "Programma di allineamento con l'acquis dell'UE 2007-2013", e che il 31 agosto 2007 il nuovo governo turco ha presentato il suo programma, il quale comprende il potenziamento dell'economia, la stesura di una nuova Costituzione e l'accelerazione delle riforme necessarie per avvicinare la Turchia all'UE,
1. invita la Commissione a individuare, nella sua relazione periodica, le questioni che la Turchia deve affrontare in via prioritaria, concentrandosi sulla realizzazione degli obiettivi prioritari a breve e a medio termine stabiliti nel quadro del partenariato per l'adesione, e a prestare particolare attenzione alle questioni indicate nella presente risoluzione; auspica che la Commissione sfrutti pienamente tutti i mezzi adeguati per sostenere efficacemente il processo di riforma, ricordando alla Turchia che il rispetto degli impegni assunti secondo il calendario stabilito nel quadro del partenariato per l'adesione riveste un'importanza fondamentale per la sua credibilità;
2. si congratula con la Turchia per lo svolgimento di elezioni libere ed eque, come confermato dalla missione di valutazione delle elezioni inviata dall'OSCE/ODIFR e da una delegazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE); si compiace che dalle elezioni sia emersa una Grande Assemblea nazionale turca in cui sono rappresentate tutte le regioni e in cui è aumentata la presenza femminile, e incoraggia i deputati di nuova elezione ad impegnarsi a rafforzare ulteriormente la democrazia in Turchia;
3. si compiace dell'elezione del nuovo presidente considerandola un segno della robustezza della democrazia turca; invita il Presidente Abdullah Gül a promuovere il pluralismo e l'unità del popolo turco nel quadro di uno Stato laico che ha intrapreso la via di riforme difficili ma necessarie;
4. auspica che il nuovo governo turco, il quale gode di un mandato forte e della fiducia popolare, acceleri il processo di riforma al fine di ottemperare agli impegni definiti nel partenariato per l'adesione; incoraggia il governo a ricercare un ampio consenso in seno al parlamento turco e alla società civile turca sulle questioni costituzionali e istituzionali; ricorda che l'evoluzione della Turchia in uno Stato democratico e prospero dove vige lo Stato di diritto e dove le norme giuridiche sono uniformemente applicate riveste un'importanza strategica per il paese stesso, la sua società e l'UE; si compiace al riguardo dell'impegno assunto dal nuovo governo di intensificare il processo di riforma nei prossimi mesi e anni;
5. si compiace dell'intenzione del nuovo governo turco di adottare una nuova Costituzione civile che tuteli i diritti e le libertà fondamentali della persona umana; rileva l'esigenza di garantire che la nuova Costituzione stabilisca un sistema di controlli ed equilibri che assicurino il carattere democratico e laico dello Stato turco; invita tutte le parti a sostenere un processo costituzionale aperto e consensuale; ricorda in tale contesto la sua precedente raccomandazione sulla soglia elettorale; sottolinea che i piani costituzionali non dovrebbero determinare un rinvio delle riforme urgentemente necessarie, in particolare quella dell'articolo 301 del codice penale;
6. si compiace del favorevole sviluppo economico registrato dalla Turchia negli ultimi anni, e lo considera in ogni caso fondamentale per aumentare l'occupazione ed elaborare una strategia di riforma che rafforzerà la coesione sociale della società turca;
7. si compiace degli sforzi compiuti dal governo turco per allinearsi con l'acquis comunitario in materia di energia, e caldeggia l'apertura di negoziati sul capitolo dell'energia non appena saranno completati i preparativi tecnici; incoraggia la Turchia a aderire, in qualità di membro a pieno titolo, alla Comunità europea dell'energia, rafforzando così ulteriormente la cooperazione tra l'UE e la Turchia in tale settore, al fine di migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, sostenere l'uso delle risorse energetiche rinnovabili e promuovere gli investimenti nell'efficienza energetica; rileva l'importanza della Turchia quale nodo di transito ai fini della diversificazione delle forniture di gas all'UE; sottolinea che i progetti concernenti l'energia che interessano la Turchia nel Caucaso meridionale dovrebbero essere aperti a tutti i paesi di tale regione che partecipano alla Politica europea di vicinato;
8. osserva che la posizione geostrategica della Turchia nella regione e il suo ruolo nell'ambito dei trasporti e della logistica acquisirà maggiore importanza nei prossimi anni; invita la Commissione a pubblicare una relazione specifica sugli ultimi sviluppi e le sfide future in tale campo;
9. è preoccupato per le ripetute ingerenze delle forze armate turche nel processo politico; rileva la necessità di ulteriori sforzi per garantire un pieno ed efficace controllo civile sulle forze armate; sottolinea che le autorità civili dovrebbero sorvegliare la definizione e l'attuazione della strategia di sicurezza nazionale; sollecita l'istituzione di un totale controllo parlamentare sulla politica militare e di difesa e su tutte le relative spese; sollecita inoltre un controllo parlamentare sui servizi segreti, la gendarmeria e la polizia del paese;
10. si compiace del Dialogo della società civile UE-Turchia, e chiede alla Commissione di riferire in merito alle attività svolte in tale quadro; rileva l'importanza di intensificare i contatti fra le società civili in Turchia e nell'UE; invita la Commissione a fornire un sostegno mirato alla società civile, a rafforzare la propria presenza nelle varie regioni della Turchia e, in tale contesto, a prestare particolare attenzione al Sud-Est; invita il nuovo governo turco ad associare più strettamente al processo di riforma la società civile turca, che è un importante promotore della democrazia nel paese;
11. rimanda alla sua risoluzione del 2006 sulla Turchia, in particolare ai paragrafi concernenti le riforme necessarie per migliorare il funzionamento della magistratura e la lotta alla corruzione, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali della persona umana, la tutela dei diritti delle donne, l'attuazione di una politica di tolleranza zero nei confronti della tortura, nonché la protezione dei diritti delle minoranze e dei diritti culturali e religiosi; attende, prima di valutare i progressi compiuti nell'attuazione di tali riforme, i risultati del monitoraggio intensificato dei criteri politici annunciato dalla Commissione nella sua ultima strategia di allargamento; invita la Commissione a pubblicare tali risultati nella sua prossima relazione sui progressi compiuti dalla Turchia;
12. esorta il nuovo governo turco ad applicare integralmente le disposizioni contenute nell'accordo di associazione e nel suo protocollo aggiuntivo; ricorda che l'inadempimento da parte della Turchia degli impegni assunti nel quadro del partenariato per l'adesione continuerà ad influenzare negativamente il processo negoziale;
13. deplora il fatto che una serie di persone siano ancora perseguite ai sensi dell'articolo 301 del codice penale turco, ed esorta il governo e il parlamento di nuova elezione ad assicurarsi che siano abrogate tutte le disposizioni del codice penale che consentono restrizioni arbitrarie dell'espressione di opinioni non violente e che siano garantite la libertà di espressione e la libertà di stampa; ritiene che ciò costituisca una priorità assoluta per il nuovo governo;
14. rileva l'esigenza di adottare senza indugio una legge sulle fondazioni, volta a rimediare all'incertezza giuridica che attualmente avvolge le minoranze religiose e a istituire un quadro giuridico chiaro che consenta loro di praticare liberamente la propria religione autorizzandole, tra l'altro, a possedere proprietà immobiliari e a formare il proprio clero; condivide la preoccupazione espressa dal Consiglio il 24 luglio scorso in merito alla recente decisione adottata dalla Corte di cassazione turca sul Patriarcato ecumenico; esorta il nuovo governo turco a conformare la propria condotta nei confronti delle minoranze religiose ai principi della libertà religiosa quali definiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani; invita la Commissione a sollevare tali questioni con il nuovo governo turco; invita altresì la Commissione a indicare in qual modo lo Strumento di preadesione possa essere utilizzato per la tutela del patrimonio cristiano;
15. condanna vivamente l'assassinio di Hrant Dink, l'omicidio del sacerdote cristiano Andrea Santoro, l'uccisione di tre cristiani a Malatya, l'attacco terrorista ad Ankara e tutti gli altri atti di violenza di matrice politica o religiosa; auspica che le autorità turche facciano piena luce su tali circostanze e portino in giudizio tutti i responsabili; rileva l'urgente necessità di combattere efficacemente contro tutte le forme di estremismo e di violenza e di vietarle a tutti i livelli della vita pubblica in Turchia; invita il governo turco a rafforzare la protezione dei gruppi, delle minoranze e dei singoli individui che si sentono esposti a minacce e discriminazioni;
16. invita il nuovo governo turco a adottare misure concrete per garantire il pieno rispetto dei diritti sindacali, conformemente alle norme dell'UE e dell'OIL; lo incoraggia a sostenere l'intensificazione del dialogo sociale tra le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati; chiede alla Commissione di affrontare tale questione con il nuovo governo turco;
17. si compiace del fatto che un considerevole numero di donne in Turchia detengano posizioni importanti nell'ambiente economico e nel mondo accademico, e che sia aumentato il numero delle donne elette in seno al parlamento; sottolinea che l'accesso all'istruzione, la parità di trattamento e l'acquisizione di potere economico per le donne sono fattori chiave della futura crescita e prosperità economica della Turchia; deplora il fatto che le violazioni dei diritti delle donne, in particolare i cosiddetti "delitti d'onore", siano tuttora un problema gravemente preoccupante; esorta pertanto la Commissione a richiamare l'attenzione del nuovo governo sull'esigenza di potenziare le sue azioni volte ad eliminare la violenza e le pratiche discriminatorie nei confronti delle donne, e rileva che tali azioni dovrebbero comprendere, tra l'altro, un'intensa campagna pubblica e una maggiore offerta di rifugi per le donne in situazioni difficili;
18. rileva la necessità di una strategia globale per lo sviluppo socioeconomico della Turchia sud-orientale; invita la Commissione ad indicare in qual modo si possa utilizzare lo Strumento di preadesione per sostenere gli sforzi che il nuovo governo turco dovrà compiere per sviluppare il Sud-Est del paese, e a coordinare tale assistenza con altre istituzioni finanziarie internazionali;
19. è preoccupato per le conseguenze dei problemi sociali, ambientali, culturali e geopolitici connessi al Progetto turco per l'Anatolia meridionale, dove i progetti di dighe hanno un impatto diretto sull'approvvigionamento idrico dei paesi limitrofi; invita la Commissione a controllare strettamente, nella sua relazione periodica, lo sviluppo della cooperazione in materia di acque transfrontaliere conformemente alle convenzioni internazionali, alle direttive sulla protezione della natura e dell'ambiente nonché alla direttiva quadro in materia di acque[6];
20. esorta il nuovo governo a lanciare un'iniziativa politica che favorisca una soluzione duratura della questione curda e ad adoperarsi, con la partecipazione costruttiva dei rappresentanti di nuova elezione in seno alla Grande assemblea nazionale turca nonché dei sindaci eletti e della società civile nel Sud-Est, per conseguire miglioramenti significativi nell'ambito della vita sociale, economica e culturale; si compiace dell'iniziativa del Presidente Gül di visitare per la prima volta la Turchia sudorientale;
21. condanna fermamente le violenze perpetrate dal PKK e da altri gruppi terroristi in territorio turco; esprime alla Turchia la propria solidarietà nella sua lotta contro il terrorismo e reitera il suo appello al PKK affinché dichiari e rispetti una tregua immediata; rileva la necessità di portare avanti la lotta contro il terrorismo in modo proporzionato alla minaccia e nel pieno rispetto degli strumenti e delle norme giuridiche internazionali; sottolinea che non può mai esserci alcuna giustificazione per alcun tipo di violenza nei confronti della popolazione civile; fa appello al governo turco e a tutte le forze politiche in Iraq – compresi i curdi – affinché rafforzino la loro cooperazione al fine di prevenire e combattere le attività terroristiche, ed esorta la Turchia ad astenersi da eventuali azioni unilaterali che violino il territorio iracheno;
22. attribuisce una grande importanza all'impegno assunto dalla Turchia di instaurare relazioni di buon vicinato, conformemente alle condizioni stabilite nel quadro negoziale; ribadisce l'auspicio che la Turchia ponga fine ad ogni blocco economico o chiusura delle frontiere e si astenga da minacce o attività militari tali da aumentare la tensione con i paesi limitrofi; reitera il proprio appello alla Turchia affinché intraprenda azioni decise e intensive per risolvere le controversie pendenti con tutti i suoi vicini, conformemente alla Carta ONU e alle altre convenzioni internazionali pertinenti, intavolando anche un dibattito franco e aperto sugli eventi passati; reitera il proprio appello ai governi turco e armeno affinché avviino un processo di riconciliazione concernente il presente e il passato, e invita la Commissione ad agevolare la riconciliazione turco-armena avvantaggiandosi della cooperazione regionale realizzata nell'ambito della Politica europea di vicinato e della Sinergia del Mar Nero;
23. si rammarica del fatto che non si sia compiuto alcun progresso sostanziale verso una soluzione globale della questione di Cipro; ribadisce l'esortazione rivolta ad ambedue le parti affinché adottino un atteggiamento costruttivo per trovare, nel quadro dell'ONU, una soluzione globale basata sui principi su cui è fondata l'UE; ricorda le sue precedenti risoluzioni al riguardo, in cui afferma che il ritiro delle forze turche agevolerebbe la negoziazione di un accordo;
24. si compiace dell'istituzione di uno strumento di sostegno finanziario destinato a promuovere lo sviluppo economico della comunità turco-cipriota; invita la Commissione a riferire specificamente in merito all'utilizzazione e all'efficacia di tale strumento;
25. rileva l'importanza del ruolo potenziale della Turchia nei confronti della regione del Mar Nero, del Caucaso meridionale e della regione centroasiatica al fine di conseguire la stabilità, un governo democratico, la reciproca fiducia e la prosperità in tali regioni, in particolare mediante progetti di cooperazione regionale; evidenzia il ruolo della Turchia nel Medio Oriente; invita la Commissione a rafforzare la sua cooperazione con il governo turco in ordine alla politica dell'UE nei confronti di queste regioni;
26. ricorda alla Commissione la propria richiesta di elaborare una relazione di verifica a seguito dello studio d'impatto presentato nel 2004 e chiede di riceverla nel 2007;
27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al governo e al parlamento turchi.
- [1] GU C 226 E del 15.9.2005, pag. 189.
- [2] GU C 227 E del 21.9.2006, pag. 163.
- [3] Testi approvati P6-TA(2006)0381.
- [4] Testi approvati P6-TA(2006)0096. Testi approvati P6-TA(2006)0568.
- [5] GU L 22 del 26.1.2006, pag. 34.
- [6] Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1).