Proposta di risoluzione - B6-0048/2008Proposta di risoluzione
B6-0048/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

23.1.2008

presentata a seguito di una dichiarazione dell'Alto Rappresentante della PESC e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Pasqualina Napoletano, Christa Prets, Libor Rouček e Vicente Miguel Garcés Ramón
a nome del gruppo PSE
sull'Iran

Procedura : 2007/2683(RSP)
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B6-0048/2008
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B6-0048/2008
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B6‑0048/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Iran

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull'Iran, in particolare quelle riguardanti il tema nucleare e i diritti umani, e in particolare le risoluzioni approvate il 13 ottobre 2005, il 17 novembre 2005, il 15 febbraio 2006 e il 25 ottobre 2007,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo, in particolare quelle del 14 dicembre 2007,

–  viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1696 del 31 luglio 2006, 1737 del 27 dicembre 2006 e 1747 del 24 marzo 2007 sul programma nucleare iraniano,

–  visto il piano di lavoro concordato tra l'Iran e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) volto a chiarire temi relativi al programma nucleare dell'Iran (Attuazione dell'accordo sulle salvaguardie del Trattato di proliferazione non nucleare nella Repubblica islamica dell'Iran (COMV/2007/48 del 30 agosto 2007 e l'allegato INFCIRC/711),

–  viste le relazioni del Consiglio e dei governatori dell'AIEA e in particolare quella (GOC/207/58) del 15 novembre 2007 sull'attuazione dell'accordo delle salvaguardie del Trattato di proliferazione non nucleare e le pertinenti disposizioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1737 e 1747 della Repubblica islamica dell'Iran,

–  vista la relazione di valutazione del National Intelligence (NIE) degli Stati Uniti sulle intenzioni e le capacità nucleari dell'Iran pubblicata il 3 dicembre 2007 e la dichiarazione (comunicato stampa 2007/22) fatta a tale proposito dal Direttore generale dell'AIEA,

–  vista la risoluzione 61/176 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 19 dicembre 2006 e in particolare la risoluzione 62/168 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran approvata il 18 dicembre 2007,

–  vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite su una moratoria alla pena di morte adottata il 18 dicembre 2007,

–  vista la seconda riunione interparlamentare PE-Iran svolta a Teheran dal 7 al 9 dicembre 2007,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

Sul tema nucleare

A.  considerando che l'articolo IV del trattato di non proliferazione nucleare afferma che "nessuna disposizione del presente trattato deve essere considerata come pregiudizievole per il diritto inalienabile delle parti di promuovere la ricerca, la produzione e l'utilizzazione pacifica dell'energia nucleare, senza discriminazione e conformemente alle disposizioni degli articoli I e II qui innanzi",

B.  considerando che l'Iran finora non ha sospeso tutte le attività di arricchimento e di ritrattamento e non ha dato attuazione ai protocolli di addizionali del TPN, come gli è stato chiesto di fare con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nn. 1696/2006, 1737/2006 e 1747/2007 per ripristinare la fiducia nella natura interamente pacifica del suo programma,

C.  considerando che le ultime discussioni svoltesi a Londra il 30 novembre 2007 tra l'Alto Rappresentante dell'UE, Javier Solana, e il negoziatore nucleare iraniano, Saeed Jalili, non hanno portato ad un esito positivo, soprattutto per quanto riguarda l'adempimento da parte dell'Iran delle richieste imposte dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di sospendere le attività di arricchimento nucleare,

D.  considerando che il Direttore generale dell'AIEA, Mohamed ElBaradei, nell'ultima relazione (GOV/207/58) del 15 novembre 2007 ha notato che sono stati fatti progressi sull'attuazione delle salvaguardie dell'AIEA in Iran e che l'Iran ha fornito maggiori informazioni sugli aspetti passati del suo programma nucleare; tuttavia egli ha sottolineato che è necessaria una maggiore cooperazione per spiegare l'attività corrente, ad inclusione di tracce di uranio estremamente arricchito trovato dagli ispettori sui siti nucleari e che egli ha sollecitato l'Iran ad attuare il protocollo addizionale quanto prima;

E.  considerando che la valutazione della National Intelligence (NIE) statunitense, nella sua relazione del 3 dicembre 2007 ha stabilito che l'Iran aveva interrotto nel 2003 il proprio programma di armi nucleari e che fino a tutta la metà del 2007 non l'aveva riavviato, nonostante le preoccupazioni derivanti dall'arricchimento dell'uranio e dal suo potenziale uso futuro per armi nucleari,

F.  considerando che l'adozione delle risoluzioni 1737 e 1747 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite richiedono ulteriori iniziative politiche e diplomatiche da parte della comunità internazionale per giungere ad un progresso,

G.  considerando che i leader del G8, nel loro vertice annuale del 6-8 giugno 2007, hanno sottolineato l'importanza di sviluppare e attuare un meccanismo di impostazioni multilaterali al ciclo del combustibile nucleare quale possibile alternativa al perseguimento di attività nazionali di arricchimento e di ritrattamento,

Sui diritti umani

H.  considerando che tutte le pertinenti istituzioni internazionali, le organizzazioni internazionali per i diritti umani, la società civile e i difensori dei diritti umani iraniani sono d'accordo sul fatto che la situazione dei diritti umani in Iran negli ultimi anni è peggiorata nonostante siano stati presi dalle autorità iraniane numerosi impegni nel senso di promuovere i valori universali,

I.  considerando che il numero delle esecuzioni in Iran, incluse quelle di minori e di omosessuali, spesso effettuate mediante impiccagione pubblica, è aumentato notevolmente negli ultimi anni in particolare nel 2007,

J.  considerando che negli ultimi mesi sono stati arrestati, detenuti e spesso torturati, giornalisti, attivisti dei diritti delle donne, sindacalisti, intellettuali, studenti e insegnanti,

K.  considerando che sono in aumento la repressione e la discriminazione contro gruppi etnici e religiosi che esercitano il loro diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni e credenze religiose, in particolare contro i curdi (sono state imprigionate circa 500 persone, la maggior parte delle quali studenti), contro gli arabi e contro i membri di credo Baha'i e Sufi,

L.  considerando che negli mesi sono state detenute dozzine di studenti, a seguito di proteste contro la sostituzione di un gran numero di professori e sono state prese altre iniziative volte a limitare ulteriormente la liberto di espressione nelle sedi universitarie, incluso il divieto di fare uscire pubblicazioni di studenti e sospensioni ed espulsioni di studenti dagli istituti di istruzione superiore,

M.  considerando che l'Iran ancora non fa parte della Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne,

Sulle relazioni UE-Iran

N.  considerando che il dialogo comprensivo tra l'UE e l'Iran è stato sospeso dall'Iran nel dicembre 2003 e dal giugno 2004 non si è svolta nessuna riunione nel quadro del dialogo sui diritti UE-Iran,

O.  considerando che le relazioni UE con l'Iran negli ultimi anni si sono basate su un'impostazione triplice caratterizzata da negoziati su un accordo di cooperazione e commerciale,sul dialogo politico e sul dialogo per i diritti umani e considerando che questi tre aspetti non possono essere separati,

P.  considerando che la Commissione europea non ha nessuna relazione contrattuale con l'Iran e non esiste una delegazione della Commissione europea in Iran,

Sul tema nucleare

1.  esprime il proprio appoggio all'iniziativa UE per trovare una soluzione negoziale di lungo termine sul tema nucleare con l'Iran e sottolinea il ruolo importante che deve essere svolto dall'AIEA; è preoccupato che le ultime discussioni tra l'Alto Rappresentante dell'UE per la PESC, Javier Solana, e il negoziatore nucleare, Saeed Jalili, non abbiano portato a progressi tangibili,

2.  nota i progressi fatti sull'attuazione del piano di lavoro AIEA-Iran e sollecita l'Iran a continuare a cooperare con l'AIEA e a fornire risposte complete, chiare, credibili sulle sue attività nucleari passate e attuali e a ratificare e attuare i protocolli aggiuntivi; sottolinea inoltre che lo svolgimento di queste attività e le misure di trasparenza richieste dall'AIEA rappresenterebbero un passo positivo per ripristinare la fiducia verso il programma nucleare dell'Iran;

3.  dà il proprio appoggio a tutte le iniziative politiche e diplomatiche che come affermato nelle risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nn. 1696, 1737 e 1747 mirano a portare ad una soluzione negoziata del problema nucleare iraniano; sottoscrive le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2007 sulle discussioni attualmente condotte in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per giungere agli obiettivi delle risoluzioni in parola;

4.  ribadisce la sua posizione secondo la quale è possibile una soluzione all'attuale escalation sul tema nucleare e non bisogna prendere in considerazione nessuna azione militare; invita l'amministrazione statunitense e tutti gli altri attori coinvolti a rinunciare a qualsiasi retorica sulle opzioni militari e su politiche che prevedano una cambiamento di regime contro l'Iran;

5.  riconosce che l'Iran ha il diritto di sviluppare un programma nucleare conformemente all'articolo IV del TNP e ritiene che le iniziative e le proposte presentate dall'UE e dagli altri partner internazionali della cooperazione con l'Iran nel settore di un'energia nucleare a fini pacifici potrebbero contribuire a trovare una soluzione alla crisi attuale;

6.  nota le recenti conclusioni della NIE statunitense sul programma nucleare militare e civile iraniano; ritiene che queste conclusioni confermino la politica UE di un'impostazione duplice volta a convincere diplomaticamente l'Iran ad aderire alla richiesta di abbandonare il potenziale uso militare del programma civile in modo credibile e controllabile;

7.  sollecita pertanto l'Iran ad avviare senza indugio un nuovo round di negoziati sul futuro orientamento del proprio programma nucleare e a sospendere tutte le attività relative all'arricchimento; invita gli USA, a seguito del suo successo diplomatico nei negoziati con la Corea del Nord, a partecipare direttamente ai negoziati con l'Iran insieme all'UE in quanto si trova in una posizione tale da offrire garanzie di sicurezza addizionali;

8.  chiede passi credibili verso un disarmo nucleare multilaterale grazie ad un rafforzamento del TNP ed invita l'UE a dare l'esempio ponendo fine all'attuale ristagno dei negoziati sul disarmo nucleare,

9.  sottolinea l'importanza della cooperazione con gli USA, la Russia, la Cina, i paesi non allineati perché prendano in esame opzioni complementari al fine di giungere ad un accordo globale con l'Iran sulle sue strutture nucleari e sul loro uso che tenga conto delle preoccupazioni di sicurezza dell'Iran;

10.  ritiene che questo accordo globale dovrebbe contribuire a definire un sistema di sicurezza regionale sostenibile che includa l'India, il Pakistan e altre potenze nucleari e ritiene che l'Iran debba assumersi le proprie responsabilità quale attore regionale contribuendo ad un Medio Oriente privo di armi di distruzione di massa;

11.  chiede alla comunità internazionale di riflettere seriamente e di agire con urgenza per la creazione di un nuovo quadro multilaterale per l'utilizzazione dell'energia nucleare garantendo la fornitura di combustibili nucleari minimizzando al tempo stesso il rischio della proliferazione come proposto dall'AIEA;

Sui diritti umani

12.  si dichiara gravemente preoccupato per il degrado della situazione dei diritti umani in Iran negli ultimi anni, per il drammatico aumento della repressione di tutti i gruppi che esercitano il proprio diritto ad esprimere liberamente le proprie opinioni e per le ancora più severe restrizioni alla libertà della stampa e alla libertà di espressione in Iran e ricorda la propria risoluzione al riguardo del 25 ottobre 2007;

13.  condanna la pena di morte in quanto tale ed in particolare le condanne a morte eseguite contro i minori e i giovani; invita l'Iran ad applicare la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adattata recentemente sulla moratoria a tutte le esecuzioni con il fine ultimo di abolire la pena di morte; ricorda gli impegni internazionali dell'Iran in particolare il trattato internazionale sui diritti politici e civili, e la Convenzione sui diritti dei minori, che proibiscono entrambi chiaramente le esecuzioni di minori o di persone imprigionate per reati commessi quando erano minori; chiede alle autorità iraniane di modificare con urgenza il codice penale per trasformare la moratoria sulla lapidazione in un divieto definitivo;

14.  si compiace della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata il 18 dicembre 2007 sulla moratoria sulla pena di morte che chiede l'introduzione di una moratoria globale quale un passo verso l'abolizione della pena di morte;

15.  condanna il trattamento delle minoranze etniche e religiose quali le minoranze etniche, curde e arabe e quelle di credo Baha'i e Sufi che sono discriminate, maltrattate e perseguitate a causa del loro credo religioso e della discendenza etnica; invita pertanto la comunità internazionale ad attirare l'attenzione sul degrado della situazione delle minoranze etniche e religiose in Iran;

16.  ricorda al governo iraniano i suoi obblighi quale firmatario del trattato internazionale sui diritti politici e civili e sui diritti economici, sociali e culturali di salvaguardare i diritti umani fondamentali, in particolare la libertà di opinione e chiede il rilascio di tutti i giornalisti, gli studenti, i difensori dei diritti dell'uomo imprigionati e dei prigionieri, intellettuali e sindacalisti;

17.  invita la Presidenza del Consiglio, la Commissione e i rappresentanti diplomatici degli Stati membri in Iran di intraprendere con urgenza un'azione concertata per quanto riguarda le suddette preoccupazioni;

18.  invita la Commissione, in stretta collaborazione con il Parlamento europeo a fare un uso efficace del nuovo strumento per i diritti umani e per la democrazia al fine di promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Iran sostenendo le varie componenti della società civile, quali i diritti delle donne, i diritti sociali ed economici, i mezzi d'informazione privi di censura e il dialogo culturale con le controparti europee;

Sulle relazioni UE-Iran

19.  sottolinea che la possibile futura conclusione di un accordo di cooperazione e commercio tra l'UE e Iran dipende dal miglioramento sostanziale della situazione dei diritti umani in Iran e dalla piena cooperazione dell'Iran con l'AIEA e dalla garanzia obiettiva fornita dall'Iran in merito alla natura pacifica del proprio programma nucleare;

20.  chiede alla Commissione di trasmettere una comunicazione sulla situazione e sulle prospettive delle relazioni UE-Iran e di esaminare la possibilità di riavviare il dialogo sui diritti umani, parallelamente ai negoziati su un accordo di cooperazione e commerciale che potrebbe essere concluso se l'Iran facesse progressi essenziali nel settore dei diritti umani e del tema nucleare;

21.  chiede alla Commissione di creare una delegazione in Iran per rilanciare le discussioni in merito agli aiuti ai profughi e alla lotta contro il traffico di droga e per promuovere il dialogo con le autorità e la società civile;

21.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto Rappresentante della PESC, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, alla commissione diritti umani della Nazioni Unite, al Capo della Corte Suprema statale dell'Iran e al governo e al parlamento della Repubblica islamica dell'Iran.