PROPOSTA DI RISOLUZIONE
23.1.2008
a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Roberta Angelilli, Adam Bielan, Ewa Tomaszewska
a nome del gruppo UEN
su una strategia europea per i rom
B6‑0056/2008
Risoluzione del Parlamento europeo su una strategia europea per i rom
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 13 del trattato CE, in base al quale la Comunità europea può prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sulla razza o l'origine etnica,
– vista la sua risoluzione del 27 gennaio 2005 sul ricordo dell'Olocausto, l'antisemitismo e il razzismo[1],
– vista la sua risoluzione del 28 aprile 2005 sulla situazione dei rom nell'Unione europea[2],
– vista la sua risoluzione del 1° giugno 2006 sulla situazione delle donne rom nell'Unione europea[3],
– vista la sua risoluzione legislativa del 29 novembre 2007 sulla proposta di decisione quadro del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale[4],
– visti gli articoli 6, 7 e 29 del trattato sull'Unione europea e l'articolo 13 del trattato CE, che impegnano l'Unione europea e i suoi Stati membri a difendere i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e che prevedono strumenti europei atti a combattere il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, nonché la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e lo Statuto dell'Agenzia per i diritti fondamentali,
– viste le convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo che vietano la discriminazione basata sull'origine razziale ed etnica, in particolare la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), entrambe firmate da tutti gli Stati membri dell'UE,
– viste la direttiva 2000/43/CE, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica[5], e la direttiva 2000/78/CE, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro[6], come anche la decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia[7],
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che i rom costituiscono la più grande minoranza in Europa,
B. riconoscendo che sono stati compiuti alcuni progressi nella lotta contro la discriminazione nei confronti dei rom per quanto concerne il loro diritto all'istruzione, all'occupazione, all'assistenza sanitaria e all'alloggio, sia negli Stati membri che nei paesi candidati,
C. considerando che l'istruzione è uno strumento fondamentale nella lotta contro l'esclusione sociale, lo sfruttamento e la criminalità,
D. considerando che le comunità rom sono spesso coinvolte in fatti penali, segnatamente in relazione al traffico di esseri umani e alla schiavitù minorile,
E. considerando che i rom sono ancora soggetti a discriminazione per quanto concerne il loro diritto al lavoro,
F. considerando che l'Unione europea dispone di una varietà di meccanismi e strumenti che possono essere utilizzati per migliorare l'accesso dei rom ad un'istruzione di elevata qualità, all'occupazione, all'alloggio e all'assistenza sanitaria, in particolare politiche in materia di inclusione sociale, sviluppo regionale e occupazione,
G. considerando che si dovrebbero applicare sanzioni agli Stati membri in caso di violazioni delle disposizioni nazionali adottate in applicazione della direttiva 2000/43/CE, in particolare se si tratta di condizioni di accesso all'occupazione, alla formazione professionale, alla protezione sociale e all'istruzione,
H. prendendo atto, in particolare, della situazione estrema in cui si trova un gran numero di rom e di comunità rom nei nuovi Stati membri,
1. accoglie favorevolmente le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2007 il quale, "conscio della situazione molto particolare in cui versa la comunità rom in tutta l'Unione, invita gli Stati membri e l'Unione stessa ad utilizzare tutti i mezzi per migliorarne l'inclusione" e "invita a tal fine la Commissione ad esaminare le politiche e gli strumenti vigenti e a riferire al Consiglio, entro la fine del giugno 2008, in merito ai progressi registrati";
2. condanna tutte le forme di razzismo e di discriminazione cui sono soggetti i rom e altre comunità considerate "zingari";
3. sottolinea che il problema della discriminazione nei confronti dei rom richiede un approccio globale a livello dell'Unione europea, ma riconosce nel contempo che, nell'affrontare la questione, sono innanzitutto i governi nazionali degli Stati membri a dover investire in volontà politica, tempo e risorse;
4. sollecita la Commissione a sviluppare una strategia quadro europea sull'inserimento dei rom, che miri a dare coerenza alle politiche dell'Unione europea in materia di inclusione sociale dei rom, in particolare dei bambini;
5. ribadisce che l'accesso a pari condizioni ad un'istruzione di elevata qualità dovrebbe figurare tra gli obiettivi della strategia dell'Unione europea; sollecita la Commissione a sostenere azioni specifiche per i bambini rom negli Stati membri, volte a combattere lo sfruttamento, l'accattonaggio forzato e l'assenteismo scolastico, nonché ad integrarli sin dalla più giovane età nei sistemi di istruzione ordinari;
6. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a sostenere programmi nazionali volti a migliorare la situazione sanitaria delle comunità rom e, in particolare, a prevedere un programma adeguato di vaccinazione dei bambini;
7. sollecita la Commissione a sostenere l'integrazione dei rom nel mercato del lavoro attraverso misure che includano un'applicazione rigorosa delle leggi antidiscriminazione nel settore dell'occupazione;
8. sollecita gli Stati membri ad adottare politiche di risanamento delle baraccopoli e a sviluppare obblighi statutari positivi onde porre fine al nomadismo e risolvere il problema degli accampamenti, in cui non esiste alcuna norma di igiene o di sicurezza e in cui numerosi bambini rom muoiono a seguito di incidenti domestici, in particolare incendi, causati dalla mancanza di norme di sicurezza adeguate;
9. invita i rom a rispettare i diritti dell'uomo, in particolare per quanto riguarda le donne e i bambini, evitando i matrimoni forzati, le pratiche tradizionali e l'accattonaggio forzato;
10. invita gli Stati membri ad agevolare la cooperazione, a coordinare azioni comuni e a scambiare le migliori prassi;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri e al Consiglio d'Europa.
- [1] Testi adottati, P6_TA(2005)0018.
- [2] Testi adottati, P6_TA(2005)0151.
- [3] Testi adottati, P6_TA(2006)0244.
- [4] Testi adottati, P6_TA-PROV(2007)0552.
- [5] GU L 180 del 19.7.2000, pag. 22.
- [6] GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16.
- [7] GU C 75 E del 26.3.2002, pag. 269.