Proposta di risoluzione - B6-0057/2008Proposta di risoluzione
B6-0057/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

23.1.2008

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Romano Maria La Russa, Konrad Szymański, Adam Bielan
a nome del gruppo UEN
sull'Iran

Procedura : 2007/2683(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B6-0057/2008
Testi presentati :
B6-0057/2008
Testi approvati :

B6‑0057/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Iran

Il Parlamento europeo,

–  viste le precedenti risoluzioni sull'Iran concernenti la questione nucleare e i diritti umani e in particolare quelle del 25 ottobre 2007, del 16 novembre 2006, del 15 febbraio 2006, del 17 novembre 2005, del 13 ottobre 2005, del 13 gennaio 2005 e del 28 ottobre 2004;

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2007;

–  viste le risoluzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nn. 1747 del 24 marzo 2007, 1737 del 27 dicembre 2006, e 1696 del 31 luglio 2006 sul programma nucleare iraniano;

–  viste le conclusioni del piano di lavoro concordato dell' IAEA (International Atomic Energy Agency)

–  visto il rapporto del Consiglio dell' IAEA, in particolare quello del 15 novembre 2007;

–  viste le conclusioni del rapporto NIE (National Intelligence Estimate), sulle intenzioni e le capacità nucleari dell'Iran;

–  viste le conclusioni del secondo incontro della delegazione interparlamentare PE-IRAN tenutosi a Teheran dal 7 al 9 dicembre 2007;

A.  considerando che l'Iran non ha sospeso l'attività di arricchimento dell'uranio come stabilito dall'accordo sul Protocollo di salvaguardia dell'NPT e come era stato richiesto dal Consiglio di Sicurezza ONU con le risoluzioni 1747/2007, 1737/2006 e 1696/2006,

B.  considerando la dichiarazione del capo della delegazione IAEA El Baradei il 12 gennaio 2008, in cui le Autorità iraniane hanno accolto la richiesta di fornire risposte adeguate entro 4 settimane alle questioni tuttora insolute circa le attività nucleari in Iran,

C.  considerando che, nonostante le maggiori informazioni fornite, si rende necessaria e urgente una reale collaborazione da parte delle autorità iraniane affinché gli ispettori della AIEA possano verificare lo stato di avanzamento dei siti e comprenderne il livello di attività, comprese le tracce di alto arricchimento d'uranio già individuate in alcuni siti nucleari,

D.  considerando che il rapporto USA del NIE ( National Intelligence Estimate) pubblicato il 3 dicembre 2007, ha evidenziato come il programma di energia atomica per uso militare in Iran è stato bloccato nel 2003 e che fino a metà 2007 non è stato ripristinato, dimostrando di fatto l'esistenza di un progetto per la produzione di armi atomiche, senza escludere che un forte arricchimento dell'uranio potesse in futuro servire per un potenziale uso di armi nucleari,

E.  considerando che in Iran la situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali è progressivamente deteriorata dagli ultimi due anni e mezzo, cioè dalle ultime elezioni presidenziali del 2005, nonostante che abbia sottoscritto accordi internazionali di garanzia sui diritti umani e libertà fondamentali,

F.  considerando che nel 2007 è notevolmente aumentato il numero di esecuzioni (oltre 320) anche di giovani in minore età, con impiccagioni in luoghi pubblici e lapidazioni, in nome del diritto sancito dalla legge della Sharia,

G.  considerando che in Iran i diritti fondamentali anche più elementari vengono puntualmente violati, umiliando la persona nella sua dignità umana;

H.  considerando che la dura repressione in atto colpisce ogni categoria della società: oppositori politici, studenti, giornalisti, professori, donne, sindacalisti e persone che appartengono a minoranze etniche e religiose, con la generica accusa di attività contro il sistema,

I.  considerando che numerosi studenti universitari riuniti nel movimento "Consolidamento dell'unità" e attiviste del movimento per i diritti delle donne sono stati perseguitati, hanno subito maltrattamenti e sono tuttora detenuti nelle carceri speciali,

1.  ritiene che il programma nucleare iraniano e le attività di arricchimento dell'uranio rappresentino un grave pericolo per la Comunità internazionale, cosi come pronunciato nelle risoluzioni nn. 1747, 1737 e 1696 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

2.  esprime profonda preoccupazione per l'atteggiamento delle Autorità iraniane le quali non hanno rispettato gli Accordi internazionali e il Protocollo aggiuntivo che prevedono la sospensione delle attività di arricchimento di uranio non destinato ad un uso civile;

3.  richiama l'Iran al rispetto delle raccomandazioni dell' AIEA e chiede che consenta le ispezioni dei siti nucleari, necessarie per verificarne la potenzialità e lo scopo delle attività nucleari;

4.  ribadisce il pieno appoggio alle decisioni dei 5 Ministri degli Affari esteri dei paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, riuniti il 22 gennaio 2008 a Berlino;

5.  invita i Pesi dell'Unione Europea, nei rapporti con l'Iran, a non recedere dalla linea della fermezza, a parlare una voce sola e a mantenere forte la pressione, ma al contempo a stimolare il dialogo;

6.  esprime la sua profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran in questi ultimi anni e rivolge un appello alle autorità iraniane affinché rispettino i loro obblighi derivanti dalle norme e dagli strumenti internazionali per i diritti dell'uomo ratificati dall'Iran, promuovano i valori universali e riconoscano a tutti gli individui il diritto all'esercizio dei diritti civili e delle libertà politiche;

7.  ricorda al Governo iraniano, come firmatario di accordi internazionali sui diritti civili e politici, sui diritti economici, sociali e culturali, di garantire i diritti umani fondamentali, in particolare la libertà di opinione, e chiede l'immediato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza;

8.  condanna fortemente le condanne a morte e le esecuzioni in Iran, in particolare quelle a carico di minori e di autori di reati commessi in età minorile e sollecita le Autorità iraniane a rispettare le garanzie giuridiche riconosciute dalla Comunità internazionale riguardo ai minori, quale la convenzione delle Nazioni Unite e sui diritti del fanciullo;

9.  esprime profonda preoccupazione per il drammatico aumento della repressione dei movimenti della società civile in Iran in questo ultimo anno e chiede alle Autorità Iraniane di porre fine alla dura repressione praticata contro il movimento degli studenti, i difensori dei diritti delle donne, gli attivisti della campagna "Un milione di firme", i difensori dei diritti delle minoranze, gli intellettuali, gli insegnanti, i giornalisti, i sindacalisti;

10.  sollecita fortemente le Autorità iraniane a eliminare dal codice giuridico ogni forma di tortura e ogni altra forma di crudeltà, di punizione e di trattamento inumano e degradante e di garantire ogni diritto alla difesa nei processi;

11.  esprime il proprio disappunto per il rifiuto da parte del Consiglio di attuare la sentenza della Corte di giustizia del 12/12/2006 concernente il PMOI e di considerare la recente sentenza del tribunale del Regno Unito del 30/11/2007 con la quale si annulla il riconoscimento del PMOI come organizzazione terrorista; chiede al Consiglio di escludere questo movimento dalla lista di terroristi;

12.  sottolinea come il futuro degli accordi di cooperazione e commercio tra l'UE e l'Iran dipenda dall'evoluzione della situazione dei diritti umani in Iran, così come dalla piena collaborazione con l'AIEA, in modo da garantire la natura pacifica degli obiettivi del programma nucleare;

13.  invita la Commissione a presentare un rapporto sulle prospettive delle relazioni tra l'UE e l'Iran e a esaminare il modo in cui fare ripartire un dialogo sui diritti umani in modo da condizionare i negoziati per la cooperazione e il commercio, la cui conclusione dipende esclusivamente dai progressi nel campo dei diritti umani e in quello del nucleare;

14.  incarica il suo presidente a trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto Rappresentante per la PESC, ai governi, ai Parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale dell'ONU, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Consiglio per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, al Capo della Suprema Corte di Stato iraniana e al governo e al parlamento della Repubblica Islamica dell'Iran.