PROPOSTA DI RISOLUZIONE
21.4.2008
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Luisa Morgantini
a nome del gruppo GUE/NGL
sulla situazione in Birmania/Myanmar
B6‑0186/2008
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Birmania/Myanmar
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo birmano (SPDC) ha annunciato che a maggio 2008 si svolgerà un referendum su una nuova Costituzione, cui seguiranno elezioni pluripartitiche nel 2010,
B. considerando che il governo birmano ha respinto le proposte fatte dall'inviato speciale delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari, di garantire lo svolgimento in modo libero ed equo del referendum, alla presenza di osservatori internazionali,
C. considerando che, dall'annuncio del referendum, il governo ha emanato la legge n. 1/2008 che priva del diritto di voto i membri di ordini religiosi; considerando che la maggior parte dell'opposizione birmana ha deciso di boicottare il referendum,
D. considerando che vi sono ancora circa 1.800 prigionieri politici in Birmania, compreso il leader della Lega nazionale per la democrazia, Premio Nobel e vincitore del Premio Sacharov, Aung San Suu Kyi,
E. considerando che il 30% della popolazione birmana, circa 15 milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà,
1. deplora che la procedura di referendum costituzionale sia priva di qualsiasi legittimazione democratica, visto che i cittadini birmani non hanno tutti i fondamentali diritti democratici che consentirebbero loro di svolgere un dibattito aperto sul testo costituzionale, di emendarlo e quindi di esprimersi liberamente attraverso un referendum;
2. condanna la reiezione da parte del governo birmano delle proposte fatte dall'inviato speciale delle Nazioni Unite, sig. Ibrahim Gambari, di consentire una campagna aperta e onnicomprensiva nel corso del referendum costituzionale;
3. chiede che il governo birmano garantisca la convocazione di una commissione elettorale indipendente, compili un adeguato elenco di registrazione dei votanti, elimini le restrizioni esistenti da tempo sui mezzi d'informazione, consenta le libertà di associazione, di espressione e di riunione in Birmania e revochi le nuove norme che penalizzano la legittima discussione sul referendum e consenta la presenza di osservatori internazionali;
4. chiede il rilascio immediato e incondizionato degli oppositori politici e di oltre 1.800 prigionieri politici, compresa Aung San Suu Kyi, i leader della generazione di studenti dell'88 e i leader della Lega delle nazionalità shan per la democrazia arrestati nel 2005;
5. chiede conto di tutte le vittime e di tutte le persone scomparse dalla repressione lo scorso settembre delle proteste di monaci buddisti e di attivisti per la democrazia, comprese le persone scomparse fra i monaci e le religiose;
6. chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di partecipare direttamente ai negoziati chiave con le autorità birmane, anche attraverso il suo consigliere speciale e inviato, Ibrahim Gambari; chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di mantenere l'attenzione sulla Birmania mediante periodici briefing e dichiarazioni;
7. sostiene l'impegno dell'inviato speciale UE in Birmania, sig. Piero Fassino, nel promuovere il dialogo con i paesi ASEAN che hanno un interesse primario nella stabilità della regione; sottolinea l'importanza di continuare a perseguire una posizione comune con i paesi ASEAN;
8. rileva che l'embargo UE sulle armi alla Birmania non è efficace in quanto il governo militare acquista gli armamenti in Cina, Russia e India; sollecita quindi l'UE a fare attivamente una campagna per un embargo a livello mondiale di armi per la Birmania;
9. sottolinea che nel corso degli attuali negoziati fra l'UE e l'ASEAN su un libero accordo commerciale si deve sollevare la questione degli scambi con la Birmania;
10. chiede alla Commissione di creare ed espandere i programmi di assistenza volti a conferire il potere a gruppi che sono stati privati dei diritti di voto, ivi comprese le donne e le minoranze etniche e religiose, riducendo le divisioni politiche, etniche, religiose e di altro tipo;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai governi e ai parlamenti dei paesi membri dell'ASEAN, alla Lega nazionale per la democrazia della Birmania e al Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo della Birmania.