PROPOSTA DI RISOLUZIONE
28.4.2008
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Annemie Neyts-Uyttebroeck e Alexander Lambsdorff
a nome del gruppo ALDE
sul Consiglio economico transatlantico
B6‑0209/2008
Risoluzione del Parlamento europeo sul Consiglio economico transatlantico
Il Parlamento europeo,
– viste in particolare la sua risoluzione del 25 aprile 2007 sulle relazioni transatlantiche e le sue risoluzioni del 1° giugno 2006 sulle relazioni economiche UE-USA e sull'Accordo di partenariato transatlantico UE-USA,
– vista la sua risoluzione del 26 settembre 2007 sulla sicurezza dei prodotti e in particolare dei giocattoli,
– visto l'esito del vertice UE-USA tenutosi a Washington il 30 aprile 2007, in particolare il Quadro per la promozione dell'integrazione economica transatlantica fra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America,
– viste la dichiarazione congiunta e la relazione sui progressi compiuti adottate in occasione della prima riunione del Consiglio economico transatlantico (CET) svoltasi il 9 novembre 2007,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il Parlamento europeo e il Congresso USA hanno entrambi costantemente caldeggiato il completamento del mercato transatlantico entro il 2015,
B. considerando che nella lotta contro il terrorismo internazionale è necessario sottolineare l'importanza del pieno rispetto del diritto internazionale e dei trattati sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
1. sottolinea che un stretto partenariato transatlantico è lo strumento chiave per far sì che la globalizzazione si sviluppi secondo valori comuni e nella direzione di un ordine politico ed economico mondiale equo; ribadisce la sua opinione che un mercato transatlantico funzionante e competitivo rappresenta la base cui ancorare saldamente il partenariato transatlantico, così da consentire all'UE e agli USA di affrontare congiuntamente le sfide politiche ed economiche mondiali;
2. appoggia fortemente il processo di rafforzamento dell'integrazione economica transatlantica avviato al vertice UE-USA del 2007 con l'adozione del "Quadro per la promozione dell'integrazione economica transatlantica fra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America" e con l'istituzione del Consiglio economico transatlantico (CET), incaricato di sovrintendere alla realizzazione e all'accelerazione degli impegni delineati nel "quadro";
3. apprezza i progressi che il CET ha finora compiuto assumendosi la responsabilità politica dell'individuazione delle priorità e aprendo la strada ad accordi per l'abolizione delle barriere agli scambi e agli investimenti e per la promozione della concorrenza nel mercato transatlantico;
4. è del parere che i risultati conseguiti dal CET dal momento della sua istituzione dimostrino che il mercato transatlantico non può essere costruito solo con un lavoro amministrativo, ma che per la realizzazione di questo obiettivo è necessaria una guida politica forte e continuativa; incoraggia il CET a proseguire con determinazione nel suo impegno;
5. sottolinea l'urgente necessità di sostenere lo slancio di questo processo per tutta la durata degli anni elettorali 2008 e 2009, assicurando che i due partner continuino a progredire rapidamente verso la realizzazione degli obiettivi comuni e che gli esecutivi di entrambe le parti continuino ad impegnarsi per il raggiungimento del traguardo finale;
6. richiama l'attenzione sul ruolo cruciale del Congresso USA e del Parlamento europeo nel sostenere tale slancio e sul fatto che le barriere non tariffarie possono essere abolite solo dagli organi legislativi;
7. invita pertanto i dirigenti di UE e USA e i copresidenti del CET a tener conto di questo ruolo cruciale degli organi legislativi per il successo a lungo termine del processo, e li sollecita a far partecipare pienamente e direttamente ai lavori del CET i rappresentanti del Dialogo legislativo transatlantico; riconosce nel contempo l'importanza del ruolo di imprese e consumatori nel fornire spunti di riflessione sui lavori del CET e contributi di esperti a tali lavori; ritiene tuttavia che il loro ruolo di consulenza vada differenziato dal ruolo legislativo del Congresso statunitense e del Parlamento europeo;
8. prende atto della creazione di un Gruppo di consiglieri, composto di rappresentanti del Dialogo legislativo transatlantico, del Dialogo economico transatlantico e del Dialogo transatlantico dei consumatori; plaude al contributo di legislatori e parti interessate al successo della prima riunione del CET del novembre 2007;
9. ribadisce la propria volontà di rafforzare il dialogo fra i due parlamenti e chiede che essi siano coinvolti fin dall'inizio per quanto riguarda, in particolare, eventuali future norme messe a punto da organismi mondiali di autoregolamentazione, affinché vengano trattate tempestivamente le questioni del controllo politico;
10. sottolinea che la priorità per la riunione del CET della primavera 2008 è rappresentata dalla realizzazione di progressi concreti in particolare nel campo delle norme contabili, della negoziazione di valori mobiliari, della riassicurazione, della sicurezza delle importazioni, delle dichiarazioni di conformità dei fornitori e delle importazioni di pollame che è stato sottoposto a trattamenti di riduzione degli agenti patogeni; considera tuttavia importante fare riferimento nella presente risoluzione a diverse altre questioni pertinenti che il CET dovrà trattare in futuro;
11. invita la Commissione a informare il Parlamento europeo dei risultati dello studio avviato al fine di individuare i benefici dell'abolizione delle barriere agli scambi e agli investimenti transatlantici, che dovrebbe essere completato nel 2008; la invita inoltre a garantire che i risultati degli studi sulla realizzazione del mercato transatlantico siano discussi con le competenti commissioni parlamentari prima che vengano tratte conclusioni specifiche per future raccomandazioni al CET;
12. mette in rilievo che i dati personali sono diventati una componente essenziale di molte attività economiche, in particolare delle telecomunicazioni elettroniche; osserva che è in rapida crescita il valore economico dei dati personali e delle operazioni a valore aggiunto basate su di essi; rileva che, data la natura globale delle telecomunicazioni elettroniche, accedere ai dati personali e utilizzarli è possibile in qualunque parte del mondo, il che, spesso, da una parte crea alle imprese incertezze e ostacoli di ordine giuridico e dall'altra indebolisce la tutela giuridica dei singoli cittadini; chiede pertanto che nel contesto del CET vengano urgentemente elaborate norme per la protezione dei dati a livello mondiale, in modo da garantire un livello elevato di protezione dei dati personali e certezza giuridica per le imprese;
13. sottolinea la necessità di affrontare gli aspetti strettamente collegati della concorrenza e della privacy in relazione alle imprese che praticano il targeting comportamentale (behavioural targeting) attraverso Internet, necessità messa in evidenza dalla recente fusione Google/DoubleClick, e invita la Commissione a prendere l'iniziativa, in stretta cooperazione con il Parlamento europeo, di elaborare principi transatlantici sulla protezione dei dati insieme alla sua controparte, la US Federal Trade Commission (Commissione Federale per il commercio degli USA);
Servizi finanziari
14. appoggia l'impostazione delineata nel regolamento (CE) n. 1569/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, che stabilisce un meccanismo per determinare l’equivalenza dei principi contabili applicati dagli emittenti di titoli di paesi terzi conformemente alle direttive 2003/71/CE e 2004/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, e nello spirito della lettera scritta dalla Commissione il 26 settembre 2007 alla US Securities and Exchange Commission (SEC, la commissione della borsa valori statunitense) sulla proposta di norme relative all'accettazione da parte di emittenti privati esteri dei rendiconti finanziari preparati conformemente ai principi internazionali di informativa finanziaria (IFRS, International Financial Reporting Standards) senza necessità di riadattarli agli US GAAP" (i "principi di contabilità generalmente ammessi" statunitensi), nonché nella propria risoluzione sullo stesso argomento in cui si sottolinea in particolare che "la decisione della Commissione comporterà comunque il diritto per gli emittenti dell'UE di utilizzare in qualsiasi paese terzo gli IFRS riconosciuti dall'Unione europea";
15. ritiene che il riconoscimento reciproco dei mercati dei valori mobiliari tra USA e UE rappresenterebbe un importante passo in avanti, che migliorerebbe l'efficienza del mercato transatlantico facilitando l'accesso dell'UE e degli USA ad un mercato transatlantico più ampio e profondo; sottolinea tuttavia che un progetto del genere dev'essere il risultato di un accordo bilaterale e che occorrerebbe concludere un accordo quadro tra USA ed UE che tenga pienamente conto della legislazione dell'Unione in materia di vigilanza sui mercati finanziari; sottolinea che la Commissione non deve consentire la conclusione di accordi bilaterali fra gli Stati membri e gli USA poiché ciò potrebbe mettere in pericolo la parità di condizioni instaurata nell'UE;
16. sottolinea che la salvaguardia della stabilità finanziaria è della massima importanza; ricorda il ruolo dell'FMI al riguardo e, alla luce delle carenze evidenziate dalle turbolenze finanziarie, ritiene che sia essenziale rafforzare la cooperazione tra autorità di vigilanza statunitensi e dell'UE.
17. plaude all'impostazione del Forum per la stabilità finanziaria (FSF) e dell'FMI volta a stabilire una diagnosi comune delle turbolenze finanziarie e rimane in viva attesa delle conclusioni e delle raccomandazioni politiche del Gruppo di lavoro dell'FSF su "Market and Institutional Resilience" ("capacità di tenuta (resilienza) dei mercati e delle istituzioni"); ritiene tuttavia che tali lavori debbano avere una funzione complementare e non debbano sostituire le riflessioni e le decisioni sulle appropriate risposte politiche dell'UE e degli USA;
18. invita gli Stati Uniti a tenere l'UE informata sull'andamento dell'attuazione del quadro Basilea II negli USA; ricorda l'importanza di un approccio coordinato nello sviluppo o nella modifica di norme mondiali per gli operatori dei mercati finanziari che operano a livello internazionale; ritiene al riguardo che l'applicazione di Basilea II negli USA sia essenziale per mantenere la parità di condizioni a livello mondiale;
Scambi UE-USA, cooperazione in materia di regolamentazione
19. sottolinea che la sicurezza dei prodotti importati dovrebbe diventare una priorità anche nell'ambito del CET; ritiene che la fiducia generale in un contesto di scambi aperti avrà il sostegno della popolazione solo se si rispetta la salute e la sicurezza della popolazione stessa; invita la Consumer Product Safety Commission (CPSC, la commissione per la sicurezza dei prodotti di consumo) ad avvalersi della sua maggiore libertà per mettere in comune informazioni su casi specifici, ma propone che il CET lavori ad uno strumento di cooperazione vincolante che permetta di strutturare ed agevolare la messa in comune delle informazioni sulla sicurezza dei prodotti e la messa a punto di un programma comune di azioni di cooperazione; invita la Commissione e il Consiglio a rafforzare la cooperazione tra autorità doganali e di sorveglianza del mercato dell'UE e degli Stati Uniti per garantire, senza inutili oneri burocratici, che i controlli alle frontiere esterne siano idonei ad impedire che prodotti pericolosi, in particolare giocattoli, raggiungano i consumatori; invita gli Stati Uniti d'America e gli Stati membri dell'UE a garantire l'applicazione rigorosa delle disposizioni legislative in materia di sicurezza dei prodotti, e in particolare dei giocattoli, e un rafforzamento delle ispezioni a livello nazionale; sottolinea la necessità di una stretta cooperazione UE-USA volta a garantire che la Cina e altri paesi terzi migliorino i loro standard di produzione adeguandoli ai requisiti di sicurezza UE-USA, in particolare per i giocattoli, e a persuadere tali paesi della necessità di integrare la sicurezza dei prodotti nel processo di produzione e distribuzione;
20. chiede maggiori informazioni sulla versione aggiornata della legge statunitense sulla sicurezza dei prodotti di consumo ed è preoccupato del fatto che questo nuovo provvedimento introduca nuovi oneri regolamentari per le imprese europee imponendo requisiti di sicurezza obbligatori che prevedono test da parte di terzi;
21. rileva che il commercio sicuro è particolarmente importante in un'economia globale sempre più integrata; sollecita la Commissione a continuare ad adoperarsi per garantire che la regolamentazione degli USA che prevede di sottoporre a scansione tutti i carichi destinati al loro territorio sia trasformata in una cooperazione basata sul riconoscimento reciproco di "operatori economici autorizzati" e di standard di sicurezza concordati dall'Organizzazione mondiale delle dogane (C-TPAT, Quadro SAFE); invita la Commissione a sostenere una strategia che riconosca l'importante ruolo di armatori e agenti europei su scala mondiale; la invita inoltre a valutare i costi potenziali delle misure concernenti la scansione di tutti i container del trasporto marittimo destinati al territorio degli Stati Uniti per le imprese e l'economia dell'UE, nonché il potenziale impatto sulle operazioni doganali;
22. invita la Commissione a negoziare nel quadro del CET, ove fattibile, norme globali comuni; ritiene che l'applicazione di norme di sicurezza comuni nel settore automobilistico (regolamento tecnico mondiale UN-ECE) ridurrebbe notevolmente i costi sostenuti dall'industria automobilistica, che occupa molte persone sia nell'Unione europea che negli USA;
23. invita la Commissione a portare avanti l'adozione formale di procedure per il riconoscimento reciproco di dichiarazioni di conformità per i prodotti soggetti a test obbligatori da parte di terzi, in particolare le apparecchiature ICT ed elettriche;
24. continua a sostenere la Commissione nei suoi sforzi volti a raggiungere un accordo reciproco sui prodotti importati da etichettare applicando sia il sistema di misurazione imperiale che quello metrico decimale, e insiste sulla necessità di accettare unità di misura concordate in base a standard internazionali, in particolare che gli USA accettino prodotti etichettati solo col sistema metrico decimale; ritiene che tale sforzo farà aumentare le economie di scala per le imprese europee, statunitensi e di paesi terzi e gioverà in particolare alle PMI;
25. sostiene la Commissione nei suoi sforzi volti a negoziare accordi di riconoscimento reciproco al fine di ridurre gli ostacoli al commercio; ritiene che gli accordi di riconoscimento reciproco andranno a vantaggio di entrambe le parti creando un ambiente regolamentare comune e più prevedibile;
26. invita la Commissione e il Consiglio a rafforzare la cooperazione tra UE e USA sul sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele (GHS) in relazione all'applicazione di criteri internazionali concordati dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite; ritiene che un obiettivo importante del sistema sia quello di agevolare il commercio e rafforzare la protezione dei consumatori, e di conseguenza insiste affinché il GHS sia applicato contemporaneamente e in modo compatibile nell'Unione europea e negli Stati Uniti;
Questioni agricole
27. chiede una soluzione urgente riguardo alle discussioni in corso sul divieto di importazione nell'Unione europea dagli Stati Uniti di pollame soggetto a trattamenti di riduzione degli agenti patogeni; riconosce la necessità di un adeguato parere scientifico che tenga conto degli aspetti della protezione e informazione dei consumatori;
28. ritiene che la decisione comunitaria di vietare l'importazione di carni di bovini trattati con ormoni sia stata pienamente giustificata da studi scientifici e invita gli Stati Uniti ad eliminare senza indugio le loro sanzioni sulle merci europee;
29. rileva l'importanza della procedura unica di autorizzazione per tutti gli alimenti e i mangimi contenenti OGM, conformemente al principio di precauzione, nonché l'importanza dell'etichettatura e della tracciabilità degli OGM al fine di consentire ai consumatori di procedere ad una scelta informata;
30. chiede un dialogo sulle modifiche che si registrano nelle condizioni dei mercati agricoli, ponendo l'accento sulla fluttuazione dei prezzi, sulla legge agraria USA (Farm Bill), sui pagamenti anticiclici, sulla crescente importanza dello sviluppo rurale e sullo strumento della condizionalità;
Cooperazione nelle politiche in materia di energia, industria e ricerca scientifica
31. chiede il rafforzamento della cooperazione strategica transatlantica nelle politiche in materia di energia, industria e ricerca scientifica; sottolinea l'importanza della questione energetica, nel cui ambito va appoggiata la diversificazione delle fonti energetiche e delle vie di approvvigionamento, va garantita la sicurezza energetica e delle infrastrutture, vanno promosse le politiche di sicurezza energetica basate sul mercato e vanno accelerati gli investimenti in un uso più pulito ed efficiente delle fonti energetiche fossili;
32. sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione regolamentare e scientifica tra l'UE e gli Stati Uniti sui biocarburanti e la biomassa, promuovendo congiuntamente le fonti di combustibile alternative e sostenibili per il settore dei trasporti; incoraggia il CET perché continui il suo lavoro volto a individuare standard comuni con il Brasile in materia di biocarburanti; rileva tuttavia l'importante questione della tensione esistente tra produzione di biocarburante e biomassa (energia) e produzione alimentare, e quindi sicurezza alimentare;
OMC, Agenda si sviluppo di Doha
33. invita la Commissione ad adoperarsi per garantire che il CET contribuisca a giungere ad una conclusione positiva dell'Agenda di sviluppo di Doha; considera la predominanza dell'UE e degli USA nel commercio mondiale (attualmente il 60% del totale) come un fattore positivo per il sistema del commercio mondiale e il suo quadro comune;
34. raccomanda che la Commissione valuti se una procedura bilaterale di composizione delle controversie commerciali possa rivestire interesse per il CET; rileva in proposito che, nonostante le controversie commerciali abbiano riguardato solo il 2% circa degli scambi commerciali tra gli UE e gli USA, alcune di esse sono estremamente costose e dirompenti;
35. raccomanda che la Commissione discuta nell'ambito del CET sul modo in cui si possa raggiungere una maggiore coerenza tra accordi commerciali bilaterali e norme multilaterali OMC, al fine di garantire un sistema commerciale internazionale più armonioso e semplice per tutti; sollecita la Commissione a discutere su come si possa raggiungere un maggiore allineamento tra UE e USA per quanto attiene alla firma di accordi bilaterali con paesi terzi su cosidette tematiche economiche "soft", quali commercio e ambiente, standard commerciali e sociali, norme commerciali e diritto del lavoro;
36. sottolinea che una condizione per qualsiasi accordo OMC sull'agricoltura è il raggiungimento di un accordo sulla proprietà intellettuale in cui le indicazioni geografiche e il riconoscimento delle questioni non commerciali siano criteri importanti;
37 invita la Commissione a sviluppare urgentemente un approccio globale alle preoccupazioni non commerciali europee nei colloqui sul commercio mondiale, in particolare sulla questione del riconoscimento e della protezione delle indicazioni geografiche, sul benessere degli animali e sulle condizioni sanitarie dei prodotti animali e vegetali importati, al fine di impedire una concorrenza sleale nei confronti dei produttori europei;
38 invita la Commissione a chiedere che il CET elabori una relazione interlocutoria sulle attività di cooperazione in materia di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, compreso l'annuncio di ulteriori azioni da adottare per rafforzare la cooperazione nella lotta contro la contraffazione e la pirateria; chiede una chiara tabella di marcia per individuare gli sforzi necessari ad agevolare il riconoscimento internazionale reciproco del diritto dei brevetti; chiede al CET di appoggiare l'esito dell'accordo TRIPS per quei paesi che non dispongono di capacità produttive per i prodotti farmaceutici;
Sviluppo regionale
39 sottolinea il probabile impatto positivo che ulteriori progressi nell'integrazione economica transatlantica avranno sullo sviluppo regionale sostenibile e ritiene che tali progressi contribuiscano ai nostri sforzi volti all'attuazione della strategia di Lisbona e al cammino verso la coesione sociale, economica e territoriale; chiede in tale contesto agli organi responsabili dell'UE di garantire che tali progressi contribuiscano ad uno sviluppo armonioso ed equilibrato di tutti i territori dell'UE e di tener conto del principio europeo dell'accesso universale ai servizi di interesse generale;
40. invita le due parti a studiare la possibilità di instaurare un dialogo politico regionale strutturato tra l'UE e gli USA, che offrirebbe una valida opportunità per esplorare nuove vie nella politica regionale, per procedere allo scambio di buone pratiche nei settori – fra gli altri – della ricerca e dello sviluppo e per cercare modi di affrontare le sfide comuni, quali il cambiamento climatico, l'aumento dei prezzi dell'energia ed altre;
Agenda futura del Dialogo legislativo transatlantico (DLT)
41. invita il Dialogo legislativo transatlantico a includere nella sua agenda per le prossime riunioni dibattiti sulla regolamentazione degli USA sulla scansione dei container destinati al loro territorio al fine di garantire che si venga a creare una maggiore comprensione reciproca tra il Parlamento europeo e il Congresso USA sull'argomento; sottolinea anche la necessità di riflettere nell'ambito del DLT su un'Agenda post-Doha dell'OMC e di discutere le clausole in materia di diritti umani e diritti ambientali e sociali negli accordi commerciali bilaterali, traendo insegnamento, tra l'altro, dal più recente accordo bilaterale degli Stati Uniti con il Perù, che contiene disposizioni dettagliate e vincolanti in materia di norme del lavoro;
42. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.