Proposta di risoluzione - B6-0227/2008Proposta di risoluzione
B6-0227/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

14.5.2008

presentata a seguito delle interrogazioni orali B6‑0153/2008 e B6‑0154/2008
a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Ana Maria Gomes
a nome del gruppo PSE
sulle armi all'uranio impoverito e il loro effetto sulla salute umana e sull'ambiente – verso un divieto globale dell'utilizzazione di tali armi

Procedura : 2008/2570(RSP)
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B6-0227/2008
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B6-0227/2008
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B6‑0227/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulle armi all'uranio impoverito e il loro effetto sulla salute umana e sull'ambiente – verso un divieto globale dell'utilizzazione di tali armi

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sugli effetti dannosi dell'uso dell'uranio (compreso l'uranio impoverito) nelle munizioni convenzionali in cui chiedeva:

  • a)indagini approfondite - comunicandone i risultati al Parlamento - sull'utilizzazione di uranio impoverito nelle operazioni militari nei Balcani, in Iraq, in Afghanistan e in altre regioni e le sue conseguenze sul personale militare e sui civili nei loro paesi (13 febbraio 2003);
  • b)l'istituzione, in attesa dei risultati di tali indagini, di una moratoria da parte di tutti i membri dell'UE e della NATO secondo il principio di precauzione dell'UE (17 gennaio 2001);
  • c)l'introduzione di un divieto totale (17 novembre 2005 e 16 novembre 2006),

–  visto l'intervento del Segretario generale delle Nazioni Unite in occasione della Giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell'ambiente in caso di guerre e di conflitti armati (6 novembre 2002), in cui quest'ultimo sosteneva che "sebbene le convenzioni internazionali regolino l'uso delle armi nucleari, chimiche e biologiche, alcune nuove tecnologie, come le munizioni all'uranio impoverito, sono una minaccia per l'ambiente",

–  vista la risoluzione 62/30 dell'Assemblea generale dell'ONU intitolata "Effetti dell'uso di armi e di munizioni contenenti uranio impoverito", che è stata adottata a schiacciante maggioranza il 5 dicembre 2007 e in cui si sottolineavano le preoccupazioni per l'uso militare dell'uranio impoverito e si invitavano gli Stati membri dell'ONU a riesaminare i rischi per la salute rappresentati dall'utilizzazione di armi all'uranio,

–  visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.  considerando che l'uso dell'uranio impoverito è molto diffuso nelle attività militari moderne, sia come munizione contro obiettivi duri in ambienti rurali e urbani , sia come protezione per indurire le corazze contro missili e proiettili di artiglieria,

B.  considerando che, in seguito all'utilizzazione dell'uranio da parte delle forze alleate nella prima guerra contro l'Iraq, sono state sollevate gravi preoccupazioni per la tossicità radiologica e chimica delle particelle sottili di uranio rilasciate da tali armi quando colpiscono obiettivi duri; considerando che sono anche state espresse preoccupazioni per la contaminazione del suolo e delle falde freatiche da parte dei proiettili già utilizzati ma che non hanno colpito il bersaglio,

C.  considerando che, sebbene la ricerca scientifica non abbia finora trovato prove conclusive di pericolosità, in parte a causa della indisponibilità delle autorità militari di permettere l'effettuazione di ricerche indipendenti e tempestive, vi sono numerose testimonianze in merito alla pericolosità dell'uranio impoverito e alle sue conseguenze spesso mortali per il personale militare (ad esempio, il caso dei militari italiani di ritorno dal Kosovo) e per i civili (donne incinte che hanno dato alla luce bambini deformi in Iraq),

D.  considerando che negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi per quanto riguarda la comprensione dei pericoli ambientali e sanitari presentati dall'uranio impoverito e considerando che è giunto il momento che gli standard militari internazionali vengano allineati a tali progressi,

E.  considerando che l'utilizzazione di uranio impoverito in guerra è contraria alle norme e ai principi fondamentali consacrati nel diritto formale e consuetudinario internazionale, umanitario e ambientale,

1.  esorta gli Stati membri ad aderire al paragrafo 1 della risoluzione ONU adottata il 5 dicembre 2007 e a presentare una relazione con le loro opinioni sugli effetti dell'uso di armi e di munizioni contenenti uranio impoverito entro la fine di maggio 2008;

2.  chiede al Consiglio e alla Commissione di intraprendere indagini approfondite in merito all'utilizzazione dell'uranio impoverito in tutte le regioni in cui abbia operato personale militare e civile europeo nel contesto delle operazioni internazionali; invita sia la NATO che gli USA a offrire un contributo completo a tali studi;

3.  invita gli Stati membri, nell'ambito delle operazioni future, a non utilizzare armi all'uranio impoverito nelle operazioni PESD e a non dispiegare personale militare e civile nelle regioni in cui non può esservi alcuna garanzia che l'uranio impoverito non è stato o non sarà utilizzato;

4.  invita gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione a fornire informazioni complete al loro personale militare e civile che si reca in missione, nonché alle loro organizzazioni professionali, in merito alla probabilità che l'uranio impoverito sia stato o possa essere utilizzato nella regione in cui operano e ad adottare sufficienti misure protettive;

5.  invita gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione a elaborare un inventario ambientale delle aree contaminate da uranio impoverito (con i parametri dei test) e a fornire un sostegno totale - anche finanziario - ai progetti di assistenza alle vittime e ai loro parenti, oltre alle operazioni di risanamento delle zone inquinate;

6.  invita tutti gli Stati membri dell'UE e i paesi della NATO a collaborare per stabilire un divieto globale – o, quantomeno, una moratoria – sull'utilizzazione di armi all'uranio impoverito e a cessare sistematicamente la produzione e l'acquisto di questo tipo di armi;

7.  invita gli Stati membri e il Consiglio ad assumere un ruolo di guida per la conclusione di un trattato internazionale – tramite l'ONU oppure mediante una "coalizione dei volonterosi" – per imporre il divieto sullo sviluppo, la produzione, l'ammasso, il trasferimento, la sperimentazione e l'utilizzazione di armi all'uranio, nonché la distruzione o il riciclaggio delle riserve esistenti;

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla NATO e all'Assemblea parlamentare della NATO, all'ONU, a Euromil, alla Croce rossa internazionale, all'Organizzazione mondiale della sanità e alla Coalizione internazionale per il divieto delle armi all'uranio.