PROPOSTA DI RISOLUZIONE
1.9.2008
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Jan Marinus Wiersma, Hannes Swoboda, Adrian Severin, Kristian Vigenin e Marek Siwiec
a nome del gruppo PSE
sulla situazione in Georgia
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B6-0402/2008
B6‑0410/2008
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Georgia
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia, in particolare quelle del 26 ottobre 2006, del 29 novembre 2007 e del 5 giugno 2008,
– viste la sua risoluzione del 15 novembre 2007 sullo sviluppo della politica europea di vicinato (PEV), e quelle del 17 gennaio 2008 rispettivamente su una politica UE più efficace per il Caucaso meridionale e su un approccio in materia di politica regionale per il Mar Nero,
– visto il piano d'azione PEV adottato con la Georgia, che comprende un impegno alla cooperazione in vista della risoluzione dei conflitti interni della Georgia,
– viste l'azione comune del Consiglio 2008/450/PESC del 16 giugno 2008 relativa all'ulteriore contributo dell'Unione europea al processo di risoluzione del conflitto in Georgia/Ossezia meridionale[1] e altre precedenti azioni comuni del Consiglio sullo stesso tema,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni UE-Russia, in particolare quella del 19 giugno 2008 sul vertice UE-Russia ,
– viste le conclusioni della riunione del Consiglio"Affari generali e relazioni esterne"del 13 agosto 2008 sulla situazione in Georgia ,
– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1781 (2007) e 1808 (2008), che appoggiano l'integrità territoriale della Georgia e prorogano il mandato della missione di osservazione dell'UE in Georgia (UNOMIG) fino al 15 ottobre 2008,
– vista la decisione n. 861 del Consiglio permanente dell'OSCE sull'aumento del numero di osservatori militari nell'ambito della missione OSCE in Georgia,
– visti la dichiarazione del Vertice NATO tenutosi a Bucarest il 3 aprile 2008 e l'esito della riunione del Consiglio NATO del 19 agosto 2008,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2 del suo regolamento,
A. considerando che l'UE resta determinata a sostenere l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Georgia entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti,
B. considerando che nella notte tra il 7 e l'8 agosto, dopo settimane di ostilità a basso livello (e di provocazioni da parte dei separatisti) nella regione secessionista georgiana dell'Ossezia meridionale, Tbilisi ha sferrato un'offensiva contro la capitale di tale regione,Tskhinvali,
C. considerando che la Russia, che appoggia le rivendicazioni indipendentiste della regione, ha reagito immediatamente con un massiccio contrattacco, inviando carri armati e truppe di terra, bombardando varie località georgiane, tra cui la città di Gori, e bloccando porti georgiani del Mar Nero,
D. considerando che con la mediazione dell'UE è stato elaborato un piano di cessate il fuoco in sei punti, firmato da Georgia e Russia rispettivamente il 15 e 16 agosto,
E. considerando che, il 22 agosto, le truppe russe hanno iniziato il ritiro dal territorio georgiano e il governo russo ha annunciato che avrebbe mantenuto delle truppe in una zona di sicurezza attorno all'Ossezia meridionale, stabilendo otto punti di controllo dove saranno schierati 500 militari incaricati del mantenimento della pace,
F. considerando che, il 25 agosto, la Camera alta del parlamento russo ha votato una risoluzione che chiede al Presidente di riconoscere l'indipendenza delle regioni secessioniste georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia meridionale,
G. considerando che la soluzione del conflitto avrà implicazioni di vasta portata per la stabilità e la sicurezza regionale, che vanno ben oltre le relazioni dirette tra tutte le parti del conflitto, con possibili ripercussioni per i rapporti UE-Russia, la politica europea di vicinato, la regione del Mar Nero ed oltre,
1. condanna l'intervento militare della Georgia nella sua regione dell'Ossezia meridionale l'8 agosto e la reazione brutale e sproporzionata della Russia a tale aggressione, che ha colpito sia obiettivi civili che infrastrutture economiche, in chiara violazione del diritto internazionale;
2. deplora la perdita di vite umane e le sofferenze causate dall'uso indiscriminato della forza ad opera di tutte le parti implicate nel conflitto;
3. condanna la risposta militare della Russia e la sua profonda incursione in territorio georgiano, che viola il diritto internazionale; invita la Russia a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale della Georgia e l'inviolabilità dei suoi confini internazionalmente riconosciuti;
4. sottolinea col massimo vigore che non esiste una soluzione militare a questo conflitto e che potrà essere trovata solo una soluzione politica;
5. rivolge un elogio alla Presidenza dell'Unione europea per l'efficacia e la rapidità con cui ha reagito al conflitto e plaude all'unità dimostrata dagli Stati membri dell'UE nel mediare tra le due parti, il che ha consentito a queste ultime di firmare un piano di cessate il fuoco;
6. appoggia pienamente le equilibrate conclusioni del Consiglio europeo del 1° settembre 2008 e chiede al Consiglio di riferire regolarmente al Parlamento europeo in merito alle discussioni in corso con la Russia e all'attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio;
7. invita Russia e Georgia a dare piena applicazione all'accordo di cessate il fuoco in sei punti e sollecita la Russia a ritirare immediatamente le sue truppe riportandole alle posizioni di mantenimento della pace in cui si trovavano prima del conflitto;
8. chiede che venga condotta con urgenza un'inchiesta internazionale indipendente per accertare i fatti e fare luce su talune accuse (impiego di bombe a frammentazione, crimini contro la popolazione osseta);
9. conclude che l'opportunità di negoziati sullo status dell'Ossezia meridionale potrà essere determinata solo una volta completata l'inchiesta;
10. accoglie positivamente le iniziative prese dall'OSCE per aumentare il numero di osservatori non armati; chiede un ulteriore rafforzamento della missione OSCE in Georgia, con piena libertà di movimento in tutto il paese, e incoraggia gli Stati membri dell'UE ad apportare un contributo a tali sforzi;
11. esorta la Russia ad astenersi da ulteriori azioni che possano nuocere all'economia della Georgia o perturbare ulteriormente la vita quotidiana dei suoi cittadini;
12. respinge il riconoscimento unilaterale da parte del governo russo dell'indipendenza delle regioni de facto dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia in quanto complica ancor di più il processo di risoluzione del conflitto;
13. condanna con vigore il trasferimento forzato di georgiani dell'Ossezia meridionale e invita le autorità de facto dell'Ossezia meridionale a garantire il ritorno sicuro della popolazione civile sfollata, in conformità del diritto umanitario internazionale;
14. ribadisce il fermo impegno dell'Unione europea a difendere lo status e l'autorità del diritto internazionale;
15. chiede al Consiglio di prendere in considerazione l'invio di una missione di monitoraggio PESD (politica europea di sicurezza e difesa) a complemento delle missioni ONU e OSCE e di chiedere un mandato dell'ONU per una missione di pace PESD;
| 16. | accoglie con soddisfazione il sostegno attivo e incessante dell'UE a tutte le iniziative internazionali volte a individuare una soluzione pacifica e durevole al conflitto, in particolare l'impegno del Consiglio di appoggiare tutti gli sforzi ONU, OSCE e di altra origine in vista della risoluzione del conflitto; accoglie con soddisfazione in particolare la decisione di rafforzare l'u | fficio del Rappresentante speciale dell'Unione europea a Tbilisi e la squadra di supporto di frontiera; |
17. accoglie con soddisfazione il pacchetto di aiuto umanitario rapido di 6 milioni di euro sbloccato dalla Commissione a favore dei civili, che deve essere potenziato con ulteriori fondi sulla base di una valutazione delle esigenze sul terreno; prende atto dell'urgente esigenza di aiuto alla ricostruzione sulla scia del conflitto;
18. invita i due governi a prendere le misure necessarie per facilitare l'immediato ritorno alle loro case delle persone sfollate a seguito dei recenti eventi e dei profughi, e a consentire un accesso senza restrizioni per gli aiuti umanitari;
19. appoggia con vigore ulteriori sforzi di mediazione da parte dell'UE, che debbono comprendere un sostegno determinato alla Georgia (ed eventualmente altri paesi della regione) e un serio dialogo con la Russia per quanto concerne i suoi interessi nel vicinato comune; in tale contesto attende con interesse la riunione informale dei ministri degli affari esteri che si terrà ad Avignone il 5-6 settembre;
20. propone che l'Unione europea costituisca un'unità speciale nel quadro della delegazione dell'UE a Tbilisi incaricata di gestire gli sforzi di ricostruzione;
21. sottolinea l'interrelazione di vari problemi nella regione del Caucaso meridionale e la necessità di una soluzione globale sotto forma di patto di stabilità, con il coinvolgimento dei principali attori esterni; pone l'accento sull'esigenza di potenziare la cooperazione con i paesi vicini della regione del Mar Nero istituendo uno speciale meccanismo istituzionale e multilaterale come un'Unione per il Mar Nero, e organizzando una conferenza internazionale di sicurezza e cooperazione per la regione del Caucaso meridionale; invita pertanto la Commissione a presentare al Consiglio e al Parlamento una proposta specifica riguardante la creazione di un quadro multilaterale per la regione del Mar Nero, che comprenda la Turchia e l'Ucraina; ritiene che paesi vicini come il Kazakistan dovrebbero essere associati nell'interesse della stabilità e dei flussi di energia dell'intera regione;
22. ritiene che la cooperazione nel Caucaso meridionale non debba essere incentrata su zone d'influenza reciprocamente esclusive tra UE e Russia (le cosiddette "sfere d'interesse"), ma debba invece essere imperniata su un approccio coordinato;
23. sottolinea la necessità di salvaguardare la stabilità nella regione del Caucaso meridionale e invita i governi dell'Armenia e dell'Azerbaigian a contribuire al conseguimento di tale obiettivo, nel rispetto di tutti i loro impegni internazionali;
24. ribadisce il principio secondo cui una governance pluralistica e democratica, in cui i partiti dell'opposizione funzionano e i diritti umani e civili sono rispettati, costituisce la migliore garanzia di stabilità nell'intera regione del Caucaso meridionale;
25. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri, nonché ai Presidenti e ai parlamenti della Georgia e della Federazione russa, alla NATO, all'OSCE e al Consiglio d'Europa.
- [1] GU L 157 del 17.6.2008, pag. 110.