Proposta di risoluzione - B6-0411/2008Proposta di risoluzione
B6-0411/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

1.9.2008

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Francis Wurtz, Tobias Pflüger, André Brie e Vittorio Agnoletto
a nome del gruppo GUE/NGL
sulla situazione in Georgia

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B6-0411/2008
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B6‑0411/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Georgia

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia,

–  viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui conflitti latenti nella regione del Caucaso dal 1992,

–  viste le conclusioni del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne", del 13 agosto 2008, sulla situazione in Georgia,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il conflitto armato tra la Federazione russa e la Georgia sulle due regioni della Georgia, Abkhazia e Ossezia del Sud, fa seguito a 14 anni di continuo fallimento nel trovare una soluzione politica al conflitto; considerando in varie occasioni nel corso di questi anni la situazione della sicurezza si è deteriorata al punto di degenerare in scontri diretti,

B.  considerando che nella notte tra il 7 e l'8 agosto, durante la tregua olimpica, l'esercito georgiano ha avviato massicci bombardamenti su Tskhinvali seguiti da un'offensiva di terra mediante carri armati e soldati allo scopo di prendere il controllo dell'Ossezia del Sud,

C.  considerando che per ritorsione l'8 agosto le forze russe sono entrate nell'Ossezia del Sud e l'11 agosto hanno esteso la loro offensiva al territorio della Georgia,

D.  considerando che le azioni militari della Georgia e della Russia hanno causato gravi perdite di vite umane e la distruzione di infrastrutture civili; considerando che secondo le stime dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNCHR) si registrano oltre 158.000 sfollati a causa dei recenti combattimenti, di cui 128.000 in Georgia e 30.000 che sono fuggiti in Russia,

E.  considerando che esistono forti indizi in base ai quali nel recente conflitto sono stati commessi crimini contrari al diritto internazionale, tra cui l'uccisione di civili, trasferimenti forzati e attacchi indiscriminati contro i civili,

F.  considerando che il 12 agosto i Presidenti di Georgia e Russia hanno firmato un accordo, basato sugli sforzi di mediazione esplicati dall'UE, che prevede l'immediato cessate il fuoco, il ritiro delle forze georgiane e russe alle loro posizioni precedenti al 7 agosto e l'avvio di colloqui internazionali su un meccanismo internazionale da istituire rapidamente per preparare una soluzione pacifica e duratura al conflitto,

G.  considerando che il 22 agosto la Russia ha ritirato carri armati, mezzi di artiglieria e centinaia di truppe dalle posizioni più avanzate in Georgia ma ancora controlla l'accesso alla città portuale di Poti, nell'Abkhazia meridionale, e ha istituito altri posti di blocco attorno all'Ossezia del Sud,

H.  considerando che il 25 agosto la Camera Alta del Parlamento russo ha votato una risoluzione che chiede al Presidente di riconoscere le regioni separatiste georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, cui ha fatto seguito il 26 agosto il riconoscimento formale da parte del Presidente Medvedev delle due regioni come Stati indipendenti,

I.  considerando che in tutti questi ultimi anni numerosi Stati membri si sono assunti la pesante responsabilità di emulare gli Stati Uniti nella loro strategia di scontro in questa regione particolarmente sensibile, in particolare approvando l'allargamento della NATO e l'installazione dello scudo antimissilistico sul suolo europeo,

J.  considerando che l'incoraggiamento fornito dagli Stati Uniti e dagli Stati membri dell'UE ai leader politici del Kosovo a dichiarare unilateralmente l'indipendenza dalla Serbia nonché il loro riconoscimento del Kosovo quale Stato sovrano ha creato un pericoloso precedente e ha aperto la strada alla recente decisione unilaterale sullo status dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud,

K.  considerando che, vista la sua collocazione geografica e le sue risorse petrolifere, la regione del Caucaso è uno dei punti caldi del mondo in cui, oltre alla Russia e agli Stati Uniti, anche la Nato e l'UE rivendicano cosiddetti interessi in materia di sicurezza,

L.  considerando che il conflitto armato tra la Russia e la Georgia ha prodotto una grave crisi politica, che il rapido e sostanziale deterioramento dei meccanismi di cooperazione istituzionale e delle relazioni tra la Russia, da un lato, e l'UE e la NATO, dall'altro, segna l'inizio di un nuovo periodo di scontro, con implicazioni estremamente pericolose per la sicurezza e la stabilità regionale e internazionale,

M.  considerando che la Georgia ha ricevuto il sostegno tecnico di consiglieri militari degli Stati Uniti nonché materiali militari di prima qualità forniti da alcuni Stati membri della NATO e da Israele,

N.  considerando che l'esercito georgiano aveva il terzo più grande contingente di truppe di occupazione in Iraq dopo gli Stati Uniti e il Regno Unito con 2 000 soldati e che tali truppe sono state trasportate in Georgia dall'esercito americano dopo il fallito attacco georgiano contro l'Ossezia del Sud,

1.  condanna l'attacco dell'esercito georgiano contro Tskhinvali e le truppe russe sotto mandato delle Nazioni Unite, il che costituisce una grave violazione del diritto internazionale; condanna l'uso eccessivo della forza nella risposta dell'esercito russo, il che costituisce anch'esso una violazione del diritto internazionale;

2.  condanna gli attacchi contro i civili da parte degli eserciti russo e georgiano, che costituiscono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale (impiego di bombe a frammentazione, crimini contro la popolazione civile, ecc.);

3.  deplora la perdita di vite umane e le sofferenze causate dall'uso di forza indiscriminata da parte di tutte le parti impegnate nel conflitto;

4.  esprime la sua profonda solidarietà alle vittime del conflitto, chiede la rapida organizzazione dell'assistenza umanitaria internazionale ed esige che l'Unione europea e i suoi Stati membri stanzino finanziamenti d'emergenza sufficienti a favore delle vittime della crisi;

5.  deplora profondamente il fatto che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha saputo rispondere alla crisi del Caucaso meridionale in modo costruttivo e orientato ai risultati; chiede agli Stati membri del Consiglio di sicurezza di superare lo stallo e contribuire a una soluzione politica della crisi nel Caucaso meridionale adottando una risoluzione che apra la strada all'immediato avvio di colloqui internazionali su accordi in materia di sicurezza e stabilità nell'Abkhazia e nell'Ossezia del Sud;

6.  plaude alla decisione del 19 agosto 2008 dell'OSCE di aumentare di 20 unità, portandolo a 100, il numero di ufficiali militari di monitoraggio per sei mesi al fine di contribuire alla piena attuazione dei sei principi dell'accordo di cessate il fuoco; invita l'OSCE ad avviare un'indagine indipendente e imparziale degli eventi verificatisi durante la crisi;

7.  sottolinea che tutte le parti devono onorare appieno e quanto prima i loro impegni assunti con l'accordo di cessate il fuoco; esorta vivamente la Russia a ritirare le sue truppe dalla Georgia in base al piano in sei punti di cessate il fuoco; chiede la pubblicazione integrale del piano e invita tutte le parti a presentare ulteriori emendamenti;

8.  invita con insistenza la Georgia e la Russia, nonché gli attori internazionali presenti nella regione, ad astenersi da qualsiasi azione che possa portare ad un'ulteriore deterioramento della situazione o a un aumento della tensione;

9.  ricorda che non esiste alcuna soluzione militare al problema e che soltanto una soluzione politica negoziata accettabile alla maggioranza degli abitanti della regione interessata dal conflitto può garantire una pace duratura e la stabilità;

10.  riafferma il suo impegno alla sovranità e all'integrità territoriale della Georgia e di tutti gli altri paesi della regione; chiede l'immediata apertura di colloqui internazionali sugli accordi di sicurezza e stabilità in Abkhazia e nell'Ossezia del Sud quali concordati nell'accordo di cessate il fuoco del 12 agosto; ritiene che l'OSCE e le Nazioni Unite, di cui Russia e Georgia sono membri, dovrebbero assumere la guida del processo politico volto a risolvere il conflitto;

11.  prende atto della decisione del vertice straordinario dell'UE di contribuire alla ricostruzione civile della Georgia; rammenta all'UE il suo codice di condotta sulle esportazioni di armi, che vieta il commercio di armi con paesi in regioni di conflitto e chiede agli Stati membri dell'UE di cessare la vendita di armi alla Georgia;

12.  chiede a tutte le parti in causa nel conflitto di consentire il pieno e illimitato accesso dell'assistenza umanitaria alle vittime, compresi i profughi e gli sfollati interni;

13.  chiede ad entrambi le parti di garantire a tutti i civili la piena tutela della legge e a fare in modo che gli sfollati durante i combattimenti possano tornare a casa quanto prima in condizioni di sicurezza;

14.  reputa imperativo che sia effettuata un'indagine rapida, obiettiva e imparziale di tutti i presunti crimini di guerra e di altre violazioni del diritto umanitario internazionale o dei diritti umani; chiede che i presunti responsabili di tali violazioni siano consegnati alla giustizia;

15.  esprime la sua viva preoccupazione per le implicazioni della crisi nel Caucaso meridionale per la pace e la sicurezza a livello internazionale; sottolinea l'importanza di continuare il dialogo politico con la Russia e chiede al Consiglio e alla Commissione di astenersi da qualsiasi azione che possa pregiudicare il dialogo tra l'UE e la Russia;

16.  è vivamente preoccupato che, oltre al conflitto nel Caucaso meridionale, altri sviluppi possano aggravare il confronto politico con la Russia quali l'installazione di un nuovo sistema missilistico antibalistico in Europa, l'intenzione di allargare ulteriormente la NATO, l'intensificarsi della presenza della NATO nel Mar Baltico, il mancato superamento delle divergenze che ostacolano la completa attuazione del Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa, e altri; ritiene che occorra urgentemente un nuovo dialogo sulla sicurezza tra tutti i paesi europei sui problemi e sulla futura architettura della sicurezza in Europa; chiede al Consiglio e agli Stati membri di intraprendere un'iniziativa atta a rilanciare il dialogo sulla sicurezza in seno all'OSCE;

17.  ribadisce la sua opposizione all'allargamento della NATO e all'organizzazione in quanto tale e sottolinea che la sicurezza della Georgia e di tutti gli altri paesi della regione può essere garantita solo mediante mezzi politici e attraverso lo sviluppo economico e sociale; chiede alla NATO di non offrire alla Georgia lo status di membro;

18.  chiede al Consiglio di esplorare tutte le possibilità per iniziare la redazione di un nuovo trattato paneuropeo sulla sicurezza;

19.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri, ai Presidenti e ai Parlamenti della Georgia e della Federazione russa, all'OSCE e al Consiglio d'Europa.