PROPOSTA DI RISOLUZIONE
10.10.2008
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Paolo Costa
a nome della commissione per i trasporti e il turismo
sulla pirateria in mare
B6‑0537/2008
Risoluzione del Parlamento europeo sulla pirateria in mare
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 20 maggio 2008 su una politica marittima integrata per l'Unione europea (T6-0213/2008),
– vista la sua risoluzione del 19 giugno 2008 sulle uccisioni sistematiche di civili in Somalia (T6-0313/2008),
– viste le conclusioni della riunione del Consiglio Affari generali del 15 settembre 2008 (13028/08),
– viste le conclusioni del Consiglio del 26 maggio 2008,
– vista l'azione comune del Consiglio 2008/749/PESC del 19 settembre 2008 relativa all'azione di coordinamento militare dell'Unione europea a sostegno della risoluzione 1816 (2008) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (EU NAVCO),
– vista la convenzione delle Nazioni Unite per la repressione dei reati contro la sicurezza della navigazione marittima,
– vista la risoluzione 1816 (2008) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2 giugno 2008 sulla situazione in Somalia,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la pirateria in alto mare rappresenta una minaccia crescente per la vita umana e la sicurezza, in particolare nelle acque al largo della Somalia e del Corno d'Africa,
B. considerando che i continui conflitti e l'instabilità politica in Somalia hanno dato luogo ad episodi di pirateria e a rapine a mano armata,
C. considerando che l'anno scorso gli assalti criminali contro le navi da pesca, le navi mercantili e le navi passeggeri comunitarie nelle acque internazionali vicino alle coste africane sono aumentati di numero e frequenza, mettendo a rischio la vita degli equipaggi e danneggiando gravemente il commercio internazionale,
D. considerando che il libero transito delle navi che esercitano legalmente la loro attività commerciale in alto mare rappresenta un requisito essenziale del commercio internazionale,
E. considerando che tali atti di pirateria rappresentano una minaccia diretta per i marinai il cui sostentamento dipende dall'esercizio, in condizioni di sicurezza e legalità, della loro attività commerciale e professionale in mare,
F. considerando che i pescatori dell'Unione europea sono stati bersaglio di attacchi di pirati in alto mare e che la minaccia della pirateria ha indotto un numero significativo di pescherecci comunitari a ritirarsi a centinaia di chilometri di distanza dalle coste somale o a ridurre la loro attività di pesca nella regione,
G. considerando che tra le vittime della pirateria vi sono stati normali cittadini che svolgevano le loro attività in modo pacifico a bordo di imbarcazioni turistiche da diporto nelle acque al largo del Corno d'Africa,
H. considerando che tali episodi di pirateria sono in parte la conseguenza, ma anche una delle cause, della violenza e dell'instabilità politica in Somalia e delle relative conseguenze per la popolazione civile somala in termini di esposizione al pericolo, di ritardo nello sviluppo e di interruzione della consegna degli aiuti alimentari e di altre missioni umanitarie,
1. invita il governo di transizione somalo, in collaborazione con le Nazioni Unite e l'Unione africana, a considerare gli atti di pirateria e le rapine a mano armata compiuti al largo della costa somala contro imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari alla stregua di atti criminali che devono essere contrastati arrestando i responsabili nel quadro del diritto internazionale in vigore;
2. prende atto dell'azione comune 2008/749/PESC del Consiglio che istituisce un'azione di coordinamento militare a sostegno della risoluzione 1816 (2008) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (EU NAVCO);
3. si rammarica del fatto che il Consiglio non abbia consultato il Parlamento in merito alla decisione di lanciare tale operazione della PESD e invita il Consiglio a fornire al Parlamento le informazioni relative alla portata di tale azione e ai compiti esatti che la "cellula di coordinamento dell'UE" del Consiglio europeo svolgerà a sostegno della missione marittima della PESD denominata EU NAVCO;
4. invita il Consiglio ad operare una netta distinzione tra il futuro mandato della PESD e le misure di lotta contro la pirateria attuate dai suoi Stati membri nel quadro dell'operazione "Enduring Freedom" nel Corno d'Africa al fine di contrastare le attività terroristiche; chiede orientamenti chiari in relazione all'arresto e ai procedimenti penali dei pirati fermati; invita il Consiglio ad evitare qualsiasi coinvolgimento di EU NAVCO nel conflitto in corso in Somalia; chiede un coordinamento efficace con le altre navi, in particolare statunitensi e russe, presenti nella regione;
5. invita la Commissione a garantire che gli strumenti giuridici dell'Organizzazione marittima internazionale che riguardano la pirateria e le rapine a mano armata siano riveduti e aggiornati quanto prima;
6. invita la Commissione a incoraggiare gli Stati costieri a ratificare il protocollo del 2005 alla convenzione delle Nazioni Unite per la repressione dei reati contro la sicurezza della navigazione marittima;
7. plaude all'intenzione della Commissione di migliorare il coordinamento con le agenzie europee incaricate del controllo marittimo, ponendo l'accento sulla prevenzione delle attività illegali (tratta di esseri umani e traffico di droga nonché immigrazione illegale) in particolare nelle acque internazionali; sollecita il Consiglio a non mettere sullo stesso piano la sfida del terrorismo e la questione dell'immigrazione illegale nonché il traffico di droga e la tratta di esseri umani;
8. plaude all'iniziativa della Commissione di promuovere dei negoziati per una migliore gestione della condivisione dei mari con i paesi terzi e appoggia decisamente la cooperazione rafforzata con i paesi vicini per la tutela dei mari al di là delle giurisdizioni nazionali;
9. invita la Commissione a informare il Parlamento in merito a qualsiasi decisione relativa al finanziamento di progetti concernenti le rotte marittime a rischio nelle acque del Corno d'Africa, dello stretto di Bab el-Mandeb e del Golfo di Aden;
10. invita la Commissione a considerare le modalità di un sostegno pratico da fornire all'Organizzazione marittima internazionale per l'attuazione della sua agenda di Sana'a e Dar es Salaam e in particolare per l'istituzione di un centro regionale di informazione marittima o di un sistema ad esso correlato;
11. invita la Commissione a istituire quanto prima, nel quadro della nuova politica marittima integrata, un sistema comunitario di cooperazione e di coordinamento reciproco, che consentirebbe alle navi militari battenti bandiera di uno Stato membro dispiegate nelle acque internazionali di proteggere i pescherecci e le navi mercantili di altri Stati membri;
12. esorta vivamente la Commissione e gli Stati membri ad appoggiare attivamente, nell'ambito delle Nazioni Unite e dell'IMO, l'iniziativa promossa da vari Stati membri di estendere il diritto di inseguimento per via marittima o aerea alle acque territoriali degli Stati costieri, previo consenso degli Stati interessati, e di sviluppare un meccanismo di reciproca assistenza contro i casi di pirateria marittima;
13. invita il Consiglio e gli Stati membri dell'UE a illustrare gli obiettivi dell'operazione navale militare dell'Unione europea nel quadro della risoluzione 1816 del Consiglio delle Nazioni Unite intesa ad arrestare il fenomeno della pirateria e delle rapine a mano armata al largo delle coste della Somalia; si rammarica che la risoluzione 1816 (2008) sia stata redatta ai sensi del capitolo VII del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poiché in tal modo le Nazioni Unite hanno considerato gli atti di pirateria come atti di guerra; invita il Consiglio europeo a considerare la pirateria come un atto criminale nel quadro del diritto internazionale esistente;
14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.