Proposta di risoluzione - B6-0552/2008Proposta di risoluzione
B6-0552/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

20.10.2008

presentata a seguito della relazione del Consiglio europeo e della dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Martin Schulz, Hannes Swoboda, Robert Goebbels, Pervenche Berès, Linda McAvan e Jan Marinus Wiersma
a nome del gruppo PSE
sull'esito della riunione del Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 ottobre 2008

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B6-0543/2008

Procedura : 2008/2523(RSP)
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B6-0552/2008
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B6-0552/2008
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B6‑0552/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sull'esito della riunione del Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 ottobre 2008

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni della Presidenza a seguito della riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008,

–  viste la relazione del Consiglio europeo e la dichiarazione della Commissione sulla riunione del Consiglio europeo del 15-16 ottobre 2008,

–  viste le conclusioni del Consiglio sul quadro di vigilanza UE e le disposizioni in materia di stabilità finanziaria, adottate il 14 maggio 2008, nonché viste le conclusioni del Consiglio su questioni collegate, adottate a seguito delle riunioni del 3 giugno 2008, 4 dicembre 2007 e 9 ottobre 2007,

–  vista la recente approvazione, da parte della sua commissione competente, di tutte le proposte legislative che rientrano nel pacchetto sul cambiamento climatico e l'energia,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'attuale crisi finanziaria, innescata da operazioni di ingegneria finanziaria legate ai mutui subprime statunitensi e ai prodotti derivati, si è diffusa all'intero sistema finanziario mondiale a causa della natura sempre più integrata dei mercati finanziari,

B.  considerando che l'innovazione dei mercati finanziari può essere buona cosa, ma che i prodotti finanziari in questione devono essere regolamentati e trasparenti, onde garantire il giusto equilibrio tra efficienza e stabilità e prevenire eventuali rischi suscettibili di ripercuotersi negativamente sulla crescita economica sostenibile, la creazione di posti di lavoro e la coesione sociale,

C.  considerando che i mercati finanziari dovrebbero essere al servizio dell'economia reale, diversamente da quanto accade nella situazione attuale, in cui si assiste alla privatizzazione dei profitti e alla socializzazione delle perdite,

D.  considerando che i sistemi di remunerazione di amministratori delegati e intermediari, invece di rispecchiare i risultati individuali e delle società, hanno incoraggiato l'assunzione di rischi eccessivi a breve termine, a spese del rendimento a lungo termine e della necessaria prudenza e responsabilità,

E.  considerando che la crisi attuale dimostra la necessità di riformare e rafforzare l'architettura e l'efficacia della vigilanza, attualmente svolta in modo frammentario a livello dell'UE, che non ha tenuto il passo con l'integrazione e la complessità dei mercati finanziari,

F.  considerando che il Parlamento europeo chiede da anni alla Commissione e agli Stati membri di garantire che la regolamentazione e la vigilanza dei mercati finanziari siano sufficientemente efficaci da assicurarne la stabilità e tutelare i risparmi, le pensioni e i posti di lavoro dei cittadini europei,

G.   considerando che la Commissione, e in particolare il Commissario responsabile per i servizi finanziari, ha mantenuto un atteggiamento troppo passivo ed ha sistematicamente rifiutato di dare un seguito adeguato alle richieste del PE concernenti misure legislative intese a migliorare la regolamentazione dei mercati finanziari,

H.  considerando che la Commissione dovrebbe dar seguito entro la fine del 2008 alla richiesta di proposte legislative avanzata dal PE e approvata a larga maggioranza nel contesto delle relazioni Rasmussen, Lehne e Van den Burg/Daianu,

I.  considerando che la moneta unica è stata un fattore chiave che ha permesso di attutire gli effetti della crisi finanziaria mondiale, evitando una grave crisi dei tassi di cambio,

J.  considerando che 24 Stati membri hanno completato le procedure parlamentari di ratifica del trattato di Lisbona,

K.  considerando che le riforme istituzionali previste dal trattato di Lisbona sono urgentemente necessarie per assicurare il funzionamento efficace ed equilibrato dell'Unione europea, con un pieno controllo democratico,

L.  considerando che, in vista degli importanti eventi politici del 2009, nella fattispecie le elezioni europee e la nomina di nuova Commissione, è necessaria chiarezza riguardo alle disposizioni istituzionali che saranno d'applicazione,

Situazione economica e finanziaria

Mercati finanziari: gestione della crisi e riforma a lungo termine

1.  accoglie positivamente le conclusioni del Consiglio europeo sulla situazione economica e finanziaria nonché il piano d'azione EU-15 adottato il 12 ottobre per salvare le banche, garantire la solvibilità e offrire garanzie per ripristinare il mercato interbancario; riconosce la validità del piano del Regno Unito, che è stato preso a modello dai paesi membri della zona euro e che ha evidenziato i legami esistenti tra i mercati finanziari del Regno Unito e della zona euro; ritiene che questa prima riunione dei Capi di Stato e di governo della zona euro, che hanno preso decisioni in tale veste, contribuirà a migliorare l'equilibrio tra la dimensione economica e monetaria dell'Unione e che tale aspetto dovrà essere ulteriormente sviluppato;

2.  ritiene essenziale che gli Stati membri diano prova di un forte impegno e di un'efficiente capacità di gestione per ripristinare buone condizioni di mercato, poiché ciò è fondamentale per la fiducia; sottolinea tuttavia che spetta alla Commissione monitorare attentamente l'attuazione dei piani nazionali; deplora la mancanza di anticipazione e il fatto che Consiglio e Commissione siano intervenuti solo quando quelle che erano ritenute turbolenze finanziarie si sono trasformate in una grave crisi;

3.   invita il Consiglio e la Commissione a mantenere la necessaria solidarietà tra Stati membri, in particolare assistendo quelli maggiormente colpiti;

4.  osserva che, per prevenire altre crisi, sono necessarie una maggiore trasparenza, una maggiore comunicazione e una migliore gestione dei rischi e che la riforma del sistema regolamentare deve essere pertanto globale e riguardare tutti gli attori e tutte le transazioni dei mercati finanziari; sottolinea che le iniziative in materia di regolamentazione devono essere coordinate quanto meno a livello dell'UE; ricorda che è importante affrontare la questione dei paradisi fiscali e normativi a livello mondiale, iniziando con lo smantellare quelli situati nell'UE; sollecita pertanto la Commissione a presentare senza ulteriori indugi la sua proposta di revisione della direttiva sulla tassazione del risparmio;

5.  sottolinea la necessità di un coordinamento a livello europeo, ad esempio offrendo in tutta l'UE una garanzia per i depositi e le passività di istituti importanti dal punto di vista sistemico; osserva che tale garanzia a breve termine dovrebbe coprire anche i prestiti non garantiti tra istituzioni regolamentate, in modo da rianimare il mercato interbancario; valuta positivamente il fatto che tutti gli Stati membri adotteranno lo stesso approccio, ma insiste sulla necessità che ciò avvenga a prescindere dalla nazionalità degli istituti operanti nel loro territorio, al fine di mantenere condizioni di concorrenza uniformi; è d'accordo con il Consiglio europeo nel ritenere che le misure adottate a livello nazionale dovrebbero tener conto degli effetti transfrontalieri in termini di rischi per il sistema, livello di solvibilità, distorsioni della concorrenza e meccanismi di vigilanza;

6.   approva la decisione del Consiglio di rafforzare il ruolo della BEI per quanto riguarda l'assunzione ed erogazione di prestiti, ma ritiene che alla BEI dovrebbe essere affidato il compito di contribuire alla ricapitalizzazione delle banche, quale misura europea di gestione del rischio complementare ai piani nazionali;

7.  osserva che, nell'interesse dei contribuenti e dei bilanci degli Stati membri, ogni qual volta viene speso denaro pubblico per salvare un'istituzione finanziaria, tale intervento dovrebbe essere accompagnato da misure di vigilanza pubblica, da miglioramenti in termini di governance, da limitazioni della remunerazione dei dirigenti, da adeguati cambiamenti dei modelli d'impresa e da forti obblighi di rendicontazione nei confronti delle autorità pubbliche, e chiede che la Commissione fornisca orientamenti per garantire l'attuazione armonizzata del piano;

8.  sottolinea che i sistemi di retribuzione dei dirigenti del settore finanziario hanno contribuito a far sì che essi si concentrassero sulle operazioni ad alto rischio e sui profitti a breve termine; deplora il fatto che il Consiglio europeo si sia limitato a un appello alla responsabilizzazione e sollecita dunque la Commissione a presentare proposte legislative sui sistemi di remunerazione e i pacchetti retributivi atte a garantire che 1) le istituzioni finanziarie rendano nota la loro politica di remunerazione, in particolare per quanto concerne i pacchetti retributivi dei dirigenti e degli intermediari; 2) tutte le transazioni che comportano attività di gestione possano essere chiaramente identificate nei rendiconti di esercizio; 3) le autorità di vigilanza prudenziale includano nella loro valutazione della gestione del rischio l'influenza della remunerazione, di sistemi basati su premi e della tassazione, onde assicurare che gli incentivi previsti siano equilibrati e non incoraggino l'assunzione di rischi;

9.  sottolinea che tutte le operazioni criminali e fraudolente eventualmente scoperte nel quadro della crisi dovrebbero essere sanzionate conformemente alla legislazione nazionale e alle procedure giudiziarie vigenti; ritiene inoltre che i dirigenti delle istituzioni finanziarie condannati per violazione dei propri obblighi o per "wrongful trading" in caso di insolvenza dovrebbero essere sospesi o interdetti dall'esercizio dell'attività nell'intero settore finanziario o in suoi determinati comparti;

10.  osserva che il deprezzamento delle attività è stato aggravato dal trattamento contabile "mark-to-market" (basato sul valore corrente di mercato); sottolinea la sua disponibilità ad accettare, in determinate situazioni, un certo margine di flessibilità per quanto riguarda la contabilizzazione al valore equo, come suggerito dall'International Accounting Standards Board (IASB), ma ritiene che ciò non dovrebbe minare il concetto di base; insiste per essere pienamente coinvolto nella futura adozione delle norme contabili dell'UE e nella riforma della struttura di governance dell'IASB;

11.  deplora il fatto che la Commissione non abbia regolamentato più tempestivamente le agenzie di rating, ma valuta comunque positivamente la sua attuale proposta; sottolinea che tale proposta dovrebbe garantire che le agenzie di rating siano tenute a separare la loro attività di rating da tutti gli altri servizi (come la consulenza sulla strutturazione delle transazioni) da esse forniti in relazione ad obbligazioni o enti oggetto del loro rating, ad utilizzare una terminologia di rating coerente e appropriata e a promuovere la trasparenza, la chiarezza e la trasmissione di dati sui prodotti finanziari complessi; ritiene che la proposta dovrebbe altresì garantire che la cartolarizzazione e il processo di valutazione del merito di credito non diano luogo ad un aumento ingiustificato del valore complessivo del prodotto cartolarizzato, al di là del valore degli attivi sottostanti, e dovrebbe obbligare le agenzie di rating a fornire maggiori informazioni e ad eliminare o ridurre l'asimmetria informativa e l'incertezza, nonché a dichiarare i conflitti di interesse;

12.  osserva che le attuali reti di autorità nazionali di vigilanza, le disposizioni di vigilanza e i memorandum d'intesa non giuridicamente vincolanti sono insufficienti per far fronte a una grave crisi causata dal crollo di mercati o di importanti gruppi finanziari transnazionali; deplora vivamente che le conclusioni del Consiglio europeo non abbiano fornito una risposta adeguata al problema e sollecita la Commissione a presentare proposte legislative prima della fine del 2008, sulla base della relazione Van den Burg/Daianu sulla futura struttura della vigilanza;

13.  valuta positivamente il fatto che la Commissione intenda istituire un gruppo ad alto livello allo scopo di elaborare un'architettura della vigilanza solida e sostenibile nonché in grado di assicurare maggiore integrazione e coordinamento a livello intersettoriale e transfrontaliero; insiste sulla necessità di potersi pronunciare sulla composizione e il segretariato di tale gruppo e sottolinea l'importanza che esso riceva un mandato preciso, da svolgere in tempi brevi, e riferisca al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento;

14.  prende atto della creazione di una cellula ad alto livello sulla crisi finanziaria, ma deplora che si tratti solo di un meccanismo informale di allarme, di scambio di informazioni e di valutazione; critica fermamente il fatto che il Parlamento non sia stato coinvolto in tale cellula; appoggia la creazione di un sistema di allarme rapido più efficace, gestito dalla Commissione, e dotato di competenze di coordinamento e di esecuzione, di cui dovrebbero far parte i comitati del livello 3;

15.  sottolinea che è importante rafforzare il coordinamento a livello dell'UE prima della riunione del G8 ed è fermamente convinto che occorra trovare risposte globali alla crisi, atte a promuovere la costruzione di un nuovo ordine finanziario internazionale, con la riforma delle istituzioni di Bretton Woods; condivide l'approccio adottato dal Consiglio europeo al riguardo e appoggia il conferimento al Fondo monetario internazionale di un possibile ruolo di vigilanza a livello mondiale e di arbitro monetario; appoggia la richiesta del FMI di massicci interventi a livello internazionale per stimolare l'economia mondiale;

16.  chiede che le organizzazioni internazionali, l'UE e le autorità nazionali adottino nel prossimo futuro ogni sorta di misure per garantire che una crisi radicale come quella attuale non possa più ripetersi e assicurare che i servizi finanziari operino nell'interesse dell'economia reale, in particolare a favore della crescita e dell'occupazione;

17.  riconosce che l'attuale crisi finanziaria non deve compromettere la responsabilità dell'UE nei confronti dei poveri del mondo e non deve condurre a una riduzione dell'impegno di fornire l'aiuto allo sviluppo essenziale per il raggiungimento degli Obiettivi del millennio;

Gli effetti sull'economia reale

18.  plaude alla recente decisione della BCE di diminuire i tassi d'interesse nella zona euro, ma chiede ulteriori iniziative chiare e risolute al riguardo;

19.  sottolinea con vigore la necessità che le politiche macroeconomiche europee rispondano rapidamente e in modo altamente coordinato per proteggere l'economia reale da una profonda recessione; invita dunque gli Stati membri e la Commissione a fare pieno uso del Patto di stabilità e crescita riveduto, applicando i suoi meccanismi anticiclici e utilizzando la spesa supplementare per promuovere cambiamenti strutturali e finanze pubbliche di alta qualità, in linea con gli obiettivi di Lisbona;

20.  sottolinea la necessità di interventi in materia di stabilità finanziaria e rischio sistemico; esorta la Commissione e il Consiglio a rilanciare l'agenda di Lisbona e in questa fase di turbolenze economiche sollecita altresì l'adeguamento, entro fine anno, dei programmi nazionali di riforma degli Stati membri, onde tutelare i posti di lavoro e i redditi dei cittadini europei;

21.  ritiene che una strategia simultanea e coordinata da parte degli Stati membri per quanto riguarda le spese aventi un forte impatto sulla crescita, la promozione degli investimenti privati e l'adozione di iniziative comuni in materia di cooperazione tra settore pubblico e settore privato possa avere importanti effetti sinergici, contribuire a un'allocazione efficiente delle risorse a livello europeo e imprimere una spinta all'economia reale e all'occupazione in tutta Europa in un quadro economico estremamente difficile; chiede ulteriori misure a sostegno delle PMI, a integrazione di quelle recentemente varate dalla BEI; chiede inoltre misure volte a sostenere il potere d'acquisto dei meno abbienti e a proteggere le categorie vulnerabili dalla disoccupazione e dall'aumento dei prezzi;

22.  accoglie con grande favore la reazione rapida e dettagliata della Commissione per quanto riguarda l'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato alle misure adottate per le istituzioni finanziarie; invita la Commissione, nel quadro del rigoroso monitoraggio delle misure d'emergenza, a istituire un'équipe interdisciplinare che comprenda esperti della DG Concorrenza, supervisori dei tre comitati di livello 3 e il sistema europeo delle banche centrali, per mettere in comune conoscenze e competenze e garantire valutazioni equilibrate, imparziali e di qualità in tutti gli Stati membri;

Trattato di Lisbona

23.  prende atto della decisione del Consiglio di definire, nella sua riunione di dicembre, "gli elementi di una soluzione e una via comune da seguire" per la ratifica del trattato di Lisbona; sottolinea che l'attuale crisi finanziaria e la recente crisi geopolitica legata agli avvenimenti nella regione del Mar Nero evidenziano la necessità di rafforzare la capacità di azione, come previsto nel trattato di Lisbona;

24.  invita l'Irlanda a indicare in che modo gli altri Stati membri possono esserle d'aiuto nella procedura di ratifica;

25.  ribadisce di rispettare il risultato del referendum irlandese e i risultati delle procedure di ratifica negli altri Stati membri e ritiene che sia possibile dare una risposta ai timori espressi dai cittadini irlandesi per pervenire non appena possibile a una soluzione che tutti possano accettare;

Energia e cambiamenti climatici

26.  plaude alla determinazione del Consiglio europeo, nonostante i tempi economici difficili, nell'onorare gli impegni assunti nel marzo 2007 e nel marzo 2008; invita il Consiglio a giungere ad un accordo sulle proposte legislative che integrano il pacchetto su cambiamenti climatici ed energia entro il dicembre 2008, tenendo in considerazione gli effetti degli investimenti e dell'occupazione;

27.  sottolinea che, per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi nazionali previsti in materia di energie rinnovabili, è essenziale stabilire obiettivi intermedi obbligatori negli Stati membri al fine di assicurare l'osservanza della direttiva;

28.  ribadisce che queste proposte formano un pacchetto coerente in materia di energia, il cui equilibrio e i cui parametri fondamentali devono essere mantenuti, ed esorta il Consiglio ad onorare i suoi impegni lavorando strettamente con il Parlamento, al fine di giungere ad un accordo tempestivo;

29.  ricorda la necessità di includere, quale una delle proposte legislative, nel pacchetto globale relativo ai cambiamenti climatici e all'energia, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove nell'ambito dell'approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri;

30.  si impegna a cooperare strettamente con il Consiglio e la Commissione per giungere quanto prima a un accordo sulle proposte legislative che costituiscono il pacchetto globale sui cambiamenti climatici e sull'energia;

31.  prende atto che, durante i prossimi negoziati, la Presidenza e la Commissione terranno presente la situazione di ogni Stato membro e troveranno soluzioni appropriate per i vari settori industriali che saranno interessati dal pacchetto sui cambiamenti climatici in modo da salvaguardare l'occupazione e la competitività; ricorda al Consiglio europeo che tale pacchetto comporterà altresì la creazione di nuovi impieghi ed industrie ed aiuterà l'Europa a portarsi in testa dal punto di vista competitivo nello sviluppo delle tecnologie verdi;

Sicurezza energetica

32.  plaude alle proposte e al progetto di relazione della Presidenza sulla sicurezza energetica; attende con impazienza la prossima analisi strategica in materia di energia della Commissione prevista per il novembre 2008 e il Consiglio europeo di primavera 2009, che valuterà l'attuazione del piano d'azione "Politica energetica per l'Europa" e l'adozione delle misure necessarie nel campo della sicurezza energetica;

33.  è convinto che la diversificazione delle fonti di energia, unitamente ad un maggior ricorso alle fonti indigene, la produzione decentrata di energia e le misure di risparmio energetico, miglioreranno la sicurezza dell'approvvigionamento; sottolinea che la sicurezza dell'approvvigionamento energetico costituisce una priorità per l'Unione europea; sottolinea, a tal riguardo, che lo sviluppo di progetti congiunti dell'UE nel settore delle energie rinnovabili deve svolgere un ruolo chiave nell'assicurare l'approvvigionamento energetico garantendo, al contempo, l'osservanza degli obiettivi di Lisbona e di Göteborg;

34.  plaude all'appello di accelerare l'attuazione del Piano d'azione europeo per l'efficienza energetica; prende atto, allo stesso tempo, dell'incapacità di numerosi governi degli Stati membri di accordare priorità al recepimento pieno e rapido della legislazione in materia di efficienza energetica e al suo rispetto; sottolinea la necessità di altre iniziative più globali in materia di efficienza energetica, in particolare nel settore edilizio, dei prodotti e dei trasporti urbani;

35.  ritiene che un mercato interno pienamente operativo sia capitale per la sicurezza dell'approvvigionamento; prende atto che il mercato energetico dell'UE non è tuttora pienamente completato e che è imperativa la sua attuazione integrale; plaude all'appello di finalizzare il pacchetto legislativo sul mercato interno dell'energia prima della fine della legislatura; invita il Consiglio ad avviare negoziati con il Parlamento su tale materia in base all'accordo politico conseguito il 10 ottobre durante il Consiglio "Energia";

36.  accoglie favorevolmente l'appello del Consiglio di rafforzare e completare le infrastrutture critiche; esorta la Commissione ad attuare le reti transeuropee di energia e ad elaborare un piano prioritario di interconnessione, senza trascurare le infrastrutture di ricezione/rigassificazione del gas naturale liquefatto e gli impianti di stoccaggio; plaude all'attenzione particolare accordate alle regioni isolate dell'UE; sottolinea l'importanza di sviluppare ulteriormente le infrastrutture europee di interconnessione e di rete per introdurre nei mercati livelli crescenti di energia eolica offshore; osserva che le interconnessioni transfrontaliere richiederanno misure speciali, quali un trattamento preferenziale dei finanziamenti o esenzioni fiscali; rileva che il completamento dei collegamenti mancanti a livello delle TEN migliorerà la sicurezza dell'approvvigionamento, contribuendo nel contempo alla realizzazione del mercato interno;

37.  chiede la creazione di un meccanismo d'urgenza integrato dell'Unione europea per la sicurezza dell'approvvigionamento, con un aumento delle riserve minime di petrolio nell'UE, passando dai 90 ai 120 giorni di consumo, e la costituzione di riserve di gas minime per almeno 90 giorni; prende atto che le riserve minime di gas esigono un coordinamento efficace e gli investimenti necessari da parte degli Stati membri;

38.  suggerisce che la pubblicazione settimanale (basata su dati di dominio pubblico, come negli Stati Uniti) delle riserve europee di petrolio e di prodotti petroliferi come pure delle importazioni e delle esportazioni, suddivise per tipo di prodotto (petrolio greggio, benzina, diesel, olio combustibile per il riscaldamento ed altro) darebbe un'immagine più chiara delle pressioni nel mercato mondiale;

39.  chiede che venga messa a punto una politica estera comune europea in materia di energia, che contribuirebbe sensibilmente a garantire la sicurezza energetica all'intera UE, perseguendo al tempo stesso l'obiettivo della sostenibilità a livello internazionale, e fornendo quindi ai cittadini dell'UE un forte valore aggiunto agli sforzi profusi a livello nazionale; ritiene che la politica energetica, e in particolare la sicurezza delle forniture energetiche, debbano essere parte integrante e portante della politica estera comune, e che occorra tener conto della politica energetica in tutti i contesti di politica estera;

40.  è convinto che la politica estera comune europea in materia di energia e le iniziative dell'UE per la cooperazione internazionale in tale settore dovrebbero essere basate sui principi sanciti nel trattato sulla Carta dell'energia;

41.  sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione con i paesi vicini della regione del Mar Nero nell'ambito di un quadro istituzionale e multilaterale che includa le questioni relative alla sicurezza dell'approvvigionamento e del transito dell'energia e la trasparenza del funzionamento del mercato; ritiene che paesi vicini come il Kazakistan dovrebbero essere associati nell'interesse della stabilità e dei flussi di energia dell'intera regione; per quanto riguarda l'importanza del partenariato con il Kazakistan, plaude al miglioramento della cooperazione con l'Uzbekistan ed invita a rivalutare la sospensione dell'accordo provvisorio di commercio previsto;

42.  invita a sviluppare un dialogo più stretto in materia di energia con i paesi del Caucaso meridionale, della regione del Caspio e dell'Asia centrale nonché del bacino mediterraneo e del Medio Oriente;

Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo

43.  prende atto dell'iniziativa della Presidenza francese concernente un patto europeo sull'immigrazione e l'asilo; ritiene tuttavia che tale patto costituisca un passo indietro rispetto all'obiettivo di una politica comune dell'UE in materia di immigrazione e di asilo stabilita dal Consiglio europeo di Tampere nel 1999 e che manchi un'indicazione in merito a misure legislative concrete, in particolare per definire condizioni uniformi negli Stati membri per l'entrata e il soggiorno legale di cittadini di paesi terzi, senza le quali l'appello ad evitare sanatorie su grande scala ha un valore puramente simbolico;

44.  deplora il fatto che nell'impostazione complessiva del patto, le politiche di integrazione e la cittadinanza svolgono soltanto un ruolo marginale; ritiene che una politica comune sull'immigrazione dovrebbe essere basata sull'assunto che i migranti sono membri individuali della società e cittadini potenziali e che dovrebbe includere politiche chiare ed efficaci in materia di inclusione sociale e di integrazione, in particolare in vista della proposta più ampia da parte del Parlamento sul Mar Nero;

Seguito dato al Consiglio europeo del 1° settembre 2008

45.  approva la posizione del Consiglio sulla situazione in Georgia; ricorda gli impegni assunti negli accordi del 12 agosto e dell'8 settembre; sottolinea che il ritiro delle truppe russe dalle zone adiacenti all'Ossezia del Sud e all'Abkhazia rappresenta un primo passo; chiede un rimpatrio rapido e sicuro dei rifugiati, accompagnato dal distacco in loco di osservatori UE; deplora il fallimento dei negoziati tra la Russia e la Georgia a Ginevra il 15 ottobre 2008;

46.  approva la decisione di sostenere i vicini orientali dell'UE e invita il Consiglio a consultare il Parlamento sulla futura "Partnership orientale";

47.  sostiene la decisione del Consiglio di porre fine al divieto sui contatti politici con le autorità bielorusse e di sospendere per sei mesi il divieto di concedere visti ad alcune autorità bielorusse, compreso il Presidente Lukashenka; invita il Consiglio a continuare il dialogo con la Bielorussia e ad adottare una politica nei suoi confronti, con riserva di una rigorosa condizionalità positiva; invita il Consiglio e la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di applicare selettivamente lo Strumento europeo di prossimità e di partnership e lo Strumento europeo per i diritti umani e la democrazia alla Bielorussia, concedendo maggiore sostegno alla società civile della Bielorussia; sottolinea che l'opposizione democratica del paese deve essere pienamente coinvolta nel dialogo tra l'UE e la Bielorussia; sollecita le autorità bielorusse ad abrogare il divieto de facto sulla concessione di visti ai deputati europei; invita il Consiglio a prendere ulteriori misure per l'agevolazione e la liberalizzazione delle procedure di visto per i cittadini bielorussi, nonché per ridurre il costo dei visti per i cittadini bielorussi che entrano nell'Area Schengen, in quanto tale azione è fondamentale per facilitare e intensificare i contatti tra le persone e per democratizzare il paese; sostiene l'ulteriore cooperazione con la Bielorussia in settori di interesse reciproco come quelli del commercio, dei trasporti, dell'ambiente, dell'energia, delle dogane, ecc.;

48.  sottolinea che, nel contesto dell'attuale crisi alimentare, gli Stati membri devono rispettare gli impegni assunti nei confronti del mondo in via di sviluppo; invita il Consiglio e la Commissione a decidere urgentemente la realizzazione del progetto che prevede la concessione di un miliardo di euro a favore dei piccoli agricoltori dei paesi in via sviluppo; ribadisce che è giunto il momento che l'Unione europea dimostri capacità di leadership nel far fronte alla attuale crisi alimentare;

49.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Banca centrale europea, al Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari, al Comitato delle autorità europee di vigilanza bancaria e al Comitato delle autorità europee di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali.