Proposta di risoluzione - B7-0089/2009Proposta di risoluzione
B7-0089/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla libertà d’informazione in Italia

14.10.2009

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Timothy Kirkhope a nome del gruppo ECR

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0088/2009

Procedura : 2009/2688(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B7-0089/2009
Testi presentati :
B7-0089/2009
Discussioni :
Testi approvati :

B7‑0089/2009

Risoluzione del Parlamento europeo sulla libertà d’informazione in Italia

Il Parlamento europeo,

–   visti gli obblighi internazionali ed europei riguardanti i diritti dell'uomo, come quelli contenuti nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti dell'uomo, nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e negli articoli 6 e 7 del trattato,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che sostenere che la libertà d'informazione è negata in Italia offende l'Italia intera, i suoi cittadini e i milioni di persone che vi vivono e che esercitano la libertà di espressione nella loro vita quotidiana come i giornalisti, gli storici, i filosofi, gli studiosi, gli scrittori e gli insegnanti, oltre a rappresentare un affronto al buon senso,

B.  considerando che l'assenza di libertà d'informazione è tipica di quei paesi in cui le dittature o i regimi totalitari hanno negato alle persone i loro diritti e le loro libertà fondamentali,

C. considerando che in Italia la libertà di stampa è garantita dall'articolo 21 della Carta costituzionale, che sancisce il diritto alla manifestazione libera del proprio pensiero,

D. considerando che in Italia esiste una pluralità di mezzi d'informazione pubblici e privati, tra cui giornali, radio e televisioni, che sono più numerosi rispetto a molti altri Stati membri e che godono della piena libertà d'informazione e di espressione,

E.  considerando che il ricorso all'autorità giudiziaria in caso di presunta diffamazione - una possibilità di cui si sono avvalsi in passato i leader politici, a prescindere dall'orientamento - è un diritto riconosciuto dalla legge italiana a ogni cittadino e che l'esercizio di tale diritto non può in alcun modo essere considerato un atto intimidatorio,

1.  dichiara che la libertà di stampa e d'informazione è un valore consolidato nell'ambito della vita quotidiana di ogni cittadino italiano e non è assolutamente a rischio;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.