Proposta di risoluzione - B7-0026/2010Proposta di risoluzione
B7-0026/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione nello Yemen

13.1.2010

presentata a seguito di una dichiarazione dell'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Holger Krahmer, Graham Watson a nome del gruppo ALDE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0021/2010

Procedura : 2009/2813(RSP)
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B7-0026/2010
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B7-0026/2010
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B7‑0026/2010

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione nello Yemen

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sullo Yemen,

–   vista la dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea, del 27 ottobre 2009, sul deterioramento della situazione della sicurezza nello Yemen,

–   visto il comunicato congiunto emanato al termine della 16° riunione del comitato misto di cooperazione CE-Yemen svoltasi il 27 ottobre 2009,

–   viste le raccomandazioni formulate dalla missione di osservazione elettorale dell'UE in occasione delle elezioni presidenziali e amministrative svoltesi nello Yemen nel 2006,

–   visto il documento strategico della Comunità europea per lo Yemen per il periodo 2007‑2013,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che Omar Faruq Abdulmutallab, il terrorista nigeriano che nel dicembre scorso ha tentato di far esplodere un aereo in volo sopra Detroit, è stato addestrato in un campo yemenita di al-Qaida,

B.  considerando che un ulteriore deterioramento della sicurezza nello Yemen può offrire ai gruppi di terroristi e di ribelli della regione, e in particolare ad al-Qaida, un rifugio sicuro in cui pianificare, organizzare e sostenere le prossime azioni terroristiche,

C. considerando che, dal 2007, nello Yemen sono stati realizzati più di 30 attentati terroristici contro oleodotti, impianti petroliferi, edifici governativi, ambasciate (tra cui quella italiana e quella statunitense), navi e turisti,

D. considerando che la situazione della sicurezza è ulteriormente aggravata dalla guerra civile contro i revivalisti sciiti zaiditi nella regione del Sa'dah, nel nord dello Yemen, e dall'esplosione di violenza nel sud del paese che vede coinvolto il movimento secessionista,

E.  considerando che gli scontri nel Sa'dah hanno raggiunto una dimensione regionale quando le forze militari dell'Arabia saudita hanno attaccato i ribelli lungo le proprie frontiere e lanciato almeno due raid contro le postazioni dei ribelli, provocando a quanto pare delle vittime fra la popolazione civile,

F.  considerando che l'aumento della pirateria nel Golfo di Aden e la continua pressione migratoria dal Corno d'Africa costituiscono ulteriori fattori che incidono sulla stabilità del paese,

G.  considerando che permane una profonda preoccupazione circa gli sviluppi nello Yemen per quanto riguarda la democrazia, i diritti dell'uomo e l'indipendenza della magistratura, in particolare per lo svolgimento di processi iniqui dinanzi alla famigerata Corte penale specializzata del paese e per il ricorso alla tortura al fine di estorcere confessioni false; considerando che si verificano casi di persecuzione di giornalisti e che la situazione delle donne è particolarmente preoccupante, per via dei matrimoni forzati e della disparità di trattamento tra uomini e donne davanti alla legge,

H. considerando che sei cittadini europei, cinque tedeschi e un inglese, sono ancora tenuti in ostaggio da quando sono stati rapiti nel giugno 2009, mentre subito dopo il rapimento sono stati ritrovati i corpi senza vita di altre tre persone appartenenti allo stesso gruppo; considerando che alcuni capi tribù locali hanno lasciato intendere che i rapimenti sono responsabilità di al-Qaida,

1.  esprime profonda preoccupazione per la crescente presenza di al-Qaida nello Yemen e sottolinea che l'assenza di azioni concrete potrebbe condurre a un'ulteriore erosione dell'autorità governativa centrale e a una destabilizzazione della regione simile a quelle verificatesi in Somalia o Afghanistan, portando a una situazione che, a sua volta, offrirebbe agli estremisti guidati da al-Qaida o che vi si ispirano la possibilità di raggrupparsi, organizzarsi, addestrarsi e sferrare attacchi terroristici jihadi in tutto il mondo partendo dal territorio yemenita;

2.  ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco immediato nel Sa'dah e nel sud del paese e ritiene che una pace duratura potrà essere conseguita soltanto grazie a una soluzione politica esaustiva;

3.  ricorda a tutte le parti coinvolte nel conflitto l'obbligo di rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale; le esorta altresì a consentire ai cittadini che desiderano fuggire dal conflitto di raggiungere luoghi sicuri, a facilitare l'accesso dell'ONU e delle ONG nelle aree dove si sono raggruppati gli sfollati interni e a permettere con la massima urgenza che gli aiuti medici e umanitari arrivino ai suddetti sfollati;

4.  esorta le autorità yemenite ad introdurre le riforme necessarie al fine di migliorare la situazione dei diritti umani nel paese;

5.  invita il Consiglio e la Commissione a potenziare l'aiuto allo sviluppo a favore dello Yemen, in cooperazione con gli altri attori internazionali, al fine di stabilizzare la situazione politica e di migliorare la situazione economica e le condizioni di vita della popolazione; valuta positivamente la disponibilità del Consiglio di cooperazione del Golfo a sviluppare ulteriormente le relazioni con lo Yemen; invita il governo yemenita, in stretta cooperazione con i donatori, a migliorare l'efficacia degli aiuti attraverso meccanismi di coordinamento, distribuzione e attuazione adeguati;

6.  appoggia la cooperazione attiva tra la Commissione e il governo yemenita, in particolare per quanto attiene allo sviluppo, alle attività di polizia, alla giustizia, al controllo delle frontiere, alla lotta contro la tratta di esseri umani, alla sicurezza marittima e al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici nonché degli obblighi internazionali dello Yemen ai sensi dei trattati e delle convenzioni internazionali, così come per quanto attiene alla lotta contro il terrorismo; invita il Consiglio e la Commissione a rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali con lo Yemen e a studiare quali siano i modi più efficaci affinché l'UE contribuisca a migliorare la sicurezza e la situazione politica ed economica nel paese; appoggia l'intenzione della Commissione di rafforzare la sua presenza nello Yemen istituendovi una delegazione a pieno titolo;

7.  invita il governo yemenita a fare tutto quanto in suo potere per contrastare il terrorismo nella regione e sul suo territorio;

8.  esorta il Consiglio e la Commissione ad offrire allo Yemen un programma speciale di assistenza che includa un periodo di formazione all'estero per i funzionari yemeniti (sulla scia di quanto previsto nel quadro della missione EUJUST LEX in Iraq) e il contestuale invio di formatori presso i principali ministeri (analogamente a quanto fatto dall'UE in Bosnia-Erzegovina), nonché assistenza nell'attuazione delle raccomandazioni della missione di osservazione elettorale 2006 (EU EOM) prima delle prossime elezioni generali;

9.  chiede alle autorità yemenite di intensificare gli sforzi per arrivare alla liberazione dei sei cittadini europei tenuti in ostaggio nel loro territorio;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, allo Yemen nonché al Consiglio di cooperazione del Golfo.