PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla Commissione Barroso II
3.2.2010
a norma dell'articolo 106, paragrafo 4, del regolamento
Rebecca Harms, Daniel Cohn-Bendit a nome del gruppo Verts/ALE
B7‑0071/2010
Risoluzione del Parlamento europeo sulla Commissione Barroso II
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 17 del trattato UE,
– viste le dichiarazioni rilasciate dal Presidente eletto della Commissione al Parlamento europeo, il 15 settembre 2009,
– viste le dichiarazioni scritte e orali formulate da ciascun commissario designato nel quadro delle audizioni e la valutazione di queste audizioni, nelle lettere inviate dai presidenti di commissione al Presidente del Parlamento,
– visto l'articolo 106, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 3, secondo comma, del TUE, "i membri della Commissione sono scelti in base alla loro competenza generale e al loro impegno europeo fra persone che offrono ogni garanzia di indipendenza",
B. considerando che le audizioni dei commissari designati rendono la procedura di investitura della Commissione più aperta e trasparente e dimostrano che il Parlamento europeo ha un effettivo ruolo da svolgere nel garantire che i commissari designati soddisfino i criteri di cui sopra,
1. rammenta che i popoli d'Europa stanno lottando per uscire da una crisi economica, sociale ed ecologica, situazione questa che necessita di una forte leadership a livello europeo e di un nuovo approccio politico a livello nazionale ed europeo;
2. è convinto che l'operato della Commissione entrante dovrà essere valutato alla luce delle sue capacità di far fronte alle sfide poste dal superamento di questa triplice crisi, ma anche di definire il ruolo dell'Unione europea a livello globale attraverso l'azione politica nei settori dei diritti umani, dello sviluppo, del commercio e della politica estera, di rendere l'Unione europea più democratica e accessibile ai suoi cittadini e di garantire i loro diritti civili, nonché la trasparenza e il controllo democratico, fatti che necessitano di nuove idee e di un'azione determinata;
3. ribadisce il proprio auspicio di vedere una Commissione che difenda risolutamente gli interessi e i valori europei e sia determinata a fare pieno uso dei nuovi strumenti disponibili a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona, compresa una maggiore trasparenza e partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell'UE;
4. si rammarica del fatto che il programma di lavoro del Presidente Barroso e la composizione del collegio dei commissari proposta non diano garanzie convincenti nella maggior parte dei casi;
5. rimprovera ad alcuni Stati membri di non aver scelto i propri candidati in base alle loro prospettive e propensione ad esercitare un incarico così importante nelle istituzioni europee, ma di averli designati sulla base di considerazioni di politica interna, contribuendo così a ridurre il ruolo della Commissione e indebolendo il sistema comunitario;
6. chiede che sia creata una nuova procedura con cui agli Stati membri verrebbe chiesto di proporre un elenco equilibrato di due candidati al posto di commissario, un uomo e una donna; constata tuttavia che spetta al Presidente eletto della Commissione decidere l'organizzazione interna del collegio e che egli ha l'incarico di definire e di assegnare i portafogli;
7. deplora il fatto che il Presidente Barroso abbia già indebolito la posizione dei vari commissari designati applicando il principio divide et impera, in particolare definendo e assegnando portafogli senza un adeguato esame delle competenze e affinità dei candidati, addirittura ritirando a taluni commissari portafogli in cui avevano dimostrato di essere competenti; tale negligenza ha tra l'altro causato le dimissioni di uno dei candidati;
8. constata che la riassegnazione di portafogli effettuata dal Presidente Barroso in seno alla Commissione priva taluni settori chiave di una chiara divisione delle responsabilità, rafforzando così la tendenza verso una Commissione di tipo presidenziale, in cui il ruolo dei singoli commissari rischia di essere ridotto a quello di consiglieri del Presidente, in contraddizione con lo spirito dei trattati; ribadisce a tal riguardo la propria delusione per il fatto che il Presidente Barroso non abbia previsto un portafoglio per la protezione dei consumatori;
9. è del parere che, per svolgere il proprio ruolo di motore del processo di integrazione europea, la Commissione debba essere composta da persone la cui integrità e le cui competenze sono fuor di dubbio e che sono animate dal desiderio di conseguire progressi e di impegnarsi nel progetto europeo;
10. constata che, nel caso di alcuni commissari designati, la valutazione è stata positiva: non solo essi hanno dimostrato di essere competenti, ma hanno anche redatto un quadro completo dei rispettivi portafogli, hanno espresso le loro opinioni personali sulle questioni all'esame e si sono impegnati a cooperare intensamente con il Parlamento europeo;
11. esprime il proprio disappunto nei confronti della Signora Ashton che, durante l'audizione, non ha dimostrato di avere chiare prospettive, né progetti personali o la leadership necessaria per plasmare la politica estera e di sicurezza comune nel corso dei prossimi cinque anni; esprime tuttavia la propria disponibilità a sostenerla nella sua funzione appena creata di Alto rappresentante/Vicepresidente della Commissione in caso di indebita ingerenza del Consiglio;
12. esprime il proprio disappunto nei confronti di vari commissari designati che, nel corso della loro audizione, non hanno dato prova di saper formulare opinioni personali sugli orientamenti e obiettivi politici che intendevano fissarsi, della loro determinazione a difendere le proprie convinzioni in caso di disaccordo con il Presidente della Commissione e di dimostrare che erano nella posizione migliore per soddisfare le esigenze dei portafogli loro assegnati;
13. ribadisce che la procedura di nomina e di elezione dei commissari resta insoddisfacente, non solo perché non vi sia possibilità di scelta fra i candidati proposti dagli Stati membri, ma anche perché il Parlamento può solo approvare o non approvare la Commissione nel suo insieme e non può respingere un commissario designato con una votazione separata;
14. si rammarica del fatto che i trattati non prevedano la possibilità di votare una mozione di censura nei confronti dei singoli commissari;
15. non è in grado, alla luce di tali conclusioni, di dare la propria approvazione alla Commissione nel suo insieme;
16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alle altre istituzioni competenti.