PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Iran
3.2.2010
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Elmar Brok, Lena Kolarska-Bobińska, Mario Mauro, Michael Gahler, Marco Scurria, Alejo Vidal-Quadras, Potito Salatto, Tunne Kelam, Salvatore Tatarella, Monica Luisa Macovei a nome del gruppo PPE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0078/2010
B7‑0080/2010
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Iran
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Iran, in particolare quelle concernenti i diritti dell'uomo,
– vista la sua risoluzione del 24 aprile 2009 sulla situazione umanitaria dei residenti di Camp Ashraf,
– vista la dichiarazione sull'Iran rilasciata dal Consiglio europeo durante la sua riunione del 10 e 11 dicembre 2009,
– vista la dichiarazione della Presidenza UE del 28 dicembre 2009 sulle recenti manifestazioni in Iran,
– viste la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) e la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione, cui la Repubblica islamica dell'Iran ha aderito,
– visto il comunicato del ministero iraniano della sicurezza del 5 gennaio 2010, che dichiara "illegale" ogni contatto tra i cittadini iraniani e sessanta organizzazioni non governative, nonché numerosi media internazionali che trasmettono in lingua Farsi,
– visti gli avvenimenti del 27 dicembre 2009, quando almeno quindici persone, tra cui il nipote del leader dell'opposizione Seyed Ali Mousavi, sono state uccise durante manifestazioni di protesta dell'opposizione, e gli eventi che si sono verificati da allora,
– vista la dichiarazione dell'Alto rappresentante del 12 gennaio 2010 sul processo nei confronti di sette leader Baha'i in Iran,
– vista la risoluzione adottata dal Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica il 27 novembre 2009 sull'applicazione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) e delle pertinenti disposizioni contenute nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) 1737(2006), 1747(2007), 1803(2008) e 1835(2008),
– visti la lettera del 29 novembre 2009 firmata della maggioranza dei membri del Majles, che incarica l'Organizzazione iraniana per l'energia atomica di pianificare la costruzione di dieci ulteriori impianti di arricchimento dell'uranio, e il commento del 30 novembre 2009 del presidente del Majles che mette in dubbio l'importanza del trattato di non proliferazione,
– vista la cancellazione, da parte delle autorità iraniane, della visita a Teheran dalla delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l'Iran, prevista per l'8-11 gennaio 2010,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del proprio regolamento,
A. considerando che la situazione dei diritti dell'uomo in Iran continua a peggiorare, in particolare per quanto riguarda l'esercizio dei diritti civili e delle libertà politiche,
B. considerando che decine di migliaia di cittadini iraniani sono ripetutamente scesi in piazza per contestare i risultati delle elezioni presidenziali del 12 giugno 2009 e protestare contro violazioni dei diritti fondamentali; che, secondo quanto è stato riferito, almeno centocinquanta persone sono state uccise e migliaia di manifestanti sono stati arrestati, da ultimo a seguito della morte di Hoseyn Ali Montazeri e durante e dopo il rito sciita della Āshūrā,
C. considerando che le autorità hanno reagito a queste proteste con l'uso della forza, causando vittime, arresti di massa e la condanna a morte di diversi manifestanti,
D. considerando che le autorità hanno anche asserito che governi e organizzazioni stranieri sarebbero responsabili, dietro le quinte, di queste proteste democratiche e hanno pertanto vietato ai cittadini iraniani di entrare in contatto con numerose organizzazioni non governative estere e bloccato l'accesso dei media internazionali all'Iran,
E. considerando che sette leader della fede Baha'i sono stati messi sotto processo con accuse che sembrano essere fondate sulla loro appartenenza ad una minoranza religiosa,
F. considerando che l'Iran ha aderito al Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari (TNP), che ratificando tale trattato si è impegnato a non procurarsi armi nucleari ed è legalmente tenuto a dichiarare e porre tutte le sue attività nucleari, compreso il materiale nucleare, sotto le garanzie dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA),
G. considerando che l'articolo IV del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) sancisce il diritto inalienabile di tutte le parti a sviluppare la ricerca, la produzione e l'uso dell'energia nucleare per scopi pacifici, senza discriminazione e in conformità con gli articoli I e II del trattato,
H. considerando che l'Iran ha svolto per quasi vent'anni un programma nucleare segreto, in palese violazione dei suoi obblighi espliciti nel quadro del TNP,
I. considerando che l'Iran ha tenuto nascosta la costruzione dell'impianto di arricchimento di uranio nei pressi della città di Qom fino al 21 settembre 2009, violando così le disposizioni del codice rivisto AIEA 3.1, nonché numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedevano la sospensione totale delle sue attività di arricchimento,
J. considerando che l'Iran non ha ancora sospeso nessuna delle sue attività connesse all'arricchimento, al ritrattamento e all'acqua pesante e non ha ratificato i protocolli aggiuntivi al TNP, come è tenuto a fare in base alle risoluzioni UNSC 1696(2006), 1737(2006), 1747(2007), 1803(2008) e 1835(2008), un gesto che dovrebbe contribuire a ripristinare la fiducia nella natura pacifica del suo programma,
K. considerando che il parlamento iraniano, il Majles, è autorizzato dal diritto iraniano a ratificare il protocollo aggiuntivo, e si è attivato per impedire tale ratifica,
L. considerando che nella summenzionata relazione del 16 novembre 2009, il direttore generale uscente dell'AIEA, Dr. El Baradei, osservava che se l'Iran non attua il protocollo aggiuntivo e non chiarisce le questioni in sospeso in modo soddisfacente per l'AIEA, l'Agenzia non sarà in grado di fornire garanzie plausibili sull'assenza di materiali e attività nucleari non dichiarati in Iran, e che permangono una serie di questioni in sospeso che danno luogo a preoccupazioni sulle possibili dimensioni militare del programma nucleare iraniano,
M. considerando che una capacità iraniana di armi nucleari costituirebbe una grave minaccia per la pace e la sicurezza mondiali, in quanto modificherebbe e destabilizzerebbe in modo sostanziale l'equilibrio strategico in Medio Oriente, e pregiudicherebbe gravemente il Trattato di non proliferazione,
N. considerando che l'Iran sta continuando a sviluppare la tecnologia dei missili balistici e perseguendo la capacità di mettere in campo missili balistici intercontinentali, un vettore idoneo alle testate nucleari,
O. considerando che la risoluzione 1803(2008) del Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiede di esercitare vigilanza prima di assumere nuovi impegni di sostegno finanziario pubblico agli scambi commerciali con l'Iran, così come sulle attività delle istituzioni finanziarie con tutte le banche insediate in Iran,
P. considerando che, durante il vertice annuale tenutosi dall'8 al 10 luglio 2009 a L'Aquila, Italia, i leader del G8 hanno espresso seria preoccupazione per i rischi di proliferazione connessi al programma nucleare iraniano e al continuo mancato rispetto dei suoi obblighi internazionali di tale paese,
Q. considerando che il governo iraniano continua a esercitare pressioni sulle autorità irachene per far trasferire con la forza i residenti del campo di Ashraf,
R. considerando che la cancellazione di una visita in Iran di una delegazione ufficiale del Parlamento europeo può essere vista come un'ulteriore prova della volontà delle autorità iraniane di limitare l'accesso di stranieri al paese e garantire che non vi siano testimoni delle sue azioni,
Sui diritti dell'uomo
1. ribadisce la sua ferma condanna del costante ricorso alla violenza da parte della polizia, che secondo quanto è stato riferito ha incluso sparatorie su folle inermi; deplora gli arresti arbitrari e le uccisioni di manifestanti e leader dell'opposizione da parte delle forze di sicurezza e di organizzazioni paramilitari iraniane; esorta le autorità iraniane a rispettare i diritti civili e politici fondamentali, in particolare la libertà di espressione, la libertà di riunione e la libertà di informazione, e a cessare la sua persecuzione di tali diritti;
2. esprime orrore dinanzi alla decisione delle autorità iraniane di impiccare, con l'accusa di "moharebeh'' (guerra contro Dio), Mohammad Reza Ali-Zamani e Arash Rahmanpur, due giovani che avevano semplicemente espresso la loro opposizione al regime durante le proteste post-elettorali del giugno 2009,
3. chiede il rilascio di tutte le persone arrestate durante le recenti proteste e dei membri dell'opposizione - studenti, accademici, attivisti, giornalisti o sostenitori dei diritti dell'uomo - che sono stati arrestati nel più ampio contesto dei recenti disordini e spesso presi senza preavviso a casa propria o sul posto di lavoro; invita le autorità iraniane a permettere al Comitato internazionale della Croce Rossa l'accesso a tutti i detenuti, senza eccezioni;
4. invita l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo a mandare un inviato speciale per esaminare la situazione dei detenuti politici e assicurare che le autorità iraniane aderiscano alle norme internazionali per quanto riguarda la procedura e rispettino i loro obblighi legali in materia di diritti dell'uomo;
5. invita le autorità iraniane ad avviare un dialogo costruttivo con l'opposizione, con l'obiettivo di portare la piena democrazia in Iran;
6. condanna la decisione delle autorità iraniane di vietare i contatti con le organizzazioni non governative straniere, in particolare quelle il cui obiettivo è difendere le libertà e i diritti civili, e invita le autorità a revocare immediatamente tale divieto;
7. condanna fermamente le sentenze capitali e le esecuzioni in Iran e chiede l'abolizione della pena di morte; considera inaccettabile il ricorso all'accusa di "moharebeh", un reato contro la religione islamica;
8. condanna fermamente la decisione del governo iraniano di avviare il processo contro sette leader della comunità Baha'i iraniana; ribadisce il suo appello alle autorità iraniane di conformarsi all'obbligo del governo di rispettare le minoranze religiose e a liberare senza indugio i leader della comunità Baha'i e tutti quanti sono attualmente detenuti in Iran sulla sola base delle loro convinzioni religiose;
9. chiede che i media iraniani e internazionali dispongano di un accesso senza restrizioni per coprire gli eventi in Iran; sottolinea che un quadro chiaro di tali eventi può essere fornito solo da mezzi di informazione indipendenti;
Sulla questione nucleare
10. ribadisce che i rischi di proliferazione in relazione al programma nucleare iraniano restano una fonte di grave preoccupazione per l'UE e la comunità internazionale, come espresso molto chiaramente nelle risoluzioni UNSC 1696(2006), 1737(2006), 1747(2007), 1803(2008) e 1835(2008); torna a chiarire pertanto che l'Iran deve senza ulteriore indugio rispettare i suoi obblighi internazionali di sospendere tutte le attività connesse con l'arricchimento, il ritrattamento e l'acqua pesante;
11. deplora che non sia stato compiuto nessun progresso sostanziale su questioni fondamentali causa di grave preoccupazione, e ribadisce la sua richiesta all'Iran di ripristinare la trasparenza del suo programma nucleare fornendo risposte complete, chiare e credibili all'AIEA per risolvere tutte le questioni in sospeso e le preoccupazioni relative a questo programma, compresi i temi che potrebbero avere una dimensione militare, ad applicare pienamente le disposizioni dell'accordo globale di salvaguardia, comprese le disposizioni sussidiarie, e a ratificare e applicare il protocollo aggiuntivo;
12. deplora la decisione delle autorità iraniane di respingere un progetto di accordo proposto dal P5+1 sull'arricchimento del combustibile nucleare, bloccando in tal modo ulteriori negoziati sulla questione nucleare;
13. invita l'Iran a confermare, come richiesto dall'AIEA, di non avere autorizzato la costruzione di altri impianti nucleari non dichiarati;
14. ribadisce il proprio pieno sostegno alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU adottate ai sensi del capitolo VII, articolo 41 della Carta delle Nazioni Unite, comprese le disposizioni concernenti l'imposizione di sanzioni contro l'Iran sino a quando tale paese rifiuti di sospendere le proprie attività nucleari e di rispettare quant'altro richiesto nelle suddette risoluzioni; approva le conclusioni del Consiglio europeo sopra citate; si compiace del fatto che la comunità internazionale stia mantenendo un approccio comune dinanzi alla questione; esprime il suo sostegno ad un finanziamento da parte dell'UE dell'azione del Consiglio di sicurezza ONU se l'Iran continuerà a non cooperare con la comunità internazionale per quanto riguarda il suo programma nucleare, così come la disponibilità dell'UE ad adottare i provvedimenti necessari per completare questo processo delle Nazioni Unite con misure europee indipendenti; sollecita una ripresa degli sforzi compiuti dai ministri degli esteri dei paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU e dalla Germania, così come dall'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, di raggiungere un accordo su un nuovo progetto di risoluzione sull'Iran che preveda ulteriori misure; invita tutti gli Stati membri dell'Unione europea a ridurre al minimo i loro rapporti con l'Iran nei settori del commercio e della finanza;
15. ribadisce la sua posizione secondo cui una soluzione alla attuale escalation nucleare è possibile; invita la comunità internazionale a perseguire nell'approccio duale, a procedere con cautela nell'impegnarsi con l'Iran, e a impedire all'Iran di continuare a prendere tempo;
16. sottolinea l'importanza della cooperazione con Stati Uniti, Russia, Cina e paesi non allineati, al fine di esaminare concetti complementari per raggiungere un accordo di ampia portata con l'Iran sui suoi impianti nucleari e il loro uso, che tenga conto delle possibili dimensioni di militari programma nucleare iraniano;
Il campo profughi di Ashraf
17. esorta il governo iraniano a cessare ogni ingerenza negli affari interni iracheni volta a imporre un blocco sul campo profughi di Ashraf e a provocare lo spostamento forzato dei residenti;
Sulle relazioni Unione europea-Iran
18. deplora la decisione delle autorità iraniane di impedire alla sua delegazione di visitare l'Iran per incontrare sia il governo che rappresentanti dell'opposizione; ritiene che ciò serva solo a danneggiare ulteriormente le relazioni tra l'Unione europea e l'Iran e ad aumentare l'isolamento del paese dalla comunità internazionale, causato del regime iraniano ;
19. ricorda alle autorità iraniane che, per sviluppare relazioni fruttuose con l'UE, l'Iran deve garantire i diritti fondamentali, il rispetto dei principi della democrazia, della libertà di espressione e lo Stato di diritto, in quanto questi sono presupposti per tutti i paesi che mantengono relazioni politiche ed economiche con l'Unione europea; sottolinea che l'eventuale conclusione di un accordo commerciale e di cooperazione tra l'Iran e l'UE è subordinata al rispetto di questi valori, al pieno rispetto da parte dell'Iran delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU e dell'AIEA, alla fornitura di garanzie verificabili circa la natura pacifica del programma nucleare iraniano e alla cessazione del sostegno iraniano al terrorismo;
20. chiede che sia effettuata una revisione generale delle relazioni bilaterali dell'UE con l'Iran; in questo contesto, e in considerazione del ruolo svolto dalla Guardia rivoluzionaria iraniana nella repressione delle proteste post-elettorali, nel promuovere il programma iraniano di armamenti di distruzione di massa e nel facilitare il terrorismo internazionale, chiede che essa sia inclusa nella lista dell'UE delle organizzazioni terroristiche e delle persone collegate ad attività terroristiche;
21. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Direttore generale dell'AIEA, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché al governo e parlamento della Repubblica islamica dell'Iran.