PROPOSTA DI RISOLUZIONE su Cuba
8.3.2010
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Renate Weber, Izaskun Bilbao Barandica a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0169/2010
B7‑0175/2010
Risoluzione del Parlamento europeo su Cuba
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione a Cuba, in particolare quelle del 17 novembre 2004[1], 2 febbraio 2006[2] e 21 giugno 2007[3],
– viste le sue risoluzioni sulle relazioni annuali sui diritti umani nel mondo per il 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008 e la politica dell'UE al riguardo,
– vista la sua risoluzione del 14 dicembre 2006 sul seguito del Premio Sakharov[4],
– viste la dichiarazione della Presidenza del Consiglio del 14 dicembre 2005 sulle Damas de Blanco e le sue precedenti dichiarazioni del 26 marzo 2003 e 5 giugno 2003 sulla situazione a Cuba,
– vista la posizione comune del Consiglio 96/697/PESC[5] su Cuba, adottata il 2 dicembre 1996 e aggiornata periodicamente,
– viste le conclusioni del Consiglio affari generali e relazioni esterne del 18 giugno 2007, del giugno 2008 e del 15 giugno 2009 su Cuba,
– viste le dichiarazioni rilasciate dal portavoce dell'Alto rappresentante Catherine Ashton e dal Presidente del Parlamento europeo sulla morte a Cuba del prigioniero politico e prigioniero di coscienza Orlando Zapata Tamayo,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la difesa dell'universalità e dell'indivisibilità dei diritti umani, compresi i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali continua ad essere uno dei principali obiettivi dell'Unione europea,
B. considerando che decine di giornalisti indipendenti, dissidenti pacifici e difensori dei diritti umani, per lo più membri dell'opposizione democratica, sono ancora detenuti a Cuba per aver esercitato i diritti fondamentali di espressione e di assemblea nonché il diritto di riunione,
C. considerando che nel 2005 ha concesso il Premio Sakharov per la libertà di pensiero alle Damas de Blanco; che il rifiuto delle autorità cubane di consentire alle Damas de Blanco di recarsi alla sede del Parlamento europeo per ritirare il premio viola uno dei diritti umani fondamentali, segnatamente il diritto di lasciare il proprio paese e di rientrarvi liberamente, come previsto nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,
D. considerando che le istituzioni dell'UE hanno avviato azioni per sollecitare il rilascio dei prigionieri politici e di coscienza a Cuba o incoraggiarne il trattamento umanitario,
E. considerando che il decesso di Orlando Zapata Tamayo - il primo caso da quasi 40 anni di un attivista cubano morto a causa di uno sciopero della fame per protestare contro gli abusi del governo - va considerato come un grave regresso dei diritti umani a Cuba ed è sfociato in un'ondata di proteste a livello internazionale nonché nello sciopero della fame da parte di molti prigionieri politici e dissidenti cubani detenuti,
1. condanna fermamente la evitabile morte del prigioniero politico dissidente Orlando Zapata Tamayo, avvenuta dopo uno sciopero della fame di 85 giorni, ed esprime la propria solidarietà e le proprie condoglianze alla sua famiglia;
2. condanna la detenzione degli attivisti e il tentativo del governo di impedire alla famiglia di Orlando Zapata Tamayo di tenere i suoi funerali e di rendergli l'ultimo omaggio;
3. deplora l'assenza di segnali significativi da parte delle autorità cubane in risposta alle richieste dell'Unione europea e della comunità internazionale di rilasciare i prigionieri politici e i prigionieri di coscienza e di rispettare pienamente le libertà fondamentali, in particolare la libertà di espressione e di associazione politica;
4. invita il governo cubano a rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici e i prigionieri di coscienza;
5. deplora la situazione dei prigionieri politici e dei prigionieri dissidenti attualmente in sciopero della fame, in particolare quella del giornalista e psicologo Guillermo Fariñas;
6. deplora la mancata risposta del governo cubano alla richiesta del Parlamento europeo e del Consiglio europeo di rilasciare immediatamente tutti i prigionieri politici e i prigionieri di coscienza e insiste sul fatto che la detenzione di dissidenti cubani per i loro ideali e la loro attività politica pacifica è contraria alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;
7. invita il Consiglio e la Commissione a continuare a portare avanti tutte le azioni necessarie a che sia dato seguito alla richiesta di rilasciare tutti i prigionieri politici e a sostenere gli sforzi dei difensori dei diritti umani;
8. sollecita le istituzioni dell'UE a fornire il loro appoggio incondizionato e il loro pieno incoraggiamento all'avvio di un processo pacifico di transizione politica verso una democrazia pluripartitica a Cuba, con la partecipazione dell'intera collettività e l'attività decisionale accessibile a tutti i cubani sulla base di un dialogo aperto che non escluda nessuno;
9. esprime la propria profonda solidarietà al popolo cubano e sostiene le azioni a favore della democrazia e del rispetto e della promozione dei diritti fondamentali; è convinto che il dialogo e la riconciliazione tra i cubani, unitamente al sostegno al processo democratico da parte della comunità internazionale, aiuteranno a superare le presenti difficoltà;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Presidenza di turno dell'Unione europea, all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, all'Assemblea EUROLAT nonché al governo cubano e all'Assemblea nazionale del potere popolare.