PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione nel Sahara Occidentale
23.11.2010
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Raül Romeva i Rueda, Nicole Kiil-Nielsen, Ulrike Lunacek, Hélène Flautre, Jill Evans, Oriol Junqueras Vies, Judith Sargentini, François Alfonsi, Isabella Lövin, Barbara Lochbihler, Michèle Rivasi, Catherine Grèze, Frieda Brepoels, Martin Häusling, Jean Lambert, Bart Staes, Franziska Keller and José Bové a nome del gruppo Verts/ALE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0675/2010
B7‑0676/2010
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione nel Sahara Occidentale
Il Parlamento europeo,
– viste le sue risoluzioni sul Sahara Occidentale e, in particolare, la sua risoluzione del 27 ottobre 2005,
– visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dal Marocco il 3 maggio 1979,
– visto l'Accordo euromediterraneo tra l'Unione europea e il Marocco, entrato in vigore il 1° marzo 2000,
– visto il piano d'azione UE-Marocco negoziato nel 2004 e la sua ultima relazione sullo stato di avanzamento del 12 maggio 2010,
– visto l'esito della revisione periodica universale sul Marocco del 22 maggio 2008 condotta in seno al CDU delle Nazioni Unite,
– viste le conclusioni della relazione della delegazione ad hoc del PE nel marzo 2009,
– viste le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Sahara Occidentale, in paricolare le risoluzioni 1754 (2007), 1783 (2007), 1813 (2008), 1871 (2009) e 1920 (2010),
– vista l'ultima relazione del Segretario generale al Consiglio di Sicurezza sulla situazione nel Sahara Occidentale del 6 aprile 2010,
– vista la dichiarazione del portavoce dell'Alto Rappresentante dell'UE Catherine Ashton sul Sahara Occidentale del 10 novembre 2010,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, dall'ottobre 2010, circa 20.000 cittadini sahrawi hanno abbandonato la città di El-Aaiun per costruire campi siti a 12 km dalla capitale per protestare pacificamente contro l'occupazione marocchina del loro paese d'origine e contro la marginalizzazione, le cattive condizioni di vita, il furto di risorse naturali e le violazioni dei diritti umani; che questa iniziativa rappresenta la maggiore manifestazione antigovernativa da decenni nel territorio conteso,
B. considerando che il 24 ottobre 2010 le forze di sicurezza marocchine hanno aperto il fuoco su un'automobile piena di civili sahrawi che stavano cercando di raggiungere i campi di protesta nei pressi di El-Aaiun e che Najem El-Garhi, di 14 anni, è morto sul colpo e altre cinque persone sono state ferite,
C. considerando che l'8 novembre 2010 almeno 12 persone, tra funzionari di polizia e di sicurezza, sono state uccise durante un'azione delle forze di sicurezza marocchine con l'obiettivo di smantellare il campo di protesta di Gadaym Izik; che ci sono state anche segnalazioni di un numero significativo di civili feriti dato che le forze di sicurezza hanno utilizzato gas lacrimogeni e manganelli per sgombrare il campo,
D. considerando che questi incidenti hanno coinciso con l'inizio di nuovi colloqui informali mediati alle Nazioni Unite sul futuro del Sahara Occidentale tra le autorità marocchine e il Fronte Polisario,
E. considerando che misure di sicurezza sono state messe in atto a El-Aaiun e in altre città del Sahara Occidentale portando all'arresto di almeno cinque difensori dei diritti umani: Ennaama Asfari, copresidente del CORELSO, Al-Salmani Mohammed, membro dell'AMDH, Banka Al-Shaikh e Isma'el Brahim, membri dell'AMDH rispettivamente a Asa e a El-Aaiun e Brahim Elansari, rappresentante locale di HRW,
F. considerando che le organizzazioni internazionali dei diritti umani temono che numerosi altri difensori dei diritti umani siano stati anche sottoposti ad arresti arbitrari e detenzioni in isolamento fin dall'attacco del campo di protesta,
G. considerando che diversi attivisti sahrawi, tra cui difensori dei diritti umani, come Brahim Dahane, Ali Salem Tamek e Ahmed Nasiri, sono stati accusati di minacciare la sicurezza interna del Marocco e sono stati incarcerati per oltre un anno dopo aver visitato i campi profughi in Algeria,
H. considerando che il Gruppo di lavoro sulle scomparse forzate e involontarie ha osservato nel quadro della revisione periodica universale (UPR) sul Marocco che la maggior parte dei casi di scomparsa riguardava persone che sono, a quanto si dice, noti o sospetti sostenitori del Fronte Polisario,
I. considerando che l'ufficiale di polizia del Fronte Polisario Mostapha Selma Sidi Mouloud è stato arrestato dalle forze di sicurezza del Polisario dopo aver dichiarato il suo sostegno al piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale; che il sig. Mostapha Selma Sidi Mouloud è stato accusato di spionaggio in un comunicato emesso il 23 settembre 2010 da funzionari del Polisario in cui si sottolinea che è ancora detenuto in isolamento,
J. considerando le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Sahara Occidentale e ribadendo il suo fermo sostegno agli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite e del suo inviato personale per aiutare le parti a trovare una soluzione politica equa, durevole e reciprocamente accettabile, che consentirà l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale,
K. considerando che il Consiglio di Sicurezza ha sottolineato nella sua risoluzione del 30 aprile 2010, che proroga il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) fino all'aprile 2011, che lo status quo non è accettabile a lungo termine e che i progressi dei negoziati sono essenziali al fine di migliorare la qualità della vita del popolo del Sahara Occidentale in tutti i suoi aspetti,
L. considerando che l'UE deve rispettare gli impegni internazionali, e i suoi trattati, in tutte le sue attività e politiche che riguardano il Sahara Occidentale; sottolineando che, a tale riguardo, qualsiasi nuovo accordo tra l'UE e il Marocco, come l'accordo di pesca che deve essere rinnovato nel 2011 e l'accordo sulle misure di liberalizzazione reciproca in materia di prodotti agricoli, prodotti agricoli trasformati, pesce e prodotti della pesca devono rispettare gli obblighi dell'UE in virtù del diritto internazionale quando riguarda il Sahara Occidentale includendo, nel contempo, una clausola sui diritti umani come elemento essenziale dell'accordo,
M. considerando che il Marocco è il primo paese nella regione mediterranea meridionale a beneficiare dello status avanzato nelle sue relazioni con l'UE che si è impegnato a promuovere, proteggere e rispettare i diritti umani conformemente all'articolo 2 dell'accordo di associazione e al suo piano d'azione nell'ambito della politica europea di vicinato,
1. esprime viva preoccupazione per il considerevole deterioramento della situazione nel Sahara Occidentale e condanna fermamente gli incidenti che hanno avuto luogo nel campo di protesta di Gadaym Izik provocando un numero significativo di morti e di feriti, tra cui l'uccisione di Najem El-Garhi;
2. sollecita le autorità marocchine ad avviare con urgenza un'indagine su questi eventi che rispetti le norme internazionali di indipendenza, imparzialità, trasparenza, tempestività ed efficacia, condotta sotto l'egida delle Nazioni Unite, al fine di chiarire le circostanze e garantire che rispondano delle loro azioni;
3. sottolinea l'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite affinché ogni parte continui ad impegnarsi in un dialogo permanente e costruttivo con l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), al fine di garantire il rispetto dei diritti umani del popolo del Sahara Occidentale, sia all'interno del territorio sia nei campi profughi; insiste, tuttavia, sulla necessità di invitare gli organismi delle Nazioni Unite a proporre l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani nel Sahara Occidentale attraverso l'estensione del mandato della MINURSO o attraverso un'iniziativa coordinata dall'OHCHR;
4. invita le parti a mostrare maggiore volontà politica a favore di una soluzione e sottolinea l'importanza di colloqui credibili e trasparenti sotto gli auspici del Segretario generale delle Nazioni Unite e del suo inviato personale;
5. chiede alle autorità marocchine di porre fine a questa politica di persecuzione e di vessazioni nei confronti degli attivisti sahrawi, dei difensori dei diritti umani e delle loro famiglie, e di rilasciare immediatamente tutti i prigionieri di coscienza al fine di rispettare il pertinente diritto internazionale in materia di diritti umani di cui il Marocco è parte;
6. invita il governo marocchino a garantire un accesso senza restrizioni al territorio del Sahara Occidentale per le procedure speciali delle Nazioni Unite e a permettere la libera attività dei giornalisti;
7. esorta il Fronte Polisario a consentire l'accesso all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ai campi di Tindouf al fine di informare la popolazione sul suo diritto di abbandonare tali campi e sulla possibilità di reinsediamento su base volontaria;
8. invita la Commissione a garantire che si assegni il necessario aiuto umanitario, aumentando i fondi, ai circa 165.000 profughi sahrawi che vivono nella regione di Tindouf, al fine di aiutarli a soddisfare le loro necessità primarie di cibo, acqua, alloggio e cure mediche e per migliorare le loro condizioni di vita;
9. ricorda alle autorità marocchine i loro impegni a favore dello Stato di diritto e del rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali conformemente alle norme internazionali; sottolinea che l'adempimento di tali impegni è essenziale per lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni tra l'Unione europea e il Marocco;
10. invita l'Alto Rappresentante/Vicepresidente a compiere ogni sforzo possibile per conseguire una solida posizione comune in seno al Consiglio così da condannare i recenti eventi e trovare il modo di portare avanti il processo di pace sotto l'egida delle Nazioni Unite; esorta l'Alto Rappresentante/Vicepresidente a convocare una riunione con il governo marocchino per esaminare la situazione nel Sahara Occidentale e adottare una tabella di marcia con punti di riferimento concreti e scadenze chiare;
11. sollecita il Fronte Polisario a rivelare il luogo in cui si trova Mostapha Selma Sidi Mouloud e a liberarlo immediatamente;
12. prende atto che il Servizio Giuridico del PE ha emesso un parere (SJ 269/09) con cui esprime la propria preoccupazione in merito alla legalità dell'attuale Accordo di partenariato nel settore della pesca tra il Marocco e l'UE dato che le navi dell'UE operano nelle acque al largo del Sahara Occidentale conformemente ai termini dell'accordo, e che l'accordo, così come è applicato attualmente, non rispetta pienamente le condizioni descritte nel parere Correl al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (S/2002/161);
13. ritiene, pertanto, che qualsiasi rinnovo dell'accordo con il Marocco dovrebbe essere valutato quanto alla sua conformità con il diritto internazionale e, di conseguenza, con i trattati ed esprime la sua determinazione a chiedere il parere della Corte di giustizia sulla compatibilità con i trattati di qualsiasi futuro accordo di questo tipo conformemente all'articolo 218, paragrafo 11, del TFUE;
14. chiede alla Conferenza dei presidenti di discutere, nella sua prossima riunione, tutti i modi per agevolare il dialogo tra tutte le parti;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e all'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale dell'Unione africana, alla delegazione del PE per le relazioni con i paesi del Maghreb, nonché all'Ufficio di presidenza dell'Assemblea parlamentare euromediterranea, al parlamento e al governo del Marocco e dell'Algeria, al Fronte Polisario e alla Presidenza della RASD.