Proposta di risoluzione - B7-0129/2011Proposta di risoluzione
B7-0129/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull’attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio

14.2.2011

presentata a seguito delle interrogazioni con richiesta di risposta orale B7‑0011/2011 e B7‑0013/2011
a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento

Reinhard Bütikofer, Eva Lichtenberger, Barbara Lochbihler, Heide Rühle, Elisabeth Schroedter a nome del gruppo Verts/ALE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0129/2011

Procedura : 2011/2532(RSP)
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B7-0129/2011
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B7‑0129/2011

Risoluzione del Parlamento europeo sull’attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio

Il Parlamento europeo,

–   visti gli articoli 192 e 265, paragrafo 5, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   vista l’interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione sull’attuazione della strategia dell’Unione europea per la regione del Danubio (O-00029/2011),

–   vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2010 su una strategia dell'UE per la regione danubiana (P7-TA(2010)0008),

–   vista la comunicazione della Commissione dell’8 dicembre 2010 sulla strategia dell'Unione europea per la Regione Danubiana (COM(2010)0175) ed il suo piano d’azione (SEC(2010)1489),

–   vista la strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico (COM(2009)0248),

–   visto il Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2009, che ha invitato la Commissione a presentare, entro il 2010, una strategia europea per la regione danubiana,

–   vista la propria risoluzione del 24 marzo 2009 sul Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione,

–   vista la sua risoluzione del 26 ottobre 2006 sulla promozione del trasporto sulle vie navigabili interne: NAIADES, programma di azione europeo integrato per il trasporto sulle vie navigabili interne,

–   visto il parere del Comitato delle regioni, dell'ottobre 2009, intitolato "Una strategia UE per la regione del Danubio",

–   visto il programma di lavoro del Consiglio per i prossimi 18 mesi, preparato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese,

–   vista la dichiarazione del governo ungherese per l'avvio di una strategia europea per i rom durante la sua Presidenza,

–   viste le convenzioni di Espoo, Aarhus e Berna sulla protezione dell'ambiente,

–   viste la direttiva quadro sulle acque e la Convenzione di Helsinki,

–   vista la convenzione di Belgrado che disciplina la navigazione sul Danubio,

–   visti gli articoli 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il trattato di Lisbona riconosce la coesione territoriale fra gli obiettivi dell'Unione europea (articolo 3 TUE),

B.  considerando che le strategie macro-regionali sono finalizzate a un migliore utilizzo delle risorse esistenti per affrontare i problemi di sviluppo territoriale e individuare risposte comuni a sfide comuni,

C. considerando che la strategia per il Mar Baltico fornisce già un modello per coordinare le politiche e i finanziamenti dell'UE in unità territoriali geopolitiche, le macroregioni, definite sulla base di criteri specifici, in particolare i criteri connessi con il paesaggio e la natura,

D. considerando che la regione danubiana, che comprende 14 paesi europei e 115 milioni di abitanti – Germania, Austria, Slovacchia, Repubblica ceca, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Moldova e Ucraina – di Stati membri dell'Unione europea ma anche di paesi terzi, è un'area in cui è possibile sviluppare sinergie rafforzate fra varie politiche dell'UE, segnatamente in materia di coesione, trasporti, economia, energia, ambiente, allargamento e politica di vicinato,

E.  considerando che la strategia dell'UE per la regione danubiana dovrebbe pertanto combinare fra loro elementi economici, ambientali, sociali e culturali,

F.  considerando che tale strategia dovrebbe contribuire in misura significativa a migliorare una governance a molteplici livelli e coinvolgere partner, organizzazioni ed ONG che operano nella regione danubiana il che garantirebbe a quest'ultima prosperità, sviluppo sostenibile, creazione di posti di lavoro e sicurezza,

G. considerando che la regione danubiana è storicamente un'importante cerniera tra l'occidente e l'oriente dell'Unione europea e che il Danubio è ritenuto uno strumento per estendere l'Unione europea,

H. considerando che il Danubio è quasi diventato una via di navigazione interna dell'Unione europea in seguito all'allargamento del 2007, e che, rispettando il corso naturale del fiume, la regione del Danubio può dare un contributo essenziale nell’evidenziare i cambiamenti verificatisi dall'allargamento,

I.   considerando che la regione danubiana è un'area interconnessa con capacità economiche diseguali e che il fatto di considerarla un'unica macroregione contribuirebbe a superare le differenze di produttività economica al suo interno, ad evitare la concorrenza inefficiente e a promuovere uno sviluppo integrato,

J.   considerando che il delta del Danubio figura dal 1991 fra i siti del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO e che nella regione del Danubio esistono varie zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione della rete Natura 2000; che il Danubio e il suo delta hanno un ecosistema unico e fragile, che ospita rare specie vegetali, la cui sopravvivenza è a rischio a causa dell'inquinamento,

K. considerando che le comunità Rom, l'80% delle quali abitano in questa regione, sono oggetto in particolare dell'esclusione sociale ed economica, della segregazione spaziale e hanno condizioni di vita inferiori alla media,

1.  ritiene che l'allargamento dell'Unione europea, nonché le grandi sfide transnazionali come la crisi economica, le minacce ambientali, i trasporti sostenibili, la connettività dell'energia, la sostenibilità delle risorse, l'utilizzo ecologico delle risorse idriche, mostrano che l'interdipendenza dei singoli Stati è in aumento, il pensiero settoriale non è più adeguato e in questo contesto la creazione di macro-regioni schiude nuove e più efficienti prospettive per la cooperazione, adottando un approccio integrato e coordinato per lo sviluppo sostenibile ad un più ampio livello territoriale regionale e con l'istituzione di un più efficiente uso delle immense potenzialità della regione danubiana per lo sviluppo e la prevenzione delle catastrofi naturali;

2.  evidenza il carattere integrativo e unificante della strategia, dando un nuovo impulso alla crescita sostenibile a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, non solo entro i limiti dell'Europa centrale e meridionale, ma anche in un contesto geografico molto più ampio;

3.  sottolinea che la regione del Danubio è la porta dell'Europa verso i Balcani occidentali, quindi la strategia europea per la regione del Danubio non solo è favorevole al miglioramento delle relazioni di vicinato in Europa centrale, ma fornisce un importante valore aggiunto nella politica orientale dell'Unione europea, e rappresenta così un'ottima opportunità per tutta l'Unione di rafforzare la cooperazione politica ed economica con i Balcani, e, di conseguenza, contribuire allo sviluppo e al consolidamento del processo di integrazione europea nella regione;

4.  sottolinea la necessità di coinvolgere i pertinenti attori regionali e locali e la società civile della regione danubiana a tutti i livelli del processo decisionale (preparazione, applicazione, monitoraggio, valutazione) per trovare soluzioni ai problemi comuni, selezionare ed attuare in modo efficace progetti concreti e garantire un valido meccanismo di governance; sollecita i governi a sostenere e facilitare le misure per permettere alle ONG, ad associazioni di categoria e alla società civile la partecipazione pro-attiva, considerando anche la rete delle donne e delle minoranze;

5.  ricorda che va garantita la piena trasparenza del processo decisionale, compresa la selezione dei progetti e l'assegnazione dei finanziamenti comunitari, così come l'indipendenza dei membri dei comitati di sorveglianza e di esperti;

6.  sottolinea che la strategia del Danubio, assieme alle varie forme di cooperazione transfrontaliera che comporta, può facilmente diventare un fattore chiave per promuovere benessere, migliorare la qualità della vita e lo sviluppo economico, sociale e ambientale, catalizzando gli sforzi regionali e locali ed esigenze di sviluppo, contribuendo alla creazione di forti interrelazioni transfrontaliere, compresi progetti di piccole dimensioni (programmi interpersonali) in diversi settori quali la cultura, l'istruzione, l'occupazione, la tutela dell'ambiente, filiere industriali, progetti di cooperazione comunale e iniziative di modernizzazione di trasporto transnazionale;

7.  sollecita il miglioramento dello stato ecologico del Danubio, che attualmente è un fiume inquinato, e l'adozione di misure intese a ridurre l'inquinamento e a prevenire ulteriori dispersioni di petrolio e di altre sostanze tossiche e nocive;

8.  sottolinea che la protezione dell'ambiente nel bacino del Danubio costituisce un importante aspetto che influisce sullo sviluppo agricolo e rurale della regione ed invita pertanto tutte le parti interessate ad attuare un accordo comune sulla salvaguardia del Danubio dall'inquinamento, come proposto nella cosiddetta Convenzione di Helsinki;

9.  prende atto delle previsioni a medio e lungo termine che indicano che le regioni europee meridionali – compresi gli Stati membri situati nella parte sudorientale dell'Europa – saranno particolarmente colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico; è convinto che la strategia per la regione del Danubio possa svolgere un ruolo importante a questo proposito e debba essere concepita con l'intento e l'obiettivo di mitigare gli effetti negativi legati al cambiamento climatico nelle regioni danubiane, tenendo conto della complessità del ruolo e della natura della rete fluviale (approvvigionamento idrico, aspetti ecologici, infrastrutture di trasporto, irrigazione e dimensione agricola, flora e fauna protette ecc.);

10. sottolinea che l'Europa centrale, da un punto di vista ecologico, è una delle aree più ricche, ma allo stesso tempo una delle più vulnerabili d'Europa, caratterizzata da un ecosistema ad alta complessità ecologica e di grande valore che richiede un elevato livello di protezione. La strategia europea per la regione danubiana mira a creare una regione danubiana prospera, vivibile, sostenibile e allo stesso tempo sviluppata, gestendo rischi ambientali, come inondazioni e inquinamento industriale, preservando la qualità e la quantità di riserve idriche sotto controllo e garantendone un uso sostenibile, preservando la biodiversità, i paesaggi e la qualità dell'aria e del suolo;

11. insiste su un'impostazione basata sull'ecosistema; è persuaso che misure volte a conservare la naturale capacità di ritenzione del bacino del Danubio e a prevenire il ripetersi di alluvioni siano le più opportune per la straordinaria sensibilità e vulnerabilità della regione;

12. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i finanziamenti dell'UE non siano destinati a progetti non coerenti con l'attuazione della normativa ambientale dell'UE, in particolare con la direttiva quadro sulle acque, le direttive sugli uccelli e l'habitat, e la direttiva sulla valutazione d'impatto ambientale;

13. sottolinea che intelligenti investimenti e sviluppo economico sono aree di crescita economica molto promettenti. Le tecnologie verdi e la modernizzazione ecologica nonché una maggiore efficienza energetica, le energie rinnovabili e una migliore gestione dei rifiuti possono contribuire allo sviluppo sostenibile della regione e alla riduzione degli impatti ambientali negativi dell'attività economica;

14. riconosce il ruolo importante svolto dalla strategia del Danubio nella promozione e nell'economia verde, nell'innovazione verde e in senso lato in ricerca e innovazione finalizzate alla nascita di una nuova economia competitiva a bassa emissione di carbonio, e una maggiore presenza di approcci ecocompatibili nello sviluppo di progetti transfrontalieri di cooperazione industriale;

15. considera il turismo sostenibile uno strumento importante per promuovere la crescita economica della regione, rilevando ad esempio le opportunità offerte dall'ecoturismo e le potenzialità economiche della pista ciclabile che costeggia quasi interamente il corso del Danubio, ovvero il percorso n. 6 dell'EuroVelo Network;

16. sottolinea che modalità di trasporto rispettose dell'ambiente, quali il trasporto ferroviario o per vie navigabili interne, concezioni di logistica intermodale per promuovere una migliore combinazione tra ferrovia e trasporto fluviale interno, la promozione di navi adattate a solcare il basso Danubio e di migliori attrezzature nei porti di navigazione fluviale interna dovranno essere prioritarie nella pianificazione del sistema di trasporti della regione, nel pieno rispetto di tutti gli elementi rilevanti del pertinente acquis dell'UE;

17. esorta a porre maggiormente l'accento sulla costruzione di navi da utilizzare in diversi tipi di acque, fra cui acque poco profonde o a profondità variabile, senza danneggiare l'ambiente naturale per ottenere migliorare la navigabilità;

18. invita la Commissione ad eliminare le esistenti strozzature nella navigabilità fluviale grazie alle vigenti raccomandazioni;

19. sostiene il miglioramento del contesto culturale del Danubio mediante la promozione del dialogo culturale, il sostegno ai programmi di scambio universitari e ai progetti destinati ai giovani basati sulla cooperazione transnazionale, la promozione del turismo sostenibile e la tutela del patrimonio storico e architettonico;

20. incoraggia il rafforzamento di progetti e reti di progetti per gruppi vulnerabili come le donne e le ragazze che sono a rischio del traffico di esseri umani;

21. sottolinea la necessità di combattere l'esclusione sociale ed economica delle comunità emarginate, in particolare dei Rom;

22. si rammarica che la strategia non è riuscita a fornire una soluzione sostenibile per il conflitto tra tutela dell'ambiente e aumento dei trasporti, che sono entrambi obiettivi dichiarati della strategia; visto che lo stato ecologico del Danubio è un prerequisito di ogni attività umana lungo il fiume, chiede che le esigenze dell'ambiente siano prioritarie;

23. sottolinea la necessità di un approccio coordinato volto a un uso più efficiente di tutti i fondi disponibili dell'UE nei paesi della regione danubiana, affinché gli obiettivi della strategia possano essere meglio conseguiti;

24. sottolinea l'importanza dell'assistenza tecnica necessaria per l'attuazione di azioni e progetti realizzati nel quadro della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio. I costi dell'assistenza tecnica devono essere maggiormente riconosciuti e considerati nella pianificazione del quadro finanziario per la strategia. L'importo destinato all'assistenza deve essere messo a disposizione dei partner se è utilizzato per gli scopi e le azioni coordinate a livello macroregionale;

25. invita la Commissione a informare e consultare periodicamente il Parlamento europeo sullo stato di attuazione della strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio; sottolinea che la Commissione fornirà annualmente informazioni sui progetti finanziati dall'UE ;

26. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, nonché ad altre pertinenti istituzioni.