PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul contributo della politica comune della pesca alla produzione di beni pubblici
9.11.2011
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Maria do Céu Patrão Neves a nome del gruppo PPE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0579/2011
B7‑0579/2011
Risoluzione del Parlamento europeo sul contributo della politica comune della pesca alla produzione di beni pubblici
Il Parlamento europeo,
– visto il regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio, del 20 dicembre 2002, relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca (PCP),
– vista la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, del 10 dicembre 1982,
– visto il codice di condotta per una pesca responsabile della FAO, adottato il 31 ottobre 1995,
– vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni "Rio+20: verso un'economia verde e una migliore governance" (COM(2011)363),
– vista la comunicazione sulla strategia Europa 2020 (COM(2010)2020),
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il settore pesca è un'attività che si esercita in mare e in altri bacini idrografici (acqua salmastra e dolce), quali fiumi, laghi, estuari, ecc., e si articola in tre filoni principali, ossia estrazione, trasformazione e commercializzazione;
B. considerando che l'acquacoltura, sia essa in acqua di mare o in acqua dolce, sotto costa (inshore) o d'altura (offshore), è una componente complementare e integrata del settore della pesca, che riveste un'elevata e crescente importanza;
C. considerando che l'impatto dell'attività alieutica interessa anche le zone costiere, contribuendone alla gestione e alle dinamiche sociali ed economiche, un fatto che è particolarmente importante per le comunità ivi residenti, che si trovano spesso in situazione di svantaggio e sono caratterizzate da una scarsità di posti di lavoro e da economie deboli;
D. considerando che il settore europeo della pesca contribuisce in modo significativo allo sviluppo sociale di diverse regioni d'Europa che ne sono altamente dipendenti, direttamente e indirettamente, a monte e a valle, grazie al fatto di dar lavoro a oltre 350.000 persone, tenuto conto della pesca vera e propria e della lavorazione del pescato;
E. considerando che il settore europeo della pesca apporta un contributo alquanto significativo alla crescita economica dell'Europa, non solo grazie alla sua attività principale, che la colloca al quarta posto su scala mondiale per produzione, fornendo all'anno 6,4 milioni di tonnellate di pesce, ma anche grazie al suo apporto ad altri settori, che spaziano dall'industria farmaceutica e della cosmesi allo sport e al turismo;
F. considerando che il settore europeo della pesca contribuisce altresì in modo significativo alla conservazione dell'ambiente e all'attenuazione degli effetti dei cambiamenti climatici, suscitando e promuovendo una vasta gamma di studi scientifici volti ad approfondire le nostre conoscenze delle dinamiche oceanografiche, degli ecosistemi e della biologia delle specie acquatiche, direttamente o indirettamente interessate dall'attività alieutica;
G. considerando che la PCP riformata dovrebbe garantire la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del settore della pesca, nei diversi bacini idrografici e nelle zone costiere dove questa attività si svolge, il che potrà essere più facilmente conseguito tramite un modello di gestione decentrata che avvicini i centri decisionali alle zone di attività e una crescente responsabilità dei soggetti interessati;
1. ribadisce che la pesca è un'antica e importante attività umana, che ha sempre garantito all'uomo un nutrimento sano e a elevato contenuto proteico e che rappresenta attualmente un valore aggiunto economico e sociale, contribuendo altresì alla sicurezza e all'autosufficienza alimentare dell'Unione europea; è pertanto del parere che la PCP riformata debba garantire il mantenimento della pesca e delle sue attività principali – estrazione, trasformazione e commercializzazione – nelle sue zone tradizionali e nel quadro di un equilibrio sostenibile tra tutela ambientale, sviluppo sociale e redditività economica;
2. ricorda che, a livello economico, il settore della pesca garantisce un valore totale stimato di sbarchi pari a 8 miliardi di euro, cui si aggiungono i 3,2 miliardi di euro della produzione dell'acquacoltura e i 23 miliardi di euro dell'industria di trasformazione; ricorda altresì che, a livello sociale, oltre il 40% dei cittadini europei vive sulle coste, beneficiando in tal modo della polivalenza delle attività di pesca;
3. sottolinea che il settore della pesca, e in particolare la pesca artigianale, al di là dei tre ambiti di attività tradizionali e delle implicazioni a livello economico e sociale, che sono le più evidenti, svolge altresì un ruolo importante sotto diversi altri punti di vista, ad esempio in ambito culturale, ricreativo, turistico, scientifico, energetico, ambientale ed educativo; rileva che il settore della pesca ha una dimensione polivalente, grazie a cui fornisce alle comunità un'ampia gamma di beni pubblici che meritano di essere riconosciuti e valorizzati e che risultano vantaggiosi per i cittadini europei in generale e non solo per quelli direttamente o indirettamente interessati dalle attività alieutiche;
4. invita la Commissione a tenere debitamente conto del fatto che, a livello culturale, il settore della pesca offre tutta una serie di vantaggi che contribuiscono alla gastronomia, all'etnografia, alla storia, alla letteratura, alla museologia, ecc.; ritiene che l'organizzazione, da parte delle comunità di pescatori, di processioni sul mare, di degustazioni di frutti di mare, di rievocazioni storiche dei modi di vita tradizionali, di mostre tematiche e di altre feste della pesca o attività connesse, costituisce un importante strumento di diffusione del patrimonio culturale, che deve essere preservato;
5. chiede alla Commissione di tenere in debito conto il fatto che, a livello ricreativo e turistico, il settore della pesca offre numerose attività di diversa natura, quali ad esempio il "pescaturismo", l'osservazione di cetacei e di uccelli marini, le immersioni ecologiche, ecc.; è del parere che il sapere dei pescatori e la loro esperienza quotidiana (know-how) con il mare e con le sue risorse biologiche siano fondamentali per sviluppare queste attività e altre ancora, apportando così un valore aggiunto che è possibile condividere con l'intera società;
6. invita la Commissione a tenere debitamente conto del fatto che, a livello scientifico, il settore della pesca coadiuva gli scienziati marini e altri nello svolgimento delle loro ricerche, condividendo la propria esperienza, informando, trasmettendo informazioni sugli animali contrassegnati e sulle specie non comuni, accogliendo gli scienziati a bordo di navi sotto vigilanza (attività di monitoraggio), promuovendo la pesca di controllo (sentinel fisheries), che consente loro di raccogliere dati importanti sullo stato degli stock e sul loro comportamento (migrazione), nonché su tutta una serie di tematiche, che vanno dal cambiamento climatico (correnti oceaniche) all'inquinamento (segnalazioni di sversamenti di petrolio);
7. chiede alla Commissione di tenere in debito conto il fatto che, a livello energetico, il settore della pesca può svolgere un ruolo di rilievo promuovendo lo sviluppo di nuove tecnologie suscettibili di essere utilizzate in seguito dalla società; ritiene che lo sviluppo di nuovi motori, meno inquinanti e con minori consumi, sia un buon esempio di efficienza energetica;
8. invita la Commissione a tenere debitamente conto del fatto che, a livello ambientale, il settore della pesca svolge fin d'ora un ruolo ben noto, salvaguardando le zone geografiche biosensibili, così come le zone costiere di incubazione e di nursery, e provvedendo alla pulizia dei mari; ritiene tuttavia che il settore della pesca possa svolgere un ruolo di maggiore rilievo, nell'ambito della gestione decentrata, occupandosi di ulteriori aspetti inerenti alla bioprotezione degli stock ittici e alla tutela ambientale dei bacini idrografici e della pesca costiera;
9. chiede alla Commissione di tenere in debito conto il fatto che, al livello educativo, il settore della pesca sviluppa il piacere della vita all'aria aperta, inculcando il rispetto per il mare, insegnando capacità di navigazione e modelli empirici di orientamento, nonché trasmettendo la creatività delle diverse forme di arte e favorendo altresì il gusto per la vita di mare;
10. sottolinea che la gestione della pesca si basa in misure sempre maggiore su dati scientifici che incentivano la ricerca applicata in questo campo, promuovendo le conoscenze e favorendo lo sviluppo tecnologico e l'innovazione, in linea con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente;
11. pone l'accento sul fatto che il settore della pesca dipende totalmente dallo stato di salute degli stock e dall'equilibrio dell'ecosistema e che pertanto la riforma della PCP tornerà a concentrarsi su tali aspetti, in quanto responsabili della tutela e della gestione delle risorse marine, attraverso la realizzazione di un'economia più efficiente, più verde e più competitiva, in linea con la strategia Europa 2020 per una crescita sostenibile;
12. rileva che la pesca, consideratene tutte le dimensioni (tra cui l'acquacoltura) e le conseguenze dirette e indirette, nonché la produzione di beni pubblici, garantisce la coesione sociale e territoriale, promuove la formazione professionale e il dinamismo socioeconomico, in linea con la strategia Europa 2020 per una crescita inclusiva;
13. afferma che le attività di pesca svolgono un ruolo importante nel più ampio contesto della politica marittima integrata e rappresentano un elemento fondamentale delle politiche di pianificazione dello spazio marittimo, nonché nell'ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
14. chiede alla Commissione di riconoscere la polivalenza dell'attività alieutica e il valore della sua ampia e diversificata produzione di beni pubblici, adottando un approccio olistico al settore, in particolare per quanto riguarda la riforma della PCP, respingendo le prospettive riduzioniste, che non solo compromettono i benefici diretti e indiretti del settore ma ignorano altresì il più ampio spettro di vantaggi che esso offre;
15. invita la Commissione a integrare in un nuovo quadro della PCP la polivalenza del settore della pesca e della sua produzione di beni pubblici, contemplando lo "sviluppo costiero" come elemento complementare (seguendo la struttura analoga e parte della terminologia utilizzata per la politica agricola comune);
16. chiede alla Commissione, insieme agli Stati membri, di porre in essere il quadro giuridico necessario per le attività che sono complementari alle tradizionali attività estrattive, produttive e di commercializzazione dei prodotti della pesca, senza alcun onere fiscale o altro tipo di svantaggio per i pescatori;
17. invita la Commissione a integrare nella PCP riformata il concetto di "condizionalità" già utilizzato per la politica agricola comune, garantendo una discriminazione positiva per le pratiche di pesca ecocompatibili, nonché un migliore accesso alle sovvenzioni;
18. chiede alla Commissione, in questa fase cruciale della riforma della PCP, di tenere debitamente conto della piena integrazione del settore della pesca nella strategia Europa 2020 e del suo relativo contributo all'attuazione delle linee guida per lo sviluppo europeo fino al 2020, riconoscendo la PCP quale motore di sviluppo nel contesto del progetto per la crescita europea e garantendo le condizioni necessarie a svilupparne pienamente le potenzialità;
19. chiede infine alla Commissione di dare attuazione agli obiettivi di Rio+20 relativi a un'economia aperta, anche per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro e l'eradicazione della povertà, tenendo in debito conto il fatto che il settore della pesca, di per sé e nel quadro della politica marittima integrata, svolge un ruolo importante ai fini di tale attuazione;
20. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.