Proposta di risoluzione - B7-0070/2012Proposta di risoluzione
B7-0070/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Siria (2012/2543(RSP))

13.2.2012

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Ioannis Kasoulides, Elmar Brok, Cristian Dan Preda, Arnaud Danjean, Mario Mauro, Mário David, Andrzej Grzyb, Ria Oomen-Ruijten, Laima Liucija Andrikienė, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Peter Šťastný, Roberta Angelilli, Nadezhda Neynsky, Tokia Saïfi, Michael Gahler, Lena Kolarska-Bobińska, Monica Luisa Macovei, Simon Busuttil, Elena Băsescu, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Krzysztof Lisek, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska a nome del gruppo PPE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0068/2012

Procedura : 2012/2543(RSP)
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B7-0070/2012
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B7-0070/2012
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B7‑0070/2012

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Siria (2012/2543(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla Siria,

–   viste le conclusioni sulla Siria del Consiglio "Affari esteri" del 10 ottobre 2011, del 14 novembre 2011, del 1° dicembre 2011 e del 23 gennaio 2012 nonché le conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre e del 9 dicembre 2011,

–   viste le dichiarazioni sulla Siria del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) dell'8 ottobre, del 3 e 28 novembre e del 2 dicembre 2011, e del 1° e 4 febbraio 2012,

–   visti le dichiarazioni della Lega araba sulla situazione in Siria del 27 agosto 2011, del 16 ottobre 2011 e del 12, 16 e 24 novembre 2011, il suo piano d'azione del 2 novembre 2011, le sanzioni adottate dalla Lega araba contro la Siria il 27 novembre 2011 e la sua risoluzione del 22 gennaio 2012,

–   vista la risoluzione della terza commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana, del 22 novembre 2011,

–   vista la relazione della commissione d'inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica araba siriana, del 23 novembre 2011,

–   vista la risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana, del 2 dicembre 2011,

–   vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, del 1948,

–   visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, la Convenzione sui diritti del fanciullo e il protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati, nonché la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, di cui la Siria è firmataria,

–   visti l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che dal marzo 2011, ossia dall'inizio della violenta repressione operata in Siria nei confronti dei manifestanti pacifici, si sono drammaticamente intensificate le uccisioni sistematiche, gli atti di violenza e le torture e che l'esercito e le forze di sicurezza siriane continuano a reagire con uccisioni mirate, torture e arresti di massa; che, secondo stime delle Nazioni Unite, oltre 5000 persone hanno perso la vita, molte altre sono state ferite e migliaia sono state arrestate; che la situazione umanitaria di molti siriani si sta deteriorando a seguito delle violenze e degli sfollamenti;

B.  considerando che le riforme annunciate e promesse dal presidente Bashar al-Assad non sono mai state messe in pratica e che il regime ha perso tutta la sua credibilità;

C. considerando che il 4 febbraio 2012 la Russia e la Cina hanno posto il loro veto a un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria, sostenuto dalla Lega Araba;

1.  deplora il fatto che la Russia e la Cina abbiano esercitato il loro diritto di veto in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per bloccare il progetto di risoluzione sulla Siria, votando in tal modo contro la proposta di transizione pacifica presentata dalla Lega Araba; ritiene che tale veto sia stato percepito dal regime di Assad come un'autorizzazione ad aggravare i mezzi repressivi sul terreno utilizzando armi pesanti e la forza indiscriminata contro i civili disarmati; ribadisce il suo appello ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare alla Russia e alla Cina, affinché assumano le loro responsabilità per garantire che cessi immediatamente la violenta repressione del popolo siriano; continua a sostenere gli sforzi dell'UE e dei suoi Stati membri in questo campo;

2.  invita la Russia, il maggior fornitore estero di armi al governo siriano, a cessare immediatamente le sue spedizioni di armi alla Siria;

3.  condanna risolutamente l'uso brutale della forza contro manifestanti pacifici e la sistematica persecuzione degli attivisti impegnati a favore della democrazia, dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti; esprime la sua più viva preoccupazione per la gravità delle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità siriane, fra cui gli arresti di massa, le esecuzioni extragiudiziali, la detenzione arbitraria, le sparizioni forzate, le torture e i maltrattamenti dei detenuti, inclusi i bambini;

4.  manifesta preoccupazione per il fatto che, stando all'appello dell’UNICEF del 7 febbraio 2012 e alla relazione della commissione di inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica araba siriana del 23 novembre 2011, quasi 400 bambini hanno perso la vita dall'inizio delle violenze in Siria nel marzo 2011, e quasi 380 sono stati arbitrariamente arrestati e hanno subito torture e violenze sessuali durante la detenzione, alcuni dei quali di età inferiore ai 14 anni; condanna fermamente tutte le violazioni dei diritti umani, anche dei diritti dei minori, commesse dall'esercito e dalle forze di sicurezza siriane e invita il governo siriano a porre termine a tutte le violazioni dei diritti dei minori e di altri diritti umani;

5.  porge le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime; loda il coraggio e la determinazione del popolo siriano e sostiene con forza la sua aspirazione a ottenere il pieno rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché la garanzia di migliori condizioni economiche e sociali;

6.  rinnova il proprio invito al presidente Bashar al-Assad e al suo regime a lasciare il potere immediatamente per consentire in Siria una transizione pacifica e democratica;

7.  chiede di porre fine alla violenza contro il popolo siriano, il ritiro delle truppe e dei carri armati dalle città, il rilascio di tutti i manifestanti detenuti, dei prigionieri politici, dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti e il pieno accesso al paese per le organizzazioni internazionali umanitarie e di difesa dei diritti umani nonché per i media internazionali;

8.  ribadisce il suo invito a procedere a indagini immediate, indipendenti e trasparenti sulle diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali commesse dalle autorità e dalle forze militari e di sicurezza siriane, per far sì che tutti i responsabili di tali atti siano tenuti a risponderne dinanzi alla comunità internazionale;

9.  ribadisce il proprio sostegno agli sforzi compiuti dalla Lega Araba per porre fine alle violenze e promuovere una soluzione politica in Siria; plaude alla decisione della Lega araba di rafforzare la cooperazione con le Nazioni Unite; prende atto della decisione della Lega Araba di sospendere la sua missione di osservazione in Siria in risposta all'aggravamento della violenza da parte delle autorità;

10. invita il Consiglio a prendere la decisione collettiva di richiamare tutti gli ambasciatori accreditati in Siria e di congelare i contatti diplomatici con gli ambasciatori siriani negli Stati membri dell'UE;

11. accoglie con favore e incoraggia gli sforzi in atto da parte dell'opposizione siriana per stabilire una piattaforma unitaria, continuare a impegnarsi con la comunità internazionale, in particolare la Lega araba, e lavorare su una visione condivisa per il futuro della Siria e la transizione verso un sistema democratico;

12. esorta il VP/AR a compiere ogni sforzo possibile per avviare colloqui con la Turchia, la Lega Araba e l'opposizione siriana sulle modalità di creazione di corridoi umanitari alla frontiera siro-turca;

13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al governo e al Parlamento della Federazione russa, al governo e al Parlamento della Repubblica popolare cinese, al governo e al Parlamento della Repubblica turca, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale della Lega degli Stati arabi nonché al governo e al Parlamentwo della Repubblica araba siriana.