Proposta di risoluzione - B7-0127/2012/REV1Proposta di risoluzione
B7-0127/2012/REV1

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla relazione 2011 concernente i progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia

29.2.2012

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
(2011/2887(RSP))

Richard Howitt a nome della commissione per gli affari esteri


Procedura : 2011/2887(RSP)
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B7-0127/2012
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B7‑0127/2012

Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione 2011 concernente i progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (2011/2887(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere al paese lo status di paese candidato all'adesione all'Unione europea e le conclusioni della Presidenza dei Consigli europei del 15 e 16 giugno 2006 e del 14 e 15 dicembre 2006,

–   visti le risoluzioni 845 (1993) e 817 (1993) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come anche la risoluzione 47/225 (1993) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e l'accordo interinale del 1995,

–   vista la sentenza della Corte internazionale di giustizia sull'applicazione dell'accordo interinale del 13 settembre 1995 (Ex Repubblica iugoslava di Macedonia contro Grecia),

–   viste la relazione 2011 della Commissione concernente i progressi compiuti (SEC(2011)1203) e la comunicazione della Commissione del 12 ottobre 2011 dal titolo "Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2011-2012" (COM(2011)0666),

–   viste le sue precedenti risoluzioni,

–   viste le raccomandazioni della commissione parlamentare mista del 4 novembre 2011,

–   vista la relazione finale della missione di osservazione elettorale dell'OSCE/ODIHR sulle elezioni parlamentari anticipate del 5 giugno 2011,

–   vista la decisione 2008/212/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato di adesione con il paese,

–   viste le conclusioni del Consiglio "Affari generali" e del Consiglio "Affari esteri" del 13 e 14 dicembre 2010 e del 5 dicembre 2011,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che, in occasione del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003, con tutti gli Stati dei Balcani occidentali è stato assunto un impegno in vista della loro adesione all'Unione europea e che questo impegno è stato ribadito durante la riunione di alto livello sui Balcani occidentali tenutasi a Sarajevo il 2 giugno 2010;

B.  considerando che nella sua relazione 2011 concernente i progressi compiuti la Commissione ha confermato la raccomandazione del 2009 riguardo all'avvio di negoziati di adesione del paese all'UE;

C. considerando che nella sua Strategia di allargamento 2011 la Commissione ha confermato che "la politica di allargamento si è dimostrata un potente strumento di trasformazione sociale" e che "il processo di adesione deve il suo successo alle tre parole d'ordine: impegno, condizionalità e credibilità";

D. considerando che il partenariato di adesione ha richiesto che si intensificassero gli sforzi, sulla base di un approccio costruttivo, per individuare una soluzione negoziata e accettabile per entrambe le parti del contenzioso con la Grecia sul nome del paese, nel quadro delle risoluzioni 817/93 e 845/93 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e che si evitassero azioni suscettibili di compromettere tali sforzi; che sia la Commissione che il Consiglio hanno ripetutamente sottolineato che è essenziale mantenere buone relazioni di vicinato, anche adoperandosi, sotto l'egida delle Nazioni Unite, in vista di una soluzione negoziata e accettata da entrambe le parti del contenzioso sul nome del paese;

E.  considerando che le questioni bilaterali non devono rappresentare un ostacolo o essere utilizzate come tali nel processo di adesione, ma devono invece essere affrontate al più presto in uno spirito costruttivo, tenendo conto degli interessi e dei valori globali dell'UE;

F.  considerando che la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato continuano a essere componenti essenziali del processo di allargamento, e che il raggiungimento di compromessi sulle questioni controverse è il modo migliore per rafforzare la cooperazione regionale, ai fini del mantenimento della pace e di relazioni di buon vicinato nei Balcani occidentali; che il proseguimento del processo di adesione contribuirebbe alla stabilità del paese e rafforzerebbe ulteriormente le relazioni interetniche;

G. considerando che ciascun paese candidato ha un proprio livello particolare di progressi e una propria dinamica di adesione; che l'Unione europea ha la responsabilità di non lasciare indietro nessun paese e che rinviare continuamente l'apertura dei negoziati di adesione può compromettere la credibilità del processo di adesione all'UE;

H. considerando che il paese è fra i primi della regione a cui è stato riconosciuto lo status di paese candidato, che è quello in cui si registra il più forte sostegno pubblico all'adesione all'UE e che ha beneficiato per tre anni successivi di una raccomandazione positiva della Commissione in vista della fissazione di una data d'inizio dei negoziati di adesione all'UE;

I.   considerando che tutti i paesi candidati e i paesi candidati potenziali devono ricevere, nel processo di integrazione, un trattamento conforme ai loro meriti;

1.  ribadisce il proprio invito al Consiglio di fissare senza ulteriori indugi una data d'inizio per i negoziati di adesione con il paese;

2.  condivide la valutazione effettuata dalla Commissione nella relazione 2011 concernente i progressi compiuti riguardo al fatto che il paese continua a soddisfare i criteri politici; si rammarica che, per il terzo anno consecutivo, il Consiglio non abbia seguito la raccomandazione della Commissione e non abbia deciso, in occasione della riunione del 9 dicembre 2011, di dare avvio ai negoziati di adesione con il paese;

3.  sottolinea l'importanza del processo di integrazione europea del paese e di tutti gli sforzi che vanno in questa direzione, fra cui l'avvio dell'esame preliminare dell'armonizzazione della legislazione con l'"acquis" dell'Unione, e la messa in atto della seconda fase dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione;

4.  teme – senza peraltro auspicare un rallentamento dei progressi ben graditi di altri paesi dei Balcani occidentali verso l'adesione all'UE – che la sensazione che i progressi compiuti dal paese siano stati "superati" possa ostacolare i miglioramenti costanti a livello delle relazioni interetniche al suo interno e che la mancanza di progressi regolari verso l'adesione all'UE da parte di un qualsiasi paese della regione rappresenti in ultima analisi una minaccia per la stabilità e la sicurezza di tutti;

5.  evidenzia che, mentre ciascun paese candidato ha un proprio livello di progressi e una propria dinamica di adesione, l'UE ha la responsabilità di far sì che il paese non rimanga indietro;

6.  fa riferimento all'osservazione formulata il 5 settembre 2011 dal Commissario responsabile per l'allargamento e la politica di vicinato, secondo cui la raccomandazione positiva della Commissione non è stata scolpita nel marmo; segnala tuttavia che la decisione del Consiglio di non seguire la raccomandazione della Commissione ha provocato reazioni legittime di frustrazione e insoddisfazione nell'opinione pubblica del paese, e osserva che l'UE e i suoi Stati membri non devono mai dare per scontata la prospettiva europea dei paesi candidati e devono compiere gli stessi sforzi per accelerare il processo di adesione in un autentico spirito di partenariato;

7.  si compiace della nomina del nuovo capo della delegazione dell'UE e confida che essa rafforzerà le relazioni tra l'Unione e il paese;

8.  riconosce che l'appartenenza alla NATO come anche quella all'Unione europea sono entrambe essenziali per l'approccio euroatlantico adottato dal paese e rileva che il Vertice della NATO che si svolgerà a Chicago nel maggio 2012 come pure il Consiglio europeo previsto per il marzo 2012 offriranno altre importanti opportunità per ulteriori progressi; ricorda la recente dichiarazione del Segretario generale della NATO, secondo cui il paese riceverà un invito non appena sarà stata raggiunta una soluzione accettabile per entrambe le parti riguardo al contenzioso sul nome;

9.  ribadisce l'invito rivolto alle autorità e ai media affinché si adoperino per instaurare un clima positivo che contribuisca allo sviluppo delle relazioni con i paesi vicini e che non incoraggi discorsi di incitamento all'odio;

10. esprime preoccupazione dinanzi alla tendenza del paese a promuovere la propria identità etnica e culturale a scapito dell'identità e della cultura degli Stati vicini;

11. prende atto della decisione del governo costituito nel luglio 2011 di applicare la legge sull'amnistia ai quattro casi relativi a crimini di guerra rinviati alla giurisdizione nazionale dal Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia nel 2008; chiede al governo di studiare opzioni alternative per garantire l'accesso alla giustizia e il risarcimento alle vittime di tali crimini e alle loro famiglie, conformemente agli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario;

CONTENZIOSO SUL NOME

12. rileva la decisione della Corte internazionale di giustizia del 5 dicembre 2011 riguardante il contenzioso sul nome del paese; è del parere che questa decisione dovrebbe dare un nuovo impulso per garantire che si compia ogni sforzo possibile al fine di risolvere, sotto l'egida delle Nazioni Unite, il contenzioso sul nome e invita le parti a rispettare la sentenza in buona fede e a sfruttarla per intensificare il dialogo, sottolineando nel contempo la necessità di un compromesso reciprocamente accettabile; accoglie con favore, a tale proposito, la dichiarazione del mediatore nominato dalle Nazioni Unite, che chiede alle parti di vedere questo evento come un'opportunità per riflettere costruttivamente sul loro rapporto reciproco e per prendere in considerazione un'iniziativa rinnovata in vista di una soluzione definitiva del problema;

13. si rammarica profondamente che il contenzioso sul nome continui a bloccare la strada del paese verso l'adesione all'UE e di conseguenza ostacoli lo stesso processo di allargamento; sottolinea che buone relazioni di vicinato costituiscono un criterio determinante per il processo di allargamento dell'UE e invita i governi interessati a evitare azioni, dichiarazioni o atti controversi suscettibili di avere effetti negativi su di esse;

14. ribadisce il suo invito al Vicepresidente/Alto rappresentante e al Commissario responsabile per l'allargamento affinché facilitino un accordo sulla questione del nome e offrano orientamenti politici; è inoltre del parere che la leadership del paese e l'Unione europea dovrebbero spiegare in modo coerente all'opinione pubblica i vantaggi della soluzione che sarà adottata, in vista del referendum sulla questione;

15. deplora l'omissione del termine "Macedonia" nella relazione 2011 concernente i progressi compiuti e nelle relazioni dal 2009 in poi, nonostante questa sia la norma nei testi delle Nazioni Unite quando è fatto riferimento alla lingua, alla cultura e all'identità del paese; richiama l'attenzione sulle reazioni negative che ciò ha suscitato quest'anno presso l'opinione pubblica e invita la Commissione a prendere tale aspetto in considerazione al momento dell'elaborazione delle prossime relazioni; ricorda che l'accordo quadro di Ohrid si basa sul principio del rispetto dell'identità etnica di tutte le comunità;

16. sottolinea che è importante mantenere il ritmo del processo di adesione; accoglie favorevolmente, a tale riguardo, l'offerta proveniente dal governo del paese di fissare un termine per la positiva risoluzione del contenzioso sul nome al più tardi prima della fine del processo di screening che la Commissione dovrà intraprendere non appena avranno inizio i negoziati; è convinto che il compimento di sforzi effettivi da parte del governo e l'attuazione di riforme dell'UE rispetto all'intera gamma delle questioni pertinenti possano contribuire a creare un clima politico favorevole alla soluzione dei problemi bilaterali, come dimostrato da altri processi di allargamento; evidenzia che il processo parallelo della risoluzione della questione bilaterale e del proseguimento dei negoziati di adesione, sulla stessa base del modello Slovenia-Croazia, sarà vantaggioso sia per il paese che per l'UE;

17. invita nuovamente la Commissione e il Consiglio ad avviare la messa a punto di un meccanismo di arbitrato generalmente applicabile inteso a risolvere le questioni bilaterali fra i paesi candidati all'adesione e gli Stati membri;

COOPERAZIONE PARLAMENTARE

18. si compiace dell'elezione del nuovo parlamento e della rapida formazione del governo di coalizione, a seguito di elezioni legislative anticipate; chiede un rafforzamento del dialogo politico, richiamando l'attenzione sul parlamento come istituzione democratica fondamentale per la discussione e la risoluzione di problematiche derivanti da divergenze politiche; osserva che la risoluzione dell'Assemblea nazionale ha accolto favorevolmente le raccomandazioni contenute nella relazione di quest'anno sui progressi compiuti ed è stata approvata all'unanimità; invita tutti gli attori politici del paese a intensificare gli sforzi per proseguire le riforme necessarie, compresi la messa in atto effettiva e il follow-up delle raccomandazioni della Commissione;

19. si congratula con il paese per il modo in cui si sono svolte le elezioni legislative anticipate del 5 giugno 2011 e accoglie favorevolmente la valutazione dell'OSCE/ODHIR secondo cui esse sono state competitive, trasparenti e ben gestite in tutto il paese; richiama cionondimeno l'attenzione su alcune carenze e invita le autorità a dare un seguito alle raccomandazioni formulate dalla comunità internazionale, in particolare alle conclusioni e alle raccomandazioni della missione di osservazione elettorale dell'OSCE/ODHIR, e dagli osservatori interni dell'associazione Most, affinché si aggiornino le liste elettorali, si garantisca una copertura mediatica equilibrata sia dei partiti di governo che di quelli di opposizione, anche da parte dell'emittente radiotelevisiva pubblica, si proteggano i funzionari da ogni tipo di pressioni politiche, si garantisca il monitoraggio efficace del finanziamento dei partiti e finanziamenti pubblici trasparenti, si adottino misure per garantire il voto all'estero e si rispetti pienamente la separazione tra strutture dello Stato e strutture dei partiti; invita le rispettive autorità ad affrontare tali questioni nell'immediato futuro;

20. si compiace della fine dei boicottaggi parlamentari e ritiene che l'ulteriore rafforzamento della democrazia nel paese possa essere conseguito solo tramite uno spirito di dialogo politico potenziato nell'ambito di solide istituzioni democratiche che comprenda tutti i partiti politici; chiede il rafforzamento del ruolo di vigilanza del parlamento nei confronti del governo e delle sue agenzie; chiede che siano messe a disposizione le risorse finanziarie necessarie e che sia nominato il personale aggiuntivo indispensabile per consentire la piena realizzazione dell'Istituto parlamentare; incoraggia i progressi compiuti con l'introduzione di audizioni parlamentari di controllo e appoggia il compimento di sforzi ulteriori da parte dell'Unione europea per fornire all'Assemblea nazionale l'assistenza tecnica che le consente di sviluppare le proprie prassi; incoraggia il proseguimento dei lavori intrapresi dalla commissione parlamentare mista con il Parlamento europeo;

SVILUPPO ECONOMICO

21. si congratula con il paese per la sua buona prestazione economica e per il mantenimento della stabilità macroeconomica; si congratula con il governo per il fatto che, secondo quanto riportato dalla relazione della Banca mondiale "Doing Business", il paese si è classificato, negli ultimi cinque anni, al terzo posto a livello mondiale per l'introduzione di riforme normative; osserva che il rallentamento economico mondiale ha avuto ripercussioni sugli investimenti esteri diretti, che rimangono a un livello molto basso; ritiene che le potenzialità in materia di investimenti, scambi commerciali e sviluppo economico continuino a essere un argomento decisivo per proseguire il processo di adesione del paese all'Unione europea;

22. osserva che la prevedibilità giuridica e un'efficace applicazione delle leggi sono fondamentali per rafforzare ulteriormente il contesto imprenditoriale per le imprese nazionali e per gli investitori stranieri; invita quindi il governo a intensificare gli sforzi intesi a garantire un sistema giudiziario efficace e indipendente nonché un'amministrazione professionale, competente e imparziale, anche attraverso l'adozione di misure volte a rafforzare l'indipendenza e le capacità delle agenzie di regolamentazione e di supervisione;

23. riconosce le sfide rappresentate dagli elevati tassi di disoccupazione e di povertà, che continuano a rappresentare un grave fardello per il paese; valuta positivamente il dibattito su un salario minimo, attualmente in corso al parlamento; ricorda il basso livello di vita del paese quale risulta dall'Indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite e si compiace dell'adozione della Strategia contro la povertà e l'esclusione sociale; sottolinea, invitando nel contempo il governo ad adoperarsi maggiormente per affrontare la disoccupazione strutturale e proteggere i gruppi vulnerabili, che solo una crescita economica sostenibile, attraverso la creazione di un contesto che induca le imprese ad investire di più, può costituire una soluzione al grave problema del paese rappresentato da livelli costantemente elevati di disoccupazione; esorta a tal fine il governo a sostenere le piccole e medie imprese agevolando l'accesso alle risorse finanziarie e lo incoraggia a mantenere la buona prassi di consultare i rappresentanti della comunità imprenditoriale;

24. si compiace del fatto che negli ultimi cinque anni il paese abbia guadagnato 40 posizioni nell'Indice di percezione della corruzione di "Tansparency International"; apprezza le modifiche apportate al quadro giuridico della politica anticorruzione in linea con le raccomandazioni GRECO; condivide tuttavia il punto di vista della Commissione secondo cui la corruzione continua a rappresentare un motivo di forte preoccupazione; sollecita sforzi costanti volti a ottenere un bilancio positivo per quanto riguarda condanne imparziali nei casi di corruzione, in particolare ad alto livello e nei settori che destano maggiori preoccupazioni, come gli appalti pubblici; sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza per quanto concerne la spesa pubblica e il finanziamento dei partiti politici; invita gli investitori e le imprese dell'Unione europea che intrattengono rapporti commerciali con il paese a svolgere un ruolo guida più marcato assumendo una posizione chiara contro la corruzione con i loro partner locali;

25. prende atto delle conclusioni della relazione concernente i progressi compiuti, secondo cui l'indipendenza e l'imparzialità della Commissione nazionale per la prevenzione della corruzione restano deboli; chiede che la protezione giuridica e istituzionale degli informatori sia rafforzata; accoglie con favore il nuovo Codice di procedura penale adottato nel quadro della più ampia riforma della giustizia penale, che dovrebbe migliorare le procedure investigative nei casi complessi legati al crimine organizzato e alla corruzione; accoglie con favore la nomina, a partire dal prossimo anno, di una squadra investigativa assegnata direttamente al pubblico ministero e auspica che ciò contribuisca a far sì che un numero maggiore di casi deferiti dalla Commissione portino a condanne effettive; invita il governo a fornire le necessarie dotazioni finanziarie e di personale alla Commissione nazionale per la prevenzione della corruzione; sottolinea che la volontà politica è fondamentale per far fronte alla corruzione sistemica;

26. prende atto dell'adozione di un pacchetto legislativo di ampia portata inteso a rafforzare ulteriormente sul piano giuridico l'efficienza e l'indipendenza della magistratura; valuta positivamente, a tale proposito, l'efficace operato dell'Accademia per giudici e pubblici ministeri, e l'applicazione del sistema di distribuzione casuale delle cause; esorta le autorità competenti a continuare ad attuare la legislazione volta a contrastare la corruzione e ad aumentare l'indipendenza, l'efficienza e le risorse della magistratura; ricorda l'importanza di evitare che il sistema giudiziario subisca interferenze politiche; si compiace degli sforzi volti ad aumentare l'efficienza e la trasparenza del sistema giudiziario; sottolinea la necessità di tenere un registro relativo all'attuazione di procedimenti giudiziari e condanne rispetto al quale poter misurare i progressi realizzati; chiede l'armonizzazione della giurisprudenza al fine di assicurare la prevedibilità del sistema giudiziario e la fiducia dei cittadini;

ACCORDO QUADRO DI OHRID (OFA)

27. si congratula con il paese in occasione del 20º anniversario della sua indipendenza e del 10º anniversario dell'Accordo quadro di Ohrid, che si celebrano nel 2011; sottolinea che l'Accordo può rappresentare un modello di risoluzione positiva dei conflitti interetnici, che riesce a preservare nel contempo l'integrità territoriale e a riformare le strutture dello Stato; sottolinea tuttavia che sono necessari sforzi ulteriori e addirittura più significativi per conseguire una piena riconciliazione tra le parti e gettare le basi per il consolidamento di istituzioni democratiche imparziali e interetniche;

28. plaude al discorso tenuto dal Primo ministro il 5 settembre 2011, il quale accoglie con favore il multiculturalismo in quanto modello sociale e politico del paese, sottolinea la necessità della messa in atto dell'OFA e stabilisce l'obiettivo di "un'integrazione senza assimilazione"; sostiene gli impegni contratti in vista di un secondo decennio di attuazione dell'Accordo quadro di Ohrid;

29. prende atto della recente adozione di numerose leggi, in particolare delle modifiche alla Legge sulle lingue e l'uso dei simboli; chiede che si dia un sostegno attivo, in tutte le località, ai comitati per le relazioni tra le comunità;

30. osserva con preoccupazione il ricorso ad argomenti di natura storica nel dibattito attuale, incluso il fenomeno della "antichizzazione", che rischia di aumentare le tensioni con i paesi vicini e di creare nuove divisioni interne;

31. sottolinea che il censimento deve essere oggetto di una preparazione e di un'organizzazione operativa adeguate, conformemente alla legge e nel rispetto delle norme di Eurostat; invita il governo a presentare un programma credibile per l'attuazione di questo processo; rileva l'importanza che ricopre la soglia del 20% per far scattare l'acquisizione di taluni diritti nel quadro dell'OFA, ma insiste sul fatto che nessuna forma di discriminazione nei confronti della comunità albanese o di qualsiasi altra comunità etnica minoritaria sulla base della sua quota nella popolazione totale può mai essere giustificata;

32. chiede che si compiano sforzi ben maggiori per combattere la separazione tra bambini di gruppi etnici diversi nel sistema di istruzione, pur appoggiando nel contempo il diritto di ciascuno a ricevere un'istruzione nella propria lingua madre; sottolinea a tal fine l'importanza di mettere a punto nuovi libri di testo finalizzati a migliorare la comprensione reciproca e di porre fine alla prassi nociva dei turni etnici che ancora si effettuano in alcune scuole; invita, in considerazione della cruciale importanza che l'istruzione riveste per il paese, a fornire maggiore sostegno a tale settore a titolo dello Strumento di assistenza preadesione, a condizione che la segregazione nel sistema di istruzione venga affrontata con efficacia;

DECENTRALIZZAZIONE

33. appoggia i passi decisivi compiuti nel paese verso la decentralizzazione politica, che è stata descritta dal governo come il "principale pilastro" dell'OFA e che è nell'interesse di una buona amministrazione pubblica; si compiace che siano stati approvati piani d'azione nella prospettiva della realizzazione di tale obiettivo;

34. approva la raccomandazione della Commissione in vista di un maggiore impulso da imprimere al processo di decentralizzazione; chiede che, in vista di detta decentralizzazione, si proceda a un riequilibrio significativo dei bilanci centrale e locali; sottolinea l'importanza della trasparenza, dell'obiettività e dell'imparzialità nella distribuzione di risorse alle amministrazioni comunali; si dice preoccupato per le difficoltà finanziarie che alcuni comuni incontreranno a causa di una scarsa capacità di gestione finanziaria ed esorta il governo a fornire loro un'adeguata assistenza tecnica, con il sostegno della Commissione laddove necessario;

35. plaude al positivo programma di cooperazione tra comuni, posto in atto con l'assistenza del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (PSNU), e chiede che l'UE rafforzi il proprio sostegno a favore di tale prassi;

DIRITTI FONDAMENTALI

36. è profondamente preoccupato per la recente evoluzione a livello dei mass media e per il fatto che la proprietà dei mezzi di comunicazione resti opaca e altamente concentrata; sollecita il paese a dare prova di un impegno assoluto a favore della loro libertà e del loro pluralismo, ivi compreso a favore di un dibattito informato e pluralistico riguardo alle questioni di riforma individuate nella relazione sui progressi compiuti; si compiace dell'invito rivolto al rappresentante dell'OSCE sulla libertà dei media a partecipare alla tavola rotonda di recente istituzione sulla libertà dei media e approva la sua dichiarazione secondo cui, se da un lato tutti i media devono rispettare le norme giuridiche e finanziarie applicabili all'esercizio delle loro attività, dall'altro i media critici nei confronti di un determinato partito non devono essere presi di mira in modo particolare dal sistema giuridico; sollecita le autorità a garantire nel paese il rispetto dello Stato di diritto e la libertà dei mezzi d'informazione e ad assicurare in tal modo che in futuro la valutazione della Commissione resti positiva;

37. chiede un'equa e trasparente distribuzione dei proventi della pubblicità di Stato fra tutte le emittenti nazionali senza tener conto della linea editoriale o dell'orientamento politico; sottoscrive la raccomandazione della Commissione in vista di un'azione intesa a garantire che il canale della televisione pubblica sia in linea con gli obiettivi e con il ruolo imparziale che caratterizzano un'emittente televisiva di servizio pubblico; invita le autorità ad adottare le necessarie modifiche, in modo da allineare la legge sulla radiodiffusione alla legislazione dell'UE;

38. chiede che ci si adoperi per evitare l'abuso dei processi di diffamazione intentati contro i giornalisti per motivi politici; chiede che la diffamazione sia decriminalizzata, come già succede in alcuni altri paesi della regione, e che siano stabilite sanzioni massime per casi di questo tipo; sottolinea che la libertà dei mezzi di comunicazione è il fondamento della democrazia nonché un imperativo per ogni paese che aspiri ad aderire all'UE; condivide l'opinione secondo cui il settore dei media dovrebbe elaborare e applicare elevati standard professionali per il giornalismo e rispettare i riferimenti deontologici per i giornalisti; invita le autorità a elaborare una normativa antitrust nel settore dei media, nonché misure volte a prevenire l'influenza politica nel settore;

39. si compiace del fatto che la libertà di pensiero, di coscienza e di religione è in generale garantita; incoraggia il governo a continuare ad adoperarsi per il rafforzamento delle politiche antidiscriminatorie e sottolinea l'importanza di evitare la discriminazione fondata sull'appartenenza etnica, in particolare quella rivolta contro i cittadini che esprimono apertamente la propria identità e/o la propria origine etnica bulgara;

40. si compiace che sia stata istituita quest'anno una commissione per la lotta alla discriminazione e chiede all'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali e alla Rete Equinet delle agenzie antidiscriminazione europee indipendenti di fornire pieno sostegno e cooperazione ai lavori di tale commissione; accoglie favorevolmente il fatto che tre denunce di presunta discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale presentate dalla Coalizione per i diritti sessuali e riproduttivi siano oggetto di un'inchiesta da parte di detta commissione;

41. chiede un rafforzamento delle politiche antidiscriminazione e una loro efficace attuazione, ivi compresi maggiori sforzi per tutelare i diritti delle donne e dei bambini come anche i diritti delle persone disabili; accoglie con favore il ruolo attivo ed efficace del Club parlamentare delle donne, ma è preoccupato dinanzi alla partecipazione ancora scarsa delle donne alla vita politica a livello locale e reputa che i programmi di istruzione volti a coinvolgere le donne nella vita civile e politica dovrebbero essere migliorati e attuati; chiede che ci si adoperi maggiormente per la deistituzionalizzazione delle persone disabili; accoglie con favore la ratifica da parte del Parlamento della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, avvenuta il 7 dicembre 2011;

42. è preoccupato per il fatto che siano stati realizzati solo progressi limitati in materia di parità di genere e diritti della donna; incoraggia il governo ad attribuire priorità politica alla parità di genere e ad aumentare il sostegno alle attività e alle iniziative volte a combattere le usanze, le tradizioni e gli stereotipi discriminatori che compromettono i diritti fondamentali della donna;

43. ribadisce la propria richiesta di una modifica della legge sulla prevenzione e la protezione contro la discriminazione, volta a vietare la discriminazione fondata su tutti i motivi di cui all'articolo 13 del TCE, e sottolinea che si tratta di una condizione preliminare per l'adesione; esprime la propria preoccupazione per i libri di testo universitari e scolastici che descrivono l'omosessualità come una malattia e chiede che siano immediatamente rettificati; invita la Commissione a elaborare programmi di sviluppo delle capacità volti a rafforzare la società civile, compresa la comunità LGBT;

44. si compiace che il paese detenga attualmente la presidenza del Decennio per l'inclusione dei rom e auspica che ciò possa essere all'origine di ulteriori passi avanti in direzione della loro integrazione nella vita politica, sociale ed economica; accoglie con favore i progressi effettuati nell'integrazione dei rom nel sistema scolastico, con un aumento delle iscrizioni nell'istruzione secondaria e universitaria, nonché una migliore rappresentanza dei rom nel servizio civile; richiama tuttavia l'attenzione sulle conclusioni della Commissione stando alle quali sono necessari sforzi continui per incrementare la fiducia, specialmente nel campo dell'istruzione, della cultura e della lingua; ribadisce le proprie preoccupazioni quanto alle condizioni di vita estremamente problematiche della comunità rom e al fatto che debba affrontare continue discriminazioni nell'accesso all'istruzione, al mercato del lavoro e ai servizi sanitari e sociali; richiama l'attenzione sulla situazione particolarmente difficile delle donne e dei bambini rom che vivono sotto la soglia di povertà e invita le autorità ad adottare misure immediate per affrontare la questione;

45. accoglie con favore l'adozione, da parte del governo, della strategia per l'inclusione sociale dei rom 2012-2014; sottolinea tuttavia che non sono stati stanziati fondi statali per l'attuazione delle misure previste dal relativo piano d'azione nel 2012 e, a tal riguardo, chiede alle autorità di trovare le risorse necessarie;

46. chiede a tutte le parti interessate di promuovere nel paese lo sviluppo di una società civile indipendente, pluralistica, interetnica, interculturale e "non partisan" e di contribuire ad esso; sottolinea tuttavia che, per svolgere quel ruolo, le organizzazioni della società civile devono essere considerevolmente rafforzate ed emanciparsi dalle influenze esterne, segnatamente quelle degli interessi politici, cosa che nella maggior parte dei casi ancora non succede nel paese; chiede che le organizzazioni non governative possano beneficiare di finanziamenti nazionali al fine di porre termine alla dipendenza eccessiva dai donatori esteri;

47. ritiene ciononostante che lo Strumento per la società civile dell'Unione europea abbia le potenzialità per promuovere in modo decisivo gli scambi tra ONG, imprese e sindacati del paese e partner degli Stati membri dell'UE, con un vantaggio reciproco e con lo scopo diretto di fare avanzare il processo di adesione all'Unione; invita a tal fine la Commissione a potenziare il sostegno finanziario a titolo dello Strumento di preadesione al fine di promuovere lo sviluppo delle organizzazioni non governative in particolare;

48. sottolinea che il paese ha ratificato le otto convenzioni fondamentali dell'OIL in materia di diritti del lavoro; esprime preoccupazione per i modesti progressi per ora conseguiti in campo sindacale e in materia di diritti del lavoro; invita le autorità a rafforzare ulteriormente i diritti sindacali e del lavoro; incoraggia a tale proposito il governo a garantire sufficiente capacità amministrativa per consentire un'adeguata attuazione e applicazione della normativa in materia di lavoro; pone l'accento sull'importante ruolo del dialogo sociale e incoraggia il governo a nutrire maggiori ambizioni al riguardo e a istituire un dialogo sociale onnicomprensivo con i pertinenti partner;

GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI

49. prende atto dei progressi compiuti nella riforma del sistema giudiziario; apprezza il lavoro svolto dall'Accademia per la formazione dei giudici e dei pubblici ministeri, che è giunta al suo quinto anniversario; è preoccupato a causa delle carenze della legge sui giudici, che lascia spazio a influenza politica attraverso procedure di licenziamento, ma riconosce che esiste un consenso quanto alla necessità di introdurre criteri più oggettivi a tale riguardo; sottolinea, pur compiacendosi dell'accento che è stato recentemente posto sull'operato dei giudici, che tale aspetto non può essere conseguito senza un impegno equivalente a favore della qualità delle sentenze, tra cui un impegno di formazione continua e procedure di assunzione basate sul merito, e del principio dell'indipendenza giudiziaria;

50. è preoccupato in relazione ai casi riportati di maltrattamenti da parte della polizia e chiede che siano svolte inchieste approfondite, in particolare in relazione al tragico incidente avvenuto la notte delle elezioni e alle affermazioni secondo cui sul luogo del reato non si sarebbe proceduto alle dovute indagini; sottolinea che è importante garantire l'indipendenza dei meccanismi di controllo della polizia, in particolare del Settore per il controllo interno e negli standard professionali del ministero degli Interni;

51. incoraggia le azioni intraprese per migliorare la situazione nelle carceri, come i nuovi corsi di formazione e di sviluppo professionale per il personale penitenziario, la costruzione di varie prigioni nuove per sostituire quelle vecchie e l'iniziativa di redigere la legge sulla libertà vigilata, nel tentativo di affrontare il sovraffollamento; sostiene progressi continui nel miglioramento delle condizioni detentive e chiede che si presti un'attenzione specifica alle strutture di detenzione minorile e alla conclusione della relazione sui progressi compiuti secondo cui l'unità preposta alla lotta contro i maltrattamenti non è in grado di assolvere alla sua missione;

52. plaude alla cooperazione con l'Unione europea in materia di lotta contro il crimine organizzato e il terrorismo e accoglie con favore gli accordi sulla cooperazione giudiziaria e di polizia firmati con i paesi vicini; valuta positivamente la conclusione di un accordo operativo fra il paese ed Europol per facilitare notevolmente lo scambio di dati analitici e migliorare la lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo; prende atto della legge di sistematizzazione e delle modifiche che introduce nel reparto criminalità organizzata del ministero degli Interni, per migliorarne la funzionalità e l'integrazione nel sistema nazionale e internazionale di intelligence di indagine criminale; accoglie con favore il nuovo codice di procedura penale che dovrebbe migliorare le procedure di indagine nei casi complessi di criminalità organizzata e di corruzione; insiste sul fatto che la vigilanza deve essere proporzionata alla minaccia autentica nei confronti della pubblica sicurezza, con un controllo giudiziario migliorato e un controllo parlamentare rafforzato dei servizi segreti e di controspionaggio;

53. invita le autorità a comunicare la lista completa, già da lungo tempo attesa, dei nomi degli agenti affiliati agli ex servizi segreti iugoslavi quale sostanziale passo in avanti verso la rottura con il passato periodo comunista; incoraggia il rafforzamento del mandato della commissione di verifica dei dati, in particolare la sua indipendenza nel comunicare i risultati direttamente al pubblico, e il trasferimento di tutti i documenti necessari, in modo permanente, nei locali della commissione;

54. prende atto delle misure che sono state prese ai fini di una più efficace gestione dei flussi migratori, in particolare facendo fronte al problema dei falsi richiedenti asilo; esprime tuttavia preoccupazione quanto al ricorso alla definizione di profili e chiede la rigorosa applicazione del principio di non discriminazione in rapporto a tali misure; chiede che si compiano sforzi maggiori per porre in atto un regime di concessione di diritti di cittadinanza a vantaggio dei rifugiati ammissibili e che le domande di asilo siano trattate in modo tempestivo e nel pieno rispetto delle norme internazionali in materia di diritti dell'uomo;

55. si compiace del fatto che i cittadini del paese beneficiano della liberalizzazione dei visti dal dicembre 2009; si impegna a difendere il regime di esenzione dei visti in quanto fondamento delle relazioni tra il paese e l'Unione europea nonché misura importante per promuovere e rafforzare ulteriormente i contatti interpersonali;

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

56. accoglie favorevolmente l'adozione della strategia aggiornata di riforma della pubblica amministrazione valida fino al 2015 e l'entrata in vigore della legge sui funzionari pubblici nell'aprile 2011; esorta il governo ad armonizzare ulteriormente il quadro giuridico in materia di funzionari e impiegati pubblici, anche attraverso la modifica delle leggi in materia; mette in evidenza gli ulteriori passi che devono essere compiuti per assicurare una funzione pubblica professionale e imparziale, anche a livello comunale; valuta positivamente, a tale riguardo, l'istituzione di un Alto tribunale amministrativo e incoraggia le istituzioni incaricate della riforma della pubblica amministrazione a contribuire ad accelerare il processo di riforma; insiste sul fatto che le nomine possano e debbano essere effettuate sulla base del merito e non in funzione dell'affiliazione politica, e che si debbano compiere parallelamente sforzi in vista di un'equa rappresentanza;

57. si congratula con il governo per i progressi compiuti nel settore dello sviluppo regionale e nella preparazione del trasferimento della gestione dei fondi a titolo dell'IPA; prende atto con soddisfazione dell'accreditamento delle autorità nazionali per le componenti IPA concernenti il sostegno alla transizione e lo sviluppo istituzionale, lo sviluppo regionale, lo sviluppo delle risorse umane e lo sviluppo rurale; invita il governo e la Commissione ad accelerare i lavori necessari per il trasferimento della gestione dell'ultima componente IPA concernente la cooperazione transfrontaliera; ribadisce l'importanza dell'IPA quale strumento fondamentale destinato ad assistere il paese nella preparazione alla futura adesione all'UE e incoraggia il governo a rafforzare ulteriormente il coordinamento interministeriale affinché il paese possa beneficiare pienamente delle risorse disponibili;

ALTRE QUESTIONI DI RIFORMA

58. accoglie con favore la campagna sull'efficienza energetica e si attende misure più efficaci intese a promuovere l'energia rinnovabile, in linea con le potenzialità del paese; sottolinea l'importanza di una messa in atto effettiva della legislazione in campo ambientale, al fine di proteggere le risorse naturali, in particolare l'acqua; osserva che il paese non ha ancora preso impegni per quanto riguarda la riduzione dei gas a effetto serra e che vi è la necessità di suscitare il dibattito nazionale riguardo alle conseguenze negative del cambiamento climatico; chiede che si compiano maggiori sforzi per allineare la legislazione nazionale all'acquis dell'UE in questo settore;

59. si compiace dei progressi compiuti a livello della modernizzazione delle reti di trasporto, energia e telecomunicazione, e in particolare degli sforzi intrapresi per completare il Corridoio X; accoglie con favore – in considerazione dell'importanza delle ferrovie in quanto alternativa al trasporto su strada – l'intenzione del governo di costruire linee ferroviarie che vadano da Skopje alle capitali dei paesi vicini o di migliorare quelle esistenti, e chiede la finalizzazione dei collegamenti ferroviari nell'ambito del Corridoio VIII;

60. esprime il proprio disappunto per la mancanza di progressi nelle celebrazioni congiunte di eventi e di personaggi storici comuni con i vicini Stati membri dell'UE, che contribuirebbero a una migliore comprensione della storia e a relazioni di buon vicinato; esorta a istituire commissioni comuni di esperti sulla storia e l'istruzione con la Bulgaria e la Grecia, nell'ottica di contribuire a un'interpretazione della storia obiettiva e basata sui fatti, di rafforzare la cooperazione accademica e di promuovere atteggiamenti positivi tra i giovani nei confronti dei loro vicini;

61. incoraggia il proseguimento degli sforzi di messa in atto del processo di Bologna nell'istruzione superiore e la cooperazione con altri paesi della regione al fine di promuovere la qualità delle università; rammenta l'importanza del principio della libertà accademica;

62. si congratula con il paese per la brillante prestazione della sua squadra nel Campionato europeo di basket 2011;

63. si compiace dell'alto livello di allineamento raggiunto dal paese con le posizioni comuni dell'UE nel settore della politica estera; sostiene gli sforzi intrapresi dal paese per stabilire buone relazioni con i suoi vicini; accoglie favorevolmente il fatto che la demarcazione della frontiera con il Kosovo nel 2009 ha reso possibili relazioni più strette e, da settembre 2011, un accordo su controlli comuni alle frontiere; prevede che tale accordo sarà pienamente operativo in un prossimo futuro; si congratula con le autorità del paese per la riunione dei ministri dei Balcani occidentali competenti per l'integrazione nell'UE, recentemente organizzata con successo a Skopje;

64. sottolinea l'importanza della cooperazione regionale come parte essenziale della progressione verso l'Unione europea; accoglie con favore i passi verso la facilitazione della libera circolazione nella regione, contenuti nel trattato con l'Albania e il Montenegro, che consentono ai loro cittadini di attraversare i confini e viaggiare liberamente all'interno dei tre paesi con la sola carta d'identità; incoraggia l'estensione dell'iniziativa ad altri paesi della regione;

65. accoglie con favore la partecipazione del paese a varie attività importanti a livello internazionale, come la sua partecipazione alla missione EUFOR Althea, la sua presidenza del Processo di cooperazione europeo nel 2012-2013, nonché la sua piena cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia (ICTY);

66. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al governo e al parlamento del paese.