PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Bielorussia (2012/2581(RSP))
13.3.2012
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Charles Tannock, Marek Henryk Migalski, Paweł Robert Kowal, Ryszard Antoni Legutko, Tomasz Piotr Poręba, Ryszard Czarnecki, Michał Tomasz Kamiński a nome del gruppo ECR
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0178/2012
B7‑0183/2012
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Bielorussia (2012/2581(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Bielorussia,
– visti la decisione del Consiglio 2010/639/PESC, attuata dalla decisione di esecuzione del Consiglio 2012/126/PESC, e il regolamento (CE) del Consiglio n. 765/2006, attuato dal regolamento di esecuzione (UE) n. 170/2012 del Consiglio relativo a misure restrittive nei confronti della Bielorussia,
– vista la decisione del Consiglio 2011/69/PESC che modifica l'elenco di individui soggetti a misure restrittive al fine di includere i responsabili delle violazioni degli standard elettorali internazionali nel corso delle elezioni presidenziali svoltesi in Bielorussia il 19 dicembre 2010,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, di cui la Bielorussia è uno Stato parte,
– viste le conclusioni del Consiglio sulla Bielorussia, adottate nel corso della 3065ª riunione del Consiglio Affari esteri svoltosi a Bruxelles il 31 gennaio 2011,
– viste la Dichiarazione del Vertice del partenariato orientale svoltosi a Praga dal 7 al 9 maggio 2009 e la Dichiarazione sulla situazione in Bielorussia, adottata in occasione del Vertice del partenariato orientale svoltosi a Varsavia il 30 settembre 2011,
– vista la risoluzione 1857 (2012) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sulla situazione in Bielorussia in data 25 gennaio 2012,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la decisione del Consiglio 2012/126/PESC ha imposto misure restrittive nei confronti della Bielorussia per quanto riguarda diciannove giudici e procuratori nonché due funzionari di polizia ritenuti responsabili della repressione dell'opposizione democratica e degli attivisti della società civile; che tali sanzioni sono state decise dai 27 ministri degli esteri dell'UE;
B. considerando che il 28 febbraio 2012 le autorità bielorusse hanno intimato agli ambasciatori dell'UE e della Polonia a Minsk di lasciare il paese e hanno richiamato a Minsk per consultazioni i capi delle loro rappresentanze diplomatiche presso l'Unione europea e Varsavia;
C. considerando che, in risposta alle azioni delle autorità bielorusse, lo stesso giorno l'UE ha deciso di fare appello a una consultazione di tutti gli ambasciatori degli Stati membri UE a Minsk;
D. considerando che l'UE ha già introdotto un congelamento dei beni e un divieto di visto per 210 persone a causa della costante repressione imposta dal regime di Lukashenko sulla società civile, l'opposizione politica e i media indipendenti;
E. considerando che l'UE ha annunciato che nel marzo 2012 si svolgerà un dibattito sulle sanzioni comminate contro gli uomini d'affari che finanziano il regime di Lukashenko;
F. considerando che in una dichiarazione comune, la Russia, la Bielorussia e il Kazakistan hanno ritenuto inaccettabili le sanzioni economiche contro Minsk; che, secondo quanto affermato da Vladimir Putin, la Russia è contraria a tutte le sanzioni in quanto inducono ad intervenire, come successo nei tragici casi della Libia e dell'Iraq;
G. considerando che si registrano continue molestie e detenzioni di difensori dei diritti dell'uomo in Bielorussia e il regime di Lukashenko ha intensificato la repressione nei confronti degli attivisti della società civile, dell'opposizione democratica e dei mezzi di comunicazione liberi;
H. considerando che in Bielorussia regna scarsa fiducia nello Stato di diritto e nell'indipendenza della magistratura e che i procedimenti giudiziari non rispondono chiaramente ai criteri riconosciuti a livello internazionale;
I. considerando che numerosi politici dell'opposizione, attivisti della società civile e difensori dei diritti dell'uomo sono tuttora in prigione e in colonie penali, fra i quali Mikalai Statkevich, Andrei Sannikau, Pavel Seviarynets, Dzmitry Bandarenka e Ales Bialiatski;
J. considerando che Syarhiej Kavalenka, membro del Partito cristiano conservatore, è stato condannato a due anni e un mese di prigione per aver issato una bandiera bianco-rosso-bianca (simbolo della Bielorussia indipendente) sull'albero di Natale di Vitebsk; che Syarhiej Kavalenka porta avanti da ormai 86 giorni uno sciopero della fame contro un'ingiusta sentenza;
K. considerando che Ivan Shyla, cittadino bielorusso che studia in Polonia, è stato arrestato il 14 febbraio 2012 dai funzionari Spetsnaz di fronte all'ufficio del PEN Center di Minsk, dove avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di premiazione "Amo la Bielorussia"; che la Corte ha deciso che Ivan Shyla trascorra 22 giorni in prigione a causa della campagna di solidarietà nei confronti di Dzmitrijem Dashkevich organizzata lo scorso anno;
L. considerando che i Campionati mondiali di hockey su ghiaccio del 2014 dovrebbero svolgersi in Bielorussia;
M. considerando che le autorità bielorusse hanno firmato la Dichiarazione di Praga del Vertice del partenariato orientale in cui si sono impegnate nei confronti "dei principi del diritto internazionale e dei valori fondamentali, fra cui la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali";
1. condanna vivamente le continue violazioni e detenzioni dei difensori dei diritti dell'uomo da parte del regime di Lukashenko e sollecita le autorità bielorusse a cessare le repressioni nei confronti degli attivisti della società civile e dei giornalisti indipendenti;
2. chiede alle autorità bielorusse il rilascio immediato e incondizionato degli esponenti dell'opposizione ancora in stato di detenzione, a fornire libero accesso per i detenuti ai parenti e all'assistenza medica e a garantire un equo e giusto processo a coloro i quali sono imputati nella causa penale sui disordini di massa; sollecita le autorità bielorusse a liberare immediatamente e senza condizioni Syarhiej Kavalenka e a fornirgli la necessaria assistenza medica;
3. condanna l'arresto e la condanna di Ivan Shyla, giovane attivista del "Fronte giovane"; ricorda che le azioni di solidarietà nei confronti di prigionieri politici non possono costituire una scusa per schiacciare l'opposizione;
4. condanna fermamente i metodi utilizzati dal KGB, dalla polizia bielorussa e da altre autorità, come la tortura, le molestie e l'utilizzo della forza al fine di ottenere false confessioni da chi si trova in stato di fermo; condanna le minacce contro i parenti degli attivisti dell'opposizione, i giornalisti, gli avvocati e gli attivisti della società civile;
5. accoglie con favore le precedenti sanzioni comminate dall'UE nei confronti di rappresentanti del regime bielorusso e invita l'alto rappresentante UE, la Commissione e il Consiglio a esaminare la possibilità di prorogare ulteriormente le sanzioni;
6. invita le autorità bielorusse a garantire il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in conformità con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e gli strumenti internazionali in materia di diritti dell'uomo ratificati dalla Bielorussia;
7. sottolinea fermamente che qualsiasi dialogo con il regime bielorusso è possibile solo se le autorità della Bielorussia rispetteranno i loro obblighi costituzionali e internazionali sullo Stato di diritto, i diritti dell'uomo e la democrazia; ribadisce che non vi può essere un progresso sul dialogo UE-Bielorussia senza un progresso della Bielorussia in materia di democrazia, diritti dell'uomo e Stato di diritto;
8. invita la Federazione internazionale di hockey su ghiaccio e le Federazioni nazionali di hockey su ghiaccio a cambiare l'organizzatore della Coppa mondiale 2014 di hockey su ghiaccio spostandosi verso un paese che rispetti i diritti dell'uomo del suo popolo; sottolinea che tale prestigioso evento non dovrebbe svolgersi in un paese il cui regime autocratico e brutale ha portato alle sofferenze e alla soppressione di migliaia di cittadini;
9. ribadisce il suo invito alla Commissione a sostenere, con tutti gli strumenti finanziari e politici, gli sforzi compiuti dalla società civile bielorussa, dai media indipendenti (fra cui TV Belsat, Radio europea per la Bielorussia, Radio Racja e altri) e dalle organizzazioni non governative in Bielorussia per promuovere la democrazia e opporsi al regime;
10. si compiace della decisione del governo britannico di applicare il divieto di ingresso nell'UE per il presidente Lukashenko che sta cercando di recarsi nel Regno Unito in occasione dei Giochi olimpici della prossima estate; ritiene che si debba elogiare il governo britannico per la decisione di far prevalere giuridicamente il divieto di ingresso nell'UE sugli impegni nei confronti del C.I.O.;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio e alla Commissione, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri, alle assemblee parlamentari dell'OSCE e del Consiglio d'Europa nonché al parlamento e al governo della Bielorussa.