PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul quadro finanziario pluriennale e le risorse proprie
6.6.2012 - (2012/2678(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Marta Andreasen a nome del gruppo EFD
B7‑0278/2012
Risoluzione del Parlamento europeo sul quadro finanziario pluriennale e le risorse proprie
Il Parlamento europeo,
– visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1],
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 312,
– vista la sua risoluzione dell'8 giugno 2011 dal titolo "Investire nel futuro: un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per un'Europa competitiva, sostenibile e inclusiva",
– vista la proposta della Commissione del 29 giugno 2011 dal titolo "Un bilancio per la strategia Europa 2020", parti I e II,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, a norma dell'articolo 312, paragrafo 2, del TFUE, il Consiglio, deliberando all'unanimità previa approvazione del Parlamento, adotta un regolamento che fissa il quadro finanziario pluriennale;
B. considerando che la Presidenza di turno danese intende presentare la Consiglio europeo di giugno uno "schema di negoziato" che propone opzioni per tutti gli aspetti del negoziato, incluse le entrate, ma che non indica alcun importo in questa fase;
C. considerando che, nella risoluzione dell'8 giugno 2001, il Parlamento ha definito le sue priorità politiche per il prossimo QFP, sia sul piano legislativo che di bilancio, creando una solida base per i negoziati sul prossimo QFP[2];
D. considerando che i programmi pluriennali legati al prossimo QFP saranno approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria;
E. considerando che ha richiesto, a più riprese, la creazione di nuove ed effettive risorse proprie;
1. rileva che il bilancio dell'Unione europea non assolve alla sua prevista funzione di bilancio di investimento con un forte effetto leva, e che meno del 45% delle spese di bilancio rientrano nella rubrica 1 "Crescita sostenibile", mentre le risorse rimanenti sono destinate ad altri scopi che hanno scarsa attinenza con gli investimenti strategici in Europa;
2. osserva che la strategia Europa 2020 è stata creata principalmente allo scopo di promuovere la crescita sostenibile, la competitività e l'occupazione in Europa ed è stata approvata dai 27 Stati membri, ma che il fallimento delle strategia di Lisbona, sulla quale essa è basata, non dà alcuna credibilità alla strategia Europa 2020;
3. ricorda l'approvazione della relazione della commissione speciale SURE nella sua risoluzione dell'8 giugno 2011;
4. riconosce la necessità che il bilancio dell'Unione europea presenti un giusto equilibrio tra le entrate e le spese; osserva che l'aumento delle entrate derivanti da risorse proprie effettive dovrebbe ridurre i contributi nazionali; prende atto delle proposte legislative presentate dalla Commissione il 29 giugno 2011 sulla riforma del sistema delle risorse proprie; respinge le proposte relative a un'imposta sulle transazioni finanziarie (FTT) e a una nuova risorsa propria IVA dell'UE; si rammarica che l'FTT peserà in misura sproporzionata e ingiusta su alcuni Stati membri che non ne trarranno alcun vantaggio;
5. ritiene che, in considerazione dell'attuale contesto macroeconomico e delle sfide poste da un mondo in mutamento, il fatto di consentire nel QFP 2014-2020 una maggiore flessibilità di bilancio sia all'interno delle rubriche che tra di esse, nonché tra gli esercizi del QFP, non costituisca una buona prassi di bilancio;
6. insiste sul principio dell'unità del bilancio dell'Unione europea, sottolineando che tutti i programmi e le politiche dell'Unione europea dovrebbero essere inclusi nel QFP ed essere dotati di finanziamenti adeguati, in modo tale da contribuire alla sua trasparenza, prevedibilità e responsabilità;
7. ritiene che gli obiettivi e le politiche del QFP dovrebbero essere approvati prima di decidere le relative dotazioni e sottolinea che il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero condurre veri e propri negoziati su tutti gli aspetti collegati al QFP prima di fissare gli importi e di procedere agli ultimi adeguamenti dell'intero pacchetto QFP; è del parere che non sia realistico rispettare il principio secondo cui non vi è nulla di concordato finché non si è d'accordo su tutto;
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti nazionali e ai governi degli Stati membri, nonché alle altre istituzioni e agli altri organi interessati.
- [1] GU L 139 del 14.6.2006, pag. 1.
- [2] P7_TA(2011)0266