Proposta di risoluzione - B7-0049/2013Proposta di risoluzione
B7-0049/2013

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla 57a sessione della commissione sullo status delle donne (CSW) delle Nazioni Unite: prevenzione ed eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze

30.1.2013 - (2012/2922(RSP))

presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale B7‑0111/2013
a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento

Mikael Gustafsson a nome della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere

Procedura : 2012/2922(RSP)
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B7-0049/2013

B7‑0049/2013

Risoluzione del Parlamento europeo sulla 57a sessione della commissione sullo status delle donne (CSW) delle Nazioni Unite: prevenzione ed eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze

(2012/2922(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   visti la Quarta conferenza mondiale sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre 1995, la dichiarazione e la piattaforma d'azione approvate a Pechino e i successivi documenti finali adottati in occasione delle sessioni speciali delle Nazioni Unite Pechino +5 e Pechino +10 sulle ulteriori azioni e iniziative per attuare la dichiarazione di Pechino e la piattaforma d'azione, adottate rispettivamente il 9 giugno 2000 e l'11 marzo 2005,

–   vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 1979 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW),

–   vista la comunicazione della Commissione del 1° marzo 2006 intitolata "Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010" (COM(2006)0092),

–   vista la sua risoluzione del 25 febbraio 2010 su Pechino +15: Piattaforma d'azione delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere[1],

–   vista la sua risoluzione del 18 marzo 2010 sulle priorità e sulla definizione di un nuovo quadro politico dell'UE in materia di lotta alla violenza contro le donne[2],,

–   vista la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica,

–   visti gli orientamenti dell'UE sulle violenze contro le donne e la lotta contro tutte le forme di discriminazione nei loro confronti, adottati dal Consiglio Affari generali l'8 dicembre 2008, e il Piano d'azione dell'UE sull'uguaglianza di genere e l'emancipazione femminile nella politica di sviluppo che correda le conclusioni del Consiglio sugli OSM, approvate nel giugno 2010 (Consiglio Affari esteri),

–   visto il resoconto della riunione del gruppo di esperti sulla prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze, tenutasi a Bangkok dal 17 al 20 settembre 2012,

–   vista la relazione conclusiva del Forum delle parti interessate sulla prevenzione e l'eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite, tenutosi presso la sede dell'ONU il 13 e il 14 dicembre 2012,

–   vista l'interrogazione alla Commissione sulla 57a sessione della commissione sullo status delle donne (CSW) delle Nazioni Unite: prevenzione ed eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze (O 00004/2013 – B7 0111/2013),

 

–   visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la violenza contro le donne e le ragazze resta una delle forme più gravi di violazione strutturale dei diritti umani a livello mondiale, ed è un fenomeno che coinvolge vittime e aggressori di ogni età, livello d'istruzione, reddito e posizione sociale, e che costituisce sia una conseguenza che una causa della disuguaglianza tra donne e uomini;

B.  considerando che la violenza contro le donne persiste in tutti i paesi del mondo come la violazione più diffusa dei diritti umani e uno dei principali ostacoli al conseguimento della parità di genere e dell'emancipazione femminile; considerando che il problema interessa donne e ragazze di tutte le parti del mondo, indipendentemente da fattori quali l'età, la classe sociale o la situazione economica, e che danneggia le famiglie e le comunità, comporta notevoli costi economici e sociali e limita e compromette la crescita economica e lo sviluppo;

C. considerando che occorre affrontare tutte le forme di violenza contro le donne, vale a dire la violenza fisica, sessuale e psicologica, quali definite dalla Piattaforma d'azione di Pechino, dal momento che tutte limitano la possibilità delle donne di godere pienamente dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

D. considerando che le molestie e la violenza nei confronti delle donne comprendono un’ampia gamma di violazioni dei diritti umani, che includono: abusi sessuali, stupro, violenza domestica, violenza e molestie sessuali, prostituzione, tratta di donne e ragazze, violazione dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, violenza nei confronti delle donne sul posto di lavoro, violenza contro le donne nelle situazioni di conflitto, violenza contro le donne in istituti penitenziari o di cura, violenza contro le lesbiche, privazione arbitraria della libertà, e varie pratiche tradizionali dannose quali la mutilazione genitale, i delitti d'onore e i matrimoni forzati; considerando che ognuno di questi abusi può lasciare profonde ferite psicologiche e procurare sofferenze o danni fisici o sessuali, si accompagna alla minaccia di tali azioni, alla coercizione, a danni alla salute generale delle donne e delle ragazze, compresa la loro salute riproduttiva e sessuale, e, in alcuni casi, può causarne la morte,

E.  considerando che, mentre la disuguaglianza di genere e la discriminazione aumentano i rischi di violenza, altre forme di discriminazione per motivi quali la disabilità o l'appartenenza a un gruppo minoritario, possono contribuire ad aumentare il rischio di esposizione delle donne alla violenza e allo sfruttamento; considerando che le attuali risposte alla violenza contro donne e ragazze e le eventuali strategie di prevenzione che le accompagnano non contemplano misura sufficiente le donne e le ragazze vittime di forme di discriminazione multipla;

F.  considerando che esistono numerose forme strutturali di violenza contro le donne, tra cui la limitazione del loro diritto di scelta, del loro diritto al proprio corpo e alla sua integrità, del loro diritto all'istruzione, e del loro diritto all'autodeterminazione, e la negazione dei loro pieni diritti civili e politici; ricordando che una società che non garantisce la parità dei diritti delle donne e degli uomini non fa altro che perpetuare una forma strutturale di violenza contro le donne e le ragazze;

G. considerando che le ONG sia locali che internazionali, come ad esempio i gruppi di difesa e le associazioni che gestiscono i centri di accoglienza per le donne, le linee telefoniche di emergenza e le strutture di sostegno, sono essenziali per compiere progressi nell'eradicazione della violenza contro le donne e della violenza fondata sul genere;

H. considerando che le azioni finalizzate all'eliminazione della violenza contro le donne e della violenza fondata sul genere, per essere efficaci, richiedono cooperazione e interventi internazionali, un impegno forte da parte dei responsabili politici a tutti i livelli, nonché finanziamenti più congrui;

I.   considerando che le politiche e le azioni delle Nazioni Unite volte ad eliminare la violenza contro le donne e la violenza fondata sul genere sono della massima importanza ai fini della sensibilizzazione su questi temi nelle decisioni politiche e nelle azioni a livello internazionale, nonché per incoraggiare gli Stati membri dell'UE ad affrontare la questione della violenza contro le donne in modo più sistematico;

1.  ribadisce il proprio impegno per la Piattaforma d'azione di Pechino e per la serie di azioni a favore dell'uguaglianza di genere che vi sono contemplate; ribadisce che le azioni volte a contrastare la violenza contro donne e ragazze richiedono un approccio coordinato e multisettoriale, che coinvolga tutte le parti interessate e che affronti anche le cause alla base della violenza, come la discriminazione diretta o indiretta, gli stereotipi di genere prevalenti, e la mancanza di parità tra donne e uomini;

2.  sottolinea l'importanza di un esito positivo della 57 ª sessione della CSW delle Nazioni Unite che si terrà dal 4 al 15 marzo 2013, compresa l'adozione di una serie di conclusioni lungimiranti concordate che contribuiranno in modo significativo a porre termine alla violenza contro donne e ragazze, comprese le donne con disabilità, le donne indigene, le donne migranti, le adolescenti e le donne affette da HIV/AIDS, imprimendo una svolta a livello mondiale;

3.  ritiene che tra le priorità cruciali per affrontare la violenza contro donne e ragazze dovrebbe figurare l'eliminazione dei comportamenti socioculturali discriminatori che rafforzano la posizione subordinata della donna nella società e conducono all'accettazione della violenza contro le donne e le ragazze in ambito sia pubblico che privato, in casa e nei luoghi di lavoro come anche nelle istituzioni educative; a tale proposito, auspica più rapidi progressi nell'elaborazione di disposizioni giuridiche, norme e politiche internazionali intese a migliorare i servizi alle vittime e la loro protezione, la sensibilizzazione volta a modificare comportamenti e atteggiamenti, e, soprattutto, a garantire un'attuazione sufficiente e uniforme in tutto il mondo;

4.  ritiene che l'UE e i suoi Stati membri, per diventare attori più efficienti a livello globale, debbano intensificare gli sforzi nazionali finalizzati all'eliminazione della violenza contro le donne e della violenza di genere; ribadisce pertanto la sua richiesta alla Commissione di proporre una strategia dell'UE per combattere la violenza contro le donne, compresa una direttiva che stabilisca norme minime; a tale proposito, invita altresì sia l'Unione europea che gli Stati membri a firmare e ratificare la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica;

5.  invita la Commissione e gli Stati membri a rivedere le politiche, i programmi e le risorse disponibili per affrontare il problema della violenza all'interno e all'esterno dell'UE, e a rafforzare la loro strategia con strumenti aggiornati e obiettivi ambiziosi;

6.  invita l'UE e i suoi Stati membri ad aumentare gli stanziamenti destinati all'eradicazione della violenza contro donne e ragazze, anche a livello locale, nazionale, europeo e globale, e a sostenere gli attori impegnati a porre fine alla violenza contro le donne e alla violenza fondata sul genere, in particolare le ONG attive in questo settore;

7.  esprime il suo convinto sostegno alle attività dell'agenzia UN Women, che svolge un ruolo centrale nel sistema delle Nazioni Unite volto a eliminare la violenza contro donne e ragazze in tutto il mondo e a riunire tutte le parti interessate al fine di promuovere i cambiamenti politici e il coordinamento delle azioni, e invita tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e dell'Unione europea a incrementare i loro finanziamenti a favore di tale agenzia;

8.  invita il Servizio europeo per l'azione esterna dell'UE ad intensificare gli sforzi intesi a garantire che i diritti umani delle donne e delle ragazze siano tutelati e promossi in tutte le azioni e i dialoghi cui partecipa, e ad accelerare l'attuazione degli orientamenti dell'UE sulle violenze contro le donne e le ragazze e la lotta contro tutte le forme di discriminazione nei loro confronti, nonché a creare collegamenti più stretti con le iniziative in corso per combattere la violenza contro le donne e le ragazze nel quadro della cooperazione allo sviluppo dell'UE, sostenendo al contempo i difensori dei diritti delle donne, dei diritti umani e dei diritti degli LGBT;

9.  chiede lo sviluppo di programmi e meccanismi istituzionali a livello internazionale e regionale, in modo da garantire che le strategie di prevenzione contro la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze siano al centro di tutte le azioni internazionali volte a rispondere alle crisi umanitarie collegate a situazioni di conflitto e post-conflitto o a calamità naturali;

10. invita l'UE a sostenere pienamente la raccomandazione del gruppo di esperti secondo cui la CSW 2013 dovrebbe decidere di sviluppare un piano globale di attuazione per l'eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze, con una particolare attenzione alla prevenzione della violenza, al monitoraggio e all'orientamento operativo per quanto riguarda gli obblighi vigenti a livello internazionale (CEDAW e Piattaforma d'azione di Pechino), che dovrà essere adottato da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e avviato nel 2015;

11. invita l'UE a sostenere l'avvio di una campagna di sensibilizzazione a livello globale per la prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze e la violenza basata sul genere, al fine di adottare ulteriori misure per rendere le nostre comunità e i nostri paesi sicuri e rispettare pienamente i diritti umani delle donne e delle ragazze in tutto il mondo; ritiene che tale campagna dovrebbe appoggiarsi ai partenariati esistenti tra gli stati e altri attori interessati, compresa la società civile e le organizzazioni femminili;

 

12. invita il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani a tenere pienamente conto delle relazioni e delle proposte in materia di violenza contro le donne;

13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e al rappresentante speciale dell'Unione europea per i diritti umani.