Proposta di risoluzione - B7-0135/2013Proposta di risoluzione
B7-0135/2013

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle minacce nucleari e i diritti umani nella Repubblica popolare democratica di Corea

11.3.2013 - (2013/2565(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Charles Tannock, Anna Rosbach, Paweł Robert Kowal a nome del gruppo ECR

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0132/2013

Procedura : 2013/2565(RSP)
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B7-0135/2013
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B7-0135/2013
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B7‑0135/2013

Risoluzione del Parlamento europeo sulle minacce nucleari e i diritti umani nella Repubblica popolare democratica di Corea

(2013/2565(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord),

–   viste le conclusioni del 3222° Consiglio "Affari esteri", del 18 febbraio 2013, sulla Corea del Nord,

–   viste le risoluzioni 1718 (2006), 1874 (2009), 2087 (2013) e 2094 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ,

–   vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutti gli strumenti internazionali pertinenti in materia di diritti umani, tra cui il Patto internazionale sui diritti civili e politici, adottato e ratificato dalla Corea del Nord,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio di sicurezza dell'ONU hanno condannato il lancio del missile effettuato dalla Corea del Nord il 12 dicembre 2012 avvalendosi della tecnologia dei missili balistici, e il test nucleare condotto il 12 febbraio 2013, in palese violazione dei suoi obblighi internazionali a titolo delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e creando una grave minaccia per la stabilità della regione;

B.  considerando che la situazione dei diritti umani e delle libertà politiche e individuali nella Corea del Nord è tra le peggiori al mondo e che alla maggioranza dei cittadini è preclusa un'alimentazione decente; considerando che, a causa di questa situazione, un numero imprecisato di persone desidera lasciare il paese; considerando che, fra le conseguenze, i familiari dei fuggitivi rimasti nel paese sono esposti ad azioni penali e alla detenzione collettiva;

1.  condanna il test nucleare e le attività missilistiche della Corea del Nord e chiede che il paese si astenga dal compiere ulteriori azioni provocatorie;

2.  sollecita la Corea del Nord ad aderire al trattato di non proliferazione;

3.  accoglie con favore l'ulteriore rafforzamento delle sanzioni inflitte alla Corea del Nord, sotto forma di nuove misure adottate dal Consiglio e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul commercio di armi convenzionali, e le restrizioni finanziarie imposte per frenare le attività illecite del paese;

4.  chiede una ripresa dei colloqui a sei e invita le sei parti a raddoppiare gli sforzi per trovare una soluzione diplomatica e politica alla questione nucleare della Corea del Nord;

5.  invita la Repubblica popolare cinese a esercitare la sua influenza sulla Corea del Nord per garantire che la situazione non si deteriori ulteriormente; constata che la Repubblica popolare cinese ha dato il suo appoggio alla risoluzione 2094 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

6.  esprime preoccupazione per la situazione estremamente critica dei diritti umani nella Corea del Nord e invita il paese a rivedere la legislazione in vigore affinché sia conforme alle norme internazionali in materia di diritti umani; invita la Corea del Nord a impegnarsi in un dialogo costruttivo con l'Unione europea in materia di diritti umani e a porre immediatamente fine alle continue, diffuse violazioni dei diritti umani perpetrate contro il suo popolo;

7.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al governo della Repubblica democratica popolare di Corea, alla Repubblica popolare cinese, al relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Corea del Nord e al Segretario generale delle Nazioni Unite.