PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle recenti inondazioni in Europa
26.6.2013 - (2013/2683(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Lambert van Nistelrooij, Richard Seeber, Ildikó Gáll-Pelcz, Marie Thérèse Sanchez-Schmid, Tamás Deutsch, Jan Olbrycht, Markus Pieper, Zofija Mazej Kukovič, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Marian-Jean Marinescu a nome del gruppo PPE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0319/2013
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea e gli articoli 191 e 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– viste la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, presentata dalla Commissione (COM(2005)0108) e la posizione del Parlamento al riguardo del 18 maggio 2006[1],
– viste le sue risoluzioni del 5 settembre 2002 sulle inondazioni in Europa[2], dell'8 settembre 2005 sulle calamità naturali (incendi e inondazioni) verificatesi in Europa nel corso dell'estate[3], del 18 maggio 2006 sulle calamità naturali (incendi boschivi, siccità e inondazioni) – aspetti attinenti all'agricoltura, allo sviluppo regionale e all'ambiente[4], del 7 settembre 2006 sugli incendi boschivi e le inondazioni[5] e del 17 giugno 2010 sulle alluvioni nei paesi dell'Europa centrale, in particolare in Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania, e in Francia[6],
– visti il Libro bianco della Commissione dal titolo "L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo" (COM(2009)0147) e la comunicazione della Commissione dal titolo "Un approccio comunitario alla prevenzione delle catastrofi naturali e di origine umana" (COM(2009)0082),
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo "Regioni 2020 – una valutazione delle sfide future per le regioni dell'UE" (SEC(2008)2868),
– viste la dichiarazione della Commissione sulla grande catastrofe naturale nella regione autonoma di Madeira, resa il 24 febbraio 2010, e la sua risoluzione dell'11 marzo 2010 sulla grave catastrofe naturale nella regione autonoma di Madeira e le conseguenze della tempesta "Xynthia" in Europa[7],
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che una grande calamità naturale ha colpito, sotto forma di inondazioni, i paesi dell'Europa centrale, segnatamente Germania, Austria, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria, nonché la Francia e la Spagna;
B. considerando che le piogge intense e le conseguenti inondazioni hanno colpito la Slovenia, la Croazia e l'Austria nell'autunno 2012, ma che finora il Consiglio non ha adottato la sua posizione sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea;
C. considerando che tale calamità ha causato gravi danni, in particolare alle infrastrutture, alle imprese e ai terreni agricoli, ha distrutto anche parte del patrimonio naturale e culturale e ha probabilmente provocato rischi per la salute pubblica,
D. considerando che bisogna procedere alla ricostruzione duratura delle zone distrutte o danneggiate dalla catastrofe per compensare le perdite economiche e sociali che hanno subito;
E. considerando che la frequenza, la gravità, la complessità e l'impatto delle catastrofi naturali e di origine umana in Europa sono aumentate rapidamente negli ultimi anni;
1. esprime la sua partecipazione e solidarietà agli abitanti delle regioni colpite, prende debitamente atto delle possibili gravi conseguenze economiche e presenta le sue condoglianze alle famiglie delle vittime;
2. riconosce gli sforzi instancabili compiuti dalle squadre di ricerca e salvataggio per salvare delle vite umane e ridurre i danni nelle zone colpite;
3. plaude alle azioni degli Stati membri che hanno fornito assistenza alle zone colpite, in quanto la solidarietà europea è esemplificata dalla muta assistenza nelle situazioni difficili;
4. invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare la capacità di controllo delle piene e le infrastrutture di drenaggio, al fine di limitare i danni causati da precipitazioni molto violente;
5. invita la Commissione, una volta che le autorità nazionali e regionali abbiano presentato i rispettivi piani di ricostruzione, a prendere immediatamente misure atte a garantire che le risorse finanziarie necessarie siano erogate dal Fondo di solidarietà UE nel modo più rapido, efficace e flessibile;
6. sottolinea l'urgenza di sbloccare l'assistenza finanziaria del Fondo di solidarietà dell'Unione europea destinata ai paesi colpiti da questa calamità naturale; invita il Consiglio ad adottare d'urgenza la sua posizione, come esplicitamente previsto dall'articolo 4 del Protocollo 1 del trattato;
7. invita la Commissione a elaborare un nuovo regolamento semplificato relativo al Fondo di solidarietà, che possa anche permettere ai paesi interessati di prefinanziare i loro piani di ricostruzione in caso di necessità;
8. invita gli Stati membri e le regioni ad approntare strategie transfrontaliere di gestione dei rischi, con il sostegno dei Fondi strutturali nel quadro dell'obiettivo della cooperazione territoriale europea; invita gli Stati membri e le regioni interessate a considerare la gestione del rischio come investimento prioritario nell'ambito del prossimo periodo di programmazione, attualmente in fase di negoziazione;
9. invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione alla pianificazione e a rivedere le politiche relative ad uso sostenibile del suolo, le capacità di assorbimento dell'ecosistema e le migliori pratiche alla luce dell'aumento dei rischi di inondazione dovuti al modo in cui il suolo, gli habitat e i sistemi di smaltimento delle acque sono gestiti; invita altresì la Commissione ad aumentare la capacità di controllo delle inondazioni e delle infrastrutture di drenaggio onde limitare i danni causati da precipitazioni particolarmente violente; sottolinea che un'efficace prevenzione delle inondazioni deve basarsi su strategie transfrontaliere;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri e alle autorità regionali e locali delle zone colpite.