PROPOSTA DI RISOLUZIONE sui flussi migratori nel Mediterraneo, con particolare riferimento ai tragici eventi di Lampedusa
16.10.2013 - (2013/2827(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Timothy Kirkhope, Susy De Martini, Cristiana Muscardini a nome del gruppo ECR
B7‑0478/2013
Risoluzione del Parlamento europeo sui flussi migratori nel Mediterraneo, con particolare riferimento ai tragici eventi di Lampedusa
Il Parlamento europeo,
– vista la dichiarazione comune rilasciata in occasione della riunione ministeriale dei paesi confinanti con la Siria, organizzata dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati il 4 settembre 2013,
– viste le precedenti risoluzioni sulla Siria del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite,
– vista la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,
– vista la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visti le convenzioni di Ginevra del 1949 e i relativi protocolli aggiuntivi,
– visto il regolamento (UE) n. 1168/2011 del 25 ottobre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex),
– visto l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo,
– vista la proposta di regolamento recante norme per quanto riguarda la sorveglianza delle frontiere marittime esterne nel contesto della cooperazione operativa coordinata dall'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (COM(2013)0197),
– visto il regolamento che istituisce il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur),
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che almeno 360 migranti hanno perso la vita e molti altri risultano ancora dispersi a causa degli ultimi tragici eventi verificatisi il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa;
B. considerando che, stando all'Organizzazione internazionale per le migrazioni, dal 1993 almeno 20 000 persone hanno perso la vita in mare;
C. considerando che, secondo i dati dell'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCR), la piccola isola di Lampedusa conta una popolazione compresa tra 4 500 e 5 000 abitanti;
D. considerando che, all'interno dell'Unione europea, la Germania (14 842) e la Svezia (14 083) hanno ricevuto il 59% delle richieste di asilo presentate a livello dell'UE28 dai rifugiati siriani, mentre altri paesi hanno registrato un aumento significativo delle domande e un solo Stato membro, il Regno Unito, ne ha ricevute più di 2 000 (2 634);
E. considerando che non esistono dati del tutto precisi e attendibili sul numero totale di richiedenti asilo che giungono in Europa e sul numero complessivo dei rifugiati già presenti; che è necessario far fronte non solo alle pressioni in termini di punti di ingresso, ma anche alla situazione di quei paesi messi a dura prova dal massiccio numero di richieste;
F. considerando che gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare i fondi che saranno stanziati nel quadro del Fondo Asilo e migrazione, come pure quelli che sono già disponibili;
1. esprime profondo dolore e rammarico per la tragica perdita di vite umane a Lampedusa ed esorta l'Unione europea e gli Stati membri a impegnarsi maggiormente per scongiurare queste tragedie in mare e per combattere la tratta di esseri umani alle frontiere dell'Unione;
2. esprime preoccupazione per il crescente numero di richiedenti asilo che rischiano la vita intraprendendo pericolose traversate del Mediterraneo verso l'UE;
3. rammenta agli Stati membri la possibilità di ricorrere alle misure esistenti in materia di salvataggi in mare;
4. rileva che l'ingresso nell'UE legale e conforme alle procedure è da preferire a quello irregolare, che è più pericoloso e comporta rischi per quanto riguarda la tratta di esseri umani e la perdita di vite, oltre a incrementare l'immigrazione clandestina; chiede pertanto agli Stati membri di prevedere sanzioni penali severe per quanti favoriscono la tratta di esseri umani sia all'interno che verso l'Unione europea;
5. esprime profonda preoccupazione per la crisi umanitaria e i disordini politici in corso in Africa settentrionale, che esercitano forti pressioni sui paesi vicini e alimentano la richiesta di asilo nell'Unione europea da parte di un gran numero di rifugiati;
6. plaude agli sforzi compiuti dai paesi vicini nelle zone di conflitto dell'Africa settentrionale per fornire asilo ai milioni di sfollati;
7. chiede all'Unione di continuare a offrire assistenza umanitaria, finanziaria e politica alle aree di crisi dell'Africa settentrionale per affrontare alla radice le cause delle pressioni migratorie e umanitarie;
8. chiede all'UE di monitorare la distribuzione di tali finanziamenti e di perfezionare le procedure di rendiconto democratico sugli aiuti, affinché le risorse sortiscano l'effetto positivo che è mancato fino ad ora;
9. invita gli Stati membri a sostenere l'ampliamento delle responsabilità dell'agenzia Frontex e valuta positivamente la recente adozione del regolamento Eurosur e la proposta relativa alla sorveglianza delle frontiere marittime esterne nell'ambito della cooperazione operativa coordinata dall'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri, quali modalità per sorvegliare adeguatamente le frontiere dell'UE e per scongiurare altre tragiche perdite di vite;
10. invita l'Unione europea e gli Stati membri a monitorare i flussi di richiedenti asilo per mezzo degli strumenti europei e nazionali a disposizione, e a mantenere un buon livello di coordinamento e di comunicazione, ad esempio agevolando la condivisione delle informazioni tra le guardie costiere nazionali;
11. incoraggia un dialogo regolare con i paesi del Maghreb quale mezzo per prepararsi al flusso di richiedenti asilo che giungono nell'Unione europea e per gestirlo in modo efficace;
12. sottolinea l'importanza della solidarietà espressa dagli Stati membri, i quali hanno rafforzato proattivamente la risposta globale nell'UE in materia di protezione, mediante una maggiore cooperazione, la condivisione delle informazioni, la gestione delle frontiere, il rafforzamento delle capacità e il dialogo politico, e hanno confermato i loro obblighi interni in materia di diritti umani;
13. rammenta agli Stati membri che occorre indirizzare alle autorità nazionali competenti in materia di asilo i richiedenti asilo che cercano protezione internazionale e assicurare loro l'accesso a procedure di asilo eque ed efficienti;
14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e al Segretario generale della Lega araba.