Proposta di risoluzione - B7-0585/2013Proposta di risoluzione
B7-0585/2013

PROPOSTA DI RACCOMANDAZIONE DESTINATA AL CONSIGLIO sull'impegno umanitario dei soggetti armati non statali per la protezione dei minori

19.12.2013

presentata a norma dell'articolo 121, paragrafo 1, del regolamento

Eva Joly, Catherine Grèze, Keith Taylor, Judith Sargentini, Bart Staes, Isabella Lövin a nome del gruppo Verts/ALE

B7‑0585/2014

Raccomandazione del Parlamento europeo destinata al Consiglio sull'impegno umanitario dei soggetti armati non statali per la protezione dei minori

Il Parlamento europeo,

–   viste la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite sui minori e i conflitti armati del 2013 e altre relazioni di soggetti competenti,

–   visti gli orientamenti dell'Unione europea sui bambini e i conflitti armati del 2008, la strategia di attuazione degli orientamenti dell'Unione europea sui bambini e i conflitti armati del 2010 e la lista di controllo per l'integrazione della protezione dei bambini confrontati ai conflitti armati nelle operazioni PESD del 2008,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 2008 sulla promozione e tutela dei diritti dei minori nell'azione esterna dell'Unione europea – dimensione dello sviluppo e dimensione umanitaria,

–   viste le sue risoluzioni del 19 febbraio 2009 dal titolo "Riservare ai minori un posto speciale nella politica esterna dell'UE"[1], del 16 gennaio 2008 dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea sui diritti dei minori"[2], del 3 luglio 2003 dal titolo "La tratta dei bambini e i bambini soldato"[3], del 6 luglio 2000 sul rapimento dei bambini da parte dell'Esercito di liberazione del Signore (LRA)[4], e del 17 dicembre 1998 sui bambini soldato[5],

–   viste le risoluzioni delle Nazioni Unite sui diritti dei minori, in particolare la risoluzione 1612 (2005) del Consiglio di sicurezza,

–   visto il protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati del 2002,

–   visti gli impegni di Parigi per la protezione dei bambini contro il reclutamento illegale o l'impiego in forze o gruppi armati e i principi e le linee direttrici di Parigi sui bambini associati alle forze armate o ai gruppi armati, adottati il 6 febbraio 2007,

–   visto l'articolo 121, paragrafo 1, del suo regolamento,

A. considerando che la maggior parte dei conflitti armati contemporanei vedono lo scontro tra uno o più soggetti armati non statali e i governi o altri gruppi armati, e che i civili e in particolare i minori sono le principali vittime di tali guerre;

B.  considerando che al fine di migliorare la protezione dei civili, e in particolare dei minori, è necessario tener conto di tutte le parti coinvolte nei conflitti;

C. considerando che le norme umanitarie internazionali si applicano in maniera vincolante a tutte le parti coinvolte in un conflitto armato;

D. considerando che i conflitti armati hanno un impatto particolarmente devastante sullo sviluppo fisico e mentale dei minori, con conseguenze a lungo termine sulla sicurezza umana e sullo sviluppo sostenibile;

E.  considerando che lo statuto del Tribunale penale internazionale stabilisce che il reclutamento o l'arruolamento di minori di età inferiore ai 15 anni nelle forze armate o in gruppi armati o il loro coinvolgimento attivo nelle ostilità costituisce un crimine;

F.  considerando che il diritto internazionale vieta qualsiasi forma di violenza sessuale, in particolare nei confronti dei minori, e che gli atti di violenza sessuale possono costituire crimini di guerra, crimini contro l'umanità o genocidio;

G. considerando che l'utilizzo delle mine antipersona è diminuito successivamente all'adozione della Convenzione sul divieto delle mine nel 1997, ma che rappresenta tuttora una minaccia per i minori, in particolare nei conflitti armati non di carattere internazionale;

H. considerando che la comunità internazionale ha il dovere morale di attivarsi affinché tutte le parti coinvolte nei conflitti, sia gli Stati che i soggetti armati non statali, si impegnino al fine di tutelare i minori;

1.  rivolge al Commissario allo sviluppo e al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza le seguenti raccomandazioni:

a) incoraggiare la firma da parte degli Stati e dei soggetti armati non statali interessati di piani d'azione per la protezione dei minori nei conflitti armati con il Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i bambini nei conflitti armati;

b) riconoscere gli sforzi compiuti dalle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative per persuadere i soggetti armati non statali a proteggere i minori, ribadendo tuttavia che ciò non implica il sostegno alle attività di tali soggetti né il riconoscimento della loro legittimità;

c) includere nei dialoghi politici con i paesi terzi, ad esempio nel quadro dell'Accordo di Cotonou, l'obiettivo di prevenire e di arrestare il reclutamento e il coinvolgimento forzato di minori di età inferiore ai 18 anni e di garantire la loro liberazione e il loro reinserimento nella società;

d) ribadire che gli Stati e i soggetti armati non statali devono rispettare il diritto umanitario internazionale e il diritto umanitario internazionale consuetudinario e sostenerli nell'adozione di misure specifiche volte a proteggere i civili, in particolare i minori;

e) impegnarsi direttamente, o indirettamente per il tramite di ONG specializzate, con i soggetti armati non statali sulla questione della protezione delle ragazze e dei ragazzi, allo scopo di alleviare la sofferenza dei minori nei conflitti armati e di esortare i soggetti armati non statali a sottoscrivere l'Atto di impegno ad aderire all'appello di Ginevra per la protezione dei minori dagli effetti dei conflitti armati;

f)  sostenere le ONG umanitarie impegnate nel dialogo con i soggetti armati non statali al fine di promuovere il rispetto delle norme umanitarie internazionali nei conflitti armati, e in particolare la protezione dei minori attraverso strumenti politici, diplomatici e finanziari;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Commissario allo sviluppo, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al Consiglio e al Servizio europeo per l'azione esterna.