PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla libertà di circolazione
13.1.2014 - (2013/2960(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Timothy Kirkhope, Ryszard Antoni Legutko, Janusz Wojciechowski, Ryszard Czarnecki a nome del gruppo ECR
Il Parlamento europeo,
– visto il titolo IV del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 151 afferente,
– visti i trattati di adesione e i protocolli associati,
– visti gli articoli 21, 45 e 47 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e gli articoli 15, 21, 29, 34 e 45 della Carta dei diritti fondamentali,
– visto il regolamento (CEE) n. 1612/68 del Consiglio, del 15 ottobre 1968, relativo alla libera circolazione dei lavoratori all'interno della Comunità[1], quale codificato dal regolamento (UE) n. 492/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, relativo alla libertà di circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione[2],
– vista la dichiarazione rilasciata da Viviane Reding al Consiglio "Giustizia e affari interni" del 5 dicembre 2013 sulla libera circolazione,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il diritto di vivere e di lavorare in un altro Stato membro è una delle libertà fondamentali dell'Unione europea, riconosciute dai trattati;
B. considerando che il 1° gennaio 2014 i controlli transitori applicati alla Bulgaria e alla Romania hanno preso fine in tutta l'UE;
C. considerando che i flussi di mobilità dovrebbero essere motivati principalmente dalla domanda di manodopera;
D. considerando che la libera circolazione dei lavoratori, se regolamentata correttamente, può contribuire a creare un'economia europea più forte e un'UE più flessibile, pronta a far fronte alle sfide della corsa globale;
E. considerando che la società europea moderna richiede una maggiore mobilità dei lavoratori, in particolare a causa dei mutamenti industriali, della globalizzazione, dei nuovi modelli lavorativi, dell'evoluzione demografica e dello sviluppo dei mezzi di trasporto;
F. considerando che la Commissione ha recentemente presentato una serie di proposte volte a risolvere le questioni in sospeso relative alla libertà di circolazione;
1. osserva che la libertà di circolazione è stata un fattore positivo nel completamento del mercato unico e nell'evoluzione della crescita economica europea;
2. invita gli Stati membri a onorare i loro obblighi imposti dal trattato per quanto concerne le norme dell'UE relative alla libertà di circolazione;
3. sottolinea che la libertà di circolazione resterà un aspetto positivo dell'Unione europea fintantoché sarà regolamentata e applicata in modo sostenibile e fintantoché l'UE adotterà le misure corrispondenti contro gli abusi di tale diritto, preservando così la fiducia dei cittadini europei in tale principio;
4. invita il Consiglio ad esaminare attentamente la più recente comunicazione della Commissione sulla riforma di tale principio, in particolare il chiarimento del "test di residenza abituale", gli sforzi volti a risolvere le sfide in materia di inclusione sociale, lo scambio di buone prassi tra le autorità locali e le norme sull'accesso alla sicurezza sociale;
5. invita gli Stati membri ad attuare i loro sistemi di informazione sui visti e i loro sistemi di informazione Schengen in modo efficace onde garantire la sicurezza di tutti i cittadini dell'UE;
6. invita gli Stati membri a garantire il rispetto del principio di uguaglianza e dei diritti fondamentali per tutti i cittadini dell'Unione europea;
7. invita la Commissione e gli Stati membri a far sì che tutti i lavoratori dell'Unione siano trattati in modo uguale ed equo, a garantire una concorrenza leale tra le imprese e a prevenire il dumping sociale ed economico;
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.