Proposta di risoluzione - B7-0030/2014Proposta di risoluzione
B7-0030/2014

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla cittadinanza dell'UE in vendita

13.1.2014 - (2013/2995(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Timothy Kirkhope, Roberts Zīle a nome del gruppo ECR

Procedura : 2013/2995(RSP)
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B7-0030/2014
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B7‑0030/2014

Risoluzione del Parlamento europeo sulla cittadinanza dell'UE in vendita

(2013/2995(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   visto l’articolo 5, paragrafi 1 e 2, del trattato sull'Unione europea,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che, secondo i trattati dell'UE, materie come la residenza e la cittadinanza sono di competenza esclusiva degli Stati membri;

B.  considerando che un crescente numero di Stati membri rilascia permessi di soggiorno temporaneo a cittadini di paesi terzi che effettuano investimenti diretti, riguardanti immobili, attività economiche o depositi bancari; considerando che in alcuni Stati membri è possibile ottenere la residenza permanente, insieme all'accesso a tutta l'area Schengen; che in determinati Stati membri si stanno adottando misure che possono di fatto portare alla vendita della cittadinanza dello Stato membro in questione;

C. considerando che nel settore dei programmi di investimenti immobiliari alcuni paesi apparentemente sono in concorrenza tra loro, con conseguente abbassamento dell'importo dell'investimento minimo richiesto per ottenere il permesso di residenza;

D. considerando che in alcuni casi siffatti programmi d'investimento possono avere effetti collaterali negativi, innescando distorsioni del mercato immobiliare locale;

E.  considerando che sono state espresse preoccupazioni in merito alla qualità delle procedure di controllo e delle questioni connesse legate alla sicurezza, in quanto gli organi di polizia di alcuni Stati membri apparentemente non sono in grado di espletare correttamente il crescente numero di richieste di permesso di residenza inoltrate tramite detti programmi;

F.  considerando che in alcuni Stati membri una quota rilevante delle richieste di permesso di residenza proviene da cittadini di paesi terzi che non sempre cooperano proficuamente con i competenti organi di polizia negli scambi di dati e nei controlli del precedenti personali;

1.  prende atto dei diversi programmi attuati dagli Stati membri per attirare investimenti e riconosce che tali programmi possono eventualmente canalizzare risorse monetarie fresche in economie colpite dalla crisi;

2.  ritiene che le questioni della residenza e della cittadinanza dovrebbero restare di competenza esclusiva degli Stati membri;

3.  segnala le proprie preoccupazioni in materia di sicurezza nell'intera area Schengen e sottolinea la molteplicità dei programmi e delle procedure per il rilascio di permessi di residenza attuati negli Stati membri ha incidenza diretta sull'accesso all'intera area Schengen;

4.  chiede agli Stati membri di conservare i massimi standard in materia di controlli dei precedenti personali al fine di evitare abusi da parte di malavitosi e riciclatori di capitali;

5.  osserva che la concorrenza in atto per condizioni di investimento più allettanti può portare a un abbassamento degli standard e dei requisiti legati all'ottenimento di permessi di residenza nell'area Schengen; invita gli Stati membri ad attuare programmi per investitori tali che ne traggano vantaggio soprattutto i rispettivi cittadini e le rispettive economie;

6.  esprime la propria preoccupazione per le distorsioni riscontrate in taluni settori di attività economica in alcuni Stati membri, ad esempio nel mercato immobiliare; resta altresì preoccupato per il fatto che alcuni Stati membri sono particolarmente vulnerabili a prezzi artificialmente inflazionati degli attivi e alla concorrenza sleale sui prestiti commerciali, che mettono la popolazione locale in situazione svantaggiata e possono innescare tensioni sociali;

7.  invita gli Stati membri a un esercizio prudente e accurato delle loro competenze in materia e a tenere in conto gli eventuali effetti collaterali;

8.  invita gli Stati membri a cooperare in modo efficace tra di loro e con gli organi pertinenti dell'UE come Europol per prevenire comportamenti illegali nel contesto dei rispettivi programmi per gli investitori;

9.  invita la Commissione a valutare i diversi programmi degli Stati membri e ad analizzare i rischi potenziali di tipo finanziario, criminologico e di sicurezza legati a detti programmi;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.