PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Ucraina
4.2.2014 - (2014/2547(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Charles Tannock, Ryszard Czarnecki, Paweł Robert Kowal, Ryszard Antoni Legutko, Marek Henryk Migalski, Tomasz Piotr Poręba, Adam Bielan a nome del gruppo ECR
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0138/2014
Il Parlamento europeo,
– viste le sue risoluzioni del 23 ottobre 2013 sulla politica europea di vicinato: verso un rafforzamento del partenariato – Posizione del Parlamento europeo sulle relazioni del 2012[1], del 14 dicembre 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato[2] e del 7 aprile 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato – dimensione orientale[3],
– viste le conclusioni del Consiglio sull'Ucraina del 10 dicembre 2012,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina, in particolare la risoluzione del 12 dicembre 2013 sull'esito del vertice di Vilnius e il futuro del partenariato orientale, in particolare per quanto riguarda l'Ucraina[4],
– vista la conclusione dei negoziati tra l'Unione europea e l'Ucraina sull'accordo di associazione, compresi i negoziati relativi all'accordo di libero scambio globale, e la sigla dell'accordo stesso,
– vista la decisione del governo ucraino di sospendere il processo di preparazione alla firma dell'accordo di associazione con l'UE,
– visto il deteriorarsi della situazione in Ucraina dopo la decisione delle autorità ucraine, in occasione del vertice di Vilnius del 28 e 29 novembre 2013, di non firmare l'accordo di associazione, che ha dato luogo a imponenti manifestazioni popolari a sostegno della scelta europea dell'Ucraina presso l'Euromaidan di Kiev e in diverse altre città dell'intero paese,
– vista l'attuale situazione economica e politica dell'Ucraina,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che le dimostrazioni a Kiev, iniziate nel novembre 2013 come protesta contro la decisione del governo di non firmare l'accordo di associazione con l'UE, si sono trasformate in un movimento generalizzato contro le autorità dopo il brutale attacco ai protestanti da parte della polizia antisommossa;
B. considerando che le autorità ucraine sono responsabili della sicurezza pubblica e che invece continua ad aumentare il numero di morti e feriti;
C. considerando che secondo la procura generale almeno 234 persone sono state arrestate dall'inizio delle proteste, di cui 140 sono state sottoposte a detenzione preventiva;
D. considerando il numero crescente di persone scomparse, come evidenziato dal caso di Dmitry Bulatov, dirigente autorevole del movimento Automaidan, che dopo la sparizione il 22 gennaio 2014 è stato ritrovato coperto di ferite;
E. considerando che sono stati segnalati disordini in molte altre città dell'Ucraina, in cui i protestanti hanno assunto il controllo dei centri amministrativi locali;
F. considerando che secondo vari indizi il governo ucraino si sta accingendo a proclamare lo stato di emergenza;
G. considerando che per molte settimane sulla Euromaidan si è concentrato un numero senza precedenti di cittadini ucraini per esprimere il loro sostegno alla libertà e alla democrazia;
H. considerando che l'opposizione ucraina ha rivolto ai dirigenti e ai politici occidentali l'appello a sostenere e aiutare la loro protesta;
I. considerando che il presidente Yanukovich ha accettato le dimissioni di Mykola Azarov dalla carica di primo ministro;
J. considerando che il 31 gennaio 2014 il Presidente dell'Ucraina ha firmato la legge approvata dal parlamento ucraino (Verkhovna Rada) il 28 gennaio 2014 che abroga la legge 3879 del 16 gennaio 2014 che imponeva restrizioni in materia di libertà;
K. considerando che il parlamento ucraino ha approvato la legge sull'amnistia per i dimostranti, che l'opposizione e gli esperti hanno ribattezzato come "legge di presa di ostaggi da parte dello Stato", invece della versione di compromesso concordata in precedenza;
1. esprime piena solidarietà al popolo dell'Ucraina e condanna le violente repressioni contro dimostranti pacifici, giornalisti, attivisti di ONG, studenti e sacerdoti;
2. esprime le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime degli scontri, delle azioni repressive e dei sequestri;
3. segnala alle autorità il rischio che ogni ulteriore intensificazione della violenza può avere gravi conseguenze politiche; chiede al Consiglio, in caso di ulteriori provocazioni, di imporre sanzioni in materia di viaggio e di tipo finanziario ai membri del governo responsabili dell'aggravamento della situazione e della violazione dei diritti umani e dello Stato di diritto; evidenzia l'immediata reazione dell'ambasciata USA a Kiev, che ha revocato i visti di diversi funzionari collegati alla violenza dopo le uccisioni avvenute il 22 gennaio 2014;
4. sollecita le autorità ucraine ad avviare un dialogo con i manifestanti per evitare un'escalation delle violenze e la destabilizzazione del paese e rivolge un pressante invito a tutti i partiti politici affinché facciano in modo che si possa svolgere un dibattito parlamentare ordinato, calmo e ponderato sulla situazione economica e politica e sulle prospettive di una futura integrazione con l'UE; ribadisce che in democrazia è possibile indire nuove elezioni se rivendicate da una richiesta popolare, specialmente se è necessaria la conferma del consenso popolare su opzioni geopolitiche di grande rilevanza;
5. accoglie con favore la decisione del parlamento ucraino di abrogare le leggi repressive contro le proteste adottate il 16 gennaio 2014;
6. prende atto dei negoziati in atto tra le autorità e i dirigenti dell'opposizione e auspica che essi portino a una soluzione pacifica, democratica e politica della crisi; invita tutte le parti e proseguire le conversazioni e a rispettare la voce e gli interessi del popolo;
7. invita le autorità a liberare immediatamente tutti i detenuti politici, tra cui Yulia Tymoshenko, attivisti della società civile, giornalisti, sacerdoti e protestanti in carcere a Kiev e in altre città;
8. invita le autorità ad adottare tutte le misure necessarie per porre fine all'attuale atmosfera di intimidazione e ripristinare la responsabilità per tutti gli atti ufficiali rientrando nell'alveo dello Stato di diritto;
9. esprime pieno sostegno alle aspirazioni europee dell'Ucraina e ribadisce la propria disponibilità a firmare l'accordo di associazione e l'accordo di libero scambio globale e approfondito con l'UE quando governo e opposizione avranno trovato una soluzione politica;
10. invita le istituzioni e gli Stati membri dell'UE a impegnarsi per un'ampia apertura della società ucraina, segnatamente un rapido accordo su un regime gratuito di esenzione dal visto, il potenziamento della cooperazione in materia di ricerca, l'intensificazione degli scambi giovanili e maggiore disponibilità di borse di studio; ritiene che occorra dispiegare ulteriori sforzi per inserire del tutto l'Ucraina nel mercato energetico interno dell'UE;
11. evidenzia gli appelli rivolti dall'opposizione ai dirigenti e ai responsabili politici dell'UE a sostenere le aspirazioni del popolo ucraino con tutti gli strumenti disponibili, tra cui pressioni diplomatiche sulle autorità, misure mirate contro funzionari governativi responsabili di violazioni dei diritti umani, analisi del ruolo svolto da alcuni dei maggiori oligarchi con finanziamenti al partito di governo, nonché visite personali alla Euromaidan al fine di esprimere solidarietà ai manifestanti e inviare un segnale politico forte alle autorità;
12. conferma le proprie preoccupazioni per le ingerenze della Russia negli affari interni dell'Ucraina e chiede alla Russia di astenersi dall'esercitare pressioni sulle autorità affinché operino contro la volontà del popolo ucraino;
13. sottolinea la necessità che l'UE favorisca l'intervento di istituzioni finanziarie internazionali, come il Fondo monetario internazionale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, nell'ottica di offrire assistenza finanziaria per aiutare l'Ucraina ad attuare le riforme legate alla firma dell'accordo di associazione;
14. appoggia l'ulteriore coinvolgimento della società civile nei processi nazionali di riforma; incoraggia una maggiore cooperazione interparlamentare con l'Assemblea parlamentare Euronest; si compiace della partecipazione della Conferenza degli enti locali e regionali del partenariato orientale;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, agli Stati membri, al Presidente dell'Ucraina, ai governi e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale e della Federazione russa, all'Assemblea parlamentare Euronest e alle assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2013)0446.
- [2] Testi approvati, P7_TA(2011)0576.
- [3] GU C 296 E del 2.10.2012, pag. 105.
- [4] Testi approvati, P7_TA(2013)0595.