PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Ucraina
25.2.2014 - (2014/2595(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
Guy Verhofstadt, Johannes Cornelis van Baalen, Marielle de Sarnez, Ramon Tremosa i Balcells, Louis Michel, Marietje Schaake, Phil Bennion, Jelko Kacin, Sarah Ludford, Izaskun Bilbao Barandica, Norica Nicolai, Catherine Bearder, Hannu Takkula, Ivo Vajgl, Eduard-Raul Hellvig, Jan Mulder, Cecilia Wikström, Gerben-Jan Gerbrandy, Graham Watson, Nathalie Griesbeck, Philippe De Backer, Frédérique Ries, Alexander Graf Lambsdorff, Nils Torvalds, Sonia Alfano, Liam Aylward, Robert Rochefort, Pat the Cope Gallagher, Rebecca Taylor, Justina Vitkauskaite Bernard a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0219/2014
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla politica europea di vicinato, sul partenariato orientale (PO) e sull'Ucraina, con particolare riferimento alla risoluzione del 6 febbraio 2014 sulla situazione in Ucraina[1],
– viste le the conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio "Affari esteri" sull'Ucraina, tenutasi il 20 febbraio 2014,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, a seguito della decisione del governo ucraino di sospendere la firma dell'accordo di associazione, centinaia di migliaia di persone sono scese spontaneamente in piazza in tutto il paese per manifestare a favore dell'integrazione europea; che a Kiev i manifestanti hanno occupato pacificamente piazza dell'Indipendenza, chiedendo un forte cambiamento politico, con l'intenzione di spingere il governo a rivedere la sua decisione;
B. considerando che, sotto la presidenza di Janukovič, le autorità hanno chiaramente superato il limite autorizzando le forze di sicurezza a utilizzare munizioni vere contro i manifestanti e schierando cecchini sui tetti degli edifici situati in piazza Maidan e nei suoi paraggi, piazza che dalla fine di novembre scorso è stata l'epicentro di una protesta antigovernativa e filoeuropea; che taluni manifestanti e presenti sono stati uccisi per le strade di Kiev, il che ha provocato sdegno e condanne a livello internazionale;
C. considerando che, nel frattempo, tre ministri degli Esteri dell'UE si sono recati a Kiev nel tentativo di mediare una soluzione di compromesso tra il presidente Janukovič e l'opposizione; che sono riusciti a negoziare un accordo su una tabella di marcia per un'uscita dalla crisi all'insegna della pace e della democrazia; che l'inviato speciale russo ha altresì facilitato l'accordo, senza tuttavia cofirmarlo;
1. esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, condanna fermamente ogni atto di violenza e invita tutti i cittadini ucraini, unitamente ai leader politici e civili, ad agire con la massima responsabilità nel momento storico attualmente attraversato dall'Ucraina;
2. condanna fermamente l'azione brutale e sproporzionata delle forze antisommossa che ha comportato la drammatica recrudescenza della violenza;
3. plaude al ruolo responsabile svolto dalla Verkhovna Rada nell'assumere le sue piene funzioni costituzionali e nel colmare il vuoto politico e istituzionale venutosi a creare a seguito delle dimissioni del governo e della destituzione del presidente; prende atto delle misure adottate finora dal parlamento per quanto riguarda, in particolare, il ritorno alla Costituzione del 2004, la decisione di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio 2014, la decisione di ritirare le forze di polizia e di sicurezza nonché la liberazione dal carcere dell'ex primo ministro Julija Tymošenko;
4. elogia il popolo ucraino per il rapido cambio di potere e per la resistenza civile dimostrata negli ultimi mesi, e sottolinea che questa protesta civile e popolare rappresenta un esempio da seguire e fungerà da spartiacque nella storia dell'Ucraina; sottolinea che tale vittoria democratica e civile non deve essere deturpata da un eventuale spirito di vendetta ovvero da atti punitivi a danno degli avversari, oppure da lotte politiche interne; ritiene che coloro che hanno commesso crimini contro i cittadini ucraini e che hanno abusato del potere dello Stato debbano essere sottoposti a processi indipendenti;
5. chiede l'istituzione di una commissione indipendente per indagare, in stretta collaborazione con il panel consultivo internazionale del Consiglio d'Europa, in merito alle violazioni dei diritti umani che hanno avuto luogo da quando sono iniziate le manifestazioni;
6. esprime il suo convinto sostegno, la sua comprensione e la sua solidarietà nei confronti di tutte le persone che negli ultimi tre mesi sono scese pacificamente in piazza a Kiev e in tutta l'Ucraina per sostenere i valori fondamentali europei, la responsabilità democratica, il rispetto dei diritti umani, lo Stato di diritto e il diritto di protestare; sottolinea che la democrazia non è la supremazia della maggioranza, bensì una forma di governo basata su freni e contrappesi;
7. esorta la Commissione a trovare il modo per fornire assistenza medica e sostegno a tutte le vittime di episodi di violenza durante le manifestazioni, in collaborazione con il Comitato internazionale della Croce Rossa;
8. accoglie con favore le conclusioni del Consiglio straordinario "Affari esteri" del 20 febbraio e, in particolare, la decisione di introdurre sanzioni mirate, tra cui il congelamento dei beni e il divieto di visto per i responsabili delle violazioni dei diritti umani, nonché di sospendere le licenze di esportazione per le attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna; prende atto dell'enorme impatto che tali sanzioni hanno avuto sull'opinione pubblica ucraina ed è del parere che simili misure avrebbero potuto essere adottate prima;
9. ritiene che, nel quadro della politica dell'Unione europea nei confronti dell'Ucraina, durante questo periodo di transizione sia opportuno mantenere sanzioni mirate, flessibili e individuali nonché misure restrittive e che queste debbano essere integrate da seri sforzi da parte degli Stati membri nella lotta al riciclaggio di denaro e all'occultamento di beni;
10. chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i manifestanti e prigionieri politici detenuti illegalmente, il ritiro di tutte le accuse a loro carico, nonché la loro riabilitazione politica;
11. auspica che la maggioranza costituzionale formatasi negli ultimi giorni in seno alla Verkhovna Rada possa fungere da base per l'avvio di un dialogo nazionale che coinvolga tutte le componenti democratiche della società ucraina, nell'ottica di ottenere un'autentica riconciliazione tra le parti, di tenere un dibattito approfondito sul futuro della nazione ucraina e di preservare l'unità del paese; invita il parlamento e il nuovo governo dell'Ucraina a tutelare i diritti delle minoranze nel paese nonché l'uso delle lingue minoritarie;
12. sottolinea che la proposta di firmare l'accordo di associazione è ancora valida e che l'Unione europea è pronta a farlo non appena sarà risolta l'attuale crisi politica e a condizione che i parametri di riferimento definiti dal Consiglio "Affari esteri" del dicembre 2012 siano soddisfatti; pone in evidenza che la firma e l'attuazione dell'accordo di associazione servirà da solida base per la cooperazione dell'Ucraina con l'Unione europea e favorirà le riforme politiche ed economiche nazionali;
13. si aspetta che il Consiglio e la Commissione mantengano le promesse e continuino ad aiutare l'Ucraina a superare questa profonda crisi politica ed economica, in particolare per quanto riguarda il possibile fabbisogno finanziario urgente dovuto, tra l'altro, alla decisione della Federazione russa di sospendere la seconda tranche degli acquisiti di titoli ucraini;
14. si attende che il Consiglio e la Commissione, insieme al FMI, alla Banca mondiale, alla BERS e alla BEI, presentino quanto prima un pacchetto di sostegno finanziario concreto a lungo termine che aiuti l'Ucraina a far fronte al peggioramento della situazione economica e sociale e fornisca assistenza economica per avviare le necessarie riforme profonde e globali dell'economia ucraina; chiede pertanto che sia organizzata senza indugio una conferenza dei donatori;
15. riconosce che la diffusa corruzione continua a ostacolare il potenziale di sviluppo dell'Ucraina e compromette la fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni; esorta pertanto il nuovo governo a fare della lotta alla corruzione una priorità assoluta del proprio programma;
16. ritiene che la rapida messa a punto di un accordo di esenzione dal visto tra l'Unione europea e l'Ucraina rappresenti il miglior modo per rispondere agli appelli dei membri della società civile e degli studenti ucraini che, negli ultimi giorni, hanno manifestato nelle piazze del paese a favore della scelta europea dell'Ucraina; sottolinea che tale accordo intensificherà e agevolerà gli scambi e i contatti interpersonali tra le società civili, rafforzando in tal modo la comprensione reciproca e fornendo all'opinione pubblica ucraina l'opportunità di familiarizzare con le norme e le migliori pratiche europee in tutti i settori; chiede, nel frattempo, l'introduzione immediata di procedure di concessione del visto provvisorie, molto semplici e gratuite;
17. sottolinea che le disposizioni relative all'accordo di libero scambio globale e approfondito non rappresentano sfide commerciali di alcun tipo per la Federazione russa e che l'accordo di associazione non interferisce con i legami storici dell'Ucraina con il suo vicino orientale; fa presente che la stabilità politica, la prevedibilità e la prosperità economica continuano a costituire un obiettivo comune;
18. sottolinea che il contributo costruttivo e legittimo della Russia è indispensabile per conseguire una soluzione politica duratura in Ucraina; si oppone tuttavia all'idea di una nuova divisione dell'Europa sulla base di aree di influenza;
19. invita Mosca ad adottare un atteggiamento costruttivo e a porre fine alle misure di ritorsione e alle indebite pressioni volte a minare il diritto sovrano dei suoi vicini di determinare liberamente il proprio futuro, in modo da creare condizioni atte a consentire all'Ucraina di beneficiare di rapporti bilaterali sia con l'UE che con la Russia; esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri a rivolgersi alla Russia con voce unanime a sostegno delle aspirazioni europee dei paesi del partenariato orientale che scelgono liberamente di approfondire le loro relazioni con l'Unione; invita l'Unione, in questo contesto, ad agire a sostegno dell'Ucraina o di qualsiasi altro paese del partenariato orientale in seno all'Organizzazione mondiale del commercio o a qualsiasi altra organizzazione internazionale in caso di controversie con la Federazione russa;
20. invita inoltre la Commissione a cooperare con le autorità ucraine al fine di trovare il modo di controbilanciare gli effetti delle misure di ritorsione adottate da Mosca per bloccare la firma dell'accordo di associazione;
21. invita la Commissione, il Consiglio d'Europa e l'OSCE/ODIHR a fornire un sostegno rafforzato nella fase pre-elettorale e a organizzare una cospicua missione di monitoraggio elettorale di lungo termine affinché le elezioni presidenziali in programma per il 25 maggio 2014 possano svolgersi secondo gli standard più elevati e produrre un risultato pienamente legittimo;
22. rileva che la strategia di comunicazione dell'Unione europea nei paesi partner è ancora poco efficace; esorta la Commissione, in questo contesto, a intensificare gli sforzi per spiegare i potenziali benefici e vantaggi dell'accordo di associazione alle fasce dell'opinione pubblica pertinenti;
23. esprime il proprio sostegno per l'iniziativa non partitica della società civile di istituire una "piattaforma di Maidan" volta a sviluppare una strategia che consenta di superare la corruzione endemica in Ucraina;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri, al Presidente, al governo e al Parlamento dell'Ucraina, al Consiglio d'Europa e al Presidente, al governo e al Parlamento della Federazione russa.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2014)0098.