Proposta di risoluzione - B7-0267/2014Proposta di risoluzione
B7-0267/2014

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia

11.3.2014 - (2014/2627(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Guy Verhofstadt, Johannes Cornelis van Baalen, Marielle de Sarnez, Louis Michel, Marietje Schaake, Graham Watson, Leonidas Donskis, Ivo Vajgl, Sarah Ludford, Gerben-Jan Gerbrandy, Jan Mulder, Robert Rochefort, Olle Schmidt, Nathalie Griesbeck a nome del gruppo ALDE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0263/2014

Procedura : 2014/2627(RSP)
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B7-0267/2014

B7‑0267/2014

Risoluzione del Parlamento europeo sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia

(2014/2627(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       viste le sue risoluzioni sull'Ucraina, in particolare quelle del 6 febbraio 2014[1] e del 27 febbraio 2014[2],

–       vista la Carta delle Nazioni Unite, l'Atto finale di Helsinki dell'OSCE e gli obblighi dei membri del Consiglio d'Europa,

–       visto il Memorandum di Budapest del 1994 e il trattato di separazione del 1997,

–       vista la costituzione dell’Ucraina, e in particolare le disposizioni concernenti la Repubblica autonoma di Crimea,

–        vista la dichiarazione dei leader dei paesi del G7 del 3 marzo 2014,

–       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 e quelle del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo 2014,

–       viste le the conclusioni delle riunioni straordinarie del Consiglio "Affari esteri", tenutesi il 20 febbraio 2014 e il 3 marzo 2014,

–       vista la decisione della Duma di Stato e del Consiglio della Federazione russi di autorizzare il Presidente Putin ad avvalersi delle forze armate russe in Ucraina,

–       visti i piani relativi all’organizzazione di un referendum in Crimea, il 16 marzo 2014, su un’eventuale secessione dall'Ucraina e adesione alla Federazione russa,

–       viste le modifiche legislative in discussione presso la Duma di Stato e il Consiglio della Federazione russi per semplificare una procedura che consenta a nuove entità di aderire alla Federazione russa,

–       visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che l'aggressione militare russa in Crimea è contro il diritto internazionale e viola gli obblighi della Russia come paese firmatario del Memorandum di Budapest;

B.     considerando che gli argomenti presentati dalla leadership russa a sostegno di questa aggressione sono assolutamente ingiustificati e senza alcun contatto con la realtà sul territorio;

C.     considerando che le truppe e le forze armate russe, a prescindere dal fatto che indossino o meno uniformi militari identificabili, dovrebbero rientrare alle loro basi e la presenza militare russa in Crimea dovrebbe essere ridotta secondo le disposizioni del trattato di separazione;

D.     considerando che, per essere legittimo, qualsiasi referendum in Crimea su una maggiore autonomia o sulla secessione deve essere in linea con la costituzione e la legislazione ucraine;

E.     considerando che dovrebbe essere istituito un processo di negoziato per alleviare le tensioni e garantire una soluzione pacifica che rispetti pienamente l'integrità territoriale dell’Ucraina;

1.      condanna fermamente l'aggressione militare e l'invasione russe della Crimea, che è innegabilmente una parte dell’Ucraina ed è riconosciuta come tale dalla Federazione russa e dalla comunità internazionale;

2.      condanna anche i piani per tenere un referendum e una votazione presso il parlamento di Crimea per giungere alla secessione dall'Ucraina e aderire alla Federazione russa; sottolinea che questa decisione viola la costituzione e la legislazione ucraine e non può essere considerata legittima o democratica e chiede la revoca della decisione di indire un referendum;

3.      considera la Russia e la leadership russa responsabili della situazione di pericolo che la loro azione sconsiderata ha creato; sottolinea che questa situazione viola in modo flagrante il diritto internazionale, è contraria al Memorandum di Budapest del 1994, di cui la Federazione russa è firmataria, e rappresenta, inoltre, una pericolosa escalation e il rischio di un ritorno ad una divisione dell'Europa analoga a quella della guerra fredda;

4.      deplora il fatto che la Russia abbia scelto l'azione militare e sottolinea che l'obiettivo dichiarato di proteggere la popolazione di lingua russa in Crimea è del tutto infondato, poiché, dalla caduta del regime di Yanukovich, tale popolazione non corre alcun rischio;

5.      esprime piena solidarietà al popolo e al governo ucraini e ribadisce la proprio opinione secondo la quale il nuovo governo è pienamente legale e legittimo e la Verkhovna Rada ha agito in piena continuità costituzionale e giuridica dalla rimozione del presidente Yanukovich; sottolinea che il nuovo governo merita pieno sostegno nei suoi sforzi volti ad unire e stabilizzare il Paese e ad affrontare la crisi economica e finanziaria causata dal regime precedente;

6.      si compiace del fatto che il presidente in carica dell'Ucraina non abbia firmato per trasformare in legge le nuove disposizioni linguistiche, salvaguardando così la posizione del russo come lingua ufficiale del paese; sottolinea che l'Ucraina deve tutelare pienamente i diritti di tutte le comunità e minoranze nel paese;

7.      esprime la propria preoccupazione per il fatto che la precaria situazione dei tatari di Crimea, che rappresentano circa il 12% della popolazione della Crimea, abbia ricevuto un’attenzione internazionale solo marginale; invita l'UE e il nuovo governo ucraino a dare attivamente seguito alla richiesta presentata dall’alto rappresentante/vicepresidente il 3 marzo 2014 di garantire un adeguato livello di tutela delle minoranze nazionali in Ucraina;

8.      sottolinea, in particolare, che la decisione di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio 2014 merita pieno sostegno, in quanto tali elezioni permetteranno ai cittadini ucraini di conferire legittimità democratica alla guida del loro paese; ritiene che tutte le parti, compresa la Federazione russa, dovrebbero quindi essere favorevoli;

 

9.      accoglie con favore l'iniziativa adottata di istituire un gruppo di contatto, sotto l'egida dell'OSCE, ma deplora il fatto che gruppi armati non identificati abbiano ostacolato l'entrata in Crimea della missione di osservatori dell'OSCE il 6 marzo 2014; invita le autorità russe e della Crimea a collaborare con la missione di osservatori dell'OSCE e a concedere suoi membri un accesso totale e sicuro alla regione;

10.    deplora il fatto che l’inviato speciale in Crimea del Segretario generale dell’ONU sia stato costretto a ridurre la durata della propria missione a causa della violente minacce nei suoi confronti;

11.    approva la ferma condanna dell'aggressione russa contro l'Ucraina espressa dal Consiglio europeo straordinario del 6 marzo 2014;

12.    appoggia le decisioni di sospendere i colloqui bilaterali con la Federazione russa in materia di visti, i negoziati su un nuovo accordo e la preparazione del vertice del G8; condivide pienamente l'appello del Consiglio europeo a favore di un rapido avvio dei negoziati e ogni eventuale decisione adottata dall'UE in materia di divieti di viaggio, congelamento dei beni e annullamento del vertice UE-Russia, in caso di assenza di progressi;

13.    sottolinea che la cooperazione parlamentare istituita tra il Parlamento europeo e la Duma di Stato e il Consiglio della Federazione russi non può continuare nelle attuali circostanze, che tutte le riunioni dovrebbero essere cancellate e che le riunioni dovrebbero riprendere solo una volta che la crisi sia stata risolta;

14.    deplora tuttavia il fatto che il Consiglio europeo abbia subordinato le sanzioni economiche ad un ulteriore inasprimento della situazione da parte della Russia e sottolinea che i profondi legami economici e commerciali esistenti tra l'UE e la Russia avrebbero permesso di introdurre gradualmente sanzioni economiche mirate; invita il Consiglio europeo a proseguire i preparativi per le sanzioni di cui sopra e ad elaborare piani per restrizioni economiche mirate, in stretto coordinamento con gli Stati Uniti;

15.    sottolinea l'urgente necessità di compiere ulteriori progressi verso il conseguimento di una politica energetica comune con un mercato interno solido e un approvvigionamento energetico diversificato, rendendo l'UE meno dipendente dal petrolio e dal gas russi;

16.    accoglie con favore il pacchetto di assistenza globale presentato dalla Commissione e il lavoro del FMI per quanto riguarda il ripristino della stabilità macroeconomica; ribadisce l'impegno dell'UE a sostenere l'Ucraina nelle necessarie riforme strutturali;

17.    accoglie con favore la decisione di firmare i capitoli politici dell'accordo di associazione e di adottare misure unilaterali che consentano all'Ucraina di beneficiare delle disposizioni dell'accordo di libero scambio globale e approfondito;

18.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al presidente in carica, al governo e al parlamento dell'Ucraina, al Consiglio d'Europa e al presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa.