Proposta di risoluzione - B8-0285/2014Proposta di risoluzione
B8-0285/2014

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul 25° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia

24.11.2014 - (2014/2919(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Anna Maria Corazza Bildt, Roberta Metsola, Monika Hohlmeier, Tadeusz Zwiefka, Cristian Dan Preda, Kinga Gál, Monica Macovei, Mariya Gabriel, Traian Ungureanu, Barbara Matera, Emil Radev, Elissavet Vozemberg, Michał Boni, Rosa Estaràs Ferragut, Carlos Coelho, Frank Engel, Antonio López-Istúriz White, Therese Comodini Cachia, Milan Zver, Heinz K. Becker, Jeroen Lenaers, Barbara Kudrycka, Csaba Sógor, Pál Csáky, Peter Jahr, Michaela Šojdrová, Lara Comi, Tomáš Zdechovský, Stanislav Polčák, Jiří Pospíšil a nome del gruppo PPE
Birgit Sippel, Caterina Chinnici, Anna Hedh, Tanja Fajon, Sylvie Guillaume, Elena Valenciano Martínez-Orozco, Agnes Jongerius, Monika Flašíková Beňová, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Kashetu Kyenge, Péter Niedermüller, Josef Weidenholzer, Hugues Bayet, Miriam Dalli, Sergio Gutiérrez Prieto, Miltiadis Kyrkos, Kati Piri, Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy, Vilija Blinkevičiūtė, Pier Antonio Panzeri, Liisa Jaakonsaari, Marlene Mizzi, Nicola Caputo a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Mark Demesmaeker, Timothy Kirkhope, Jussi Halla‑aho, Helga Stevens, Ruža Tomašić, Jana Žitňanská a nome del gruppo ECR
Nathalie Griesbeck, Gérard Deprez, Dita Charanzová, Marielle de Sarnez, Catherine Bearder, Petr Ježek, Javier Nart, Juan Carlos Girauta Vidal, Filiz Hyusmenova, Frédérique Ries a nome del gruppo ALDE
Martina Anderson, Cornelia Ernst, Malin Björk, Marie-Christine Vergiat, Marina Albiol Guzmán, Kostas Chrysogonos, Dennis de Jong, Barbara Spinelli, Gabriele Zimmer, Dimitrios Papadimoulis, Lynn Boylan, Matt Carthy, Javier Couso Permuy, Fabio De Masi, Pablo Echenique, Luke Ming Flanagan, Eleonora Forenza, Emmanouil Glezos, Takis Hadjigeorgiou, Pablo Iglesias, Josu Juaristi Abaunz, Kateřina Konečná, Kostadinka Kuneva, Merja Kyllönen, Patrick Le Hyaric, Paloma López Bermejo, Sabine Lösing, Curzio Maltese, Marisa Matias, Martina Michels, Liadh Ní Riada, Younous Omarjee, Miloslav Ransdorf, Sofia Sakorafa, Lola Sánchez Caldentey, Lidia Senra Rodríguez, Neoklis Sylikiotis, Ángela Vallina a nome del gruppo GUE/NGL
Jean Lambert, Judith Sargentini, Bodil Ceballos a nome del gruppo Verts/ALE
Laura Ferrara, Rolandas Paksas, Valentinas Mazuronis a nome del gruppo EFDD


Procedura : 2014/2919(RSP)
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B8-0285/2014
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B8‑0285/2014

Risoluzione del Parlamento europeo sul 25° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia

(2014/2919(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia adottata a New York il 20 novembre 1989,

–       vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata a New York il 13 dicembre 2006,

–       visto l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea,

–       visto l'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–       visti il programma di Stoccolma adottato nel 2009 e il relativo piano d'azione per il periodo 2010-2014,

–       vista l'Osservazione generale n. 14 (2013) del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia relativa al diritto del minore a che il suo interesse superiore sia considerato preminente,

–       vista l'agenda dell'UE per i diritti dell'infanzia, adottata nel febbraio 2011,

–       visto il consenso europeo in materia di sviluppo,

–       visti la dichiarazione e il piano d'azione adottati al forum ad alto livello sull'efficacia degli aiuti svoltosi a Busan dal 29 novembre al 1° dicembre 2011,

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Riservare ai minori un posto speciale nella politica esterna dell'UE" (COM(2088)0055),

–       visti gli orientamenti dell'UE in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino,

 

–       visti gli orientamenti dell'UE sui bambini e i conflitti armati,

–       visto il piano d'azione delle Nazioni Unite dal titolo "Un mondo a misura di bambino",

–       visti il quadro strategico e il piano di azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia,

–       vista la direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta degli esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI del Consiglio[1],

–       vista la direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, e che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio[2],

–       vista la strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016), in particolare le disposizioni relative al finanziamento dell'elaborazione di linee guida riguardanti i sistemi di tutela dei minori e lo scambio di migliori prassi,

–       vista la raccomandazione della Commissione, del 20 febbraio 2013, intitolata "Investire nell'infanzia: spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale" (COM(2013)0778),

–       vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 sulla situazione dei minori non accompagnati nell'UE[3],

–       viste la Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW), adottata nel 1979, e la Piattaforma di azione di Pechino,

–       viste le sue risoluzioni del 25 febbraio 2014 recante raccomandazioni alla Commissione sulla lotta alla violenza contro le donne[4] e del 6 febbraio 2014 sulla comunicazione della Commissione dal titolo: "Verso l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili"[5],

–       viste le conclusioni del Consiglio del 5 giugno 2014 dal titolo "Prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze, compresa la mutilazione genitale femminile",

–       viste le conclusioni del Consiglio del 19 maggio 2014 relative a un approccio alla cooperazione allo sviluppo basato sui diritti che includa tutti i diritti umani,

–       visto l'articolo 7 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea che ribadisce che "l'Unione assicura la coerenza tra le sue varie politiche e azioni, tenendo conto dell'insieme dei suoi obiettivi",

–       vista la comunicazione della Commissione del 2 giugno 2014 dal titolo "Un'esistenza dignitosa per tutti: dalla visione all'azione collettiva" (COM(2014)0335),

–       viste la comunicazione della Commissione del 12 aprile 2005 dal titolo "Coerenza delle politiche per lo sviluppo" (COM(2005)0134) e le conclusioni della 3166ª sessione del Consiglio "Affari esteri", del 14 maggio 2012, dal titolo "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'Unione europea: un programma di cambiamento",

–       visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e i relativi protocolli opzionali costituiscono un criterio guida nella promozione e nella tutela dei diritti dei minori e contengono un corpus organico di norme giuridiche internazionali per la protezione e il benessere dei minori;

B.     considerando che tutti gli Stati membri dell'UE hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e hanno il chiaro obbligo giuridico di promuovere, proteggere e realizzare i diritti di tutti i minori nelle loro giurisdizioni;

C.     considerando che la promozione dei diritti dell'infanzia costituisce un obiettivo esplicito delle politiche dell'UE e che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea impone che l'interesse superiore del minore sia considerato preminente in tutte le azioni dell'UE;

D.     considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e la Carta dei diritti fondamentali dell'UE rispettano il diritto dei minori di essere ascoltati e di veder prese in considerazione le loro opinioni sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità;

E.     considerando che i diritti del minore, cioè il principio dell'interesse superiore del minore, il suo diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, il principio di non discriminazione e il rispetto del diritto del minore di esprimere un'opinione, riguardano tutte le politiche dell'UE;

F.     considerando che dall'adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia 25 anni fa sono stati compiuti progressi, ma che i diritti dei minori continuano a essere violati in molte parti del mondo, anche negli Stati membri dell'UE, a causa di violenze, abusi, sfruttamento, povertà, esclusione sociale e discriminazioni in base alla religione, la disabilità, il genere, l'identità sessuale, l'età, l'origine etnica e lo status di migrante o in materia di soggiorno;

G.     considerando che nel 2012 sono morti, per lo più per cause evitabili, circa 6,6 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni e in tal modo è stato loro negato il diritto fondamentale alla sopravvivenza e allo sviluppo; che 168 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 17 svolgono lavoro minorile, il che compromette il loro diritto di essere protetti dallo sfruttamento economico e viola il loro diritto di imparare e giocare; che l'11% delle bambine si sposano prima di compiere 15 anni e ciò pregiudica i loro diritti alla sanità, all'istruzione e alla protezione; che nell'Africa sub-sahariana 1 bambino su 10 muore prima di compiere cinque anni;

H.     considerando che l'istruzione, più precisamente la scolarizzazione elementare gratuita per tutti i bambini, è un diritto fondamentale che i governi si sono impegnati a rispettare con la Convenzione delle Nazioni Unite del 1989 sui diritti dell'infanzia; che l'obiettivo per il 2015 è di garantire che tutti i bambini e le bambine completino un corso completo di istruzione elementare; che nonostante alcuni progressi nei paesi in via di sviluppo, tale obiettivo è ben lungi dall'essere raggiunto;

I.      considerando che le crisi umanitarie continuano ad avere effetti devastanti sui minori e che nel 2014 la vita di oltre 59 milioni di bambini ha subito l'impatto diretto di crisi prevalentemente legate a conflitti; considerando che si stima che al mondo vi siano oggi 250 000 bambini soldato, il 40% dei quali sono bambine;

J.      considerando che solo nel 2012 quasi 95 000 bambini e adolescenti di età inferiore a 20 anni sono stati vittime di omicidio, quasi 1 miliardo di bambini di età compresa tra i 2 e i 14 anni è stato oggetto di punizioni corporali, un adolescente su tre di età compresa tra i 13 e i 15 anni ha subito atti di bullismo e circa 70 milioni di ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni sono state vittima di varie forme di violenza fisica e che 120 milioni di ragazze sono state vittima di rapporti sessuali forzati o altri atti sessuali forzati nel corso della vita;

K.     considerando che i minori costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo e che nell'UE vivono circa 100 milioni di bambini;

L.     considerando che secondo l'ultima relazione del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) sulla povertà infantile nei paesi ricchi, dal 2008 2,6 milioni di bambini sono scesi al di sotto della soglia della povertà nei paesi più ricchi portando il numero di bambini che vive in condizioni di povertà nel mondo sviluppato a un dato stimato a 76,5 milioni; che secondo il medesimo studio, 7,5 milioni di giovani nell'UE erano classificati come NEET (disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione) nel 2013;

M.    considerando che la violenza contro i minori assume forme diverse, comprese le violenze di carattere psicologico, fisico, sessuale, emotivo e verbale, l'incuria e la privazione, e si verifica in una moltitudine di contesti, tra cui a casa, a scuola, nei sistemi di assistenza sanitaria e nella giustizia, sul luogo di lavoro, nelle comunità e online;

N.     considerando che l'Agenda dell'UE per i diritti dei minori delinea un quadro d'azione chiaro per l'Unione europea e che la sua attuazione ha comportato progressi significativi in una serie di settori d'intervento e legislativi cruciali, tra cui la creazione di numeri di emergenza da utilizzare per denunciare casi di minori scomparsi, la promozione di una giustizia a misura di minore, il miglioramento della raccolta dei dati e l'integrazione dei diritti dei minori nell'azione esterna;

O.     considerando che ciascun minore è innanzitutto un bambino i cui diritti devono essere rispettati senza alcuna discriminazione, indipendentemente dall'origine etnica, dalla nazionalità o ancora dallo status sociale e dallo status di migrante o di residente del minore o dei suoi genitori;

P.     considerando che le ragazze e i ragazzi hanno aspettative e sperimentano forme di socializzazione simili ma anche diverse e che la discriminazione subita dalle ragazze e dai ragazzi differisce a seconda dell'età;

Q.     considerando che, sebbene siano stati compiuti notevoli progressi, in particolare nel settore della tratta di esseri umani, dello sfruttamento sessuale e dei diritti delle vittime, come pure in relazione ai minori non accompagnati richiedenti asilo, è necessario fare molto di più per garantire il pieno rispetto dei diritti dei minori migranti nell'intera Unione europea; considerando altresì che molti minori non accompagnati scompaiono o fuggono dopo il primo arrivo nell'Unione europea e sono particolarmente vulnerabili agli abusi;

R.     considerando che, visto il suo carattere internazionale, lo sfruttamento dei minori e lo sfruttamento sessuale dei minori online (inclusa la proliferazione di materiale concernente l'utilizzo sessuale dei minori su Internet e la predazione online) continuano ad essere motivo di grande preoccupazione per le autorità di contrasto, che devono fronteggiare reati che vanno dall'estorsione sessuale e l'adescamento di minori fino all'autoproduzione di materiale di carattere pedopornografico e la sua diffusione dal vivo mediante Internet, che pongono particolari difficoltà investigative a causa delle innovazioni tecnologiche che forniscono un accesso più facile e rapido al materiale ai colpevoli dei reati, inclusi i predatori informatici;

S.     considerando che i minori sono particolarmente colpiti dalla povertà e dai tagli ai sistemi di sicurezza sociale e alle prestazioni sociali fondamentali, quali gli assegni familiari, e che dal 2007 questi tagli sono aumentati nell'Unione europea;

T.     considerando che il quadro globale per lo sviluppo post 2015 rappresenterà un'opportunità per investire nei diritti di tutti i minori, ovunque nel mondo, indipendentemente dal genere, dall'appartenenza etnica, dalla razza, dalle condizioni economiche, dalla disabilità o da qualsiasi altra condizione del minore;

1.      ritiene che i diritti dei minori siano al centro delle politiche dell'Unione europea e che il 25° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia rappresenti un'opportunità per assicurarne la piena attuazione nelle politiche e nella pratica e per adottare misure supplementari volte a garantire ovunque il rispetto dei diritti di ciascun minore, in particolare dei minori più vulnerabili;

2.      accoglie positivamente l'impegno assunto dall'Unione europea nell'ambito del programma di Stoccolma di sviluppare una strategia integrata dell'UE per promuovere e salvaguardare efficacemente i diritti dei minori nelle politiche interne ed esterne dell'Unione europea e per sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri in questo settore; invita la Commissione a presentare una strategia e un piano d'azione ambiziosi e di ampia portata sui diritti dei minori per il prossimo quinquennio, basandosi sull'Agenda dell'UE per i diritti dei minori e sviluppandola ulteriormente;

3.      si compiace dell'impegno assunto dall'Unione europea di continuare a elaborare linee guida integrate sulla protezione dei minori, al fine di ridurre la frammentazione derivante da risposte settoriali a questioni specifiche relative alla protezione dei diritti dei minori, in modo tale da garantire che tutti i minori nell'Unione europea siano efficacemente protetti da qualsiasi forma di violenza;

4.      invita la Commissione a monitorare l'attuazione della sua raccomandazione dal titolo "Investire nell'infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale" negli Stati membri e a riferire in merito, nonché a garantire l'accesso a servizi di qualità e la partecipazione dei minori; invita gli Stati membri che presentano tassi di povertà infantile superiori alla media a fissare obiettivi nazionali e a stabilire un ordine di priorità negli investimenti finalizzati a ridurre la povertà e l'esclusione sociale dei minori e dei giovani;

5.      invita l'Unione europea e i suoi Stati membri a considerare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio come la principale priorità delle loro politiche interne e nelle relazioni con i paesi terzi; sottolinea che questi obiettivi, in particolare l'eliminazione della povertà, l'accesso all'istruzione universale e l'uguaglianza di genere, saranno realizzati solamente mediante lo sviluppo di servizi pubblici accessibili a tutti;

6.      invita la Commissione e gli Stati membri a riservare un'esplicita attenzione ai minori e ai giovani nell'ambito del Semestre europeo, dell'Analisi annuale della crescita e della strategia Europa 2020 riveduta, ai fini di una migliore attuazione della raccomandazione della Commissione dal titolo "Investire nell'infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale";

7.      invita la Commissione a garantire un maggiore coordinamento all'interno dei vari servizi, al fine di includere effettivamente i diritti dei minori in tutte le proposte legislative, le politiche e le decisioni finanziarie dell'Unione europea e di monitorare il loro pieno rispetto dell'acquis dell'Unione europea in materia di minori e degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia; invita la Commissione a garantire che il mandato e le risorse a disposizione del coordinatore per i diritti dei minori rispecchino adeguatamente l'impegno dell'Unione europea a integrare in maniera sistematica ed effettiva i diritti dei minori nelle sue politiche;

8.      invita la Commissione a cogliere l'opportunità offerta dall'esame intermedio del quadro finanziario pluriennale per garantire che i fondi dell'Unione europea vadano a beneficio dei minori più vulnerabili e svantaggiati;

9.      invita gli Stati membri e la Commissione a considerare esplicitamente i minori come una priorità in sede di programmazione e di attuazione delle politiche regionali e di coesione, quali la Strategia europea sulla disabilità, il Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom e la politica dell'Unione europea in materia di uguaglianza e non discriminazione; ribadisce l'importanza di proteggere e di promuovere la parità di accesso a tutti i diritti per i minori Rom;

10.    sottolinea che tutte le politiche in materia di diritti dei minori devono integrare una prospettiva di uguaglianza di genere e chiede che vengano adottate misure specifiche per rafforzare i diritti delle ragazze, inclusi i diritti all'istruzione e alla salute;

11.    invita gli Stati membri a garantire che il principio dell'interesse superiore del minore sia rispettato nell'intera legislazione, nelle decisioni adottate dai rappresentanti dei governi a tutti i livelli e in tutte le decisioni giudiziarie, e incoraggia gli Stati membri a condividere le migliori prassi, al fine di migliorare la corretta applicazione del principio all'interesse superiore del minore nell'Unione europea;

12.    invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per garantire che tutti i minori possano effettivamente avere accesso a sistemi giudiziari che tengano conto delle loro esigenze e dei loro diritti specifici, siano essi sospettati, autori di reati, vittime o parti in causa nei procedimenti;

13.    invita la Commissione a valutare l'impatto delle politiche in materia penitenziaria e dei sistemi di giustizia penale sui minori; sottolinea che la situazione dei minori che vivono in strutture di detenzione assieme ai loro genitori nell'Unione europea si ripercuote direttamente sui loro diritti; sottolinea che si stima che ogni anno nell'Unione europea 800 000 minori sono separati da un genitore detenuto in carcere, con molteplici conseguenze per i diritti dei minori;

14.    ritiene che i minori siano vulnerabili nel loro accesso ai beni e ai servizi; invita la comunità imprenditoriale e i soggetti interessati ad astenersi dall'uso di pubblicità aggressive e ingannevoli destinate ai minori, sia online che offline, segnatamente mediante l'applicazione dei codici di condotta vigenti e iniziative analoghe; è del parere che la pubblicità destinata ai minori riguardante alimenti con un elevato contenuto di grassi, sale o zucchero debba essere utilizzata in modo responsabile, tenendo conto dell'aumento dell'obesità e del diabete tra i minori;

15.    ritiene che sia necessario proteggere adeguatamente i dati personali dei minori online e informare i minori in modo accessibile e comprensibile sui rischi e le conseguenze dell'utilizzo dei loro dati personali online; sottolinea che occorre vietare la profilazione dei minori; ritiene che tutti i minori debbano godere del diritto a un ambiente sano e sicuro e del diritto al gioco;

16.    invita gli Stati membri ad attuare la direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani, visto che la maggior parte delle vittime sono giovani ragazze e ragazzi che subiscono lo sfruttamento lavorativo e sessuale e altri abusi; invita inoltre gli Stati membri e l'Unione europea a rafforzare la cooperazione di polizia e giudiziaria al fine di prevenire e perseguire tali crimini; invita gli Stati membri ad adottare provvedimenti per impedire gli spostamenti illeciti di bambini, a cooperare strettamente con i paesi terzi per far fronte al crescente problema del contrabbando e della tratta di minori e a perseguire i trafficanti applicando sanzioni appropriate;

17.    ritiene che sia necessario adottare misure per contrastare il ciberbullismo e che i minori, gli insegnanti e le organizzazioni per i giovani e i minori debbano svolgere un ruolo attivo di sensibilizzazione sul problema;

18.    invita l'Unione europea e i suoi Stati membri a investire nei servizi pubblici per i minori, incluse l'assistenza all'infanzia, l'istruzione e la salute;

19.    chiede agli Stati membri di attuare la direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, come pure di rafforzare la capacità giuridica, le competenze tecniche e le risorse finanziarie delle autorità di contrasto per intensificare la cooperazione, anche con Europol, al fine di indagare nelle reti degli autori di reati sessuali contro i minori e smantellarle con maggiore efficacia, privilegiando nel contempo i diritti e la sicurezza dei minori coinvolti;

20.    chiede che sia adottato un approccio di collaborazione efficace e che avvenga uno scambio di informazioni fra gli organi di contrasto, le autorità giudiziarie, il settore delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC), i fornitori di servizi Internet, il settore bancario e le organizzazioni non governative, tra cui quelle a favore dei giovani e dei minori, al fine di garantire i diritti e la protezione dei minori online e di considerarli, secondo la legge, persone vulnerabili; invita la Commissione a prendere l'iniziativa di chiedere a tutti gli Stati membri di adottare provvedimenti per contrastare tutte le forme di predazione e di bullismo online;

21.    ritiene che i minori non accompagnati siano particolarmente vulnerabili; invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare la risoluzione del Parlamento del 12 settembre 2013 sulla situazione dei minori non accompagnati nell'UE; invita gli Stati membri a dare piena applicazione al pacchetto relativo al regime europeo comune di asilo, al fine di migliorare la situazione dei minori non accompagnati nell'UE; chiede agli Stati membri di adottare misure per porre fine alla detenzione dei minori migranti in tutta l'Unione; plaude alla sentenza della Corte di giustizia nelle cause C-648/11 MA, BT, DA contro Secretary of State for the Home Department, nella quale si afferma che lo Stato membro competente per l'esame di una domanda di asilo presentata in più di uno Stato membro da un minore non accompagnato è lo Stato membro nel quale si trova tale minore dopo avervi presentato una domanda di asilo; ricorda che un minore non accompagnato è innanzitutto un bambino potenzialmente in pericolo e che è la tutela dei minori, piuttosto che le politiche di immigrazione, a dover costituire il principio guida per gli Stati membri e per l'UE in tema di minori non accompagnati, rispettando così il principio fondamentale dell'interesse superiore del minore;

22.    invita tutti gli Stati membri ad attuare le norme enunciate nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia per i minori privati delle cure genitoriali, nonché negli orientamenti delle Nazioni Unite per l'assistenza alternativa a minori; chiede alla Commissione di usare i Fondi strutturali dell'UE per sostenere il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi locali; invita la Commissione, visto il notevole numero di casi in cui le autorità pubbliche sono state accusate, in taluni Stati membri, di procedere ad adozioni forzate senza il consenso dei genitori, a proporre misure specifiche volte a garantire che le pratiche di adozione seguite negli Stati membri siano nell'interesse superiore del minore;

23.    invita tutti gli Stati membri ad agevolare il ricongiungimento familiare in uno spirito positivo e con umanità e diligenza, in linea con l'articolo 10 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;

24.    sottolinea la necessità di un approccio più coordinato alla ricerca dei minori scomparsi nell'UE; invita gli Stati membri a intensificare la cooperazione di polizia e giudiziaria nei casi transfrontalieri che riguardano la scomparsa di minori e a istituire linee di assistenza telefonica per la ricerca dei minori scomparsi e per il sostegno alle vittime di violenza sui minori; chiede agli Stati membri di facilitare un'adesione agevole per il Marocco, Singapore, la Federazione russa, l'Albania, Andorra, le Seychelles, il Gabon e l'Armenia alla Convenzione dell'Aia sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori del 1980;

25.    invita la Commissione, in sede di revisione del regolamento (CE) n. 2201/2003 relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, a prendere seriamente in considerazione l'interesse superiore del minore, viste le lacune giuridiche per quanto concerne l'attuazione e l'applicazione di tale regolamento negli Stati membri in materia di diritti genitoriali e di affidamento;

26.    condanna qualsiasi forma di violenza di tipo fisico, sessuale e verbale contro i minori, i matrimoni forzati, il lavoro e la prostituzione minorili, il traffico e la tortura di minori, il delitto d'onore, la mutilazione genitale femminile, l'uso di bambini soldato e di bambini come scudi umani, la privazione, l'incuria e la malnutrizione; ritiene che la tradizione, la cultura e la religione non vadano mai addotte a pretesto per giustificare la violenza contro i minori; invita gli Stati membri a onorare i loro obblighi e a lottare contro tutte le forme di violenza sui minori, anche vietando e sanzionando ufficialmente il ricorso alle punizioni corporali per i minori; chiede agli Stati membri di intensificare la cooperazione e il dialogo con i paesi terzi, di sensibilizzare ai diritti dei minori e di promuovere il loro rispetto ovunque nel mondo;

27.    condanna il ricorso ai minori per scopi o attività militari e terroristiche; ricorda l'importanza di fornire sostegno e assistenza sotto il profilo psicologico a tutti i minori che sono stati direttamente esposti a episodi di violenza o che sono vittime di guerra; plaude all'iniziativa dell'UE "Bambini della pace" e sottolinea l'importanza di garantire l'accesso all'istruzione per i minori coinvolti nei conflitti; invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) a sostenere la campagna delle Nazioni Unite "Bambini, non soldati", volta a porre fine e a prevenire, entro il 2016, il reclutamento e l'utilizzo di bambini da parte delle forze armate governative;

28.    invita il VP/AR a rendere prioritari i diritti dei minori in tutta l'azione esterna dell'UE, in modo da assicurare l'effettiva integrazione di tali diritti anche nell'ambito dei dialoghi in materia di diritti umani, negli accordi commerciali, nel processo di adesione e nella politica europea di vicinato, nonché nelle relazioni con il gruppo di Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e, in particolare, con i paesi in conflitto; invita il VP/AR a riferire a cadenza annuale al Parlamento sui risultati conseguiti per quanto concerne l'azione esterna dell'UE nell'ottica dei minori;

29.    invita la Commissione a integrare i diritti dei minori nella cooperazione allo sviluppo e negli aiuti umanitari, in modo da garantire finanziamenti adeguati e aumentare il livello di tutela dei minori colpiti da emergenze o calamità naturali o causate dall'uomo, dei minori sfollati e dei minori rifugiati; sottolinea l'importanza di stabilire un legame tra aiuto, risanamento e sviluppo, soprattutto nelle crisi prolungate, e di integrare l'innovazione e le nuove tecnologie nelle politiche e nei programmi dell'UE per una migliore promozione dei diritti dei minori nelle situazioni di sviluppo e di emergenza;

30.    si compiace del fatto che il premio Nobel per la pace 2014 sia stato attribuito congiuntamente a Kailash Satyarthi e Malala Yousafzai per il loro impegno nella difesa dei diritti dei minori, in particolare del diritto di tutti i minori all'istruzione; elogia l'approvazione espressa pubblicamente dalla Rete del premio Sacharov nei confronti delle iniziative volte a sensibilizzare alla violenza sui minori; considera tali iniziative chiare manifestazioni del ruolo importante svolto dalla società civile e dalle organizzazioni internazionali nel sostegno, nella promozione e nella tutela dei diritti sanciti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;

31.    sottolinea il ruolo importante svolto dalle parti sociali e dalle autorità locali nella promozione dei diritti dei minori e invita il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo ad adottare iniziative e a formulare pareri affinché l'impegno per la promozione dei diritti dei minori entri a pieno titolo in tutte le politiche dell'UE;

32.    invita le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le autorità locali, le parti sociali e la società civile a unire le forze e a collaborare a tutti i livelli per migliorare la situazione dei minori nell'UE e nel resto del mondo; è favorevole e plaude al manifesto dei diritti dei minori stilato congiuntamente dall'Unicef e da 14 organizzazioni per i diritti dei minori e incoraggia i deputati al Parlamento europeo e i membri di parlamenti nazionali che non l'hanno ancora firmato a procedere in tal senso, diventando così "paladini dei diritti dei minori";

33.    esprime l'intenzione di istituire all'interno del Parlamento europeo un intergruppo sui diritti e sul benessere dei minori basato sul manifesto dei diritti dei minori, quale organo permanente competente per la promozione dei diritti dei minori in tutte le politiche e le attività del Parlamento europeo, non solo nell'ambito degli affari interni ma anche di quelli esterni; sostiene, pertanto, l'iniziativa di designare "punti di contatto" per i diritti dei minori all'interno di tutte le commissioni parlamentari, in modo da garantire che i diritti dei minori siano integrati in tutte le politiche e in tutti i testi legislativi adottati;

34.    reputa importante aumentare la partecipazione dei minori alle sue attività parlamentari, in linea con le pratiche istituite dall'Unione interparlamentare e dall'Unicef; invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità locali a esplorare modalità per coinvolgere maggiormente i bambini e gli adolescenti nel processo decisionale; incoraggia l'utilizzo delle nuove tecnologie e dell'innovazione per consultare i bambini e i giovani e per una maggiore partecipazione dei minori;

35.    invita gli Stati membri a ratificare senza indugio tutti i protocolli opzionali alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;

36.    invita la Commissione e il VP/AR a esplorare modalità per consentire all'UE di aderire unilateralmente alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;

37.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e al direttore esecutivo dell'Unicef.