Proposta di risoluzione - B8-0248/2015Proposta di risoluzione
B8-0248/2015

PROGETTO DI PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'assassinio del leader di opposizione russo Boris Nemcov e sullo stato della democrazia in Russia

9.3.2015 - (2015/2592(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Merja Kyllönen, Helmut Scholz, Marie-Christine Vergiat, Patrick Le Hyaric a nome del gruppo GUE/NGL

Procedura : 2015/2592(RSP)
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B8-0248/2015

Risoluzione del Parlamento europeo sull'assassinio del leader di opposizione russo Boris Nemcov e sullo stato della democrazia in Russia

(2015/2592(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che Boris Nemcov, scienziato e statista russo nonché uno dei più importanti esponenti dell'opposizione liberale, è stato ucciso la sera del 27 gennaio 2015 a colpi d'arma da fuoco nei pressi del Cremlino; che, secondo quanto dichiarato dalle autorità russe, sembra che si sia trattato di un assassinio su commissione; che alla marcia organizzata in onore del politico dell'opposizione Boris Nemcov hanno partecipato decine di migliaia di persone;

B.     considerando che l'adozione di nuovi leggi che disciplinano la registrazione dei partiti politici, il finanziamento delle ONG, il diritto di riunione, l'estremismo, la diffamazione e le restrizioni relative a Internet dopo la crescente mobilitazione della società civile e le manifestazioni di massa nel 2011 e nel 2012 ha notevolmente contribuito al grave deterioramento del clima per quanto riguarda lo sviluppo di un'autentica società civile in Russia; che la legge sugli "agenti stranieri" continua a essere motivo di particolare preoccupazione;

C.     considerando che la situazione dell'opposizione extraparlamentare in Russia è diventata particolarmente difficile; che diversi processi e procedimenti giudiziari nel corso degli ultimi anni, comprese le cause Magnitskij, Chodorkovskij e Naval'nyj, e il fatto che non sia stato trovato e perseguito l'assassino di Anna Politkovskaja hanno sollevato dubbi circa la disponibilità della classe politica e della società russe a istituire un sistema realmente democratico nel quale vi sia posto per opinioni politiche diverse;

1.      condanna fermamente l'assassinio di Boris Nemcov ed esprime il proprio sincero cordoglio alla sua famiglia e ai suoi amici;

2.      invita le autorità russe a fare tutto il possibile per consegnare gli assassini alla giustizia; chiede che le indagini siano condotte in maniera trasparente, approfondita e risoluta;

3.      esprime viva preoccupazione per il clima di odio e intolleranza che si sta sviluppando in molte parti d'Europa, compresa la Federazione russa; chiede un impegno congiunto di tutte le forze politiche responsabili per arrestare tale pericolosa tendenza; sottolinea che la ripresa di un dialogo costruttivo tra l'UE e la Russia costituirebbe un importante contributo a tal fine;

4.      sottolinea che nessun obiettivo politico giustificherebbe l'assassinio di un essere umano sulla base di interessi politici; denuncia come politicamente irresponsabile il rinnovato appello a un "colpo di Stato con la forza in Russia" lanciato dal politico liberale Garri Kasparov immediatamente dopo l'uccisione dell'esponente dell'opposizione Boris Nemcov; invita tutte le forze politiche ad astenersi dallo strumentalizzare l'assassinio di Nemcov a fini politici;

5.      critica espressamente l'attuale campagna condotta da alcuni mezzi d'informazione e attori politici dell'UE, che utilizzano l'assassinio di Nemcov a fini politici; rammenta al riguardo l'articolo 6 della convenzione europea dei diritti dell'uomo;

6.      è profondamente preoccupato per la guerra di propaganda in atto tra la Russia e l'Ucraina, l'Unione europea e gli Stati Uniti e per le sue conseguenze sul clima che regna nelle rispettive società; invita urgentemente i governi e i parlamenti a porre fine a tale guerra di propaganda e a creare condizioni favorevoli al pluralismo dei media;

7.      deplora profondamente che le autorità russe non abbiano risposto alle critiche formulate, tanto all'interno della Federazione russa quanto a livello internazionale, in merito alla legge sugli agenti stranieri e che abbiano invece adottato emendamenti che limitano ulteriormente le possibilità per le organizzazioni non commerciali di svolgere le loro attività e che sono per loro natura discriminatorie; invita fermamente la Russia a rivedere la legislazione pertinente al fine di rispettare i propri obblighi internazionali in materia di diritti umani e libertà democratiche;

8.      esprime viva preoccupazione per il drammatico peggioramento delle condizioni della società civile in Russia; invita caldamente il governo e il parlamento russi a invertire l'attuale tendenza e ad adoperarsi per la promozione di una società civile critica;

9.      sottolinea che la Federazione russa, in quanto Stato membro del Consiglio d'Europa che ha firmato e ratificato il protocollo n. 6 della convenzione europea per i diritti dell'uomo, è soggetta al chiaro obbligo internazionale di vietare la pena di morte; è preoccupato per il dibattito avviato da deputati della Duma su una modifica della Costituzione russa che permetterebbe alle autorità della Federazione russa di revocare gli obblighi giuridici derivanti dal diritto internazionale e di reintrodurre la pena di morte per i cosiddetti reati politici;

10.    chiede di porre immediatamente fine a tutte le vessazioni di matrice politica, anche a livello giudiziario; ribadisce pertanto che tutte le organizzazioni della società civile, compresi i loro membri e i loro portavoce, che difendono i diritti umani, promuovono la parità dei diritti e non possono quindi essere considerate razziste, xenofobe o neofasciste, devono poter svolgere le loro legittime attività senza interferenze;

11.    sottolinea che le attuali politiche dell'UE contro la Russia e a favore del suo isolamento promuovono e contribuiscono a una reinterpretazione ideologica e politica dei diritti umani come terreno di scontro e sono pertanto controproducenti e dovrebbero essere abbandonate; ribadisce che la Federazione russa rimane un partner strategico per l'UE e i suoi Stati membri, specialmente per quanto riguarda la risposta al crescente numero di sfide globali ed europee e gli sforzi comuni volti a preservare la pace e la distensione a livello mondiale e a prevenire una nuova corsa agli armamenti;

12.    invita il VP/AR, la Commissione e gli Stati membri ad astenersi da ogni azione che possa ulteriormente aggravare le tensioni dell'attuale situazione politica in Russia, e a riaprire tutti i canali e le forme di colloquio esistenti per instaurare un ampio dialogo politico con la Federazione russa;

13.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa nonché al presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa.