Proposta di risoluzione - B8-0534/2015Proposta di risoluzione
B8-0534/2015

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Ungheria

3.6.2015 - (2015//2700(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Monika Hohlmeier, Esteban González Pons, Milan Zver, Jeroen Lenaers a nome del gruppo PPE

Procedura : 2015/2700(RSP)
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B8-0534/2015
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B8‑0534/2015

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Ungheria

(2015//2700(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       visti i trattati UE e in particolare gli articoli 2, 3 e 6 del trattato sull'Unione europea e l'articolo 2, paragrafo 2 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–       vista la comunicazione della Commissione, del 19 marzo 2014, intitolata "Un nuovo quadro dell'UE per rafforzare lo Stato di diritto" (COM(2014)0158),

–       visto il Protocollo n. 13 alla Convenzione europea sui diritti umani sull'abolizione della pena di morte,

–       vista la sua risoluzione del 19 maggio 2015 sulla situazione in Ungheria,

–       visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che, il 28 aprile 2015, il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha rilasciato una dichiarazione sulla necessità di un dibattito pubblico sulla pena di morte, in seguito al brutale accoltellamento e al decesso di un'impiegata in una città dell'Ungheria meridionale che ha sconvolto l'opinione pubblica del paese;

B.     considerando che, il 30 aprile 2015, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha dichiarato in un comunicato stampa che Viktor Orbán gli ha assicurato che il governo ungherese non ha alcuna intenzione di adottare misure per ripristinare la pena di morte e che rispetterà e onorerà tutti i trattati e la legislazione dell'UE;

C.     considerando che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è stata recepita integralmente dalla Costituzione ungherese;

D.     considerando che la consultazione pubblica costituisce un importante e prezioso strumento a disposizione dei governi per elaborare politiche che possono contare sull'avallo della popolazione;

E.     considerando che a maggio 2015 il governo ungherese ha lanciato una consultazione pubblica sulla migrazione, dopo aver tenuto, in passato, una serie di consultazioni analoghe in relazione ad altre problematiche;

F.     considerando che, nel 2014, l'Ungheria era al secondo posto nell'accoglienza dei profughi in Europa dopo la Svezia, e che il paese deve affrontare problemi migratori senza precedenti dal momento che, nel 2014, il numero dei rilevamenti alla frontiera tra l'Ungheria e la Serbia è stato quasi tre volte superiore a quello dell'anno precedente, il che, secondo l'analisi annuale dei rischi elaborata da Frontex per il 2014, fa della rotta dei Balcani occidentali il terzo "punto caldo" degli attraversamenti illegali in Europa;

G.     considerando che l'UE si trova ad affrontare una serie di sfide sul piano sia interno che esterno;

H.     considerando che il Consiglio, il quale rappresenta i 28 Stati membri, è uno dei due colegislatori e costituisce, di per sé, un'istituzione europea;

1.      ribadisce con forza che l'abolizione della pena di morte costituisce una pietra miliare nell'evoluzione dei diritti fondamentali in Europa e reitera nel modo più categorico che la pena capitale è in contrasto con i valori fondamentali e con il diritto dell'UE ed è pertanto considerata, all'interno dell'UE, una questione chiusa;

2.      si compiace dell'impegno assunto dal Primo ministro ungherese, Viktor Orbán, di non reintrodurre la pena capitale in Ungheria, e sottolinea la responsabilità di un primo ministro, in quanto capo di governo, di promuovere i valori dell'UE e di dare l'esempio;

3.      ritiene che tutti gli Stati membri siano tenuti a rispettare appieno il diritto dell'UE nelle loro prassi legislative e amministrative e che ogni legislazione, compreso il diritto primario di ciascuno Stato membro o paese candidato, deve rispecchiare ed essere in linea con i valori europei fondamentali, vale a dire i principi democratici, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali;

4.      ribadisce il diritto sovrano degli Stati membri di avviare consultazioni nazionali e di coinvolgere i propri cittadini in un dialogo su problematiche di grande importanza e con un impatto diretto sui medesimi; ricorda che le consultazioni dovrebbero riflettere la disponibilità dei governi di esercitare una governance responsabile volta a garantire soluzioni politiche democratiche e il rispetto dei valori fondamentali europei;

5.      ritiene, tuttavia, che il contenuto e il linguaggio di questa particolare consultazione avviata in Ungheria sull'immigrazione e il terrorismo, siano estremamente fuorvianti, di parte e non equilibrati; deplora il fatto che essa metta in causa le istituzioni dell'UE e le loro politiche, considerando che la responsabilità è degli Stati membri, e ricorda che gli Stati membri sono pienamente coinvolti nel processo legislativo dell'UE;

6.      si attende che gli Stati membri cooperino e rimangano uniti in tempi di crisi, e invita la Commissione, in quanto custode dei trattati, a sostenere gli Stati membri nello sviluppo di soluzioni per affrontare le crisi e rafforzare lo Stato di diritto;

7.      deplora la rinascita del nazionalismo estremo e dei partiti estremisti sia di sinistra che di destra, con le loro rivendicazioni politiche semplicistiche e irresponsabili, che non sono più in contatto con la realtà, ma che al contempo minano lo spettro democratico dei partiti politici; si rammarica, a tale proposito, del fatto che vi siano partiti democratici che utilizzano argomentazioni populistiche per contrastare i partiti estremisti; ritiene che i governi dell'UE dovrebbero prendere l'iniziativa di smantellare i gruppi estremisti di destra e di sinistra e confutare le loro dichiarazioni semplicistiche, che mettono in discussione il progetto europeo e minano i nostri valori europei, che sono stati e continueranno ad essere la base per la nostra pace e prosperità;

8.      ricorda che l'UE si trova di fronte a sfide internazionali complesse che richiedono una forte cooperazione attraverso le frontiere, una volontà di esercitare una solidarietà realistica e una disponibilità ad agire in modo responsabile; ritiene che l'UE potrà influenzare gli attori forti di altre parti del mondo, con i loro valori e sistemi politici diversi, soltanto se saprà mostrarsi unita nei settori più importanti;

9.      invita tutti gli Stati membri a partecipare in modo costruttivo al dibattito in corso sull'agenda europea sulla migrazione, che interessa in pari misura le politiche interne, esterne e di sviluppo che devono essere attuate nell'UE e, di conseguenza, ha un impatto sul continente africano e il Medio Oriente;

10.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Presidente della Repubblica di Ungheria.