PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla migrazione e i rifugiati in Europa
7.9.2015 - (2015/2833(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Timothy Kirkhope, Daniel Dalton, Ruža Tomašić, Angel Dzhambazki, Roberts Zīle, Kazimierz Michał Ujazdowski, Marek Jurek, Valdemar Tomaševski, Zdzisław Krasnodębski, Bernd Kölmel a nome del gruppo ECR
B8‑0833/2015
Risoluzione del Parlamento europeo sulla migrazione e i rifugiati in Europa
Il Parlamento europeo,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– vista la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visti la Convenzione di Ginevra del 1951 e il relativo protocollo aggiuntivo,
– viste le conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 22 aprile 2015 dedicata alla crisi dei rifugiati nel Mediterraneo,
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la situazione in tutta l'UE è in costante evoluzione e che il numero di migranti continua ad aumentare in modo significativo rispetto all'anno scorso, creando nuovi punti di pressione in tutta l'UE;
B. considerando che oltre 2 000 persone sono morte nel Mediterraneo dall'inizio di quest'anno;
C. considerando che gli scafisti e i trafficanti di esseri umani sfruttano la migrazione clandestina e che queste reti mettono in serio pericolo la vita dei migranti e rappresentano un problema di grande entità per l'UE; che le reti dei trafficanti operano dai territori di paesi terzi in totale impunità e che le loro attività criminali generano profitti stimati dell'ordine di 20 miliardi di euro l'anno;
D. considerando che, secondo EUROPOL, i gruppi criminali organizzati che facilitano il traffico di esseri umani attraverso il Mediterraneo verso l'UE hanno legami diretti con la droga, le armi e il terrorismo;
E. considerando che i conflitti e l'instabilità della regione e la crescente presenza dell'ISIS nelle vicine zone di conflitto hanno conseguenze sul massiccio afflusso di migranti e sui flussi di sfollati nonché, di conseguenza, sul numero delle persone che tentano di raggiungere l'UE;
1. esorta l'Unione europea e gli Stati membri a trovare soluzioni efficaci e a rafforzare la cooperazione esistente al fine di prevenire ulteriori perdite di vite umane, impedire ulteriori partenze delle navi dei trafficanti e migliorare la velocità e l'efficienza con cui gli Stati membri esaminano le richieste di asilo; li esorta inoltre a rimpatriare senza indugio le persone che non soddisfano i criteri previsti nonché a integrare e assistere pienamente chi ottiene l'asilo;
2. invita gli Stati membri a rafforzare il ruolo di FRONTEX e dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) nonché a offrire assistenza agli Stati membri in prima linea nell'accoglienza;
3. sottolinea la necessità di istituire un sistema efficiente ed efficace di trattamento delle richieste di asilo allo scopo di stabilizzare la situazione attuale e distinguere tra migranti economici e richiedenti asilo;
4. invita gli Stati membri a offrire risorse e assistenza finanziaria aggiuntive e significative al fine di affrontare le attuali carenze del sistema migratorio dell'UE e rendere tale sistema efficace alla luce delle pressioni attuali, tenendo conto delle situazioni e delle responsabilità individuali degli Stati membri;
5. sottolinea che gli Stati membri dovrebbero impegnarsi a rilevare le impronte digitali di tutti i migranti quando vengono registrati nel primo paese di arrivo dell'UE nonché a registrare tali impronte nel sistema EURODAC allo scopo di rilevare richieste ripetute e senza esito e accelerare le procedure di asilo;
6. è favorevole alla creazione di un nuovo programma di rimpatrio per il celere rientro dei migranti clandestini dagli Stati membri in prima linea, con il coordinamento di FRONTEX; invita la Commissione a presentare quanto prima tale proposta; sottolinea la necessità di incoraggiare le politiche di rimpatrio volontario garantendo nel contempo la protezione di tutti i diritti esistenti a norma del diritto unionale e internazionale e a tal proposito evidenzia l'importanza di negoziare accordi di riammissione efficaci con i paesi terzi;
7. chiede una politica di tolleranza zero nei confronti della tratta di esseri umani ed esorta gli Stati membri a lavorare in stretta collaborazione con EUROPOL, FRONTEX, EASO ed EUROJUST per combattere queste reti criminali di scafisti, identificandone il modus operandi e i tragitti, impedendone la partenza e incoraggiando sia l'UE sia i paesi terzi a imporre sanzioni penali molto severe;
8. sottolinea la necessità che i paesi terzi presenti nella regione di partenza pattuglino le proprie acque territoriali per intercettare le navi dei trafficanti, e chiede ai paesi terzi di rispettare il diritto internazionale relativo al salvataggio di vite umane in mare e di garantire la protezione dei rifugiati e il rispetto dei diritti fondamentali; chiede maggiori sforzi internazionali per trovare e distruggere in modo sistematico le navi utilizzate dagli scafisti, nel pieno rispetto del diritto internazionale;
9. chiede un più stretto coordinamento delle politiche dell'UE e degli Stati membri in materia di formazione delle forze di polizia locali nei punti di partenza delle navi preposte al traffico di esseri umani, al fine di individuare e bloccare i singoli individui e i gruppi criminali, nonché un'intensificazione dei servizi di informazione sul campo riguardanti i rischi potenziali della tratta di esseri umani;
10. ribadisce il proprio sostegno a favore di tutti gli sforzi e dell'attività diplomatica condotti dalle Nazioni Unite ai fini del ripristino dell'autorità di governo in Libia così come il proprio impegno a intensificare gli sforzi per affrontare i conflitti e l'instabilità in Libia e in Siria; sottolinea che la creazione di una stabilità regionale nelle zone di conflitto è fondamentale per impedire l'ulteriore sfollamento di persone;
11. chiede il rafforzamento della cooperazione dell'Unione con i paesi partner in Medio Oriente e in Africa al fine di promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani nonché fornire assistenza ai campi profughi nella regione; chiede, in tale contesto, una maggiore cooperazione con i paesi della regione che appartengono alla Lega araba e all'Unione africana allo scopo di gestire e reinsediare gli sfollati e concedere loro asilo;
12. sottolinea che l'attuale crisi migratoria costituisce una crisi umanitaria mondiale e pertanto non può essere risolta dall'Unione da sola; esorta la comunità internazionale a collaborare per trovare soluzioni e offrire assistenza;
13. ribadisce che è necessario che la politica e l'azione siano basate sulla fiducia reciproca, sull'adempimento delle responsabilità e sulla solidarietà, in termini sia degli Stati membri che ricevono i richiedenti asilo che degli Stati membri che concedono l'asilo; sottolinea la necessità di una soluzione ragionevole e sostenibile alla crisi attuale, basata non su quote vincolanti obbligatorie ma sulla ricollocazione e sul reinsediamento volontari da parte degli Stati membri, sulla cooperazione, sulla condivisione delle competenze e delle risorse e sulla corretta attuazione della vigente normativa dell'UE in materia, compreso il regolamento di Dublino;
14. esorta la Commissione a fare in modo che tutti gli Stati membri attuino adeguatamente la legislazione dell'UE allo scopo di garantire l'applicazione di norme efficaci, coerenti e umane in tutta l'UE;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.