PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'attuazione degli accordi di associazione / degli accordi di libero scambio globali e approfonditi con la Georgia, la Moldova e l'Ucraina
15.1.2016 - (2015/3032(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Petras Auštrevičius, Javier Nart, Marietje Schaake, Johannes Cornelis van Baalen, Dita Charanzová, Ilhan Kyuchyuk, Louis Michel, Norica Nicolai, Urmas Paet, Jozo Radoš, Pavel Telička, Ivo Vajgl a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0068/2016
B8-0077/2016
Risoluzione del Parlamento europeo sull'attuazione degli accordi di associazione / degli accordi di libero scambio globali e approfonditi con la Georgia, la Moldova e l'Ucraina
Il Parlamento europeo,
– visti gli accordi di associazione del 27 giugno 2014 tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, la Moldova e l'Ucraina, dall'altra, insieme agli accordi di libero scambio globali e approfonditi che li corredano,
– viste la ratifica di tali accordi da parte del Parlamento europeo in settembre (Ucraina), novembre (Moldova) e dicembre 2014 (Georgia) nonché le relative risoluzioni approvate in quell'occasione dal Parlamento,
– vista la sua relazione sul riesame della politica europea di vicinato, approvata nel giugno 2015, e le sue relative risoluzioni sulla situazione politica nei tre paesi,
– visti i programmi di associazione per il periodo 2014-2016 che hanno sostituito il piano d'azione della politica europea di vicinato (PEV) per i tre paesi,
– viste le relazioni sull'attuazione da parte della Georgia e dell'Ucraina del piano d'azione sulla liberalizzazione dei visti del 18 dicembre 2015,
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la politica europea di vicinato (PEV) e il partenariato orientale sono stati istituti con l'obiettivo di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità in Europa mediante il sostegno alla democrazia, allo Stato di diritto e allo sviluppo economico sostenibile; che la PEV e il partenariato e l'impegno dell'UE nei confronti dei suoi vicini orientali non sono mai stati concepiti con l'intenzione di costituire una minaccia geopolitica nei confronti di altri paesi;
B. considerando che gli accordi di associazione sono in vigore da oltre un anno, così come gli accordi commerciali con la Georgia e la Moldova; che la zona di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) tra l'Ucraina e l'UE è entrata pienamente in vigore il 1° gennaio 2016; che la creazione di zone di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) tra l'UE e la Georgia, tra l'UE e la Moldova e tra l'UE e l'Ucraina costituisce uno dei più significativi vantaggi reciproci degli accordi, vista l'indiscutibile importanza del commercio per la crescita, la creazione di occupazione, la prosperità e la stabilità;
C. considerando che nell'aprile 2014 è stata introdotta la possibilità di viaggiare tra la Moldova e l'UE senza obbligo di visto, e che secondo le ultime relazioni della Commissione del dicembre 2015 la Georgia e l'Ucraina soddisfano ora i requisiti previsti dai piani d'azione sulla liberalizzazione dei visti;
D. considerando che l'impegno dell'UE con i partner orientali è stato accolto con reticenza da parte della Federazione russa, che sembra valutare i contatti dell'UE solo in termini di concorrenza geopolitica in un contesto a somma zero;
E. considerando che la Russia continua a essere coinvolta, direttamente o indirettamente, in conflitti e divisioni interne che riguardano tutti e tre i paesi di associazione (i conflitti nell'Abkhazia e nell'Ossezia del Sud in Georgia, il problema della Transnistria in Moldova e l'annessione russa della Crimea e il coinvolgimento nel conflitto nell'Ucraina orientale); che tali conflitti compromettono l'integrità territoriale dei paesi partner, violano il diritto internazionale e indeboliscono la situazione globale della sicurezza nel continente europeo;
F. considerando che l'Unione europea e i suoi Stati membri hanno adottato una serie di sanzioni e di misure restrittive nei confronti della Federazione russa e di funzionari russi, in particolare a seguito dell'annessione russa della Crimea e del coinvolgimento diretto della Russia nel conflitto nell'Ucraina orientale;
G. considerando che i paesi di associazione stanno compiendo progressi misurabili in molti campi e al contempo devono affrontare sia pressioni politiche interne derivanti dalle riforme economiche, sociali e politiche e da una cultura democratica ancora in fase di sviluppo, sia pressioni esterne;
H. considerando che le istituzioni democratiche nei tre paesi di associazione sono ancora deboli; che la presenza di interessi economici in alcuni partiti politici e quindi nei governi e nella designazione dei rispettivi gabinetti incide in modo decisivo sulla configurazione democratica di tali paesi;
I. considerando che la conclusione degli accordi di associazione non è fine a sé stessa ma fa parte di un processo più ampio volto a conseguire una più stretta cooperazione con i paesi di associazione più vicini all'UE in termini di riforme e convergenza giuridiche, economiche, politiche e sociali; che, a tal fine, la loro attuazione è fondamentale; che tale processo si basa sui valori comuni dell'Unione europea e dei paesi associati, che sono tutti membri del Consiglio d'Europa;
1. si compiace dei progressi compiuti nell'attuazione degli accordi di associazione e dell'impatto positivo degli accordi di libero scambio in termini di incremento degli scambi commerciali e dei contatti tra le imprese, incentivi alle riforme e contributo alla crescita economica, e ribadisce la disponibilità dell'UE a intensificare gli sforzi per sostenere i risultati positivi delle riforme intraprese, monitorare attentamente l'impatto degli accordi di libero scambio e minimizzare eventuali impatti negativi del nuovo sistema di libero scambio in vigore;
2. sottolinea che i paesi di associazione hanno scelto liberamente di assumere un impegno contrattuale con l'Unione europea e che tale scelta deve essere pienamente rispettata; ribadisce che la PEV e il partenariato orientale non costituiscono una minaccia geopolitica nei confronti di paesi terzi, ma rappresentano una politica a lungo termine in favore della stabilità, della prosperità e della democrazia nel continente europeo basata sul rispetto dei diritti umani, la buona governance, lo Stato di diritto e l'economia di mercato;
3. sottolinea che il Consiglio dell'Unione europea ha sottoscritto gli accordi di associazione all'unanimità;
4. si compiace della valutazione positiva della Commissione per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti per l'Ucraina e la Georgia nell'ultima valutazione dell'attuazione dei piani d'azione per la liberalizzazione dei visti con i due paesi; si attende che il Consiglio e gli Stati membri procedano senza indugio alla concessione ai due paesi di un regime di esenzione dall'obbligo del visto;
5. prende nota della decisione del Consiglio del 21 dicembre 2015 di prorogare le sanzioni economiche nei confronti della Russia, dal momento che l'accordo di Minsk non è ancora stato pienamente attuato; sottolinea che la piena attuazione dell'accordo di Minsk resta cruciale per la stabilizzazione dell'Ucraina orientale e che le sanzioni dell'UE rimarranno in vigore fino a quando la Russia non avrà rispettato la sua parte dell'accordo; ricorda che le sanzioni non sono fini a sé stesse ed esprime l'auspicio che la Federazione russa si riallinei presto al diritto internazionale, di modo che l'UE possa revocare le sanzioni;
6. sottolinea che i conflitti nei paesi del vicinato orientale devono essere oggetto di attenzione politica da parte dell'Unione europea e di tutte le organizzazioni multilaterali per la sicurezza in Europa, in particolare l'OSCE e la presidenza tedesca dell'OSCE; invita il SEAE, il Consiglio e gli Stati membri ad adottare un atteggiamento più proattivo e a fare ricorso a tutti i meccanismi diplomatici e politici creati per far fronte a tali conflitti; sottolinea che se un meccanismo specifico di risoluzione diplomatica non produce alcun risultato nonostante anni di sforzi, occorre prevedere nuovi formati; ricorda che l'UE può svolgere un ruolo più decisivo sulla scena internazionale quando si presenta unita;
7. invita la Commissione e il SEAE a elaborare, insieme ai paesi di associazione, misure di rafforzamento della fiducia che potrebbero attenuare le tensioni sulle linee di separazione e alleviare la sofferenza delle persone coinvolte nei conflitti; sottolinea l'importanza, in tale contesto, del continuo lavoro svolto dalle missioni PSDC dell'UE – la missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere (EUBAM) in Moldova e in Ucraina e la missione di vigilanza dell'Unione europea (EUMM) in Georgia;
8. ribadisce il suo sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale di tutti i paesi del vicinato orientale, compresi i tre paesi di associazione, e sottolinea che gli accordi, incluse le disposizioni sul libero scambio, dovrebbero essere attuati in modo da agevolare la risoluzione dei conflitti territoriali;
9. sottolinea che, ravvicinando la legislazione dell'UE in settori quali la concorrenza, gli appalti pubblici e la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, la DCFTA contribuirà alla modernizzazione e alla diversificazione di queste economie, dando così slancio alle riforme e alla lotta alla corruzione; evidenzia che i miglioramenti nel settore della sicurezza alimentare consentiranno ai paesi di essere idonei a esportare prodotti di origine animale verso l'UE; osserva che il ravvicinamento delle norme sanitarie e fitosanitarie e delle norme e regolamentazioni tecniche ai requisiti dell'UE dovrebbe comportare effetti positivi sulla crescita nell'agricoltura e nel settore della trasformazione alimentare;
10. sottolinea che è necessario che il sistema giudiziario in Georgia, Ucraina e Moldova sia totalmente indipendente;
11. evidenzia inoltre la necessità di un'autentica libertà di stampa; esprime preoccupazione per tutti i casi in cui la libertà di espressione e di stampa è messa in pericolo;
12. ritiene che il controllo parlamentare costituisca una condizione fondamentale per il sostegno democratico alle politiche dell'UE; esorta pertanto la Commissione ad agevolare un monitoraggio regolare e rigoroso dell'attuazione della DCFTA da parte del Parlamento europeo in modo tempestivo; invita la Commissione a monitorare da vicino l'attuazione delle DCFTA onde evitare un eventuale dumping sociale e ambientale, soprattutto durante il periodo transitorio previsto per alcuni settori; sottolinea l'importanza della diplomazia parlamentare ed evidenzia a tal proposito l'evidente necessità di riforma dell'Assemblea parlamentare Euronest;
13. incoraggia i tre paesi di associazione a intensificare gli sforzi nei seguenti ambiti:
per quanto riguarda la Georgia:
i. prende atto del cambio di primo ministro in Georgia nel dicembre 2015 e accoglie con favore le dichiarazioni a favore della cooperazione con l'opposizione parlamentare per attenuare la tesa polarizzazione politica nel paese; ritiene tuttavia che, nel governare un paese democratico, il mondo imprenditoriale e la politica non dovrebbero essere correlate;
ii. accoglie con favore le recenti riforme intraprese dalle autorità della Georgia per rafforzare ulteriormente la stabilità, l'indipendenza e l'efficienza delle istituzioni statali, in particolare delle istituzioni giudiziarie, così come gli sforzi per consolidare la tutela dei diritti umani e le libertà fondamentali; ritiene tuttavia che la portata di tali riforme sia insufficiente e che esse non riescano ad affrontare le sfide cui devono far fronte le istituzioni giudiziarie, in particolare la questione dell'indipendenza e dell'integrità istituzionale contro indebite influenze politiche; chiede, in particolare, l'istituzione di una procedura di selezione dei giudici trasparente e basata sul merito nonché una modifica del sistema che prevede un periodo di prova di tre anni per i giudici;
iii. sottolinea che i procedimenti devono essere trasparenti, basati su riscontri oggettivi, proporzionati ed esenti da motivazioni politiche, e che dovrebbero attenersi rigorosamente all'imparzialità delle indagini e delle procedure ed essere condotti nel pieno rispetto dei principi del giusto processo quali riconosciuti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo; continua a nutrire preoccupazione per il fatto che la procura non debba rispondere del proprio operato e per la scarsa chiarezza dei criteri applicati per la nomina di pubblici ministeri e inquirenti; chiede un impegno costante volto a una piena indipendenza, efficienza, imparzialità e professionalità del sistema giudiziario, della procura e del ministero degli Interni, nonché del servizio di sicurezza, di recente istituzione, e chiede una maggiore volontà politica allo scopo di creare i relativi meccanismi di rendicontabilità;
iv. accoglie con favore le modifiche al codice del lavoro in Georgia; sottolinea tuttavia che la legislazione in materia di salute e sicurezza, per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, deve essere in cima alla lista delle priorità;
v. ribadisce le proprie preoccupazioni per le sorti dei minori che si trovano in strutture residenziali religiose non soggette al controllo dello Stato; sottolinea la responsabilità del governo a norma del diritto internazionale in materia di diritti umani di proteggere tutti i minori dalla violenza e chiede che siano adottate misure volte a garantire indagini efficaci e la riabilitazione dei minori vittime di maltrattamenti e/o abusi sessuali;
vi. chiede una politica chiara, trasparente e basata sui diritti umani nonché meccanismi volti a indagare sulle violazioni dei diritti umani, a perseguirle e a provvedere a una compensazione e chiede la garanzia che tale processo rispetti appieno il principio dello Stato di diritto e del giusto processo;
vii. sottolinea la necessità di una migliore cultura politica e di un clima di riconciliazione nazionale; ritiene che la detenzione e l'incarcerazione di funzionari in servizio sotto i precedenti governi e di membri dell'attuale opposizione possano essere indice di una giustizia selettiva; è preoccupato per la possibilità che il sistema giudiziario sia utilizzato per combattere gli oppositori politici, fatto che potrebbe pregiudicare il percorso europeo della Georgia e gli sforzi profusi dalle autorità georgiane nell'ambito delle riforme democratiche; invita tutte le forze politiche a evitare tale forma di strumentalizzazione, portando invece avanti con determinazione la lotta finalizzata all'eliminazione della corruzione e degli abusi d'ufficio;
viii. invita il governo della Georgia, in particolare in vista delle elezioni parlamentari del 2016, a creare un clima favorevole per mezzi di comunicazione liberi che promuova la libertà di espressione e il pluralismo dei media, e a consentire a questi ultimi di riferire in modo indipendente e oggettivo senza essere sottoposti a pressioni politiche o economiche; esprime preoccupazione per i recenti tentativi di modificare la politica di proprietà ed editoriale del canale televisivo indipendente più popolare della Georgia, Rustavi 2, come pure per la libertà dei mezzi di comunicazione nel paese; chiede, a tale proposito, la piena attuazione della legge sulla trasparenza della proprietà dei mezzi di comunicazione e ribadisce che nessuna sentenza dovrebbe mettere a rischio l'indipendenza della politica editoriale dei media;
ix. invita il governo georgiano ad avviare una riforma della legge elettorale al fine di garantire una migliore rappresentanza proporzionale e pluralista, in linea con i requisiti internazionali ed europei e con la sentenza della Corte costituzionale georgiana;
x. condanna gli sforzi volti a erigere monumenti e statue intitolati a Iosif Stalin e invita le autorità georgiane a prendere le distanze da tali attività nonché a mostrare il dovuto rispetto alla memoria delle milioni di vittime dello stalinismo;
xi. sottolinea che, stando all'Ufficio statistico georgiano (Geostat), nei primi 12 mesi di attuazione del DCFTA le importazioni di prodotti georgiani nell'Unione europea sono aumentate del 15% mentre le esportazioni dell'Unione verso la Georgia hanno subito una leggera diminuzione pari al 6,2%; chiede l'adesione della Georgia al trattato della Comunità dell'energia onde garantire il pieno rispetto del capitolo 11 del DCFTA;
xii. sottolinea la necessità di accelerare l'attuazione sul campo dei regolamenti in materia di sicurezza alimentare e di migliorare la cooperazione tra agenzie in Georgia allo scopo di conseguire i risultati auspicati nel quadro del DCFTA;
xiii. invita il governo georgiano a garantire che la società civile sia adeguatamente coinvolta nei processi di riforma;
per quanto riguarda la Moldova:
i. si rammarica che il parlamento della Moldova e i partiti politici che vi sono rappresentati non siano ancora riusciti a formare un nuovo governo dopo che il voto di sfiducia del 29 ottobre 2015 ha portato alle dimissioni del governo del primo ministro Valeriu Streleț; ritiene che l'attuale impasse politica in Moldova abbia raggiunto un punto critico e rischi di destabilizzare le istituzioni del paese e compromettere l'economia, la legittimità politica di tutti i partiti politici e la lotta contro la corruzione, che esercita un notevole impatto sull'afflusso di investimenti diretti esteri;
ii. invita tutti i partiti politici della Moldova a impegnarsi seriamente in negoziati volti a raggiungere una maggioranza per la formazione di un governo che porti avanti l'attuazione delle necessarie riforme, in particolare la stabilizzazione dell'economia nel rispetto delle richieste della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale al fine di garantire gli investimenti e gli appalti pubblici;
iii. sottolinea che la Moldindconbank, la Moldova Agroindbank e la Victoriabank dovrebbero essere sottoposte ad audit diagnostici e che gli eventuali problemi riscontrati dovrebbero essere affrontati immediatamente; osserva che la vigilanza del settore bancario continua a essere insufficiente; pone l'accento sul fatto che sono le imprese a sostenere i costi della crisi finanziaria, attraverso un più difficile accesso ai prestiti;
iv. sottolinea che a un anno dall'attuazione del DCFTA le esportazioni totali della Moldova sono diminuite del 14,8% ma che, tuttavia, il commercio con l'Unione europea è stato il più stabile, con un calo delle esportazioni pari solo all'1,4%, mentre le esportazioni verso la Comunità degli Stati indipendenti e altri partner hanno registrato un calo più significativo; segnala in particolare il caso dei prodotti agroalimentari, che erano oggetto di grandi aspettative e in relazione ai quali molti opponenti sostenevano la scarsa competitività della Moldova, e osserva che invece la variazione delle esportazioni verso l'Unione è stata positiva registrando un aumento del 10,8%;
v. osserva, per quanto riguarda i servizi, che nella legislazione interna permangono carenze fondamentali in merito alle definizioni di base relative allo stabilimento e alla circolazione dei professionisti nonché al settore assicurativo, e che di conseguenza la Moldova è esposta a rischi analoghi a quelli che hanno causato la crisi bancaria mondiale;
per quanto riguarda l'Ucraina:
i. si rammarica che l'accordo di Minsk non sia stato attuato appieno e incoraggia le autorità ucraine come pure quelle russe ad adoperarsi al massimo ai fini di un pieno e completo adempimento dei loro obblighi previsti da detto trattato; accoglie favorevolmente gli sforzi profusi in relazione alle riforme legislative necessarie per soddisfare i requisiti dell'accordo di Minsk e ai lavori per realizzare il piano d'azione per la liberalizzazione dei visti e per rispettare il piano d'azione relativo all'associazione, sottolinea inoltre che tali riforme, se attuate integralmente, modificheranno in modo sostanziale la società ucraina e miglioreranno le condizioni di vita dei cittadini ucraini;
ii. invita gli Stati membri a mantenere l'organico al completo e la piena operatività della missione dell'OSCE; prende atto della richiesta del governo ucraino di prolungare la forza internazionale di mantenimento della pace lungo il confine ucraino-russo e nei distretti di Luhans'k e Donec'k; è d'accordo col mettere a disposizione delle parti coinvolte nel conflitto, non appena la situazione lo consentirà e nel quadro della piena attuazione dell'accordo di Minsk, una missione PSDC guidata dall'UE, onde fornire assistenza nello svolgimento di compiti quali lo sminamento, il sostegno per la preparazione delle elezioni locali e la garanzia del libero accesso per le organizzazioni di aiuti umanitari;
iii. ribadisce l'appello a concentrarsi in modo particolare sulla riforma della giustizia e sulla lotta contro la corruzione, in quanto elementi fondamentali per ridare piena fiducia e legittimità al parlamento e ai partiti politici ucraini;
iv. invita le autorità, i politici, i leader, i partiti politici e altri opinion maker ucraini ad adoperarsi maggiormente per unire il paese, superare le divisioni interne e porre fine a una cultura politica spesso polarizzata nel paese; sottolinea la necessità che i partiti politici siano trasformati in organizzazioni pienamente democratiche e di base e non dipendano, in termini di finanziamenti e influenza, dagli oligarchi; pone l'accento sulla necessità di una rigorosa attuazione della legge sul finanziamento ai partiti;
v. accoglie con favore l'entrata in vigore, il 1° gennaio 2016, dell'accordo di libero scambio globale e approfondito e deplora la decisione della Federazione russa di limitare il commercio con l'Ucraina, in violazione degli impegni assunti in sede di OMC e a livello bilaterale; rammenta che la Commissione ha avviato negoziati tecnici con l'Ucraina e la Russia in merito alle conseguenze dell'accordo di libero scambio, e che è la prima volta che l'Unione intrattiene negoziati con un paese terzo in relazione a un accordo bilaterale; auspica che tali negoziati possano proseguire e portare risultati concreti; invita pertanto la Federazione russa ad astenersi dall'applicare ulteriori restrizioni commerciali e a impegnarsi in un dialogo più costruttivo sia con l'Unione europea sia con l'Ucraina;
vi. osserva che l'Ucraina ha registrato una diminuzione delle esportazioni complessive nella prima metà del 2015 ma che una variazione della struttura regionale delle esportazioni ha fatto sì che la percentuale di esportazioni dirette verso l'UE rimanesse stabile e pari a circa il 30% del totale;
vii. esorta l'Ucraina ad allineare la propria legislazione a quella dell'Unione europea nei settori del diritto societario, del governo societario, della contabilità e dell'audit, nonché ad abolire le proprie misure di restrizione alle esportazioni di legname, che violano l'articolo 35 dell'accordo di associazione e le regole dell'OMC;
viii. plaude alla decisione dell'Ucraina di eliminare le proprie misure di salvaguardia relative agli autoveicoli per il trasporto di persone conformemente alla decisione dell'OMC del 20 luglio 2015 e prende atto dell'eliminazione del dazio addizionale speciale erga omnes che l'Ucraina aveva introdotto alla fine del 2014 a causa degli squilibri della bilancia dei pagamenti;
14. chiede la rapida conclusione della riforma energetica avviata nel 2015; osserva che a partire dal 1° aprile 2016 tutti i prezzi dell'energia dovrebbero essere unificati per impedire l'ulteriore arbitraggio privilegiato a favore di alcuni insider, e che dovrebbe essere introdotto un vero mercato reale di gas ed elettricità su cui vigili un regolatore realmente indipendente;
15. sottolinea la necessità di promuovere mezzi di comunicazione liberi e la libertà di espressione quali elementi fondamentali, intensificando al contempo gli sforzi per contrastare la disinformazione e migliorare la comunicazione strategica delle politiche e attività dell'Unione nei paesi del vicinato orientale, compresi i tre paesi di associazione, e delle attività intraprese dalla task force East StratCom dell'UE, una struttura di recente istituzione in seno al SEAE;
16. rileva che ai sensi dell'articolo 49 TUE la Georgia, la Moldova e l'Ucraina, come qualsiasi altro Stato europeo, possono presentare domanda di adesione all'Unione europea, purché si attengano ai principi democratici, rispettino le libertà fondamentali e i diritti umani e delle minoranze e garantiscano lo Stato di diritto;
17. ribadisce il proprio invito a rinnovare la politica europea di vicinato, sulla base di una chiara e ambiziosa visione politica nonché della necessità di esprimersi all'unisono sul piano politico; insiste nel chiedere la nomina di rappresentanti speciali dell'UE per la regione orientale e meridionale, con l'incarico di procedere al coordinamento politico di una politica riveduta;
18. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione ai presidenti, ai parlamenti e ai governi di Georgia, Moldova e Ucraina, al Consiglio, alla Commissione, al SEAE e al Consiglio d'Europa.