PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla necessità di una politica europea di reindustrializzazione alla luce dei recenti casi di Caterpillar e Alstom
28.9.2016 - (2016/2891(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Gérard Deprez, Marielle de Sarnez a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-1051/2016
B8-1058/2016
Risoluzione del Parlamento europeo sulla necessità di una politica europea di reindustrializzazione alla luce dei recenti casi di Caterpillar e Alstom
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni, in particolare quella del 9 giugno 2016 sulla competitività dell'industria ferroviaria europea[1],
– vista la sua risoluzione del 15 settembre 2016 sulle attività, l'incidenza e il valore aggiunto del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione tra il 2007 e il 2014[2],
– vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 dal titolo "Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 ottobre 2012 dal titolo "Un'industria europea più forte per la crescita e la ripresa economica" (COM(2012)0582),
– vista la comunicazione della Commissione del 22 gennaio 2014 dal titolo "Per una rinascita industriale europea" (COM(2014)0014),
– vista la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2015 dal titolo "Commercio per tutti – Verso una politica commerciale e di investimento più responsabile" (COM(2015)0497),
– visto il regolamento (UE) n. 1309/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione,
– visto il Libro bianco della Commissione "Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile" (COM(2011)0144),
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il 2 settembre 2016 la Caterpillar ha annunciato che avrebbe chiuso la sua sede belga di Gosselies (Vallonia) nell'aprile 2017, collocando 2 000 lavoratori in esubero; che tale decisione avrà ripercussioni sull'intera regione della Vallonia, poiché la Caterpillar è il principale datore di lavoro nella regione;
B. considerando che la società ha dichiarato che la produzione di attrezzature per costruzioni presso la sede di Gosselies può essere trasferita allo stabilimento di Grenoble (Francia) e ad altre sedi al di fuori dell'Europa; che la produzione di componenti può essere assegnata a fornitori esterni e ad altre strutture della Caterpillar, mentre le funzioni di sostegno possono essere trasferite in altre sedi;
C. considerando che la forza lavoro della Caterpillar è diminuita del 20 % con ripercussioni su oltre 30 000 posti di lavoro a partire dalla fine del 2012 e che la società ha dichiarato che intende chiudere o unificare fino a 20 impianti entro la fine del 2018; che, per il trimestre conclusosi al 30 giugno 2016, la società ha registrato un utile di 550 milioni di USD, un calo rispetto agli 802 milioni di USD dell'anno precedente;
D. considerando che, nell'aprile 2016, la Caterpillar ha ridotto le prospettive di vendita e di guadagno per il 2016, poiché un brusco calo delle entrate nei settori delle costruzioni, di petrolio e gas e ferroviario ha ridotto i profitti trimestrali;
E. considerando che il 7 settembre 2016 l'Alstom ha annunciato che avrebbe trasferito la sua produzione di treni in Francia da Belfort a Reichshoffen, a seguito di una diminuzione degli ordini;
F. considerando che la società continuerà a fornire assistenza e manutenzione di locomotive a Belfort, mantenendo circa 80 degli attuali 480 posti di lavoro; che gli altri 400 dipendenti avranno la possibilità di trasferirsi a Reichshoffen o in una delle altre 10 sedi francesi dell'Alstom;
G. vista la specificità del settore ferroviario, in particolare nel caso dell'Alstom, caratterizzato dalla produzione di elementi con un ciclo di vita fino a 50 anni, da un'elevata intensità di capitale e da una forte dipendenza dagli appalti pubblici;
H. considerando che le due situazioni sono molto diverse, ma purtroppo non sono casi isolati in Europa, derivanti dalla mancanza da parte dell'Unione europea e degli Stati membri di prospettive per l'industria europea nel suo complesso;
I. considerando che ora è urgente far fronte alle perdite di posti di lavoro per i dipendenti, ma anche per tutti i subappaltatori (la maggior parte sono piccole e medie imprese), per i quali le società multinazionali stabilite nella regione costituiscono l'unico partner commerciale;
J. considerando che il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato istituito per far fronte a situazioni di emergenza, fornendo una risposta rapida e assistenza a breve termine per affrontare gravi difficoltà impreviste nel mercato del lavoro riguardanti licenziamenti di massa; che il FEG ha anche cofinanziato servizi personalizzati per i lavoratori in esubero, compresi i servizi di consulenza e orientamento, misure in materia di lavoro protetto e assistito e di riabilitazione, istruzione e formazione, indennità per la ricerca di un impiego;
K. considerando che la produzione industriale europea rappresentava il 36 % della produzione mondiale negli anni Novanta, ma oggi rappresenta appena il 24 % e la percentuale continua a diminuire;
L. considerando che, sebbene il 75 % del valore dell'economia digitale provenga dall'industria tradizionale, quest'ultima dispone soltanto in misura limitata di tecnologie digitali integrate, poiché solo l'1,7 % delle imprese europee utilizza pienamente tecnologie digitali avanzate e solo il 14 % delle PMI ricorre a Internet come canale di vendita; che l'Europa deve sfruttare il grande potenziale del settore delle TIC per digitalizzare l'industria e mantenere la sua competitività a livello mondiale;
M. considerando che i prezzi dell'energia in Europa sono più elevati rispetto a quelli di altre economie, principalmente a causa dell'insufficiente integrazione del mercato dell'energia, il che riduce notevolmente la competitività dell'industria europea sul mercato mondiale;
N. considerando la risposta della Commissione nel caso della Caterpillar e la creazione di una task force composta da varie direzioni generali di tutti i servizi competenti per fungere da interlocutore e agevolare l'attuazione degli aiuti attraverso fondi specifici, come il FEG, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE);
1. esprime solidarietà ai lavoratori in esubero nonché ai subappaltatori delle aziende interessate e ai loro numerosi dipendenti;
2. ricorda il potenziale della BEI nella realizzazione degli obiettivi delle politiche dell'Unione, in particolare nel contesto della modernizzazione dell'industria; ritiene che i fondi dell'UE dovrebbero essere dedicati alla ricerca applicata per prodotti di fabbricazione avanzati, ovvero le attività di sviluppo dei prodotti, tra cui le linee pilota, i prototipi e le attività di dimostrazione; si compiace degli eccellenti risultati ottenuti dal FEIS un anno dopo il suo lancio, con 166 miliardi di EUR già raccolti per gli investimenti; sostiene l'iniziativa della Commissione di aumentare ed estendere i fondi in questione; esorta tuttavia la Commissione a rafforzare tale strumento in modo che gli investimenti siano indirizzati verso i settori che favoriscono la crescita, quali la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione;
3. osserva che le catene di approvvigionamento dei principali produttori europei si basano principalmente sulle PMI, che sono spesso meno bene organizzate per affrontare questo tipo di situazione e si trovano pertanto in una posizione più debole; chiede una profonda riflessione sulla situazione e sulla vulnerabilità di tali imprese all'interno della politica industriale dell'UE e sulla loro dipendenza dall'esternalizzazione da parte di grandi gruppi industriali;
4. invita la Commissione ad accelerare le procedure e a tenere conto della specificità delle PMI nelle domande presentate dagli Stati membri per i contributi finanziari a titolo del FEG; insiste tuttavia sul fatto che il FEG non sostituisce una seria politica di prevenzione o l'anticipazione delle ristrutturazioni;
5. chiede di riservare una particolare attenzione alle PMI e di rafforzare la cooperazione tra le imprese già stabilite e le giovani imprese, poiché ciò potrebbe contribuire a creare un modello economico più sostenibile e competitivo e a favorire l'emergere di leader mondiali;
6. ricorda che le politiche di reindustrializzazione devono andare di pari passo con le politiche del mercato del lavoro;
7. sottolinea che, tra gli altri fattori, i costi del lavoro influenzano la competitività delle imprese europee; sottolinea, a tale riguardo, che la pressione fiscale dovrebbe essere trasferita dal lavoro ad altre fonti di imposizione meno nocive per l'occupazione e la crescita, garantendo al contempo un'adeguata previdenza sociale;
8. sottolinea l'importanza di un solido dialogo sociale basato sulla fiducia reciproca e sulla responsabilità condivisa, quale migliore strumento per trovare soluzioni consensuali e prospettive comuni all'atto di anticipare, prevenire e gestire i processi di ristrutturazione;
9. chiede una riforma della direttiva UE sull'informazione e la consultazione dei lavoratori al fine di migliorare il dialogo sociale nei principali gruppi di imprese europei e sviluppare le capacità dei comitati aziendali europei;
10. sottolinea l'importanza di una politica industriale orientata al futuro, in tutta l'UE, che consentirà alla Commissione di anticipare meglio tali situazioni socioeconomiche e di garantire la competitività della nostra rete industriale; sollecita il Consiglio "Competitività" che si terrà il 29 settembre 2016 ad adottare decisioni concrete per dare nuovo impulso all'industria europea nel suo insieme in modo da renderla sostenibile e inclusiva;
11. accoglie con favore, in tal senso, la strategia di sostegno per la digitalizzazione dell'industria, che dovrebbero mobilitare 50 miliardi di EUR entro il 2021 ed è essenziale per la competitività dell'economia europea, in particolare nel settore automobilistico, aeronautico, farmaceutico, delle tecnologie spaziali e della costruzione navale; sottolinea che l'uso di idonei strumenti di investimento nel campo della ricerca e sviluppo e delle infrastrutture è essenziale per sostenere la digitalizzazione di tutti i settori industriali, compresi quelli manifatturiero, dell'energia, del trasporto e della distribuzione;
12. sottolinea che i poli di competitività e la loro organizzazione specifica rappresentano una soluzione molto utile per riunire le pertinenti parti interessate; chiede alla Commissione di sostenere tali poli e la loro collaborazione su scala europea, in modo da assicurare l'associazione delle piccole e medie imprese, dei centri di ricerca e delle università a livello regionale e locale; invita la Commissione a sviluppare piattaforme di specializzazione intelligente incoraggiando legami intersettoriali e interdisciplinari; sottolinea la necessità di potenziare la cooperazione interregionale per sviluppare opportunità transnazionali;
13. invita la Commissione a concentrarsi sull'innovazione e sul rafforzamento delle catene del valore per tutti gli operatori economici; chiede la creazione di nuovi strumenti per analizzare le catene europee del valore industriale nel contesto della concorrenza mondiale;
14. ricorda la necessità di coerenza in tutte le politiche in materia di ricerca, commercio internazionale, ambiente e occupazione; sottolinea l'importanza dell'Unione dell'energia nello sviluppo della politica industriale europea; invita il Consiglio ad adottare quanto prima una posizione ambiziosa al fine di rafforzare gli strumenti di difesa commerciale, che possa dotare l'UE di strumenti efficaci per far fronte al dumping da parte di paesi terzi;
15. ricorda la necessità di promuovere le competenze tecniche nelle scuole tramite sistemi ben strutturati di apprendistato basati sia sull'apprendimento accademico che sulla formazione professionale nelle fabbriche;
16. invita la Commissione a sviluppare, di concerto con gli Stati membri, una strategia dell'Unione per una politica industriale coerente e globale finalizzata alla reindustrializzazione dell'Europa, sulla base tra l'altro della digitalizzazione (in particolare l'integrazione delle tecnologie intelligenti e della robotica in catene di valore industriali), della sostenibilità, dell'efficienza energetica e di risorse adeguate; chiede, a tal fine, una maggiore convergenza tra gli Stati membri in materia fiscale, sociale e di bilancio onde facilitare l'emergere di progetti industriali comuni; ritiene che il quadro europeo di regolamentazione dovrebbe consentire alle industrie di adattarsi ai cambiamenti e adottare azioni preventive al fine di contribuire alla creazione di posti di lavoro, alla crescita e alla convergenza regionale;
17. chiede che sia attuata una ristrutturazione delle grandi aziende manifatturiere europee per consentire a lungo termine l'emergere di attori con una massa critica sufficiente per far fronte alla concorrenza internazionale; ritiene che questo sviluppo non possa essere conseguito senza un riesame da parte della Commissione dell'applicazione della politica di concorrenza, in particolare i criteri che utilizza per definire il mercato pertinente;
18. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
- [1] Testi approvati, P8_TA(2016)0280.
- [2] Testi approvati, P8_TA(2016)0361.