PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Italia dopo i terremoti
23.11.2016 - (2016/2988(RSP))
a norma dell'articolo 128, paragrafo 5, del regolamento
Curzio Maltese, Eleonora Forenza, Barbara Spinelli, Sofia Sakorafa, Marie-Christine Vergiat, Marisa Matias, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Miguel Viegas, Dimitrios Papadimoulis, Stelios Kouloglou, Kostas Chrysogonos, Patrick Le Hyaric, Lola Sánchez Caldentey, Miguel Urbán Crespo, Estefanía Torres Martínez, Tania González Peñas, Xabier Benito Ziluaga a nome del gruppo GUE/NGL
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-1285/2016
B8-1296/2016
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Italia dopo i terremoti
Il Parlamento europeo,
– visto il regolamento (UE) n. 2016/369 del Consiglio, del 15 marzo 2016, sulla fornitura di sostegno di emergenza all'interno dell'Unione[1],
– visto il regolamento (CE) n. 1257/96 del Consiglio, del 20 giugno 1996, relativo all'aiuto umanitario[2],
– visto il regolamento (UE) n. 661/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, recante modifica del regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea[3],
– vista la direttiva 2008/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, sulla tutela penale dell'ambiente[4],
– viste le conclusioni del Consiglio dell’11 aprile 2011 sull'ulteriore sviluppo della valutazione dei rischi ai fini della gestione delle catastrofi nell'Unione europea,
– viste le conclusioni del Consiglio del 28 novembre 2008 che chiedono un potenziamento delle capacità di protezione civile attraverso un sistema di assistenza reciproca basato sull’approccio modulare della protezione civile,
– vista la sua risoluzione del 19 giugno 2008 sul potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi[5],
– viste le interrogazioni alla Commissione sulla situazione in Italia dopo i terremoti (O-000139/2016 – B8-1812/2016, O-000140/2016 – B8-1813/2016 e O-000141/2016 – B8-1814/2016),
– visti l'articolo 128, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, dopo il devastante terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto 2016, altri tre gravi eventi tellurici, collegati ad uno sciame sismico, hanno colpito le regioni del Centro Italia, rispettivamente il 26 ottobre con una magnitudo di 5,5 e 6,1 e il 30 ottobre con una magnitudo di 6,5;
B. considerando che, nei mesi scorsi, l'Italia centrale ha continuato ad essere funestata da scosse telluriche e di assestamento; che il sisma che ha colpito l'Italia il 30 ottobre è stato il terremoto più violento registrato nel paese dal 1980;
C. considerando che, secondo le stime, oltre 400 persone sono rimaste ferite e 290 hanno perso la vita nei recenti eventi sismici;
D. considerando che terremoti devastanti potrebbero accumularsi in un “effetto domino” e provocare 100 000 sfollati;
E. considerando che l'impatto degli ultimi sismi ha devastato città, danneggiato gravemente le infrastrutture locali e regionali, distrutto il patrimonio storico e culturale e arrecato pregiudizio alle attività economiche, specialmente quelle delle PMI, all'agricoltura nonché al potenziale turistico e gastronomico;
F. considerando che i territori colpiti hanno subito una deformazione che copre un'area di circa 130 chilometri quadrati, con una dislocazione massima di almeno 70 centimetri e che effetti idrogeologici imprevedibili potrebbero determinare, nelle rigide condizioni climatiche invernali, ulteriori catastrofi naturali come inondazioni e smottamenti e danni cumulativi;
G. considerando che gli sforzi per una ricostruzione sostenibile devono essere idoneamente coordinati per compensare le perdite economiche e sociali;
H. considerando che alcuni territori dell'Unione europea sono più vulnerabili e ad elevato rischio sismico; che essi possono persino essere esposti a ripetute catastrofi naturali di varia natura, alcune delle quali a meno di un anno di distanza, come è stato recentemente il caso in Italia, Portogallo, Grecia e Cipro;
I. considerando che la prevenzione dovrebbe costituire una fase sempre più importante nella gestione delle catastrofi e vedersi attribuire una maggiore importanza sociale;
J. considerando che le misure di prevenzione delle catastrofi in vigore si sono dimostrate inefficienti e che le precedenti proposte del Parlamento non sono state ancora pienamente applicate, il che ha ostacolato l'attuazione di una strategia consolidata per la prevenzione delle catastrofi naturali e ad opera dell’uomo a livello di UE;
K. considerando che i danni causati da calamità naturali e ad opera dell’uomo potrebbero in gran parte essere spesso evitati; che le politiche dell’UE devono, inoltre, garantire incentivi coerenti per le autorità nazionali, regionali e locali affinché queste sviluppino, finanzino e attuino politiche più efficaci di prevenzione e di conservazione;
1. esprime le sue più profonde solidarietà ed empatia a tutte le persone colpite da terremoti e alle loro famiglie, nonché alle autorità nazionali, regionali e locali italiane coinvolte in operazioni di soccorso a seguito del disastro;
2. apprezza gli sforzi incessanti delle unità di soccorso, degli operatori della protezione civile, dei volontari, delle organizzazioni della società civile e delle autorità locali, regionali e nazionali per salvare vite umane e contenere i danni nelle zone devastate;
3. sottolinea i gravi effetti economici dei terremoti che si sono succeduti e della distruzione che essi hanno lasciato dietro di sé;
4. prende atto della solidarietà espressa da altri Stati membri, dalle regioni europee e da attori internazionali sotto forma di assistenza reciproca in situazioni di emergenza;
5. evidenzia i problemi di previsione associate ai sistemi tellurici e l'alta sismicità dell'Europa sudorientale; rileva con preoccupazione che migliaia di persone sono morte e centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza tetto negli ultimi 15 anni a seguito di terremoti distruttivi che hanno interessato l'Europa;
6. esprime preoccupazione per il grande numero di sfollati esposti alle difficili condizioni climatiche dell’imminente stagione invernale; invita la Commissione ad offrire tutto l'aiuto necessario alle autorità italiane per consentire loro di garantire condizioni di vita dignitose alle persone private della loro abitazioni;
7. sottolinea l'importanza del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea nel favorire la cooperazione tra autorità nazionali di protezione civile in Europa nelle situazioni difficili e nel ridurre al minimo le conseguenze degli eventi di forza maggiore; invita la Commissione e gli Stati membri a semplificare ulteriormente le procedure di attivazione del meccanismo al fine di renderlo rapidamente ed efficacemente disponibile all'indomani di una catastrofe;
8. invita la Commissione a prendere tutte le misure necessarie per garantire e fornire un rapido finanziamento al massimo livello possibile del Fondo di solidarietà dell'Unione europea; mette in evidenza il ruolo e la forte responsabilità delle autorità regionali e locali nella gestione e nella distribuzione dei fondi, sostenendo al contempo una rinnovata crescita economica sostenibile e la coesione sociale nei loro territori;
9. invita la Commissione a considerare l’eventualità di estendere il calcolo esistente del Fondo di solidarietà, che è attualmente basato sugli effetti del danno causato da un singolo evento catastrofico, ad un calcolo cumulativo dei danni causati da diverse catastrofi naturali nella stessa regione in un anno;
10. invita la Commissione a garantire che tutti gli strumenti disponibili nell'ambito dei fondi di coesione e regionali siano effettivamente utilizzati per le attività di ricostruzione e tutte le altre azioni necessarie in piena collaborazione con le autorità nazionali e regionali italiane; invita la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di utilizzare il Fondo europeo per lo sviluppo rurale per sostenere le aree rurali e le attività agricole che sono state colpite dai terremoti;
11. sottolinea che la politica di coesione è uno strumento essenziale per la prevenzione del rischio di catastrofi naturali;
ritiene che debba essere possibile far operare i diversi fondi e strumenti in modo flessibile e coordinato al fine di migliorare il funzionamento e l'efficacia di tale politica; sottolinea che la prevenzione dei rischi deve anche interagire con le altre politiche perseguite nel campo della prevenzione, al fine di evitare la frammentazione delle misure e di aumentarne l’efficacia e il valore aggiunto;
12. sottolinea la necessità urgente di un piano di investimenti pubblici in materia di politiche di prevenzione e di un piano di adeguamento antisismico nelle zone a più alto rischio sismico e idrogeologico; ritiene che tali spese debbano essere escluse dal calcolo del limite di disavanzo dello Stato membro interessato;
13. invita la Commissione a promuovere lo scambio di buone pratiche tra Stati membri nella prevenzione delle catastrofi, e invita gli Stati membri a garantire che le autorità regionali seguano una formazione nella gestione delle catastrofi;
14. sottolinea l'importanza di considerare la prevenzione in una prospettiva trasversale, incorporandola nelle pertinenti politiche settoriali al fine di promuovere un'occupazione del suolo equilibrata e uno sviluppo economico e sociale armonioso che sia in sintonia con la natura;
15. sottolinea l'importanza della ricerca e sviluppo (R&S) pubblici nella prevenzione e nella gestione delle calamità, e chiede maggiori coordinamento e cooperazione tra le istituzioni di ricerca e sviluppo degli Stati membri, in particolare quelli che affrontano rischi simili; chiede sistemi di allerta precoce rafforzati negli Stati membri e la creazione e il potenziamento dei collegamenti tra i diversi sistemi di allerta precoce; raccomanda alla Commissione di tenere debitamente conto di queste necessità e di garantire un finanziamento adeguato;
16. sottolinea la necessità di preparare i sistemi sanitari degli Stati membri in termini di struttura delle risorse umane, buone pratiche e consapevolezza dei rischi, in modo tale che siano in grado di far fronte a situazioni di calamità;
17. sottolinea l'importanza di disporre di una raccolta completa di dati e di informazioni sui rischi e i costi delle catastrofi e di condividerli a livello di UE, al fine di effettuare studi comparativi e determinare il probabile impatto transfrontaliero delle catastrofi, permettendo così agli Stati membri di riunire le informazioni sulle capacità civili nazionali e le risorse mediche, e sottolinea che dovremmo usare e sviluppare le strutture esistenti, come il Centro di monitoraggio e informazione (MIC), anziché costruire di nuove;
18. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo italiano e alle autorità regionali e locali delle zone colpite.