Proposta di risoluzione - B8-0335/2017Proposta di risoluzione
B8-0335/2017

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla strategia dell'UE relativa alla Siria

15.5.2017 - (2017/2654(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Laura Agea, Rolandas Paksas a nome del gruppo EFDD

Procedura : 2017/2654(RSP)
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B8-0335/2017
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B8-0335/2017

Risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia dell'UE relativa alla Siria

(2017/2654(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Siria,

–  vista la comunicazione congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione, dal titolo "Elementi per una strategia dell'UE relativa alla Siria", del 14 marzo 2017,

–  viste le conclusioni del Consiglio sulla Siria, in particolare quelle del 3 aprile 2017 di adozione della strategia dell'UE relativa alla Siria,

–  visti i principi della Carta delle Nazioni Unite,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–  vista la dichiarazione della conferenza di Bruxelles "Sostenere il futuro della Siria e della regione" del 4-5 aprile 2017,

–  viste le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'UE è stata un attore marginale in Siria, e che la strategia dell'Unione relativa alla Siria è intesa a porre rimedio a questa situazione, prospettando la modalità con cui l'UE potrebbe svolgere un ruolo più importante e contribuire più attivamente a una soluzione politica duratura in Siria nell'ambito del quadro concordato alle Nazioni Unite;

B.  considerando che, nonostante tale ruolo politico limitato, l'UE è protagonista nel campo degli aiuti umanitari, poiché dal gennaio 2017 ha mobilitato collettivamente (tra l'UE e gli Stati membri) oltre 9,4 miliardi di EUR in risposta alla crisi siriana, sia in Siria che nella regione, diventando così il maggior donatore; e che l'UE ha inoltre sostenuto in misura considerevole i paesi vicini di accoglienza dei rifugiati;

C.  considerando che oltre 13,5 milioni di siriani necessitano ancora di aiuti umanitari all'interno della Siria, tra cui 6,3 milioni di sfollati interni, 1,5 milioni di persone che vivono in condizioni di assedio e altri 5 milioni di rifugiati siriani ospitati nei paesi vicini e dell'intera regione;

D.  considerando che i partecipanti alla conferenza di Bruxelles dal titolo "Sostenere il futuro della Siria e della regione" si sono impegnati a fornire 5,6 miliardi di EUR per il 2017 e un importo di 3,47 miliardi di EUR per il periodo 2018-2020;

E.  considerando che, il 4 aprile 2017, più di 80 persone sono state uccise in un presunto attacco chimico nella città di Khan Sheikhun, occupata dai ribelli nel nord-ovest del paese; considerando che l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) e le Nazioni Unite hanno dichiarato che stanno indagando su questo attacco;

F.  considerando che gli attacchi missilistici statunitensi contro la base aerea di Skhairat a Homs, in risposta al presunto attacco chimico, hanno inasprito le tensioni tra la Russia e gli Stati Uniti, che hanno accusato il governo siriano di aver orchestrato l'attacco nella provincia di Idlib; e che ciò ha indotto la Russia a bloccare un accordo cruciale di cooperazione militare con gli Stati Uniti in Siria;

G.  considerando che il 15 aprile 2017 un attentato dinamitardo nei pressi di Rashideen, nella provincia di Aleppo, a un convoglio di civili evacuati, ha causato la morte di almeno 126 persone tra cui almeno 60 bambini;

H.  considerando che la città siriana di Deir ez-Zor, che contava inizialmente circa 200 000 abitanti, è isolata a causa di un assedio di ISIS/Da'esh che dura da tre anni e che ha costretto il Programma alimentare mondiale a creare un ponte aereo per paracadutare gli aiuti; che di recente la situazione si è ulteriormente deteriorata, il che ha reso necessario limitare la distribuzione aerea, lasciando i civili, soprattutto donne e bambini, senza altra risorsa idrica che le acque non trattate del fiume Eufrate;

I.  considerando che le sanzioni nei confronti della Siria hanno destabilizzato l'economia del paese e che, bloccando l'accesso a materie prime, valuta estera e altre attrezzature, compresi i pezzi di ricambio per la riparazione delle centrali elettriche e i dispositivi medici e per la sicurezza sanitaria del sangue, hanno punito e paralizzato la popolazione siriana; sottolineando il fatto che, anche quando le merci non sono colpite da sanzioni, le difficoltà burocratiche e il complesso sistema di requisiti per la concessione di licenze rendono difficile per la popolazione civile ottenere prodotti di base come i farmaci;

J.  considerando che il quarto round dei colloqui del processo di Astana sulla Siria del 3-4 maggio si è concluso con la firma da parte di Russia, Turchia e Iran, di un documento che prevede la creazione di quattro zone di "de-escalation" sul terreno, dove non verrebbero consentite attività militari, neanche con "mezzi aerei"; che il governo siriano ha accolto con favore l'accordo, mentre i gruppi armati dell'opposizione hanno rifiutato il ruolo dell'Iran nell'accordo;

K.  considerando che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha autorizzato la fornitura di armi ai combattenti curdi dell'YPG a sostegno dell'operazione per riprendere la città siriana di Raqqa dall'ISIS/Da'esh; e che Ankara ha considerato questa iniziativa "inaccettabile";

L.  considerando che la Turchia ha recentemente intensificato gli attacchi contro le zone controllate dalle Forze democratiche siriane (SDF) nella Siria settentrionale;

1.  accoglie con favore le recenti conclusioni del Consiglio e la nuova strategia dell'UE relativa alla Siria; ricorda la necessità che l'UE si impegni attivamente per agevolare il raggiungimento di una soluzione politica in Siria;

2.  ritiene che non vi possa essere una soluzione militare al conflitto e sottolinea la necessità di una soluzione politica, pur mantenendo l'impegno di rispettare pienamente la sovranità, l'indipendenza, l'unità e l'integrità territoriale della Repubblica araba siriana;

3.  sottolinea l'importanza di proteggere le minoranze etniche e religiose in Siria, e ritiene fermamente che ogni processo politico debba essere inclusivo e volto al ripristino della Siria in quanto stato tradizionalmente multiconfessionale;

4.  ribadisce il suo sostegno al processo di Ginevra condotto dall'ONU e agli sforzi dell'inviato speciale dell'ONU, Stephan De Mistura, e invita le parti del conflitto siriano a cooperare in modo costruttivo e in buona fede;

5.  ricorda le responsabilità che incombono a tutte le parti del conflitto in virtù del diritto umanitario internazionale e del diritto internazionale in materia di diritti umani, nonché le importanti decisioni del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Siria;

6.  prende atto con soddisfazione dell'avanzamento dei negoziati di Astana e della firma del memorandum sulle zone di de-escalation, mediato dalla Russia, dalla Turchia e dall'Iran; si augura che detto accordo contribuisca alla creazione di zone sicure per i rifugiati e faciliti la fornitura degli aiuti umanitari agli sfollati in fuga dalle violenze; invita i garanti del processo di Astana ad assicurare il rispetto del cessate il fuoco attraverso il meccanismo di controllo trilaterale;

7.  auspica che l'accordo di de-escalation e, in generale, i colloqui di Astana abbiano un effetto positivo sui colloqui di Ginevra; sottolinea la necessità che gli Stati Uniti e la Russia collaborino per stabilizzare la situazione e sostenere il processo politico sotto l'egida delle Nazioni Unite; accoglie con favore il fatto che entrambe le parti abbiano convenuto di riprendere le comunicazioni tra le loro rispettive autorità militari onde evitare incidenti in volo in Siria;

8.  condanna fermamente il presunto attacco chimico a Khan Sheikun; sottolinea la necessità di una indagine internazionale realmente imparziale sulle circostanze dell'attacco; condanna parimenti qualsiasi altro attacco contro la popolazione civile, indipendentemente dai responsabili; sottolinea la necessità che gli autori di tali crimini rispondano dei loro atti, in conformità alle norme internazionali vigenti;

9.  reitera il suo invito al governo siriano a consentire agli osservatori internazionali indipendenti, quali la commissione d'inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica araba siriana, che opera con un mandato delle Nazioni Unite, di accedere al paese;

10.  prende atto delle conclusioni della conferenza di Bruxelles "Sostenere il futuro della Siria e della regione" del 4-5 aprile 2017; invita i partecipanti a onorare gli impegni assunti e a trasformare le conclusioni della conferenza in risultati concreti per la Siria e i suoi vicini nella regione;

11.  è consapevole del fatto che le esigenze umanitarie rimarranno critiche negli anni a venire e invita l'UE a svolgere pienamente il proprio ruolo, impegnandosi a lungo termine a sostenere la popolazione civile, con particolare attenzione alle esigenze di oltre 7 milioni di donne e ragazze colpite dal conflitto; accoglie con favore il sostegno dell'UE ai paesi limitrofi che accolgono rifugiati siriani, ma esorta la Commissione a verificare che i rifugiati, in particolare donne e bambini, non siano sfruttati nei paesi ospitanti e che i loro diritti siano pienamente rispettati;

12.  sollecita gli attori regionali a non portare avanti un'agenda mirata a disaggregare il paese; reitera il suo appello a un approccio più impegnato da parte degli attori regionali per garantire che il sostegno materiale e finanziario non raggiunga gruppi terroristici come Al-Qaeda, lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL/Da'esh), Fateh al Sham (ex Jabhat al-Nusra) e altri gruppi associati;

13.  denuncia con fermezza le pratiche che consistono nel creare blocchi e nell'affamare la popolazione civile come metodo di combattimento; chiede l'adozione di misure atte a consentire un accesso umanitario rapido, sicuro e ininterrotto alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e ai loro partner esecutivi, anche attraverso le linee di conflitto;

14.  plaude ai progressi compiuti dall'SDF in prossimità del bastione ISIS/Da'esh di Raqqa nella Siria settentrionale; condanna fermamente gli attacchi aerei da parte della Turchia contro le forze curde in Siria, che stanno ostacolando gli sforzi nella lotta contro l'ISIS/Da'esh;

15.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'inviato speciale del Segretario generale per la Siria, ai membri del gruppo internazionale di sostegno alla Siria nonché a tutte le parti coinvolte nel conflitto.