Proposta di risoluzione - B8-0308/2018Proposta di risoluzione
B8-0308/2018

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sui sistemi d'arma autonomi

5.9.2018 - (2018/2752(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Reinhard Bütikofer, Bodil Valero, Max Andersson, Barbara Lochbihler, Monika Vana, Philippe Lamberts a nome del gruppo Verts/ALE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0308/2018

Procedura : 2018/2752(RSP)
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B8-0308/2018
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B8-0308/2018
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B8-0308/2018

Risoluzione del Parlamento europeo sui sistemi d'arma autonomi

(2018/2752(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visto il suo studio del 3 maggio 2013 dal titolo "Human rights implications of the usage of drones and unmanned robots in warfare" (Conseguenze sui diritti umani dell'utilizzo di droni e robot automatizzati nei conflitti bellici),

–  viste le sue numerose posizioni, raccomandazioni e risoluzioni, che sollecitano il divieto sui sistemi d'arma autonomi, come il mandato ad avviare negoziati approvato in Aula il 13 marzo 2018 in vista dell'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, la sua risoluzione del 13 dicembre 2017 sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2016 e sulla politica dell'Unione europea in materia[1], la sua raccomandazione al Consiglio del 7 luglio 2016 sulla 71ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite[2] e la sua risoluzione del 27 febbraio 2014 sull'utilizzo di droni armati[3],

–  viste le pertinenti relazioni ONU, in particolare la relazione del 9 aprile 2013 di Christof Heyns, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie (UN A/HRC/23/47),

–  vista la dichiarazione UE sui sistemi d'arma autonomi letali (LAWS), resa in occasione delle riunioni del Gruppo di esperti governativi delle parti della Convenzione su certe armi convenzionali (CCW), tenutesi a Ginevra dal 13 al 17 novembre 2017 e dal 9 al 13 aprile 2018,

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 31 maggio 2017, che raccomanda di adottare, nei confronti dell'IA, l'approccio "human-in-command" e il divieto sulle armi autonome,

–  visti i contributi di vari Stati, tra cui Stati membri dell'Unione europea, a monte delle riunioni del Gruppo di esperti governativi del 2017 e 2018,

–  viste la lettera aperta del luglio 2015, firmata da oltre 3 000 ricercatori in materia di intelligenza artificiale e robotica, e quella del 21 agosto 2017, firmata da 116 fondatori di importanti società di robotica e intelligenza artificiale,

–  viste le pertinenti dichiarazioni del Comitato internazionale della Croce Rossa e le iniziative della società civile, come la Campagna per fermare i robot killer, che rappresenta 70 organizzazioni in 30 paesi, tra cui Human Rights Watch, Article 36 e Amnesty International,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che alcuni paesi e industrie starebbero mettendo a punto sistemi d'arma con varie funzioni autonome;

B.  considerando che i sistemi d'arma autonomi letali (LAWS) potrebbero cambiare radicalmente i sistemi bellici, accelerare drammaticamente la velocità e i tempi dell'interazione militare ostile e innescare una corsa agli armamenti senza precedenti;

C.  considerando che l'uso di sistemi d'arma autonomi letali solleva questioni etiche e giuridiche fondamentali di controllo da parte dell'uomo, soprattutto per quanto riguarda funzioni critiche a livello di selezione e ingaggio degli obiettivi;

D.  considerando che l'uso di sistemi d'arma autonomi letali solleva questioni chiave sull'applicabilità del diritto internazionale in materia di diritti umani, del diritto internazionale umanitario nonché delle norme e dei valori europei per quanto riguarda le future azioni militari;

E.  considerando che, nell'agosto 2017, 116 fondatori di importanti società di robotica e di intelligenza artificiale hanno inviato una lettera aperta alle Nazioni Unite chiedendo ai governi di "impedire una corsa agli armamenti con queste armi" e di "evitare gli effetti destabilizzanti di queste tecnologie"; che inoltre, secondo la lettera, "le armi letali autonome minacciano di diventare la terza rivoluzione bellica", il che "permetterà di combattere i conflitti armati su una scala senza precedenti e in tempi più rapidi di quanto gli esseri umani possano comprendere";

1.  evidenzia la necessità di agire con urgenza per prevenire la proliferazione dei sistemi d'arma autonomi letali; sottolinea che un'azione comune a livello UE rafforza potenzialmente l'UE in quanto attore internazionale in quanto esercita un impatto su una sfida chiave per la sicurezza militare;

2.  invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), gli Stati membri e il Consiglio europeo ad elaborare e adottare con urgenza una posizione comune sui sistemi d'arma autonomi che garantisca il controllo umano sulle funzioni critiche durante lo spiegamento, prima della riunione del novembre 2018 delle alte parti contraenti della convenzione su certe armi convenzionali, a parlare con una sola voce nelle sedi competenti e ad agire di conseguenza;

3.  esorta il VP/AR, gli Stati membri e il Consiglio ad adoperarsi per ottenere un divieto internazionale sui sistemi d'arma privi di un adeguato controllo da parte dell'uomo nella funzione critica della selezione e dell'ingaggio degli obiettivi, come richiesto dal Parlamento in varie occasioni; sottolinea l'importanza fondamentale inoltre di prevenire la ricerca, lo sviluppo e la produzione di sistemi d'arma privi di controllo umano, in particolare per quanto riguarda funzioni critiche quali la selezione e l'ingaggio degli obiettivi;

4.  ricorda la sua posizione del 13 marzo 2018 sul regolamento relativo al programma europeo di sviluppo industriale nel settore della difesa, in particolare l'articolo 6 (azioni ammissibili), e sottolinea la sua volontà di adottare una posizione analoga nel contesto del prossimo programma di ricerca nel settore della difesa, del programma di sviluppo industriale nel settore della difesa e di altri aspetti pertinenti del Fondo europeo per la difesa dopo il 2020;

5.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

 

Ultimo aggiornamento: 7 settembre 2018
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