presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
sull'aumento della violenza neofascista in Europa (2018/2869(RSP))
Kristina Winberg
a nome del gruppo ECR
Risoluzione del Parlamento europeo sull'aumento della violenza neofascista in Europa(2018/2869(RSP))
B8-0486/2018
Il Parlamento europeo,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,
– vista la Convenzione internazionale sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– visti gli articoli 2, 3, 6 e 7 del trattato sull'Unione europea (TUE),
– vista la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale(1),
– vista la direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI del Consiglio(2),
– vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2013 su autorità locali e società civile: l'impegno dell'Europa a favore dello sviluppo sostenibile(3),
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, come sancito dall'articolo 2 TUE, l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze; che tali valori sono comuni agli Stati membri;
B. considerando che, sebbene non vi sia alcuna definizione giuridicamente adottata di neo-fascismo, si fa comunemente riferimento a convinzioni di estrema destra che comprendono un nazionalismo estremo, opinioni razziste e analoghe a quelle del Partito nazionale fascista italiano tra gli anni 1920 e gli anni 1940;
C. considerando che la relazione 2018 di Europol sulla situazione e le tendenze del terrorismo nell'Unione europea (TESAT) osserva che la maggior parte degli attentati terroristici perpetrati nell'UE nel 2017 sono stati specificamente classificati come attacchi di matrice separatista (137 su 205); che, tuttavia, la relazione TESAT osserva inoltre che attualmente non esistono reti terroristiche del genere a livello dell'UE e indica chiaramente che nessuna delle attività riferite in qualsiasi categoria terroristica è stata tanto letale e ha avuto un tale impatto sulla società nel suo complesso come quelle condotte dai terroristi jihadisti; considerando che il commissario responsabile della sicurezza, Sir Julian King, ha sottolineato la crescente minaccia dell'estremismo violento di destra, affermando di non essere a conoscenza di un solo Stato membro dell'UE che non sia stato colpito in qualche modo dal fenomeno, citando il caso specifico della strage perpetrata da Breivik in Norvegia;
D. considerando che le organizzazioni neofasciste e neonaziste si manifestano in varie forme; che la maggior parte di tali organizzazioni si richiama al principio della libertà di parola; che il diritto alla libertà di parola non è assoluto;
E. considerando che il 16 giugno 2016 Jo Cox, deputata al Parlamento britannico, è stata brutalmente assassinata a Birstall, Regno Unito;
F. considerando che il 21 settembre 2018, a seguito di una dimostrazione antifascista tenutasi a Bari, Italia, Eleonora Forenza, deputata al Parlamento europeo, è stata aggredita e il suo assistente Antonio Perillo è rimasto ferito;
1. condanna fermamente e deplora tutti gli attentati, le minacce, gli omicidi commessi e gli atti di violenza fisica perpetrati da qualsiasi organizzazione o persona in qualsiasi Stato membro; deplora il fatto che la violenza e l'estremismo siano presenti in tutto lo spettro politico;
2. è profondamente preoccupato per le attuali manifestazioni di fascismo, razzismo e xenofobia nell'Unione europea;
3. è particolarmente preoccupato per qualsiasi tipo di violenza nei confronti di particolari minoranze nazionali ed etniche;
4. prende atto della preoccupante tendenza dei gruppi neofascisti e neonazisti a utilizzare i social media e Internet per organizzare e pianificare strategie in tutta l'Unione europea;
5. condanna fermamente tutte le violenze, compresa l'aggressione ai danni di Eleonora Forenza, deputata al Parlamento europeo, e del suo assistente Antonio Perillo e di altri partecipanti a una manifestazione antifascista e antirazzista il 21 settembre 2018 a Bari, Italia;
6. invita gli Stati membri a sanzionare chiaramente i reati generati dall'odio, in particolare l'istigazione illegale alla violenza, come previsto dalla decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio;
7. invita gli Stati membri a prevedere e fornire un sostegno adeguato per le vittime di reati di stampo razzista o xenofobo e di reati di odio e la protezione di tutti i testimoni;
8. si congratula con i gruppi di comunità e le organizzazioni della società civile che combattono il fascismo, il razzismo e la xenofobia;
9. esorta gli Stati membri a salvaguardare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio e a lottare contro le organizzazioni che diffondono la violenza nei luoghi pubblici e la fomentano in rete, imponendo le sanzioni stabilite dalla decisione;
10. chiede un impegno pieno e tempestivo con i gruppi di comunità e le organizzazioni della società civile al fine di combattere il fascismo, il razzismo e la xenofobia;
11. incoraggia gli Stati membri a verificare se i progetti pilota destinati al reinserimento di membri di gruppi violenti, i cosiddetti "programmi di uscita" abbiano o meno un esito positivo; sottolinea che tali programmi dovrebbero essere oggetto di un'analisi comparativa e, in caso di risultati positivi, essere adeguatamente promossi e finanziati;
12. sottolinea che la conoscenza della storia è uno dei presupposti per prevenire tali reati in futuro e svolge un importante ruolo nel formare le giovani generazioni; evidenzia che sminuire i crimini nazisti o comunisti rappresenta un primo passo verso il risveglio di idee di quell'epoca;
13. mette in guardia contro l'equiparazione del patriottismo con il nazionalismo estremo; ricorda che uno incarna l'orgoglio per la propria nazione, mentre l'altro fomenta l'odio nei confronti di tutti gli altri;
14. sollecita una cultura comune della memoria che respinga i crimini fascisti del passato; è preoccupato per il fatto che i giovani europei che non conoscono la storia del fascismo rischiano di diventare indifferenti alle nuove minacce;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.