PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul conflitto di interessi e la protezione del bilancio dell'UE in Repubblica ceca
11.12.2018 - (2018/2975(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Bart Staes, Julia Reda, Philippe Lamberts a nome del gruppo Verts/ALE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0582/2018
B8-0583/2018
Risoluzione del Parlamento europeo sul conflitto di interessi e la protezione del bilancio dell'UE in Repubblica ceca
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti decisioni e risoluzioni sul discarico alla Commissione per gli esercizi 2014, 2015 e 2016[1],
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione[2] (nuovo regolamento finanziario), in particolare l'articolo 61 sul conflitto di interessi,
– viste le interrogazioni rivolte alla Commissione dal Partito Pirata ceco il 2 agosto 2018,
– vista la denuncia ufficiale presentata alla Commissione da Transparency International Repubblica Ceca il 19 settembre 2018,
– visto il parere del Servizio giuridico della Commissione, del 19 novembre 2018, dal titolo "Impact of Article 61 of the new Financial Regulation (conflict of interests) on payments from the European Structural and Investment (ESI) Funds" (Impatto dell'articolo 61 del nuovo regolamento finanziario (conflitto di interessi) sui pagamenti dei Fondi strutturali e di investimento europei),
– vista la presentazione a cura della Direzione generale del Bilancio della Commissione, del 20 novembre 2018, destinata alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento, dal titolo "Conflict of Interests Rules in the Financial Regulation 2018" (Norme sui conflitti di interessi nel regolamento finanziario 2018),
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che le disposizioni del regolamento finanziario del 2012 in materia di conflitti di interessi non si applicavano esplicitamente alla gestione concorrente, ma imponevano agli Stati membri l'applicazione di un controllo interno efficace, che includeva la prevenzione dei conflitti di interessi;
B. considerando che le norme in materia di appalti pubblici impongono agli Stati membri di evitare i conflitti di interesse (articolo 24 della direttiva 2014/24/UE[3]), compresi gli interessi personali diretti o indiretti, e che sono già in vigore norme concernenti le situazioni percepite come conflitti di interessi o gli obblighi specifici nell'ambito della gestione concorrente (ad esempio il regolamento (UE) n. 1303/2013[4]);
C. considerando che il 18 luglio 2018 il Consiglio ha adottato il nuovo regolamento finanziario; che l'articolo 61 del regolamento finanziario, che vieta i conflitti di interessi, è entrato in vigore il 2 agosto 2018;
D. considerando che l'articolo 61, paragrafo 1, del regolamento finanziario, in combinato disposto con il paragrafo 61, paragrafo 3, impone agli agenti finanziari:
i) l'obbligo negativo di evitare le situazioni di conflitto di interessi in relazione al bilancio dell'UE;
ii) l'obbligo positivo di adottare misure adeguate per prevenire l'insorgere di conflitti di interessi nel quadro delle funzioni poste sotto la loro responsabilità e per risolvere le situazioni che possono oggettivamente essere percepite come comportanti un conflitto di interessi;
E. considerando che, secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea[5], " la confusione di interessi costituisce di per sé e obiettivamente una grave disfunzione, senza che sia necessario tener conto, per definirla, delle intenzioni degli interessati e della loro buona o cattiva fede"; che la Commissione è tenuta a sospendere i pagamenti dei fondi UE nei casi in cui sussistono gravi carenze nel funzionamento dei sistemi di gestione e controllo e in cui sono emerse gravi irregolarità non rilevate, non segnalate e non corrette in relazione ai conflitti di interessi;
F. considerando che il 19 settembre 2018 Transparency International Repubblica ceca ha presentato una denuncia formale alla Commissione, affermando che il Primo ministro ceco, Andrej Babiš, ha ripetutamente violato la normativa dell'UE e della Repubblica ceca in materia di conflitti di interessi;
G. considerando che Andrej Babiš si è rivelato essere il titolare effettivo di Agrofert, società di gestione del gruppo Agrofert, mediante due fondi fiduciari, AB I e AB II, che non sono considerabili "blind trusts" e di cui è il fondatore e, al contempo, il beneficiario unico;
H. considerando che le società appartenenti al gruppo Agrofert partecipano a progetti sovvenzionati dal programma di sviluppo rurale della Repubblica ceca, che a sua volta è finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale;
I. considerando che, nel periodo 2014-2020, a titolo dei fondi strutturali e di investimento europei sono stati erogati importi significativi a società appartenenti al gruppo Agrofert, per un valore variabile che ammontava a 42 milioni di euro nel 2013 e a 82 milioni di euro nel 2017;
J. considerando che, in base alla dichiarazione dei redditi dei funzionari pubblici cechi, durante il primo semestre del 2018 Andrej Babiš ha percepito un reddito di 3,5 milioni di euro dal gruppo Agrofert attraverso i suoi fondi fiduciari;
K. considerando che il Parlamento, nelle sue relazioni annuali del 2016, 2017 e 2018 sul discarico alla Commissione, ha ripetutamente invitato la Commissione ad accelerare la procedura di verifica di conformità avviata nel gennaio 2016 al fine di ottenere informazioni precise e dettagliate sul rischio di conflitto di interessi relativo al Fondo statale di intervento agricolo della Repubblica ceca, e ha sottolineato che, se non saranno prese le misure necessarie per prevenire un conflitto di interessi, si potrebbe giungere a una situazione in cui occorre esigere dall'autorità competente ceca che ritiri l'accreditamento dell'organismo pagatore, e la Commissione potrebbe altresì dover applicare correzioni finanziarie;
L. considerando che la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento ha deciso, nel settembre 2018, di occuparsi della questione nel quadro della procedura annuale di discarico, in particolare nelle audizioni con i commissari maggiormente interessati dal problema;
M. considerando che, dalle audizioni con i commissari tenute dalla commissione per il controllo dei bilanci nel quadro della procedura annuale di discarico, i deputati non hanno ottenuto risposte sufficienti e chiare sulla situazione concernente il potenziale conflitto di interessi del Primo ministro ceco;
N. considerando che il 1º dicembre 2018 diversi media europei, tra cui The Guardian, Le Monde, De Standaard e Süddeutsche Zeitung, hanno pubblicato informazioni sul parere giuridico elaborato dal Servizio giuridico della Commissione a conferma del conflitto di interessi di Andrej Babiš;
1. ricorda la sua relazione sul discarico per il 2016, adottata nell'aprile 2018, nella quale "si compiace del fatto che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) abbia portato a termine la sua indagine amministrativa sul progetto ceco noto come "Nido della cicogna"", "constata che il fascicolo dell'OLAF è stato reso pubblico attraverso i media cechi" e "si rammarica del fatto che l'OLAF abbia rilevato gravi irregolarità";
2. esprime profonda preoccupazione per il mancato rispetto, da parte della Repubblica ceca, dell'articolo 61, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1046 in relazione al conflitto di interessi del Primo ministro ceco e ai suoi legami con il gruppo Agrofert;
3. deplora qualsiasi tipo di conflitto di interessi che possa compromettere l'attuazione del bilancio dell'UE e indebolire la fiducia dei cittadini dell'UE nella corretta gestione del denaro dei contribuenti europei; invita la Commissione ad assicurare che sarà applicata una politica di tolleranza zero, senza disparità di trattamento, riguardo ai conflitti di interessi di qualsiasi politico dell'UE, e a non addurre scuse per giustificare ritardi quando si tratta di proteggere gli interessi finanziari dell'Unione;
4. invita la Commissione a definire la prevenzione attiva dei conflitti di interessi come una delle sue priorità e ad agire in maniera rapida ed efficace nei casi di questo tipo, in veste di custode dei trattati, specialmente quando le autorità nazionali non agiscono per prevenire i conflitti di interessi dei loro alti rappresentanti;
5. invita la Commissione a dar seguito alla questione senza indugio, sulla base del parere formulato dal suo Servizio giuridico in seguito alla denuncia di Transparency International Repubblica ceca, e a porre in atto le misure correttive e le procedure necessarie per modificare qualsiasi situazione potenzialmente illegale, compresa una misura volta a sospendere tutti i finanziamenti dell'UE destinati al gruppo Agrofert fino al completamento delle indagini e alla risoluzione del conflitto di interessi;
6. invita inoltre tutti i capi Stato e di governo e i funzionari pubblici dell'UE ad applicare in modo proattivo il nuovo regolamento finanziario, in particolare la sezione sui conflitti di interessi, al fine di prevenire situazioni dannose per la reputazione dell'UE o quella dei singoli Stati membri, la democrazia e gli interessi finanziari dell'UE, e a dare il buon esempio operando per il bene pubblico anziché per il proprio guadagno personale;
7. invita i parlamenti nazionali degli Stati membri ad assicurare che nessuna normativa nazionale in materia di prevenzione dei conflitti di interessi sia in contrasto con lo spirito del nuovo regolamento finanziario;
8. invita la Commissione a garantire che in ciascuno Stato membro siano elaborati e attuati piani in materia di conflitti di interessi e a riferire al Parlamento i progressi in questo ambito;
9. prende atto del parere elaborato dal Servizio giuridico della Commissione sul potenziale conflitto di interessi dell'attuale Primo ministro ceco, Andrej Babiš, nell'esercizio delle sue funzioni di ministro delle Finanze nel 2014; chiede che la Commissione esamini in modo esaustivo la legittimità di tutte le sovvenzioni dell'UE versate al gruppo Agrofert da quando Andrej Babiš è entrato a far parte del governo ceco, tenendo conto del precedente regolamento finanziario applicabile prima del 2 agosto 2018 e della relativa sezione sui conflitti di interesse;
10. invita la Commissione a mettere a disposizione della commissione per il controllo dei bilanci tutti i documenti connessi al caso dei possibili conflitti di interessi del Primo ministro ceco nonché del ministro dell'Agricoltura;
11. invita il Consiglio e i suoi stessi negoziatori sul quadro finanziario pluriennale (QFP) a insistere affinché sia garantita la trasparenza di qualsiasi legame tra Andrej Babiš e il gruppo Agrofert e a garantire che tali legami non interferiscano con il suo ruolo di Primo ministro della Repubblica ceca, nonché ad adottare tutte le misure necessarie e appropriate per prevenire i conflitti di interessi nel contesto dei negoziati sui futuri bilanci dell'UE e sul QFP, in conformità dell'articolo 61, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1046;
12. invita la commissione per il controllo dei bilanci a includere nella sua relazione annuale sul discarico alla Commissione la prevenzione dei conflitti di interessi e il resoconto delle azioni adottate a tale riguardo;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e al governo e al parlamento della Repubblica ceca.
- [1] GU L 246 del 14.9.2016, pag. 1, GU L 252 del 29.9.2017, pag. 1 e GU L 248 del 3.10.2018, pag. 1.
- [2] GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.
- [3] GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65.
- [4] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320.
- [5] Ismeri Europa Srl contro Corte dei conti delle Comunità europee, sentenza del 15.6.1999 nella causa T-277/97, ECLI:EU:T:1999:124.