PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul futuro del trattato INF e le ripercussioni per l'Unione europea
12.2.2019 - (2019/2574(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Urmas Paet, Petras Auštrevičius, Jozo Radoš, Marietje Schaake, Hilde Vautmans a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0128/2019
B8-0132/2019
Risoluzione del Parlamento europeo sul futuro del trattato INF e le ripercussioni per l'Unione europea
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sulle forze nucleari a portata intermedia (INF), firmato a Washington l'8 dicembre 1987 dall'allora Presidente degli Stati Uniti e dal Presidente dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche (Unione Sovietica),
– vista la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in data 21 ottobre 2018, che ha minacciato il ritiro degli Stati Uniti dal trattato INF,
– vista la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in data 1 febbraio 2019, che ha confermato il ritiro degli Stati Uniti dal trattato INF,
– vista la dichiarazione del Presidente russo Vladimir Putin, in data 2 febbraio 2019, che conferma la sospensione da parte del suo governo della partecipazione della Russia al trattato,
– viste la dichiarazione di Stati Uniti e Russia che ne fissa il ritiro dal trattato INF dopo un periodo di sei mesi,
– vista la dichiarazione sul trattato INF rilasciata dai ministri degli esteri della NATO a Bruxelles il 4 dicembre 2018,
– viste le osservazioni formulate dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), Federica Mogherini, in occasione della settima conferenza dell'UE sulla non proliferazione e il disarmo, tenutasi a Bruxelles il 18 e 19 dicembre 2018,
– vista la sua risoluzione del 27 ottobre 2016 sulla sicurezza nucleare e la non proliferazione[1],
– vista la dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO, siglata a Bruxelles il 10 luglio 2018,
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il trattato INF fu firmato tra Stati Uniti e Unione sovietica nel 1987 in quanto accordo per il controllo degli armamenti che eliminava tutti i missili balistici terrestri e i missili da crociera nonché i vettori con una gittata compresa tra 500 e 5 500 km;
B. considerando che il trattato INF impose agli Stati Uniti e all'Unione sovietica di distruggere le loro scorte; che, entro maggio 1991, erano stati eliminati circa 2 692 missili ai sensi delle disposizioni del trattato;
C. considerando che l'Europa è stata il principale beneficiario del trattato INF; che la portata del trattato INF è di gran lunga superiore a quella della sicurezza collettiva dell'Europa e che esso è diventato un pilastro della pace e della stabilità internazionali;
D. considerando che nel 2014 l'amministrazione statunitense, l'amministrazione Obama, ha dichiarato che la Russia stava "violando gli obblighi che le incombevano in forza del trattato INF di non possedere, produrre o collaudare missili da crociera lanciati da terra (GLCM) con una gittata compresa tra 500 e 5 500 km, o di possedere o produrre vettori per il lancio di tali missili"; che le successive relazioni, pubblicate nel 2015, 2016, 2017 e 2018, hanno ribadito le asserzioni USA in merito alle costante violazione del trattato da parte della Russia;
E. considerando che gli Stati Uniti e la NATO hanno ripetutamente interpellato la Russia in merito alle sue attività di sviluppo di missili, in particolare per quanto riguarda il sistema missilistico 9M729 che, a loro parere, viola il trattato INF;
F. considerando che il 20 ottobre 2018 il Presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dal trattato per l'inadempienza della Russia e la mancata partecipazione della Cina; che il 4 dicembre 2018, in esito alla riunione dei ministri degli esteri della NATO, il Segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, ha annunciato che gli Stati Uniti avevano trovato la Russia in violazione sostanziale del trattato e che, in risposta, avrebbero sospeso i propri obblighi 60 giorni dopo, a meno che la Russia non fosse ritornata al rispetto completo e verificabile;
G. considerando che il 4 dicembre 2018 la NATO ha rilasciato una dichiarazione a sostegno delle conclusioni degli Stati Uniti, da cui è emerso che la Russia sta violando sostanzialmente gli obblighi derivanti dal trattato e ha invitato la Russia a ritornare con urgenza al rispetto totale e verificabile del trattato;
H. considerando che, negando la violazione del trattato INF, la Russia ha direttamente provocato una mancanza di fiducia nel trattato INF o la sua mancata applicazione; che, prima del ritiro degli Stati Uniti dal trattato, la Russia ha confermato che avrebbe installato missili balistici intercontinentali RS-26 a 1 200 km ad est di Mosca all'inizio del 2019;
I. considerando che il 1º febbraio 2019 gli Stati Uniti hanno annunciato l'intenzione di sospendere i propri obblighi derivanti dal trattato INF e di avviare il processo di ritiro, a meno che la Russia non avesse ripreso a rispettarne le condizioni entro 180 giorni; che il 2 febbraio 2019 la Russia ha deciso in modo analogo di sospendere la sua partecipazione al trattato; che il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha invitato la Russia a sfruttare il periodo di sei mesi offerto dagli Stati Uniti per ritornare al pieno rispetto;
1. ricorda il ruolo cardine del trattato INF nel promuovere la non proliferazione globale, il disarmo e la sicurezza europea e mondiale; sostiene senza riserve il mantenimento del trattato INF;
2. condanna la Russia per la costante violazione del trattato INF; invita la Russia a dimostrare il rispetto totale e verificabile, al fine di rispondere alle preoccupazioni sollevate dagli Stati Uniti e dalla NATO e consentire il proseguimento del trattato INF;
3. riconosce l'importanza della piena trasparenza e del dialogo a fini di rafforzamento della fiducia e confidenza nell'attuazione del trattato INF e di ogni altro accordo che rafforzi la stabilità strategica e la sicurezza; incoraggia, alla luce di quanto precede, la ripresa di un dialogo costruttivo tra gli Stati Uniti e la Russia e chiede che siano portati avanti negoziati in buona fede su efficaci misure relative ai loro arsenali nucleari;
4. esprime il proprio rammarico per la sospensione del trattato INF da entrambe le parti; è preoccupato per il fatto che un potenziale errore di calcolo e un'incomprensione tra gli Stati Uniti e la Russia potrebbero comportare un inasprimento delle tensioni e una nuova corsa ai missili;
5. rimane pienamente impegnato a favore di un efficace controllo internazionale degli armamenti, del disarmo e della non proliferazione; esorta gli Stati Uniti e la Russia a rinnovare il nuovo accordo START 2010, che giungerà a scadenza nel 2021;
6. esorta il VP/AR a sfruttare la finestra di sei mesi per avviare un dialogo con entrambi gli Stati firmatari, offrendo nel contempo le competenze e l'esperienza dell'UE in materia di mediazione, al fine di raggiungere un accordo sul trattato INF nel tentativo di impedire il ritiro da parte sia degli Stati Uniti che della Russia; esorta inoltre il VP/AR, dopo il periodo di sei mesi, a offrire un'alternativa e a incoraggiare la negoziazione di un nuovo accordo sugli armamenti tra gli Stati Uniti e la Russia, che potrebbe includere livelli massimi o limitazioni geografiche per l'uso dei missili nucleari;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente e ai membri del Congresso degli Stati Uniti, al Presidente della Federazione russa, ai membri della Duma di Stato e al Consiglio della Federazione russa nonché alla NATO.
- [1] GU C 215 del 19.6.2018, pag. 202.