PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Nicaragua
11.3.2019 - (2019/2615(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Charles Tannock, Karol Karski, Ryszard Czarneckia nome del gruppo ECR
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0165/2019
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Nicaragua,
– visto l'accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale del 29 giugno 2012,
– viste le dichiarazioni rilasciate, a nome dell'UE, dall'alto rappresentante sulla situazione in Nicaragua, del 2 ottobre 2018, del 15 maggio 2018, del 22 aprile 2018 e del 15 dicembre 2018, nonché la dichiarazione del 1° marzo 2019 sulla ripresa del dialogo nazionale,
– visti il documento di strategia nazionale dell'UE e il programma indicativo pluriennale 2014-2020 sul Nicaragua,
– vista la Costituzione del Nicaragua,
– vista la relazione del gruppo interdisciplinare di esperti indipendenti (GIEI), del 20 dicembre 2018, sugli eventi violenti verificatisi in Nicaragua tra il 18 aprile e il 30 maggio,
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR), ratificato dal Nicaragua nel 1980,
– vista la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni (UNDRIP) del 2007, di cui il Nicaragua è parte,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il Nicaragua è travolto da disordini politici dal 18 aprile 2018, dopo che il presidente Daniel Ortega ha proposto misure di austerità in relazione al sistema di previdenza sociale del paese;
B. considerando che la risposta del governo del Nicaragua è stata violenta, e le forze di sicurezza in tutto il paese hanno sparato munizioni attive per disperdere i manifestanti, provocando centinaia di morti e feriti;
C. considerando che negli ultimi anni la libertà di espressione e di riunione ha subito progressive restrizioni nel paese e che, dall'aprile 2018, è stata repressa in modo pressoché totale; che giornalisti, leader della società civile, attivisti in ambito politico, sociale e ambientale e altri soggetti civici hanno subito gravi vessazioni e persecuzioni; che migliaia di nicaraguensi sono fuggiti dal paese a causa di una grave e persistente repressione del governo e della conseguente recessione economica;
D. considerando che, alla fine del 2018, il governo del Nicaragua ha revocato lo status giuridico di numerose organizzazioni locali e internazionali; che, in tal modo, ha impedito alla popolazione nicaraguense di organizzarsi, riunirsi, partecipare ed esprimere liberamente le proprie opinioni, cercando di mettere a tacere i difensori dei diritti umani con la costante minaccia di ricorrere al diritto penale come ritorsione contro il loro operato;
E. considerando che il 16 maggio 2018 è stato avviato un dialogo nazionale, cui la Chiesa cattolica ha partecipato in qualità di mediatore, ma è stato sospeso poco dopo; che il 27 febbraio 2019 sono stati compiuti nuovi sforzi allo scopo di rilanciare il dialogo nazionale, ma che quest'ultimo è fallito il 10 marzo 2019, dopo che l'Alleanza civica si è ritirata dai negoziati;
F. considerando che dall'inizio delle proteste dell'aprile 2018 sono state detenute almeno 700 persone; che 112 persone sono state rilasciate e messe agli arresti domiciliari il 27 febbraio 2019 nel più ampio contesto del nuovo dialogo nazionale;
G. considerando che i disordini hanno aggravato l'incertezza economica del paese, sfociando in una maggiore instabilità sociale e politica;
H. considerando che la democrazia e lo Stato di diritto hanno subito un deterioramento in Nicaragua negli ultimi anni, mentre il presidente ha consolidato il proprio controllo sul parlamento, la magistratura, l'esercito, la polizia e i mezzi di comunicazione e lo spazio della società civile si è costantemente ristretto;
I. considerando che una delegazione ad hoc del Parlamento europeo si è recata in Nicaragua nel gennaio 2019 e ha respinto la posizione ufficiale del governo sui disordini nel paese; che la repressione si è intensificata dopo la visita della delegazione nel paese;
J. considerando che lo sviluppo e il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali devono essere parte integrante delle politiche esterne dell'UE, incluso l'accordo di associazione firmato nel 2012 tra l'Unione europea e i paesi dell'America centrale;
1. condanna i gravi atti di violenza perpetrati nei confronti di manifestanti pacifici e la repressione del diritto alla libertà di espressione e di riunione nel paese; esprime la sua solidarietà al popolo nicaraguense e porge le sue condoglianze ai familiari di quanti sono stati uccisi dall'aprile 2018;
2. esorta il governo del Nicaragua ad avviare un'indagine imparziale e indipendente e a perseguire coloro che hanno commesso violazioni dei diritti umani durante le proteste;
3. deplora che gli sforzi intesi a instaurare un nuovo dialogo nazionale non siano andati a buon fine; sottolinea che un dialogo inclusivo con i rappresentanti di tutti gli attori e i gruppi della società rappresenta l'unica via d'uscita dalla crisi attuale;
4. invita il governo del Nicaragua a rispettare la libertà di espressione e di riunione esercitata in modo pacifico, in linea con il diritto nazionale e internazionale, in quanto elemento essenziale di una società democratica; invita inoltre le autorità a rispettare la libertà di stampa e dei mezzi di comunicazione in quanto elemento fondamentale di una società aperta, come garantito dalla Costituzione del Nicaragua;
5. sollecita il rilascio di tutti i prigionieri politici e di tutti coloro che hanno semplicemente esercitato la loro libertà di espressione e di riunione in modo pacifico; esorta le autorità a garantire il pieno rispetto dei diritti e dell'integrità dei prigionieri politici;
6. invita il governo del Nicaragua a ripristinare lo status giuridico delle organizzazioni nazionali e internazionali cui era stato revocato dall'aprile 2018;
7. caldeggia una riforma elettorale immediata che garantisca elezioni giuste, libere e trasparenti; raccomanda che l'opposizione superi le divisioni interne;
8. invita il governo del Nicaragua a rispettare appieno i valori democratici, compresa la separazione dei poteri; ricorda che la piena partecipazione dell'opposizione, la depolarizzazione della magistratura, la cessazione dell'impunità e una società civile indipendente sono fattori essenziali per il successo di una democrazia;
9. sostiene le aspirazioni della maggioranza dei nicaraguensi, che desiderano un paese libero, stabile, prospero, inclusivo e democratico che rispetti i propri impegni nazionali e internazionali in materia di diritti umani e libertà fondamentali;
10. rammenta che, alla luce dell'accordo di associazione tra l'UE e i paesi dell'America centrale, il Nicaragua deve rispettare i principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani, quali difesi e promossi dall'Unione europea; esorta ad attivare la clausola democratica che sospenderebbe il Nicaragua dall'accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale;
11. esorta l'UE e gli Stati membri a continuare a monitorare la situazione e a considerare con urgenza l'attuazione di sanzioni mirate e individuali nei confronti del governo del Nicaragua e di quanti sono responsabili delle violazioni dei diritti umani, conformemente alle conclusioni del Consiglio del 21 gennaio 2019; evidenzia che le eventuali sanzioni non dovrebbero nuocere in alcun modo alla popolazione locale;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, agli Stati membri nonché al governo e al parlamento del Nicaragua.