Proposta di risoluzione - B8-0231/2019Proposta di risoluzione
B8-0231/2019

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla gestione dei rifiuti

27.3.2019 - (2019/2557(RSP))

presentata a norma dell'articolo 216, paragrafo 2, del regolamento

Cecilia Wikströma nome della commissione per le petizioni

Procedura : 2019/2557(RSP)
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B8-0231/2019
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B8-0231/2019
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B8‑0231/2019

Risoluzione del Parlamento europeo sulla gestione dei rifiuti

(2019/2557(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–  vista la direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti[1],

–  vista la direttiva (UE) 2018/850 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti[2],

–  vista la direttiva (UE) 2018/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio[3],

–  vista la direttiva (UE) 2018/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche[4],

–  visto il regolamento (UE) 2018/842 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 come contributo all'azione per il clima per onorare gli impegni assunti a norma dell'accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 525/2013 (regolamento sull'azione per il clima)[5],

–  visti la direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia (in appresso "direttiva sulla progettazione ecocompatibile")[6] nonché i regolamenti di esecuzione e gli accordi volontari adottati nell'ambito di detta direttiva,

–  vista la sua risoluzione del 13 settembre 2018 su una strategia europea per la plastica nell'economia circolare[7],

–  vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 sull'attuazione del 7° programma d'azione per l'ambiente[8],

–  vista la sua risoluzione del 6 luglio 2017 sull'azione dell'UE a favore della sostenibilità[9],

–  vista la sua risoluzione del 4 luglio 2017 su una vita utile più lunga per i prodotti: vantaggi per consumatori e imprese[10],

–  vista la sua risoluzione del 31 maggio 2018 sull'attuazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile (2009/125/CE)[11],

–  visto l'accordo politico provvisorio raggiunto dai colegislatori il 19 dicembre 2018 sulla proposta di direttiva sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente,

–  vista la comunicazione della Commissione, del 26 gennaio 2017, sul ruolo della termovalorizzazione nell'economia circolare (COM(2017)0034),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 16 gennaio 2018, sull'attuazione del pacchetto sull'economia circolare: possibili soluzioni all'interazione tra la normativa in materia di sostanze chimiche, prodotti e rifiuti (COM(2018)0032) e il relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2018)0020),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 2 dicembre 2015, dal titolo "L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare" (COM(2015)0614),

–  viste le oltre 60 petizioni sulla gestione dei rifiuti ricevute da Belgio, Bulgaria, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Regno Unito dal Parlamento europeo negli ultimi anni,

–  viste le missioni d'informazione svolte dalla commissione per le petizioni in Bulgaria, Grecia e Italia negli ultimi anni in materia di gestione dei rifiuti, in particolare le conclusioni e le raccomandazioni specifiche delle relazioni che vi hanno fatto seguito,

–  vista la sua risoluzione del 2 febbraio 2012 sulle questioni sollevate dai firmatari in relazione all'applicazione della direttiva sulla gestione dei rifiuti e delle direttive correlate negli Stati membri dell'Unione europea[12],

–  visto l'articolo 216, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che in tutta l'Unione sono stati compiuti progressi nel ridurre l'impatto della produzione di rifiuti sull'ambiente e sulla salute umana, ma che numerose sfide sono ancora d'attualità ed occorre adottare misure urgenti per garantire una gestione sostenibile delle risorse, in particolare per quanto riguarda i quantitativi relativamente elevati di rifiuti non trattati che sono ancora smaltiti in discarica in molti Stati membri;

B.  considerando che due delle sfide principali per il futuro consistono nel ridurre i livelli di produzione di rifiuti e nell'allineare gli obiettivi di gestione dei rifiuti con quelli dell'economia circolare, in particolare promuovendo i tassi di riutilizzo e riciclaggio;

C.  considerando che la prevenzione è stata definita quale la principale priorità della gerarchia dei rifiuti mediante la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti (direttiva sulla gestione dei rifiuti o direttiva quadro sui rifiuti);

D.  considerando che le prassi inadeguate di gestione dei rifiuti hanno un grave impatto ambientale in termini di inquinamento del suolo, delle acque e dell'atmosfera; che i firmatari delle petizioni hanno sottolineato che discariche e inceneritori sono stati autorizzati e resi operativi nelle immediate vicinanze di siti residenziali e agricoli e in aree in cui le condizioni geologiche e idrogeologiche non sono state debitamente prese in considerazione dalle autorità competenti degli Stati membri, e che rappresentano una minaccia diretta per la salute pubblica;

E.  considerando che oltre l'80% dell'impatto ambientale di un prodotto è determinato nella fase di progettazione, che svolge pertanto un ruolo importante nel promuovere la prevenzione dei rifiuti e tutti gli aspetti dell'economia circolare, come la durabilità, la possibilità di rivalorizzazione, la riparabilità, il riutilizzo e il riciclaggio di un prodotto;

F.  considerando che, oltre a realizzare prodotti più sostenibili ed efficienti sotto il profilo delle risorse, i principi dell'economia della condivisione e dell'economia dei servizi possono anche contribuire a ridurre la produzione di rifiuti in Europa;

G.  considerando che la Commissione ha trattato numerose procedure di infrazione relative alla violazione della legislazione dell'Unione in materia di gestione dei rifiuti in diversi Stati membri; che diversi di questi casi sono stati deferiti alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alcuni dei quali recentemente;

H.  considerando che la più recente relazione della Commissione sull'attuazione della legislazione dell'Unione in materia di rifiuti, compresa la segnalazione preventiva per gli Stati membri che rischiano di non raggiungere l'obiettivo di riutilizzo/riciclaggio del 2020 per i rifiuti urbani, ha evidenziato gravi lacune che devono essere affrontate rapidamente se l'Europa vuole beneficiare dei vantaggi ambientali ed economici dell'economia circolare;

I.  considerando che recenti informazioni che accompagnano numerose petizioni hanno sottolineato che la situazione della gestione dei rifiuti in diversi Stati membri e in varie regioni è ancora gravemente problematica, fornendo una solida prova della necessità di migliorare significativamente l'attuazione della direttiva quadro sui rifiuti e della rimanente legislazione dell'Unione in materia di misure di prevenzione e trattamento dei rifiuti;

J.  considerando che un'economia che dia la priorità alla riparazione, al riutilizzo, alla rigenerazione e al riciclaggio dei materiali richiede una più alta intensità di manodopera rispetto a un'economia basata su una filosofia di eliminazione, e crea così maggiori opportunità di lavoro; che la corretta attuazione della legislazione vigente in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti potrebbe liberare il potenziale di creazione di posti di lavoro dei settori del riutilizzo e del riciclaggio;

K.  considerando che una corretta gestione dei rifiuti e la loro prevenzione sono essenziali per migliorare la qualità della vita in Europa e conseguire un ambiente non tossico;

1.  sottolinea che numerose petizioni presentate in merito alla mancata attuazione, da parte degli Stati membri, della legislazione sui rifiuti evidenziano vari problemi sanitari e ambientali collegati a prassi inadeguate di gestione dei rifiuti, come la qualità scadente dell'aria nelle aree urbane, l'inquinamento delle risorse idriche sotterranee, l'eccesso di rumore e le emissioni di odori;

2.  sottolinea che, al fine di sostenere la transizione verso un'economia più circolare, il finanziamento pubblico della gestione dei rifiuti, a livello nazionale o dell'Unione, dovrebbe essere coerente con l'obiettivo di spostare verso l'alto l'attuazione della gerarchia dei rifiuti; ritiene pertanto che i fondi dovrebbero essere destinati a piani e progetti in materia di prevenzione, riutilizzo, raccolta differenziata e riciclaggio;

3.  invita gli Stati membri a compiere maggiori progressi nella definizione di piani e progetti efficaci in materia di prevenzione, riutilizzo, raccolta differenziata e riciclaggio, in quanto essi sono fattori essenziali per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti, traendo benefici economici dall'economia circolare e migliorando l'efficienza delle risorse; esorta la Commissione a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi di attuazione, anche attraverso l'assistenza tecnica e i fondi dell'Unione; suggerisce di adottare strumenti economici adeguati, come stabilito nella direttiva quadro sui rifiuti, e di attuare regimi di responsabilità estesa del produttore efficienti ed efficaci sotto il profilo dei costi per favorire la transizione verso l'economia circolare;

4.  invita gli Stati membri ad adottare misure per depurare i rifiuti e migliorare la gestione dei rifiuti (raccolta, cernita e riciclaggio) e ad adottare strumenti economici e campagne di sensibilizzazione per prevenire la dispersione dei rifiuti;

5.  accoglie con favore la volontà della Commissione di intraprendere visite ad alto livello incentrate sull'economia circolare e sui rifiuti negli Stati membri che rischiano di non raggiungere gli obiettivi dei 2020 per i rifiuti urbani e di avviare un dialogo con le parti interessate pertinenti, comprese le associazioni di attori locali e regionali e le organizzazioni europee che promuovono realmente una cultura a zero rifiuti e le politiche associate;

6.  sottolinea che gli Stati membri devono mitigare gli impatti ambientali della produzione di rifiuti, in particolare riducendo la quantità di rifiuti urbani; invita gli Stati membri, a tal fine, ad adottare misure di prevenzione dei rifiuti, come stabilito nella revisione della direttiva quadro sui rifiuti;

7.  sottolinea che gli attori nazionali, regionali e locali svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti e nella definizione e attuazione delle politiche in materia; ricorda che una politica coerente, unitamente al progresso delle infrastrutture adeguate in linea con la gerarchia dei rifiuti, può essere messa in atto solo con il coordinamento e la cooperazione a tutti i livelli nell'Unione; invita la Commissione a premiare le migliori prassi a tutti i livelli e a facilitarne gli scambi, nonché a sostenere in modo concreto e adeguato i progetti all'avanguardia;

8.  invita gli Stati membri e le industrie, in quanto partner fondamentali nel settore della gestione dei rifiuti, a migliorare il loro impegno nella promozione delle catene di approvvigionamento circolari, al fine di ottenere accesso a materie prime secondarie di elevata qualità, spesso a prezzi competitivi, che dovrebbero essere recuperate per un ulteriore uso e produzione;

9.  chiede di mettere in atto misure di formazione e di promuovere diversi tipi di occupazione, anche fornendo sostegno finanziario per la formazione di competenze ad alto livello e per l'occupazione sociale, in particolare nei settori della riparazione e della preparazione per il riutilizzo;

10.  ritiene fermamente che i nuovi modelli imprenditoriali incentrati sulla prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti debbano essere adeguatamente promossi e sostenuti al fine di stimolare in modo più efficace la transizione verso un'economia circolare;

11.  sottolinea che la corretta attuazione del pacchetto sull'economia circolare offre opportunità in tutta l'Unione, compresi gli investimenti, che contribuiranno a razionalizzare l'uso delle risorse naturali;

12.  sottolinea che l'aumento della produttività delle risorse attraverso una maggiore efficienza e la riduzione dello spreco di risorse tramite misure come il riutilizzo, il riciclaggio e la rigenerazione possono ridurre notevolmente sia il consumo di risorse sia le emissioni di gas a effetto serra, un obiettivo che è al centro dell'economia circolare; sottolinea che in un'economia circolare le risorse sono trattenute all'interno dell'economia e continuano a essere utilizzate in modo produttivo quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, il che riduce il consumo di risorse; ritiene che, nel contesto della legislazione sui rifiuti, il miglioramento della progettazione dei prodotti circolari contribuirà a chiudere i cicli di produzione e a modificare i modelli di produzione e di consumo, riducendo in tal modo i livelli delle sostanze tossiche e la quantità totale di rifiuti;

13.  invita gli Stati membri a garantire la piena trasparenza sul volume e la destinazione finale dei residui provenienti da diverse opzioni di trattamento dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda le comunità potenzialmente interessate dai siti e dai nuovi progetti, e a consultare queste ultime nel processo decisionale; esorta inoltre gli Stati membri ad attuare pienamente e integralmente le disposizioni della direttiva 2011/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale)[13] e altre normative pertinenti dell'UE volte a proteggere l'ambiente e la salute pubblica;

14.  ritiene che la raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti sia un modo efficace di sensibilizzare la popolazione in merito all'importanza strategica di un'economia circolare e di conseguire più efficacemente un impegno collettivo in tal senso; sottolinea che tali sistemi consentono una migliore contabilizzazione dei tipi e dei quantitativi di rifiuti domestici prodotti e delle relative esigenze di trattamento, al fine di massimizzare la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio, nonché di consentire l'introduzione di misure economiche di incentivazione/disincentivazione più eque;

15.  ricorda che l'incenerimento continua ad essere al penultimo posto della gerarchia dei rifiuti, secondo solo alla messa in discarica;

16.  ricorda che i rifiuti pericolosi pongono sfide specifiche di trattamento che non possono essere trascurate e che dovrebbero essere affrontate in modo specifico; invita gli Stati membri ad attuare pienamente le disposizioni della direttiva quadro sui rifiuti relative alla gestione dei rifiuti pericolosi;

17.  sostiene la Commissione nell'ambito delle procedure di infrazione in corso nei confronti degli Stati membri che non rispettano la legislazione in materia di rifiuti; invita la Commissione a sfruttare appieno il potenziale del sistema di segnalazione preventiva, come stabilito nelle direttive rivedute sui rifiuti; suggerisce che le sanzioni comminate dalla Commissione siano reinvestite in progetti coerenti con i più alti livelli della gerarchia dei rifiuti;

18.  si rammarica del fatto che, secondo i firmatari delle petizioni, siano state autorizzate discariche situate nelle immediate vicinanze di siti residenziali e agricoli; invita le autorità competenti degli Stati membri a garantire la piena protezione della salute umana e ad adottare misure strutturali volte a trovare una soluzione all'inquinamento delle acque sotterranee;

19.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 

Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2019
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