PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle conseguenze del fallimento del gruppo Thomas Cook
21.10.2019 - (2019/2854(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Markus Buchheit, Christine Anderson, Jörg Meuthen
a nome del gruppo ID
B9-0121/2019
Risoluzione del Parlamento europeo sulle conseguenze del fallimento del gruppo Thomas Cook
Il Parlamento europeo,
– visto il fallimento del gruppo Thomas Cook,
– vista la direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati[1],
– visti gli orientamenti politici per la prossima Commissione europea 2019-2024,
– vista l'audizione del vicepresidente esecutivo designato per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, al Parlamento europeo, l'8 ottobre 2019,
– vista la dichiarazione della Commissione del 21 ottobre 2019 sulle conseguenze del fallimento del gruppo Thomas Cook,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che circa 600 000 passeggeri sono rimasti bloccati a causa del fallimento del gruppo Thomas Cook;
B. considerando che il fallimento del gruppo Thomas Cook ha messo a repentaglio circa 22 000 posti di lavoro;
C. considerando che ancora oltre 1 000 000 di clienti hanno prenotato viaggi nel 2019 e che, nelle circostanze attuali, non saranno in grado di effettuarli;
D. considerando che le norme ambientali dell'UE, in particolare il sistema di scambio delle quote di emissione, creano uno svantaggio competitivo per le compagnie aeree e le compagnie di viaggio europee, come il gruppo Thomas Cook;
E. considerando che i nuovi obiettivi in materia di clima, nell'ambito del Green Deal europeo, renderanno la situazione molto più difficile per l'industria dei viaggi e che ciò potrebbe tradursi in una quantità maggiore di casi di fallimento, come quello del gruppo Thomas Cook;
F. considerando che la vicepresidente designata della Commissione europea ha annunciato che entro il 2040 le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte del 55 %, cosa che eserciterà un'enorme pressione su tutti i settori dell'industria europea;
G. considerando che il fallimento del gruppo Thomas Cook è un esempio di recessione economica che può potenzialmente incidere anche su altre industrie dei servizi e causare ulteriori perdite di posti di lavoro;
H. considerando che le nuove norme sul clima aumenteranno notevolmente i costi dei viaggi;
I. considerando che, a seconda dei diversi conteggi, l'industria del turismo in Grecia sta subendo perdite per un importo compreso tra i 250 e i 500 milioni di EUR, a seguito dell'insolvenza del tour operator Thomas Cook;
J. considerando che l'industria del turismo spagnola prevede di perdere almeno 200 milioni di euro per fatture alberghiere non pagate da Thomas Cook;
1. osserva con profonda preoccupazione che la situazione economica nell'UE sta diventando sempre più allarmante;
2. ritiene che, in tempi di recessione economica, il Green Deal europeo costringa le imprese europee a subire pressioni inutili;
3. invita la Commissione a correggere la propria linea d'azione e a ridurre l'onere che il settore turistico europeo si trova ad affrontare a causa dei requisiti più severi in materia di emissioni di CO2 e di altre misure climatiche eccessive;
4. sottolinea che le misure a favore del clima si traducono in viaggi più cari per i consumatori; avverte pertanto che ciò mette in pericolo il funzionamento dei mercati e la facilità di movimento; insiste sul fatto che i viaggi a prezzi accessibili, anche per i cittadini a basso reddito, devono rimanere una componente standard del diritto individuale alle vacanze;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione.
- [1] GU L 326 dell'11.12.2015, pag. 1.