Proposta di risoluzione - B9-0233/2019Proposta di risoluzione
B9-0233/2019

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori

10.12.2019 - (2019/2803(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Mairead McGuinness, István Ujhelyi, Frédérique Ries, Martin Häusling, Luisa Regimenti, Pietro Fiocchi, Kateřina Konečná
a nome della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare


Procedura : 2019/2803(RSP)
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B9-0233/2019
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B9-0233/2019

Risoluzione del Parlamento europeo sull'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori

(2019/2803(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2018 sull'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori (COM(2018)0395),

 vista la sua risoluzione del 2 febbraio 2016 sulla revisione intermedia della strategia dell'UE sulla biodiversità[1],

 vista la sua risoluzione del 15 novembre 2017 su un piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia[2],

 vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2019 sulla procedura di autorizzazione dei pesticidi da parte dell'Unione[3],

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

 vista la proposta di risoluzione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare,

A. considerando che la Commissione ha lanciato l'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori il 1° giugno 2018 per rispondere alle richieste del Parlamento e del Consiglio di far fronte alla diminuzione degli impollinatori;

B. considerando che sono già state condotte numerose ricerche sui motivi della diminuzione degli impollinatori; che l'applicazione delle relative conclusioni lascia molto a desiderare;

C. considerando che gli impollinatori selvatici svolgono un ruolo essenziale per l'impollinazione delle colture; che le api mellifere contribuiscono in tal senso;

D. considerando che l'impollinazione effettuata dalle api mellifere integra soltanto e non sostituisce l'impollinazione garantita da un'ampia gamma di specie di insetti[4], tra cui le api solitarie, le farfalle, i sirfidi e i coleotteri;

E. considerando che l'11 ottobre 2019 l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha lanciato un appello urgente invitando ad aumentare in modo massiccio le azioni di conservazione delle specie in risposta alla sempre più grave crisi della biodiversità; che l'IUCN ha esortato i governi di tutto il mondo ad arrestare la diminuzione delle specie e a prevenire le estinzioni causate dall'uomo entro il 2030, nonché a migliorare lo stato di conservazione delle specie minacciate al fine di produrre un esteso recupero entro il 2050;

F. considerando che gli impollinatori prestano servizi diretti e indiretti essenziali per l'ecosistema, quali l'impollinazione, il controllo dei parassiti, il mantenimento della qualità del suolo e dell'acqua nonché l'estetica del paesaggio;

G. considerando che sono necessari sforzi continui per garantire il riconoscimento dell'importanza degli impollinatori per la produttività agricola;

H. considerando che, soltanto nell'UE, il 78 % delle specie di fiori selvatici dipende, almeno in parte, dall'impollinazione animale[5];

I. considerando che i dati e le informazioni disponibili sugli insetti impollinatori diversi da api o farfalle sono inadeguati;

J. considerando che nella categoria degli impollinatori rientrano insetti, come api, sirfidi, farfalle, falene, coleotteri, vespe e tisanotteri, mammiferi, ad esempio i pipistrelli, e uccelli;

K. considerando che la salute degli impollinatori è fondamentale per l'attività agricola nell'Unione europea, dato che l'84 % delle specie di colture[6] e il 76 % della produzione alimentare europea dipendono dall'impollinazione effettuata dagli insetti; che una quota della produzione agricola annuale dell'UE pari a sino 15 miliardi di EUR può essere attribuita direttamente agli impollinatori[7];

L. considerando che gli impollinatori rappresentano uno degli indicatori più importanti della salute dell'ambiente; che le statistiche e le tendenze registrate in Europa, sebbene a volte parziali, indicano tutte una diminuzione preoccupante delle popolazioni di impollinatori;

M. considerando che il cattivo stato di conservazione delle farfalle e dei loro habitat erbosi seminaturali è evidente e costituisce un buon indicatore della situazione delle api selvatiche, dei sirfidi, delle falene e di altri impollinatori;

N. considerando che solo 56 specie di impollinatori sono tutelate dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (la direttiva Habitat)[8] e che la valutazione del 67 % di esse è negativa,

O. considerando che il Parlamento ha avviato vari progetti pilota e azioni preparatorie per condurre ulteriori ricerche sulla diminuzione degli impollinatori e sviluppare soluzioni concrete preposte a rallentare il preoccupante declino che si registra nelle popolazioni di impollinatori[9];

P. considerando che, per proteggere adeguatamente e ripristinare gli impollinatori, occorrerà ridurre drasticamente l'utilizzo di pesticidi dannosi per gli impollinatori e per i loro alimenti;

Q. considerando che l'uso di alcuni pesticidi è stato collegato a effetti ambientali negativi, tra cui rischi elevati per le api domestiche e selvatiche, responsabili dell'impollinazione della maggior parte delle colture in tutto il mondo;

R. considerando che il regolamento (CE) n. 1107/2009, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari[10] prevede che gli utilizzatori professionali di pesticidi tengano, per almeno tre anni, registri sui pesticidi che utilizzano, nei quali figurano la denominazione del prodotto fitosanitario, la data e la dose dell'applicazione, nonché l'area e la coltura su cui esso è stato utilizzato;

S. considerando che, nell'aprile 2018, l'Unione ha deciso di vietare completamente l'uso fuori serra di imidacloprid, clothianidin e tiametoxam, noti come neonicotinoidi;

T. considerando che vari Stati membri hanno notificato deroghe di emergenza per quanto riguarda l'uso dei suddetti neonicotinoidi nel loro territorio; che dette notifiche dovrebbero essere di buona qualità ed essere rese pubbliche; che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso che erano disponibili alternative per circa un terzo dei prodotti ai quali è stata concessa un'autorizzazione di emergenza; che l'EFSA può svolgere un ruolo nell'esame delle autorizzazioni di emergenza[11];

U. considerando che è stato dimostrato che l'uso del glifosato è nocivo per i batteri delle api mellifere e che contribuisce alla diminuzione degli impollinatori e alla perdita del loro habitat;

V. considerando che il documento dell'EFSA contenente linee guida sulla valutazione dei rischi dei prodotti fitosanitari per le api (orientamenti dell'EFSA sulle api del 2013), approvato nel 2013, pur rappresentando la metodologia scientifica più aggiornata dei rischi dei pesticidi per le api (Apis mellifera, Bombus spp. e api solitarie), non è stato avallato pienamente dagli Stati membri; che tale situazione pregiudica l'opportuna applicazione dei criteri di approvazione di cui al regolamento (CE) n. 1107/2009 e conseguentemente impedisce di garantire una migliore protezione di tali specie;

W. considerando che, al di là dell'impatto degli insetticidi sugli impollinatori, gli erbicidi ad ampio spettro utilizzati a livello di paesaggio, ad esempio i diserbanti preventivi o i disseccanti, distruggono le risorse alimentari degli impollinatori al di fuori dei periodi di fioritura delle colture principali e contribuiscono ai cali della popolazione;

X. considerando che le farfalle, le falene e i sirfidi continuerebbero a non essere protetti dal regime di approvazione dei pesticidi, anche qualora gli orientamenti dell'EFSA del 2013 sulle api venissero applicati integralmente;

Y. considerando che gli habitat connessi degli impollinatori, come le fasce tampone, le siepi e i corsi d'acqua erbosi, possono contribuire al controllo dell'erosione del suolo e, in generale, al miglioramento della biodiversità e che sono potenzialmente utili per migliorare la qualità del cibo disponibile sia per le api domestiche che per gli impollinatori selvatici;

Z. considerando che numerosi habitat degli impollinatori sono ormai altamente frammentati e che le specie specializzate sono sempre più minacciate dalla mala gestione degli habitat e dai cambiamenti climatici;

AA. considerando che la presenza, la conservazione e il ripristino di aree con fiori autoctoni, anche nelle zone urbane, sono fondamentali per la salute delle popolazioni degli impollinatori selvatici;

AB. considerando che gli impollinatori selvatici e gli apicoltori europei forniscono servizi di impollinazione quasi interamente a titolo gratuito; che ciò è in netto contrasto con altre parti del mondo, dove il costo dell'impollinazione è coerente con altri fattori di produzione agricola, quali sementi, fertilizzanti e pesticidi;

AC. considerando che gli impollinatori apportano benefici di natura sociale e culturale sotto forma di trattamenti, prodotti, arte e tradizioni;

AD. considerando che tale servizio di impollinazione, per lo più gratuito, integra quello degli impollinatori selvatici ed è possibile solo in quanto la principale fonte di reddito degli apicoltori è la vendita di miele e di altri prodotti apicoli; che le importazioni di miele adulterato minacciano la base economica dell'apicoltura nell'UE;

AE. considerando che nell'UE non sono state attuate misure agroambientali su scala sufficiente per compensare la perdita di habitat degli impollinatori e la riduzione della qualità di tali habitat; che l'inverdimento non ha portato a un miglioramento significativo;

AF. considerando che l'introduzione di un indicatore sull'impatto degli impollinatori è stata richiesta nella posizione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e in quella della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale nel contesto della proposta di regolamento concernente i piani strategici nell'ambito della PAC (COM(2018)0392);

AG. considerando che l'introduzione di un indicatore sugli impollinatori può contribuire a ottimizzare i processi decisionali, a rendere la spesa pubblica più efficace, ad aumentare l'assunzione delle responsabilità e a comprendere l'impatto delle politiche e della legislazione;

AH. considerando che l'eccessiva fertilizzazione delle colture contribuisce a ridurre la presenza delle piante da fiore, che costituiscono una potenziale fonte di cibo per gli impollinatori;

AI. considerando che le emissioni di nitrato causano l'eutrofizzazione e la crescita di erbe infestanti, che eliminano le erbe e i fiori nelle zone erbose, coprono i terreni spogli utilizzati da molti impollinatori come habitat di nidificazione e causano un'ombra bassa che a sua volta crea un microclima fresco inadatto per molte specie autoctone;

Osservazioni generali

1. riconosce il valore aggiunto dell'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori nella definizione di obiettivi strategici e di una serie di azioni urgenti che l'UE e i suoi Stati membri devono intraprendere per proteggere gli impollinatori; plaude al lavoro che viene già svolto a livello locale per proteggere gli habitat degli impollinatori;

2. ritiene tuttavia che l'iniziativa non affronti in maniera sufficiente le numerose cause della diminuzione degli impollinatori, che comprendono i cambiamenti nell'uso del suolo, la perdita di habitat e della loro interconnessione, le pratiche di gestione agricola intensiva, i prodotti fitosanitari, l'inquinamento ambientale, gli effetti di agenti patogeni e parassiti quali l'acaro Varroa destructor, i cambiamenti climatici e le specie esotiche invasive[12]; ritiene che l'attuazione della "Priorità II: affrontare le cause della diminuzione degli impollinatori" sia della massima urgenza;

3. ritiene che gli impollinatori siano una componente essenziale della biodiversità e siano indispensabili per la riproduzione della maggioranza delle specie vegetali; riconosce che la diminuzione della popolazione di impollinatori si ripercuote sulla qualità e la quantità delle rese agricole e sul rendimento economico per gli agricoltori;

4. sottolinea l'importanza degli impollinatori per l'agricoltura, la minaccia che la loro diminuzione attualmente in corso rappresenta per la produzione alimentare e la necessità di intraprendere azioni urgenti e trasformative per proteggere e ripristinare la popolazione di impollinatori e i loro servizi;

5. sottolinea l'importanza di adottare un approccio olistico e di valutare l'impatto delle misure politiche esistenti per affrontare efficacemente la diminuzione degli impollinatori nell'Unione; sottolinea la necessità di applicare il principio di precauzione per tutelare gli impollinatori in generale, sia domestici che selvatici;

6. sottolinea la necessità di proteggere la diversità delle specie di impollinatori in Europa e nel resto del mondo, comprese le circa 2 000 specie di api selvatiche e altri insetti, tra cui mosche, coleotteri, falene e farfalle;

7. pone in evidenza l'importanza di promuovere misure intese a favorire la biodiversità sia nelle zone rurali che in quelle urbane, dato che la salute e la sopravvivenza degli impollinatori dipendono da habitat ricchi di specie che offrano risorse alimentari diversificate e continue, quali nettare e polline, in quantità sufficiente, come pure da habitat per la nidificazione, l'accoppiamento e lo svernamento;

8. esorta la Commissione a integrare l'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori e i relativi risultati nell'elaborazione della strategia dell'UE per la biodiversità post-2020 e a trasformare le intenzioni contenute nell'iniziativa in un programma di azione su vasta scala per gli impollinatori che sia dotato di risorse sufficienti in tal senso;

Biodiversità e pratiche agricole

9. sottolinea che promuovere la biodiversità, favorendo in tal modo l'aumento della presenza e della qualità degli habitat degli impollinatori sui terreni agricoli, deve diventare un obiettivo chiave nello sviluppo della futura politica agricola comune, che deve sostenere in particolare la conservazione delle aree agricole ad alto valore naturalistico, la creazione di terreni messi a riposo per fini ecologici e la riduzione dell'utilizzo di pesticidi e fertilizzanti minerali, nonché incoraggiare le policolture e la rotazione dei raccolti;

10. osserva che ridurre la dipendenza dai pesticidi rappresenta un obiettivo chiave della direttiva 2009/128/CE sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi[13]; sottolinea che il piano di riduzione dei pesticidi, con obiettivi, tappe e tempistiche chiari, dovrebbe essere stabilito in ogni piano di azione nazionale degli Stati membri adottato nel quadro di tale direttiva, e che la riduzione dei pesticidi dovrebbe essere definita come "indicatore comune" in base al quale monitorare l'esito positivo delle misure; ritiene che gli obiettivi di riduzione obbligatori in tutta l'UE dovrebbero essere inclusi nella prossima revisione della direttiva 2009/128/CE;

11 invita la Commissione a riesaminare i piani di azione nazionali rivisti adottati nel quadro della direttiva 2009/128/CE e a intraprendere tutte le misure possibili per assicurare che gli Stati membri si impegnino adeguatamente a perseguire gli obiettivi di riduzione dell'uso dei pesticidi e ad effettuare il monitoraggio necessario;

12. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che agli agricoltori siano fornite consulenze di elevata qualità sulla promozione e la protezione della biodiversità e degli impollinatori, tramite sistemi di consulenza agricola nazionali e regionali;

13. ribadisce che l'impollinazione è essenziale per la produzione agricola e che pertanto il sostegno a titolo del primo pilastro della PAC non dovrebbe comportare l'indebolimento o la perdita dei servizi di impollinazione; invita la Commissione ad approvare soltanto i piani strategici in cui tale fattore è tenuto debitamente in considerazione negli elementi di condizionalità pertinenti e nei regimi ecologici nell'ambito del primo pilastro;

14. sottolinea che numerosi programmi nazionali per lo sviluppo rurale includono già misure volte a favorire la biodiversità e ad assistere gli impollinatori; osserva che per il proseguimento e l'ulteriore ampliamento di programmi e misure di questo tipo è necessario assicurare, in primo luogo, una dotazione sufficiente per il secondo pilastro della PAC; evidenzia che, a tal proposito, è essenziale rispettare la diversità delle regioni, degli habitat e della molteplicità di impollinatori esistenti, il che richiede un approccio nazionale e regionale;

15. chiede alla Commissione e agli Stati membri di accogliere la richiesta del Parlamento di inserire un indicatore relativo agli impollinatori nella PAC;

16. sottolinea che nel 2017 le vendite di insetticidi[14] sono aumentate rispetto al 2016 in 18 paesi dell'UE; esprime preoccupazione in merito al fatto che nel 2017 nella categoria "altri insetticidi"[15] è stato osservato un aumento delle vendite rispetto al 2016 in 9 dei 13 paesi per cui erano disponibili i dati disaggregati e che l'iniziativa a favore degli impollinatori non ritiene che tale tendenza sia rilevante;

17. sottolinea che le misure a favore della biodiversità e la riduzione dell'uso di pesticidi dovrebbero inoltre essere fissate come obiettivi nei piani strategici degli Stati membri nell'ambito della PAC e che la riduzione dei pesticidi, come pure l'aumento della biodiversità, dovrebbero essere definiti come "indicatori comuni" in base ai quali monitorare l'esito positivo degli interventi;

18. pone in evidenza che lo sviluppo dell'indicatore che misura la diversità e l'abbondanza degli impollinatori, attualmente in corso, consentirà la valutazione delle prestazioni della PAC in tale ambito;

19. sottolinea che, in base alla direttiva 2009/128/CE sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi, i metodi non chimici di controllo dei parassiti devono essere utilizzati in primo luogo in sostituzione dei pesticidi, al fine di proteggere gli impollinatori;

20. invita la Commissione a chiedere sistematicamente il parere dell'EFSA qualora gli Stati membri concedano un'autorizzazione di emergenza per un prodotto fitosanitario a base di neonicotinoidi, sulla base dell'articolo 53 del regolamento (CE) n. 1107/2009;

21. invita la Commissione a dare corretta attuazione ed esecuzione alle disposizioni del regolamento (CE) n. 1107/2019 al fine di garantire norme minime per le notifiche delle autorizzazioni di emergenza dei pesticidi, tra cui l'obbligo per gli Stati membri di fornire spiegazioni complete e dettagliate e di rendere pubbliche tali notifiche; plaude al ruolo dell'EFSA nell'esame di dette deroghe;

22. sottolinea che gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari dovrebbero tenere dei registri dettagliati relativi all'uso, all'area, alla data e alla dose di applicazione dei prodotti per almeno tre anni; osserva che le informazioni pertinenti registrate dovrebbero essere messe a disposizione dell'autorità competente su richiesta, al fine di monitorare il rispetto delle norme di condizionalità e osservare i risultati della PAC in termini di riduzione dell'uso di pesticidi nell'UE;

23. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere le opportunità di finanziamento in tale settore e a favorire la sensibilizzazione al riguardo; sottolinea che gli strumenti e i modelli comuni per lo sviluppo di strategie e piani per gli impollinatori basati sulle migliori prassi esistenti incoraggeranno l'adozione di misure supplementari a livello nazionale, regionale e locale;

24. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire con urgenza la piena adozione degli orientamenti dell'EFSA sulle api del 2013, compresi i requisiti concernenti la tossicità cronica e delle larve, nonché le specie diverse dalle api mellifere;

25. invita la Commissione a richiedere all'EFSA un documento contenente le linee guida sui pesticidi che stabilisca prove previe all'omologazione per garantire la tutela di farfalle, falene e sirfidi;

26. sottolinea che la presenza degli habitat degli impollinatori aumenta la produttività dei terreni;

27. invita la Commissione a introdurre delle limitazioni all'obiettivo della PAC di aumentare la produttività, a regolamentare le pratiche agricole intensive e a incoraggiare l'adozione di misure di inverdimento che migliorino qualitativamente e quantitativamente l'habitat e lo spazio di foraggio per gli impollinatori e contrastino l'omogeneizzazione dei paesaggi europei;

28. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'uso di pascoli e habitat pastorizi, compresi i pascoli arborati e altri sistemi agroforestali, in quanto prerequisito fondamentale per la creazione di substrati di nidificazione, riproduzione e svernamento per gli impollinatori, in sinergia con il mantenimento di comunità prative di elevato valore naturale limitate al pascolo e a forme tradizionali di agricoltura estensiva;

29. sottolinea, a tale riguardo, che la rotazione delle colture, l'uso di varietà forti e il diserbo meccanico/controllo biologico delle specie nocive aiuteranno a ripristinare gli habitat degli impollinatori, mentre i vasti terreni dedicati a monocolture contribuiscono alla diminuzione degli impollinatori;

30. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere infrastrutture verdi che ricreino e ripristinino i mosaici di habitat e la connettività funzionale degli impollinatori nei paesaggi rurali e urbani;

31. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere il mantenimento di siepi ben gestite nonché il concetto di fasce tampone, per esempio le fasce erbose/fiorite lungo i corsi d'acqua e le aree fiorite perenni, come misure per favorire la biodiversità, al fine di proteggere le opportunità di sostentamento e gli habitat per gli impollinatori e gli agenti di controllo biologico, così come di offrire un migliore controllo dell'erosione nelle aree rurali, semiurbane e urbane;

32. invita gli Stati membri a sostenere l'inclusione tempestiva nella lista dell'Unione delle specie che rappresentano un rischio per gli impollinatori, a fornire una risposta rapida volta a controllare ed eliminare dette specie, a potenziare la sorveglianza e adottare misure restrittive una volta identificati i vettori;

33. invita la Commissione a proporre misure per contribuire a far fronte alle potenziali pressioni derivanti dall'abbandono dei terreni agricoli a cui gli impollinatori sono soggetti;

34. sottolinea che è necessario introdurre misure di biosicurezza efficaci per le piante e il terreno in vaso prima del loro spostamento attraverso grandi distanze e invita gli organismi pubblici responsabili della gestione delle zone verdi a utilizzare varietà di piante locali, massimizzando i benefici per gli impollinatori locali e riducendo al minimo la diffusione di specie esotiche invasive;

35. invita la Commissione ad applicare il marchio Ecolabel dell'UE alle piante in vaso rispettose degli impollinatori che riportano il luogo di origine, sono collocate in un contenitore sostenibile, non fanno uso di torba e non contengono insetticidi;

36. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere il settore dell'apicoltura rafforzando le ispezioni delle importazioni, in modo da evitare l'importazione di miele adulterato, e adottando un'etichettatura obbligatoria relativa all'origine del miele, in cui figuri il nome di ogni paese, per le miscele di mieli;

37. invita alla promozione e allo sviluppo degli habitat degli impollinatori nelle aree urbane;

Ricerca, formazione e sorveglianza

38. insiste in particolare, per quanto riguarda le api da miele (Apis mellifera), sul ruolo della ricerca per indagare le cause della diminuzione dell'aspettativa di vita delle api regine, che rappresenta un fenomeno preoccupante;

39. sottolinea che il programma di ricerca dell'iniziativa non tiene in considerazione i sistemi basati sui risultati, dotati di una modalità di monitoraggio integrata, che potrebbero risultare utili, coprendo in parte le esigenze di monitoraggio, e fornire pertinenti incentivi agli agricoltori; pone in evidenza che tali sistemi possono essere condotti e ampliati nel quadro di numerosi strumenti finanziari e politiche dell'UE, tra cui la PAC;

40. chiede alla Commissione e agli Stati membri di aumentare i finanziamenti per la ricerca di base e applicata sugli impollinatori e lo sviluppo di trattamenti contro i nuovi parassiti, virus e malattie che li colpiscono, e di investire nel rafforzamento e nell'ampliamento dell'insieme delle conoscenze tassonomiche, in particolare attraverso il programma quadro di ricerca e innovazione dell'Unione europea; chiede di porre maggiore enfasi sulla ricerca sul campo e sugli impollinatori diversi dalle api mellifere e dalle farfalle;

41. chiede alla Commissione e agli Stati membri di istituire un monitoraggio sistematico e standardizzato degli impollinatori selvatici in condizioni reali e delle principali pressioni a cui sono sottoposti, al fine di comprendere la portata della loro diminuzione e le relative cause e di consentire una valutazione completa dell'efficacia delle pertinenti politiche nazionali e dell'UE;

42. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'inclusione delle esigenze di finanziamento per il monitoraggio degli impollinatori selvatici nei piani strategici della PAC, al fine di ottenere dati affidabili per sviluppare un indicatore della PAC relativo agli impollinatori, conformemente all'impegno assunto nel quadro dell'iniziativa dell'UE a favore degli impollinatori;

43. ritiene opportuno promuovere l'ecoinnovazione[16] in ambito agricolo e incoraggiare l'istituzione di partenariati con il mondo accademico e la cooperazione con i ricercatori in diversi ambiti per sostenere lo sviluppo di pesticidi a basso rischio, innocui per gli impollinatori;

44. chiede alla Commissione e agli Stati membri di sostenere il coinvolgimento del pubblico nella ricerca scientifica incentrata sulla registrazione e il monitoraggio degli impollinatori e la formazione degli apicoltori per promuovere una sorveglianza non intrusiva delle api da parte dell'Unione attraverso lo sviluppo di indicatori di vitalità delle colonie;

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45. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2019
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